18/04/2011 13:47 |
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Vorrei porre l'attenzione su questo testo, che ci riconduce alla Domenica delle Palme appena trascorsa.
Credo il Vangelo di ieri evidenziasse in maniera molto chiara tutti i comportamenti e le reazioni umane dinanzi a Gesù.
Giuda, colui che tradisce e che poi, pentito, fallisce nuovamente, non confidando nel perdono di Dio ma scegliendo il suicidio. E' il simbolo della dannazione eterna.
Pietro, colui che rinnega. Non è un traditore come Giuda, ma dimostra la sua debolezza umana nel momento in cui nega di conoscere Gesù per non essere arrestato. Ha paura (chi non l'avrebbe?!) e pur avendo giurato di seguire Gesù verso qualunque sorte sceglie di non rischiare.
Diversamente da Giuda, Pietro testimonia il pentimento e il perdono. C
Ponzio Pilato, letteralmente è colui che se ne lava le mani. A differenza del popolo, lui non trova alcuna colpa in Gesù e non trova giusto condannarlo, ma commette ugualmente l'ingiustizia per non perdere il consenso della gente. Si chiama fuori dalla questione, tentando di tenere il piede in due scarpe. Mi ricorda un po' l'idea degli ignavi di cui si parla nell'Iferno di Dante.
I Farisei, i mandanti della cattura di Gesù. Per la maggior parte sono superbi e invidiosi, e questa cecità impedisce loro di capire (o ammettere) chi sia Gesù veramente, volendolo sfidare e mettere alla prova, cercando false accuse da attribuirgli.
Le Donne, a cui fa cenno il Vangelo affermando che erano accorse per assistere Gesù. Queste sono realmente devote e umili.
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