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Parchi e Giardini

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2016 20:50
05/03/2009 10:02
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Villetta di negro segreta
Segnalo questo link, che ci rimanda a un parco Villetta di Negro del tutto segreto: www.aspeterpan.com/grotte/bunker.htm

Non avrei mai immaginato che nelle viscere della collina vi sia tuttora un bunker costruito durante l'ultimo conflitto!!!
05/03/2009 10:29
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Si, e circa una decina di anni or sono è stata organizzata una visita guidata, e sono riuscito a parteciparvi....l'Associazione che ha gestito l'iniziativa, il Centro Studi Sotterranei, è stata fondata da Roberto Bixio ed ha l'obiettivo di esplorare, rilevare e valorizzare cavità naturali ed artificiali in ambiente urbano....per intenderci, sono quelli che hanno scoperto la necropoli nelle viscere dell' Acquasola e le cisterne sotto Castelletto. [SM=g28002]
15/04/2009 11:24
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La vigilia di Pasqua, di buon mattino, ho portato mia moglie a fare un giro alla parte occidentale del parco del Peralto.

Raggiunto il Righi via crose (Santa Bigida e San Barnaba), sono ritornato al sentiero una volta noto come percorso ginnico, che non percorrevo da molto tempo.
Ho trovato il fondo del sentiero molto migliore di quanto ricordassi, ma del percorso ginnico non è rimasto che resti di alcune postazioni.
Dallo sbocco del percorso, seguendo la Via Peralto siamo arrivati nella parte alta di Via Vesuvio. Poi, tramite salita Oregina, siamo ritornati celermente a casa via crosa.

La parte del parco del Peralto che ho visitato mi è parsa purtroppo in abbandono, salvo il sentiero di cui ho detto sopra. Innumerevoli le piccole discariche di zetto, almeno due grandi spiazzi che sarebbero fruibili per pic nic famigliari sono completamente intasati da rifiuti di grosse dimensioni (vecchi elettrodomestici, ho visto addirittura una cucina componibile a pezzi). I boschi credo che non siano potati o comunque curati da decenni.

Mi rendo conto che riprendere in mano un parco che di un parco ha solo il nome è impresa gravosa, ma si potrebbe cominciare dalle piccole cose, come ad esempio la predisposizione di cartelloni che indichino i percorsi disponibili all'interno del parco: infatti la cartellonistica all'interno del parco (quella poca che è sopravissuta) è obsoleta, semicancellata dal tempo tanto da essere illeggibile.

Purtroppo non sembra interessare a nessuno la manutenzione del meraviglioso parco che cinge tutti i quartieri a corona del centro cittadino, che presenta una manutenzione indecente pure nella zona che conosco meglio (quella fra l'Osservatorio e Forte Sperone).
Quando dico manutenzione indecente intendo cose semplici, che non richiedono stanziamenti faraonici: mettere un sacchetto della rumenta nei cestini, ad esempio.
15/04/2009 11:42
Purtroppo è vero, e anche per questo motivo vorrei citare quanto detto da un "esperto" (di origine greca, ma da tanti anni in italia) di arte rupestre intervenuto in un mio corso all'università: i nostri forti sarebbero, in qualsiasi altro paese del mondo, una forte attrazione turistica, anche solo per spettacoli medievaleggianti (anche se i nostri forti sono più recenti, almeno in parte) o per farne un parco storico. Da noiinvece sono colpevolmente lasciati a loro stessi senza alcun interesse.

Alcuni sabati fa con la mia ragazza abbiamo fatto una passeggiata da Belvedere, poi Forte Crocetta e nel bosco seguendo quella pista che poi porta al Garbo. Carcasse di auto, il fossato intorno al Crocetta una vera discarica a cielo aperto... Queste sarebbero tutte forme di turismo sostenibile, eco-compatibile che potrebbe riportare anche in auge parte della storia della nostra città. Ma ai collenti bianchi fanno più gola le aree blu...
[SM=x1177063]
15/04/2009 13:49
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O i divertimentifici stile Expò.....passi l'Acquario o il Galata ma il Galeone o le carrellate di schifezze che vendono i negozietti della galleria (regolarmente assaltati da turisti in cerca di souvenir) fanno morire di tristezza...
15/04/2009 17:31
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Ti quoto Max, e se penso alla sorte dei moli medievali mi viene uno sciuppun de futta.
Cerchiamo però di rimanere in tema [SM=x1567328]
17/04/2009 10:56
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Tornando in topic, si tratta di problemi distinti: in ambito propriamente urbano vi sono una serie di parchi che corrispondono a pertinenze di ville o palazzi monumentali o comunque hanno un carattere storico: il parco Duchessa di Galliera a Voltri, villa Pallavicini a Pegli, villa Scassi a Sampierdarena, villa Imperiale a san Fruttuoso, i parchi di Nervi e molti altri. Questi parchi, acquisiti da Comune in tempi remoti e convertiti alla fruizione pubblica, hanno caratteristiche scenografiche e vegetazionali di pregio, che richiedono interventi conservativi onerosi ed adeguati. In questo caso il problema è soprattutto finanziario oltre che il rischio di vandalismi o di usi impropri (vedi Villa Rosa).

