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Le ultime sette parole di Gesù

Ultimo Aggiornamento: 30/03/2018 11:35
14/04/2017 11:46
 
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Le ultime sette parole di Gesù
con meditazioni di Santa Brigida e Sant'Alfonso Maria de Liguori


1. "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno."
(Lc 23, 34)
Mentre Gesù in croce è oltraggiato da quella barbara gente, egli che fa? Prega per essi. O Padre Eterno, udite il vostro Figlio diletto, che vi prega morendo di perdonare anche me, che tanto vi ho oltraggiato.
Gesù, fa si che il ricordo della tua amara passione operi in noi una perfetta contrizione e la remissione di tutti i nostri peccati.

2. "In verità io ti dico: oggi sarai con me nel Paradiso." (Lc 23, 43)
Gesù, ricorda la tristezza che hai avuto quando contemplasti, alla luce della tua Divinità, quelli che dovevano essere salvati per i meriti della tua santa Passione e, allo stesso tempo, la grande moltitudine dei colpevoli che dovevano dannarsi per i loro peccati, e Tu piangesti amaramente questi disgraziati peccatori perduti e disperati.
Gesù, rivolto al buon ladrone che lo prega di averne pietà, risponde: Oggi sarai meco in Paradiso. Oh quanto è vero quel che dice il Signore per Ezechiele, che quando il peccatore si pente delle sue colpe, egli quasi si scorda di tutte le offese che gli ha fatte.

3. "Donna, ecco tuo figilo! Ecco tua madre!" (Gv 19, 26)
Si lamentava Gesù, per bocca del profeta che, stando moribondo sulla croce, andava cercando chi lo consolasse ma non lo trovava: Ho atteso consolatori, ma non ne ho trovati (Sal 68 21). Sì, Maria Santissima stava sotto la croce per dargli qualche sollievo, se avesse potuto. Ma questa afflitta ed amante Madre, col dolore che soffriva compatendo le sue pene, più affliggeva questo Figlio che tanto l'amava.
Dice San Bernardo che le pene di Maria andavano tutte a maggiormente tormentare il Cuore di Gesù. Quali affanni poi dovettero provare quei Cuori innamorati di Gesù e di Maria allorché giunse il punto in cui il Figlio prima di spirare dové licenziarsi dalla Madre! Ecco le ultime parole: Donna, ecco il tuo figlio!, additandole Giovanni che in suo luogo le lasciava per figlio.
O regina di dolori, ricordatevi che il vostro Figlio che tanto vi ha amato, in persiona di Giovanni vi ha lasciato me peccatore per figlio.
Vedo il vostro Figlio che muore con tante pene per me; vedo voi, innocente madre mia che anche per me sopportate tanti dolori; e vedo che io misero reo dell'inferno per i miei peccati non ho patito niente per vostro amore;
Questa grazia vi chiedo e vi dico con San Bonaventura che se vi ho offeso, è giustizia che patisca per castigo, e se vi ho servito, è ragione che patisca per mercede. Impetratemi, o Maria, una grande devozione e una memoria continua della Passione del vostro Figlio.

4. "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Mc 15, 34)
L'Eterno Padre, vedendo il Figlio coperto colla veste di peccatore: "No Figlio - disse - non ti posso consolare ora che stai soddisfacendo la mia giustizia per tutti i peccati degli uomini: conviene che anche io ti abbandoni alle pene e ti lasci morire senza conforto."
Gesù gridò "Dio mio, perché mi hai abbandonato?" per far intendere a tutti il grande dolore e la mestizia con cui moriva.
Ah mio amato Gesù! Non sapevate che noi meritavamo già per i nostri peccati di essere abbandonati da Dio? Con ragione dunque il vostro Padre vi ha abbandonato.
Mio Redentore, il vostro abbandono mi affligge e mi consola: mi affligge vedendovi morire con tanta pena; ma mi consola dandomi animo a sperare che per i vostri meriti io non resterò abbandonato dalla divina misericordia, come meriterei, per avervi io abbandonato tante volte per seguire i miei capricci. Fatemi intendere che se a voi fu così duro essere privo per breve tempo della sensibile presenza divina, quale sarebbe la mia pena se dovessi esser privato di Dio per sempre?

