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Sconfiggere il lato umano
A parole sembra facile aver fede.
Ma, nel momento della prova, ecco che la nostra umanità emerge in tutta la sua debolezza e allora si è presi da paura se non da disperazione.
Eppure, aver fede, è la condizione indispensabile per poter raggiungere il cuore di Dio.
Come mai è così difficile fidarsi di Lui?
Forse perché non si sa bene cosa significhi fidarsi o forse perché non si ha la conoscenza di Dio?
Infatti, come ci possiamo fidare di qualcuno di cui non sappiamo niente?
Se si vuole progredire nella fede, è indispensabile progredire nella conoscenza di Gesù.
Se da malato ricorro ad un medico, non prenderò forse le medicine che mi ordina in base alla stima e fiducia che ho in lui? Eppure, io non so nulla di farmaci, ma, mi fido perché, per me, quel medico è attendibile, mi fido cioè di lui, perché so che è competente. Per similitudine passiamo alla figura di Gesù. Che quello che ha lasciato detto sia vero, lo attesta la sua credibilità che si è conquistata morendo sulla croce per ognuno di noi. Non è stato forse questo sacrificio estremo, una prova sufficiente dell’amore che ha per tutti noi?
E allora, perché non viene preso sul serio?
La fede non è altro che l’adesione della mente alle verità rivelate. Verità che possiamo trovare nelle Sacre Scritture e nelle testimonianze di persone che la Chiesa ha proclamato Sante.
Così, se Gesù è attendibile e me lo ha dimostrato, ecco che quando mi dice cosa devo fare nella mia vita e come devo comportarmi per essere sereno ed arrivare al traguardo vittorioso, lo dovrei ascoltare.
E’ il cammino di una vita, in cui le lotte non mancano ma, sono queste lotte che poi ci permettono di verificare l’attendibilità di Gesù e quindi di progredire nella conoscenza della sua bontà e nella fede.
Noi abbiamo due modi per vivere la vita.
Il più seguito è senz’altro quello del fare da soli, del fidarsi delle proprie capacità, delle conoscenze umane, scientifiche, di seguire quello che la massa propone perché va di moda, di innalzare il proprio “io” per ergersi a dio e fare della vita un percorso il cui obiettivo è la ricerca di una felicità che è effimera e che non arriverà mai, perché basata su cose che non appagano le esigenze dell’anima, una vita in cui i valori calpestati, rendono l’uomo sempre più egoista e di conseguenza cattivo, mentre, per essere contento, egli ha bisogno di amare e di sentirsi amato.
L’altro modo, è quello di vivere nell’amicizia di Dio. Per essere amici di Dio, bisogna seguire le sue leggi e avere ben radicata nel cuore e nella mente, la certezza del suo amore e che si prenderà cura di noi e di tutto quello che ci sta a cuore perché ci vuole un bene infinito e a Lui tutto è possibile.
Così, quando la mente, convinta della veridicità delle parole di Gesù, apre uno spiraglio che invita a provare a fidarsi di Dio, inizia il combattimento fra la parte umana che ragiona ed agisce in base a ciò che vede e sa, e la parte spirituale che basa la sua forza non solo su ciò che la ragione dice, ma sulla fiducia in Gesù e in quanto ha detto.
Ecco perciò che, se nel momento della prova, la mia umanità mi fa provare paura ed angoscia, la parte spirituale che si fida di Dio, pur vedendo la difficoltà, fa nascere quella speranza che diventa forza prorompente per non scoraggiarsi e temere, perché sà che a Dio tutto è possibile, è l’onnipotenza di un Dio che è Papà buono, unico vero Amico e che per questo interverrà di sicuro e non mi lascerà solo.
Gesù deve diventare parte della nostra vita, si deve guardare a Lui non come ad una presenza lontana rilegata in qualche angolo di cielo, ma come ad uno di casa, ad un carissimo amico che però non deluderà mai.