Per i grandi parchi urbani "naturali", come il Peralto, gioca molto la vastità dell' area e la difficile controllabilità, soprattutto in ordine alla presenza di strade di penetrazione senza restrizioni di accesso. Così chi deve disfarsi di qualche cofana di zetto o della carcassa di una lavatrice (o peggio), può mettere tutto su un furgone e scaricare nottetempo. Un primo rimedio consisterebbe quindi, ove possibile, nel precludere il transito dei veicoli sulle strade vicinali o almeno di limitarlo ai residenti. Mi riferisco soprattutto alle strade che dal lagaccio e da Oregina penetrano nel parco (zona Polveriera, per intenderci)
Poi occorrerebbe segnalare e valorizzare adeguatamente i luoghi. Magari definendo dei itinerari di croesa che dal centro raggiungano la cerchia delle mura, e realizzando delle idonee brochures che pubblicizzino tali percorsi.
22/04/2009 17:57
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da www.ilsecoloxix.it

Degrado e spazzatura nei forti genovesi
22 aprile 2009| Giuliano Gnecco


La loro imponenza testimonia la potenza e la ricchezza della Repubblica di Genova. Oggi i Forti della cinta muraria seicentesca potrebbero essere una meta turistica di grande fascino, invece sono lasciati in stato di abbandono (si è salvato solo Forte San Giuliano, sede del comando provinciale dei carabinieri). Tre esempi sui diciotto Forti eretti per proteggere la Superba soprattutto dagli austro-sabaudi: Sperone, Begato, San Martino.

Salendo a Forte Sperone dal parco del Peralto ci si aspetterebbe di trovare una struttura in buono stato di conservazione, dal momento che è stata la location in estate di spettacoli teatrali. Invece il cancello che conduce al cortile esterno è chiuso con del fil di ferro che può aprire anche da un bambino; il legno del ponte levatoio è marcio e mancano alcune travi. Nel fossato c’è pieno di cartacce, lattine, sacchetti di plastica e schegge di vetro. Verso Ponente c’è un buco nelle mura: entrando si trova una sorta di caverna al centro della quale c’è un focolare circolare, preservativi e una latta di panna spray. «Si dice che i problemi dei forti sono i guardoni e i cinghiali; in realtà il problema è chi porta la spazzatura», sottolinea Gianni, un volontario della Protezione Civile.

Poco distante dallo Sperone c’è Forte Begato; nel 2004 il Comune lo ha ristrutturato con oltre 11 milioni di euro grazie a fondi dell’Unione Europea. La vista è stupenda: si domina tutta la città. Sfruttando turisticamente il luogo si potrebbe avere un bel ritorno. Invece le lastre di ardesia che fanno da pavimentazione al ponte - frutto degli ultimi restauri - sono già rovinate. Un cartello avverte che l’area è videosorvegliata, ma oltre il grande cancello ci sono vetri rotti. Nel cortile, oltre alla solita immondizia, sono stati abbandonati un casco e persino un paio di cuffie da dj. Sui muri esterni, rovinati da infiltrazioni, ci sono scritte lasciate da vandali. Le indicazioni dei percorsi tra i forti sono quasi cancellate. E salendo in parallelo alle mura si trova un cancello divelto, dove si vedono i segni di lavori mai finiti. Varcando il cancello si arriva fino all’ingresso principale del Forte, ben chiuso. Ma davanti è stata forzata la porta della centralina elettrica.

Forte San Martino invece è in mezzo alle case. Lo si intravede attraverso un cancello chiuso con una catena, dove si scorgono anche due mezzi commerciali. È il civico 9 di via al Forte di San Martino, ma non c’è citofono: solo una buca delle lettere con il nome John Wolf Schlesinger von Rötzer. «Vive da 20-30 anni in una casa costruita vicino al Forte», spiega un meccanico della vicina officina. Ma come è possibile che uno dei Forti genovesi faccia parte del giardino di un privato? Nel sentiero che dal retro costeggia le mura del Forte ci sono un motorino abbandonato, lattine, pacchetti di sigarette e il rifugio di un clochard.
23/04/2009 12:10

Nervi, sesso davanti a venti ragazzini: coppia denunciata
I giovani abbandonano la partitella di pallone e applaudono gli amanti. Poi arrivano i carabinieri

