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Come superare un grande dolore...

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2021 16:29
04/07/2009 13:57
 
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cara Eva secondo me tu sei veramente una donna forte, hai reagito al tuo dolore immenso cercando di essere utile a qualcuno. Hai capito che la tua vita ha ancora un senso e a settembre inizierai il corso per volontari ospedalieri. Credo che in così poco tempo tu abbia saputo riprendere in mano la tua vita. Ora è normale che tu sia triste ma il tempo lenirà la tua sofferenza. Non è facile vivere soli e tantomeno dover cambiare le propie abitudini ma un pò alla volta ci riuscirai e tornerai a sorridere. Di questo devi essere certa. Tuo marito lo puoi sentire dentro di te e intorno a te attraverso quelle piccole cose che ti accadono e che sono frutto dell'amore di qualcuno. Sono sicura che lo hai sperimentato.
Se riesci non smettere di pregare perchè la forza per affrontare qualsiasi prova la possiamo trovare solo lì... un abbraccio
06/11/2009 21:06
 
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io penso
che l'unico modo per superare un grande dolore sia la fede! Ma quanto è difficile a volte....la sofferenza che mi è capitata non ho ancora capito bene a cosa servirà...ma prima o poi lo capirò probabilmente...oppure non bisogna farsi troppe domande e bisogna accettare e pregare di più e più intensamente.
06/11/2009 22:59
 
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grazie
l'aver trovato questo forum mi fà sentire meglio....
[SM=x62670]
25/11/2009 00:54
 
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sul tema della sofferenza ci sono infiniti approcci perché essa rivela l'infinitudine della persona umana. Soren Kierkegaard ha un'opera magistrale sulla sofferenza intitolata "Il Vangelo della sofferenza". Egli è un grande filosofo, ma non si è limitato solo all'ambito filosofico e si è spinto a penetrare con una logica eccezionale dentro le verità del Vangelo. Pur essendo danese e quindi protestante (al suo tempo in Danimarca erano pochi i cattolici) egli si avvicina molto nelle sue opere allo spirito cattolico. Non per niente il nostro padre Cornelio Fabro degli Stimatini (VR) ora già in Paradiso (lo vogliono fare santo)ha imparato il danese per tradurre tutte le opere di questo grande filosofo sostenendo che egli è più vicino alle posizioni cattoliche dell'ortodossia di alcuni teologi cattolici che hanno invece delle teorie molto vicine al protestantesimo...Ebbene questo filosofo dice in sostanza che la sofferenza esprime l'eterogenità della natura umana, cioè il suo carattere trascendente. Vale a dire che la sofferenza è come l'ombra generata dalla luce di verità e di positività pressoché infinite di cui è sostanziata la nostra persona. Se noi veniamo da Dio e Dio ci ha costruiti per vivere nel Paradiso non c'è nulla da fare: vivere su questa terra non è il paradiso e quindi ne sento la differenza, il mio essere etero-, cioè altro rispetto alle offerte che mi fa il pianeta: belle fin che si vuole , ma sempre impari a soddisfare tutte le esigenze della mia anima fatta con la stoffa di Dio...Sotto questo profilo stranamente la sofferenza è il segnale ineluttabile del mio sommo valore, della mia natura divina quindi del fatto che la mia dimora definitiva è altrove: ecco che io sono eterogeneo a questo mondo.Da questa illuminante verità si può cogliere come tutta la ricerca del paradiso terrestre è stata contrassegnata dall'insuccesso storico e personale: tutte le società che volevano la perfezione in terra sono finite nel totalitarismo e nei forni crematori. Tutte le persone che hanno voluto farsi il paradiso in terra hanno subito le più grandi delusioni. Mentre abbiamo descritto la gioia di vivere dentro la povertà estrema e nei tuguri più orrendi.Siamo un pezzo vivente di Dio dentro il cuore e solo nel suo condominio respiriamo aria di casa: qui dobbiamo rassegnarci alla sofferenza che genera in noi lo smog della terra.
25/11/2009 01:20
 
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il significato della sofferenza
Chi ha letto il "Vangelo delle sofferenze" di Soeren Kierkegaard ha recepito gioisamente la bellezza di un'idea che egli sviluppa magistralmente sul significato del dolore umano. Egli sostiene che la sofferenza è il segnale ineludibile dell'eterogeneità della persona umana. Questo grande filosofo cristiano ha vissuto in prima persona la sofferenza che promana dalla sensibilità acutissima che lui stesso aveva. E' complessa la sua vicenda e il suo pensiero, ma questa intuizione è una delle prove del suo genio. Il concetto è questo: c'è un pezzo di Dio dentro il nostro cuore, noi siamo forgiati dal grembo della Trinità e siamo una scintilla di quel fuoco. Vivere su questa terra per un essere che ha in sè oltre alla carne la realtà dello spirito è vivere in un luogo che gli è sostanzialmente estraneo, cioè eterogeneo. L'uomo può vivere bene solo in quel paradiso terrestre da cui s'è fatto cacciare con il peccato e che gli è impossibile ritornarvi con le sue forze. Solo con Gesù egli può risalire sulle spalle del buon Pastore che lo conduce alle sorgenti della vera vita e della vera gioia.
25/11/2009 12:54
 
