Tra fede e superstizione...

Uno dei pericoli che si incorrono nell'avvicinarsi alla spiritualità è quello di confonderla con la superstizione o addirittura con la magia.
Questa è anche una delle maggiori accuse che gli atei portano ai credenti, ovverosia di affidare la risoluzione ai propri problemi a qualche misteriosa entità munita di superpoteri, senza affrontare personalmente la situazione. La fede insomma appare come la soluzione di comodo di una mente ottusa e debole, incapace di affrontare le avversità della vita in modo concreto e razionale.

E' bene quindi fare delle doverose precisazioni sulle notevoli differenze che incorrono tra vera fede (da non confondersi con quella - troppo diffusa - apparente) e superstizione.
Fede, in parole povere, significa amare Dio. Il limitarsi a credere nella Sua esistenza non è fede, ma una semplice constatazione. "Da qualche parte Dio esiste e forse mi guarda". Questo si chiama credere in Dio. "Io credo in Dio e per questo cerco di seguire i Suoi insegnamenti". Questo si chiama avere fede, con tutte le conseguenze che una simile decisione comporta.
L'obiettivo principale del fedele è quello di avvicinarsi a Gesù il più possibile. Ed è umanamente molto difficile! Per questa ragione ci è stata donata la preghiera, il più potente mezzo che ci consente di raggiungere (o quanto meno andare molto vicini) a questo scopo.
La preghiera, quindi, è un modo per avvicinarsi, per sentire da vicino l'amore di Gesù che ci cambia profondamente e per imparare a nostra volta ad amare in modo puro. E' un percorso sicuramente non semplice e immediato, ma che dona una immensa gioia nel cuore. E quando la fede raggiunge un livello tale da essere incrollabile, allora l'amore di Dio per noi e nostro verso di Lui è tale da farci finalmente capire - e accettare - che la più alta forma di fede è seguire la Sua volontà.
E quindi non si recita qualche preghierina a memoria perchè qualcuno lassù risolva un problema al posto nostro, non si prega chiedendo di non avere mai preoccupazioni.
Si prega per avere la forza di affrontare quello che ci viene posto davanti, per saper risolvere le difficoltà nel modo più giusto e ricavarne del bene.
Non è quindi una facile via per mettersi il cuore in pace e rinunciare all'azione. Tutt'altro, la fede ci invita ad agire sempre per il bene con tutti i mezzi.

Ecco che quindi crolla miseramente la teoria che associa la fede alla superstizione. Non ci sono riti magici, o formule da seguire che in automatico daranno il risultato voluto.
Tutti gli strumenti ausiliari che ci vengono forniti, la Scrittura, la preghiera, i Sacramenti, sono mezzi che ci aiutano a raggiungere la salvezza, ma sempre e solo sostenuti dalla nostra volontà e dalle nostre scelte.

Altro tema spesso frainteso dai fedeli è quello delle famose profezie.
La bufala riguardo la fine del mondo predetta dai Maya non è l'unica ad essere diffusa, anche il mondo cristiano è spesso fuorviato da predizioni catastrofiche che getteranno il panico tra i peccatori.
Vi inviterei caldamente ad evitare questo tipo di argomenti, poiché nella maggior parte dei casi sono del tutto infondati. Dio non è mai fonte di panico e terrore. E' bene, in questi casi, utilizzare il buon senso e rendersi conto delle numerose incoerenze che spesso si evidenziano in queste teorie.
Molto discusso è anche il tema del famoso segno visibile che si manifesterà a Medjugorje, ma sarà un segno che scuoterà gli animi delle persone, oltre che la vista. Sarà un invito alla conversione e di certo non una cosa di cui avere paura. E sempre in merito a Medjugorje, se si presta fede ai Messaggi, Maria mette in guardia i fedeli raccomandando di non credere mai a chi parla di profezie che avverranno in date certe, e di iniziare da subito il cammino spirituale e la conversione senza attendere un segno solo per curiosità.

Ribadisco ancora una volta che la fede non ha nulla a che vedere con la superstizione, ed è bene capire a fondo questa differenza utilizzando il più semplice strumento di cui tutti siamo forniti: la ragione. La fede si basa sul soprannaturale, ma non va contro la ragione ed è bene usarla in qualsiasi ambito per essere credibili.

Hai detto una cosa che condivido in pieno...usare la ragione. È un dono di Dio anche quello.