23 aprile 2009| Marco Fagandini

All’arrivo dei carabinieri, i due studenti universitari erano ancora appiccicati l’uno all’altra, semi nudi, nel bel mezzo di un prato dei parchi di Nervi. Concentrati nell’amplesso di un rapporto mica tanto clandestino, anzi. Una ventina di ragazzini infatti avevano preferito quell’insolito spettacolo alla partitella di calcio. E con i palloni ancora sottobraccio, si erano radunati per applaudire e incitare la prestazione degli amanti. Un’immagine che ha scandalizzato le mamme dei bimbi più piccoli, spingendole a chiamare in tutta fretta i militari, che hanno denunciato la coppia.

I protagonisti dell’episodio sono un diciottenne di Marassi e una ventenne che vive nel Levante genovese. I due, studenti, sono stati denunciati per atti osceni in luogo pubblico.

«C’è una carenza di sorveglianza e di cultura del rispetto delle regole - spiega il presidente della onlus “Amici dei parchi di Nervi”, Giuseppe Fornari - Mi viene da pensare, ad esempio, a chi d’estate si fa chiudere di sera nel parco per poi giocare a pallone».

Un problema mica da sottovalutare, quello della sorveglianza all’interno di uno dei polmoni verdi più suggestivi di Genova, meta di famiglie e comitive. Nei mesi scorsi i tentativi di allestire squadre di controllori erano stati diversi, ma erano poi in parte naufragati. «Abbiamo inviato una lettera al Comune - prosegue Fornari - sollecitando l’invio di sorveglianti nei ponti del 25 aprile e del primo maggio, i più affollati. Ci hanno risposto che non hanno risorse. Così, a breve, avremo un incontro con i carabinieri della stazione di Nervi, disponibili ad ascoltarci».

«Episodi come questo o quello dei tornei di calcio serali, a cancelli chiusi - conclude Fornari - sono esempi di un cultura del rispetto che andrebbe coltivata. Fissando regole, facendole applicare prima nei giorni di minore affluenza. Per arrivare infine a una sorveglianza costante». Prevenire prima di curare: «Manca il rispetto dei regolamenti - dice Paolo Sassetti, uno dei volontari - Si va da chi lascia i cani liberi di aggredire chiunque. O quel tizio che aveva appeso un pupazzo a un albero per addestrare i dobermann. Fino agli abusi edilizi: ci sono residenti che hanno costruito accessi illegali ai giardini e sono stati denunciati».



Che paese bigotto che siamo... due ragazzi fanno l'amore sul prato (che poi m'immagino la scena hard, evidentemente scopare impunemente si può fare solo nelle tv dell'imperatore B.) e mamme, nonne scandalizzate subito a telefonare ai carabinieri...
Che schifo di paese
23/04/2009 14:28
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beh Davide quei due potevano andarsene in una stanza o all'Hotel Righi [SM=g27987] a fare le loro cose [SM=g27988]
23/04/2009 16:23
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Infatti. A volte si tratta di usare un briciolo di buon senso: se è vero che questo paese è cronicamente affetto di bigottismo ipocrita è anche vero che è necessario trovare un ragionevole compromesso per non invadere i diritti altrui. E se è vero che "omna munda mundis" è altrettanto vero che slogan come "il sesso-salverà-il-mondo-e-renderà-la-gente-migliore" cominciano ad essere datati e spesso sono stati smentiti dall'amara realtà: serve anche qualcos'altro, evidentemente.

Con questo spero che i due protagonisti se la cavino con una benevola ramanzina del giudice... [SM=g27987]
23/04/2009 18:21
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A me sa tanto di invidia dei 20 anni persi da parte delle genitrici, come diceva de Andre' si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio
24/04/2009 08:09
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Mah, non so cosa facessero, ma anche a me sa tanto che sia la soglia di guardia ad essere molto bassa. Giusto 2 settimane fa sul 42 un vecchietto ha trovato da dire al sottoscritto intento a sbaciucchiarsi con la sua metà... [SM=x1177063]
24/04/2009 08:52
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Vi ricordo che questo topic è dedicato ai parchi e ai giardini della città e non ai riflessi sociali del sesso in pubblico o dell'heavy petting [SM=g11770] sul bus. [SM=x1567328]
24/04/2009 11:45
Ma dal secolo mi aspetto di tutto, magari la ragazzina faceva a malapena vedere un po' del suo giovine seno e tutti parlano di sesso estremo... Comunque per chiudere l'OT vi racconto questa: in un parco cittadino di Dublino ho visto personalmente, in mezzo ad una marea di gente di tutte le età, una coppia (sicuramente alticcia) che sdraiati facevano i "loro comodi" portati fino ad un plateale sesso orale.
Nessuno ha battuto ciglio e consideriamo che la morale cattolica in irlanda sfama più che il pane.