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eva
siamo troppo "piccoli" e paurosi per poter accettare LA SOFFERENZA.
25/11/2009 14:05
 
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eppure Eva se la accettiamo senza ribellarci a Dio e riusciamo ad offrirla, la sofferenza si fa sopportabile, si riesce a scorgere nella nostra vita quel filo di luce che poi condurrà a vedere la luce di un nuovo giorno. Il giorno in cui, superata la prova, si riuscirà a trovare ancora un motivo valido per vivere. Ogni sofferenza ci arricchisce di qualche cosa che serve per la nostra crescita spirituale, bisogna aver pazienza e pregare molto perchè la nostra mente riesca a vedere quel raggio di luce che ci porterà fuori dal tunnel dove l'angoscia ci vorrebbe tenere.
Cara Eva devi solo avere pazienza. Un abbraccio
26/11/2009 06:58
 
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Conny Cara
a me questa dolorosa esperienza di malattia di mio Sposo non e arricchita, ma tolta, tolta tutto.
sono infelice, stanca, sto sempre poco bene di salute, pessimista,
sfiduciosa, insomma molto ma molto piu povera.
non so se sono cresciuta spritualmente,
sopravivo giorno per giorno.
faccio sbrigo, sopporto e vado avanti.
ma non sorrido piu, non amo la mia vita, sono diventata cattiva invidiosa, chi ha una vita in comune con compagno.
non e migliorata per niente,
anzi sono peggiorata. non ribello per cosa ? tanto non posso piu cambiare niente, ma non e migliorata niente.
ti bacio
26/11/2009 16:30
 
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cara Eva noi non possiamo fuggire dalla sofferenza, è una realtà con la quale prima o poi dobbiamo fare i conti tutti. Per questo quando capita di dover affrontare una prova dolorosa le scelte che abbiamo sono due.

Possiamo accettarla o ribellarci ad essa e magari inveire contro Dio che sembra ingiusto perchè l'ha permessa.
Se la accettiamo con rassegnazione,ci sentiamo subito sollevati e il dolore che viviamo non schiaccia più, diventa sopportabile perchè Dio accetta la nostra offerta e si prende carico di quello che noi non riusciamo a portare a causa della nostra umanità.

Nessuno desidera soffrire, ma credimi, un conto è soffrire da soli e un altro è vivere la sofferenza in unione con Gesù.
Lui ricolma di una grande forza che aiuta a proseguire nonostante tutto. La preghiera è molto importante nei momenti duri della nostra vita, solo pregando si riesce a sopportare con rassegnazione le prove perchè Dio interviene sempre in aiuto di chi lo supplica.

Ho detto che le prove arricchiscono nel senso che dopo, quando il tempo avrà mitigato il dolore, ci si accorge di essere persone migliori, che possono capire gli altri che vivono nella sofferenza e dare il giusto peso alle cose vivendo meglio la realtà quotidiana.

Ora tu ti trovi a vivere una prova molto dura da cui non puoi fuggire, per questo devi trovare forza e coraggio nella preghiera e con l'aiuto di Dio tornerai a vivere serena anche se ora non vedi via d'uscita. Ci vorrà forse tanto tempo ma ti assicuro che ce la farai.
Coraggio Eva pensa alle persone di cui avrai cura una volta finito il corso di volontariato, aspettano il tuo aiuto. [SM=x1520190]
[Modificato da Conny1810 26/11/2009 20:50]
09/01/2010 14:33
 
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Conosci Eva la storia dell'aquila?




"L'aquila è l'uccello che vanta la maggior longevità:infatti può raggiungere i settant'anni.Però,per arrivare a questo traguardo,verso i quarant'anni deve prendere una decisione difficile.
A questa età,infatti,le unghie delle aquile sono deboli e incapaci di afferrare la preda per alimentarsi;il becco appuntito si incurva verso il petto e le ali,ormai vecchie,rendono difficile il volo.
L'aquila ha quindi due sole alternative:o morire o sottoporsi a un doloroso processo di trasformazione,che durerà centocinquanta giorni.
Questo processo consiste innanzitutto nel ritirarsi sulla cima della montagna per costruirsi il nido su una parete;successivamente,l'aquila inizia a colpire con il becco la parete,fino a distruggerlo. Dopo averlo frantumato,si forma gradualmente un nuovo becco con il quale strapperà,a una a una,le unghie dei suoi artigli. Quando i nuovi artigli cominciano a formarsi,l'aquila inizia anche a perdere le sue vecchie piume.
Dopo cinque mesi di drammatico rinnovamento,che le consentirà altri trent'anni di vita,l'aquila diventa pronta per spiccare il volo."

