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Ciao Giacobi, come ti ho già chiesto via messaggio privato, ti prego di non scrivere parole in maiuscolo. Nel linguaggio di internet scrivere in maiuscolo nei messaggi è interpretato come voler gridare, ed è spesso fastidioso per chi legge.
Detto questo, sicuramente il crearsi idoli è sbagliato (il primo Comandamento "non avrai altro Dio all'infuori di me" è proprio mirato a distruggere gli idoli), ma attenzione a non scambiare per idolo ciò che è normale. Non c'è nulla di male (anzi), nè sulla Bibbia è scritto il contrario, ad aver cura della propria salute, a cercare un lavoro sicuro, insomma a voler vivere bene. Un conto è mettere le cose materiali al centro della propria vita, il chè ovviamente esclude Dio, un conto è avere un'adeguata cura della propria persona.
È vero che Dio non promette benessere materiale, ma è anche vero, così come è scritto nel Vangelo, che Gesù promette "qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, ve la darà". È dunque corretto affermare che prima di tutto occorre cercare i beni spirituali, che solo Dio può fornire ("da soli non potete fare nulla"), ma, come dice Santa Teresa d'Avila. "Dio è molto amico di chi non pone limiti alle sue opere". Tutto ciò che è per il bene dell'anima si può chiedere a Dio, e dunque non c'è nulla di sbagliato, ad esempio, nel chiedere a Dio aiuto per trovare un lavoro ed avere una vita dignitosa. Anche le cose materiali - sempre ovviamente se usate bene - servono. E in effetti Dio garantisce che chi lo segue avrà tutto ciò di cui c'è bisogno ("Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?").
Ancora una volta, ricordandosi che "non di solo pane vive l'uomo", ciò che conta è non mettere le cose materiali, il successo, il proprio torna conto sopra al bene spirituale. Dio deve essere al di sopra di tutto e a quel punto il resto verrà dato in sovrappiù.
Infine, i Dieci Comandamenti non sono consigli, ma sono precetti fondamentali per la salvezza, ergo sì, sono comandamenti veri e propri. Dio ci ha dato il libero arbitrio e chiaramente ognuno può scegliere ciò che vuole, ma la parola "comandamento" è giustissima. Lo ribadisce Gesù stesso, quando gli viene chiesto "che cosa devo fare per avere la vita eterna?". Gesù risponde molto chiaramente: Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre». (Vangelo di Marco 10, 19).
Non si tratta di regolette superstiziose, compiute le quali automaticamente si accede al Paradiso. La legge di Dio (legge, non consiglio!!!) è una legge di amore. Infatti è sempre Gesù ad affermare che il comandamento più importante è quello di amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l'anima. Dall'amore verso Dio consegue l'osservanza della Sua Parola. Quindi, in ultima analisi, i comandamenti scaturiscono dall'amore e chi non li segue è perché è imperfetto nell'amore. Tutti lo siamo perché tutti siamo peccatori e solo Dio è buono. Il percorso spirituale sta proprio in questo cammino di conversione per cui si accresce l'amore in modo da amare sempre più Dio e il prossimo. |