Chiuso [SM=x1177061]
04/05/2009 10:26
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27/05/2009 12:28

Laureate in lingue apriranno i cancelli di Villa Pallavicini
27 maggio 2009

Per salvare il chiosco sono state raccolte 1.600 firme. L’assessore Morgano: «Ma non è più adatto ai tempi»

Milleseicento firme in una settimana. Contro la chiusura, ormai decisa dal Comune, del chiosco di informazioni turistiche di piazza Matteotti la città si mobilita. «Abbiamo chiesto un incontro col sindaco», dice Antonella Sanna, impiegata del chiosco. «Le porteremo la nostra petizione: milleseicento firme in una sola settimana». Alla petizione hanno aderito anche volti noti «come - spiega Sanna - Bruno Gabrielli (ex assessore all’urbanistica, ndr.) e la moglie dell’ex sindaco Giuseppe Pericu». Ma ormai le sorti del chiosco sono decise: «Non è più adatto ai tempi», spiega Roberta Morgano, assessore al turismo. Turisti e cittadini stiano comunque tranquilli. «Presto - annuncia Morgano - apriremo tre nuovi punti Iat, più moderni ed efficienti».

I tre nuovi punti Iat, Informazione e accoglienza turistica, saranno in piazza De Ferrari sotto i portici del Carlo Felice, in quello che un tempo era il bar del teatro; in via Garibaldi, di fronte a palazzo Tursi; e in piazza Acquaverde, nelle immediate vicinanze della stazione Principe. Nei tre punti Iat lavoreranno, in tutto, nove persone assunte a tempo indeterminato previa concorso. Le otto impiegate che oggi, e da undici anni, gestiscono il chiosco di piazza Matteotti verranno, invece, destinate ad altri incarichi.

«Non hanno superato il concorso - spiega Morgano - e quindi non hanno i titoli per lavorare nei punti Iat. Per loro stiamo pensando ad una mansione molto affine». Ossia al guardianaggio di villa Pallavicini, Pegli: apertura alle otto del mattino del portone di ingresso, bigliettazione, attività di presidio del parco. Compiti svolti negli ultimi anni dalla Pro loco di Pegli. «Per noi che siamo laureate, che parliamo tutte almeno tre lingue e che in undici anni abbiamo reso un ottimo servizio alla città è davvero - dice Sanna - uno schiaffo». Inaugurato a metà anni Novanta, in occasione della mostra dedicata a Van Dyck, il chiosco “Genova Informa” faceva ormai parte del paesaggio architettonico di piazza Matteotti. Dopo essere stato gestito, per anni, direttamente dal Comune, era passato nel 2001 nelle mani di una cooperativa, “Solidarietà e lavoro”, con un appalto di cinque anni. Antonella Sanna e le sue sette colleghe, un tempo impiegate del Comune come “lavoratori socialmente utili”, sono oggi dipendenti della cooperativa. «Abbiamo un contratto precario che ci viene di volta in volta rinnovato. E dire che l’amministrazione comunale ci aveva promesso la stabilizzazione». Morgano assicura che il nuovo incarico di Sanna e colleghe, a villa Pallavicini, «avrà un contratto più duraturo».

27/05/2009 14:10
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Lavorano per 11 anni apprezzate da tutti, turisti e genovesi, e come premio si vedono sostituire da persone che vincono un concorso pubblico a cui hanno partecipato migliaia di persone.
Bel modo di creare posti di lavoro!
Complimenti al Comune che non perde occasione di ridicolizzarsi.
27/05/2009 14:34
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«Non hanno superato il concorso - spiega Morgano - e quindi non hanno i titoli per lavorare nei punti Iat. Per loro stiamo pensando ad una mansione molto affine».

Ora, o questa informazione è falsa, e penso non ci sarebbero in tal caso dubbi nel diritto di queste persone a fare ricorso, o è vera.

E se è vera, non vedo perchè dovremmo indignarci: se erano così brave e preparate, avrebbero dovuto agevolmente superare il concorso, se non tutte almeno qualcuna. E invece tutte e otto fuori.

Io penso non ci sia nulla di scandaloso se i lavoratori del pubblico impiego sono assunti tramite pubblico concorso, come legge recita, e non per status-quo ante.

Lo scandalo, semmai, è aver utilizzato per tanto tempo un organico che, evidentemente, non aveva la qualifica per fare quel lavoro.
Se qualcuno le ha illuse, ha pure sbagliato, ed è giusto che rimedi trovando loro un'altra occupazione, come mi pare stiano facendo.
27/05/2009 14:37
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concordo con Ralco !
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