5. "Ho sete." (Gv 19, 30)
Per profondo amore hai esclamato "ho sete", ma della sete della salvezza delle anime!
Signore, di che avete voi sete? Voi non nominate le pene immense che soffrite in croce, e poi vi lamentate solamente della sete? "La mia sete è la vostra salvezza" gli fa dire Sant'Agostino. Gesù disse di avere sete - dice San Basilio di Seleucia - per darci ad intendere che egli per l'amore che ci portava moriva con desiderio di patire per noi più di quanto aveva patito. Dio ha sete che si abbia sete di Lui, ci avverte San Gregorio.

6. "Tutto è compiuto." (Gv 19, 30)
Gesù, tutte le tue forze, tanto del corpo che del cuore, erano completamente esaurite.
Mentre Gesù proferì queste parole, scorse colla mente tutta la sua vita; tutte le fatiche fatte, la povertà, i dolori, le ignonimie sofferte e tutto offrì di nuovo all'Eterno suo Padre per la salvezza del mondo. Uomini, tutto è consumato, tutto è compiuto. La vostra Redenzione è fatta, la divina giustizia è soddisfatta, il paradiso è aperto. Amatemi dunque, perché non ho altro che possa fare per essere amato da voi. Per voi ho meritato una vita così tribolata.
Tutto è compiuto - commenta Taulero - tutto quanto esigeva la giustizia, tutto quanto richiedeva la carità, tutto quanto c'era per manifestare l'amore.
Mio amato Gesù, potessi dire anche io, morendo: Signore, ho tutto compiuto, ho fatto quanto mi avete imposto, ho portato con pazienza la mia croce, vi ho compiaciuto in tutto: Mio Dio, se dovessi morire ora, morirei scontento, perché niente di ciò potrei dirvi con verità. Concedetemi la grazia di contentarvi negli anni di vita che mi restano.

7. "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito."
(Lc 23, 46)
Gesù, Figlio unico del Padre, splendore e figura della stessa sostanza, ricordati l'intima e umile raccomandazione che rivolgesti a tuo Padre dicendogli: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito." e il tuo corpo tutto in lembi e il tuo cuore infranto e le tue viscere aperte per riscattarci, Tu sei spirato. O Re dei santi, confortami e dammi il soccorso necessario per resistere al demonio, alla carne e al sangue, di modo che, morto al mondo, io viva in Te solamente.
Il nostro Redentore, dopo avere raccomandata l'anima benedetta al suo Eterno Padre, dando prima dall'afflitto Cuore un gran sospiro, e poi inchinando il capo in segno di sua ubbidienza, ed offrendo la sua morte per la salvezza degli uomini, finalmente, per la violenza del dolore, spira e rende lo spirito in mano al diletto Padre.
Accostati, anima mia, ai piedi di quel santo altare dove è morto già sacrificato l'Agnelo di Dio per salvarti. Accostati e pensa che egli è morto per l'amore che ti ha portato. Chiedi quanto vuoi al tuo morto Signore e tutto spera.
O Salvatore, per i vostri meriti, senza neppure saperlo, prima fui fatto figlio della Chiesa col battesimo; poi, per vostro amore, sono stato tante volte perdonato e ho ricevuto tante grazie speciali; per voi ho la speranza di morire in grazia di Dio e di venire ad amarlo in paradiso. Vorrei, Signore, morire anche io per voi. Ma che compenso può dare la morte di uno schiavo iniquo alla morte del suo Signore e Dio? Vorrei almeno amarvi quanto posso; ma senza il vostro aiuto, o mio Gesù, non posso niente. Aiutatemi voi.



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30/03/2018 11:35
 
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