La preghiera in tutto questo ha un ruolo molto importante perché è il canale che collega la persona a Dio, la sua forza diventa sempre maggiore quanto maggiore sarà l’amore con cui mi saprò rivolgere a Lui, quanto maggiore sarà l’insistenza con cui mi rivolgerò a Lui, insistenza che non è richiesta perché il nostro è un Dio sordo, ma, da parte nostra, vuol essere la dimostrazione che siamo consapevoli che senza il suo aiuto non sapremo fare o affrontare nulla da soli; la dimostrazione della nostra fede perché, chi ha fede in Colui di cui si fida, dimostra di amarlo e Gesù vuole essere amato.
Forse inizialmente, il fidarsi sarà dettato da necessità, dal momento difficile che stiamo affrontando, dalla paura per il futuro o dell’inferno, ma, poi, attraverso la preghiera e l’aiuto della grazia santificante, il legame con Gesù si farà sempre più forte, più puro, meno interessato, fino a diventare un amore che non è mercenario ma dettato dal cuore che vuole corrispondere, per quanto gli è possibile, a tanta bontà.
Cosa mi chiede Gesù? Lui, che conosce bene la natura umana e sa quanto è debole, mi chiede di pregare col cuore ,di non fare peccati mortali e combattere anche quelli veniali, di cercare di agire con retta intenzione e coltivare il desiderio di fare il bene, vincendo l’egoismo che frena sempre gli impulsi di bontà verso il prossimo, mi chiede di ricercare le virtù, perché è combattendo i vizi e le passioni sregolate che si farà spazio nella mente per poter sentire la voce di Dio che parla al cuore .
Queste cose le chiede per far sì che la parte spirituale prevalga sulla parte umana e la sottometta in modo da portare la mente a fidarsi di Dio.
La fede è l’arma spirituale che ci difende da tutto e da tutti, la gioia del cuore, la serenità del vivere, la forza per lottare. Tutti la vorrebbero se sapessero quanto è meno faticoso il vivere per chi è nell’amicizia di Dio.
Dio ce la vuole donare, sta a noi chiederla!
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Sconfiggere il lato umano richiede prima di tutto la volontà di farlo. Poi, come dice ulisseitaca, il resto lo fa Dio. Ma senza la nostra volontà non possiamo sperare di migliorare. Questo è molto importante e ci porta in realtà ad una domanda fondamentale: perché devo sconfiggere il lato umano? Un'obiezione che viene normalmente fatta notare in questi casi è che gli istinti umani, in quanto tali, vanno assecondati e non c'è motivo di reprimerli. Il cammino di fede richiede uno sforzo di volontà per vincere se stessi e questo sembra inutile.
Si tratta in realtà di un'obizione molto facile da controbattere. Vivere seguendo solo i propri istinti e le proprie esigenze egoistiche porta all'insoddisfazione e all'infelicità. Nella realtà dei fatti scopriamo che la maggior parte delle persone soffre internamente pur non avendo magari grandi dispiaceri o sofferenze fisiche. Questo perché ponendo le proprie sicurezze solo sui beni materiali si diventa schiavi di questi ultimi e si desidera averne una quantità sempre maggiore. Alcuni manifestano apertamente questo malessere, altri più superficialmente non si interrogano sulla propria vita e lasciano correre, sfogandosi sulle cose. La fede, che spesso viene vista come un'ostacolo alla propria libertà, è invece l'unico modo per elevarsi spiritualmente, non essere più schiavi di se stessi e percorrere finalmente il cammino di libertà e pace che l'anima desidera tanto. Con la fede arriva la serenità e la pace interiore a prescindere dalle circostanze di vita più o meno buone che si vivono. Quando ci si eleva spiritualmente si inizia a distaccarsi dalle cose, cioè a non sentirne un bisogno smisurato, e questa è la vera libertà. Gesù dice "io sono la Verità e la verità vi farà liberi."
Ecco perché imparare a dominare la propria umanità confidando in Dio è necessario per la propria felicità.
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