Coraggio Eva,devi continuare il tuo cammino terreno anche se ancora ti risulta penoso per la perdita del caro Aldo...
Hai iniziato un processo di rinnovamento che sta trasformando la tua ferita in una crescita spirituale che ti avvicina ancora di più ad Aldo e alla gioia immensa che il Cielo, dove si trova ora la sua anima generosa,ispira.
09/01/2010 18:48
 
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Forza Eva, bisogna andare avanti, io ti consiglierei l'affetto di un animale. [SM=x58970]
09/01/2010 20:45
 
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Re:
doncsi, 09/01/2010 14.33:

Conosci Eva la storia dell'aquila?




"L'aquila è l'uccello che vanta la maggior longevità:infatti può raggiungere i settant'anni.Però,per arrivare a questo traguardo,verso i quarant'anni deve prendere una decisione difficile.
A questa età,infatti,le unghie delle aquile sono deboli e incapaci di afferrare la preda per alimentarsi;il becco appuntito si incurva verso il petto e le ali,ormai vecchie,rendono difficile il volo.
L'aquila ha quindi due sole alternative:o morire o sottoporsi a un doloroso processo di trasformazione,che durerà centocinquanta giorni.
Questo processo consiste innanzitutto nel ritirarsi sulla cima della montagna per costruirsi il nido su una parete;successivamente,l'aquila inizia a colpire con il becco la parete,fino a distruggerlo. Dopo averlo frantumato,si forma gradualmente un nuovo becco con il quale strapperà,a una a una,le unghie dei suoi artigli. Quando i nuovi artigli cominciano a formarsi,l'aquila inizia anche a perdere le sue vecchie piume.
Dopo cinque mesi di drammatico rinnovamento,che le consentirà altri trent'anni di vita,l'aquila diventa pronta per spiccare il volo."

Coraggio Eva,devi continuare il tuo cammino terreno anche se ancora ti risulta penoso per la perdita del caro Aldo...
Hai iniziato un processo di rinnovamento che sta trasformando la tua ferita in una crescita spirituale che ti avvicina ancora di più ad Aldo e alla gioia immensa che il Cielo, dove si trova ora la sua anima generosa,ispira.




Che bella doncsi la storia dell'acquila....la natura ci dà sempre insegnamento!
Cara Eva tu sei come l'acquila: stai affrontando un doloroso cambiamen
to...ma prima o poi ci sarà il rinnovamento.



[FONT]Times New Roman[=FONT]CARISSIMA EVA,

VOLGI LA FACCIA AL SOLE

E LE OMBRE

CADRANNO DIETRO DI TE.


(Jan Goldstein)[/
FONT]
Ti sono vicina...non mollare.
31/01/2010 15:22
 
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DONCSI
grazie infinitamente tuo aiuto questi mesi drammatici per me.

Care Amiche,
02.02.2009 il primo anniversario della morte di MIO ALDO.

01/02/2010 23:06
 
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Ti siamo vicini Eva nel primo anniversario di tuo marito Aldo.

Un abbraccio forte,

doncsi
01/02/2010 23:16
 
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RIDARE UN SENSO ALLA VITA



"Mio Dio,il dolore di questa separazione è ancora molto vivo in me,
eppure mi rendo conto di non aver sofferto invano.

Sono diventato più sensibile agli altri,più capace di comprendere i loro sentimenti.

Ho imparato a vedere e ad ascoltare,e adesso sono più attento a tutta la miseria del mondo.

La fame,la sofferenza degli uomini e quella di tutto il creato non mi lasciano più indifferente.

Mi sento chiamato in causa e voglio fare qualcosa,almeno nel mio ambiente e nei limiti delle mie possibilità.

Per tutto questo ti ringrazio,Signore:
in te ho ritrovato un senso per la mia vita".
02/02/2010 20:57
 
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Re: DONCSI
edesapam, 31/01/2010 15.22:

grazie infinitamente tuo aiuto questi mesi drammatici per me.

Care Amiche,
02.02.2009 il primo anniversario della morte di MIO ALDO.





Cara Eva
ti pensavo qualche giorno fà perchè non ho più letto i tuoi messaggi. Oggi è l'anniversario, ti sono vicina. Oggi si celebra la presentazione di Gesù nel tempio e da noi si chiama "candelora" infatti in chiesa regalano candele benedette. Forse se il tuo Aldo è stato chiamato da Dio proprio in questo giorno avrà un significato, ne sono convinta. ti abbraccio
02/02/2010 21:05
 
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Re: DONCSI
edesapam, 31/01/2010 15.22:

grazie infinitamente tuo aiuto questi mesi drammatici per me.

Care Amiche,
02.02.2009 il primo anniversario della morte di MIO ALDO.





Cara Eva, oggi in particolar modo ti siamo vicine tutte quante. Sono sicura che il tempo ti aiuterà ad essere sempre più forte.


Un abbraccio forte [SM=x58970]

02/02/2010 21:37
 
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cara Eva un abbraccio anche da parte mia. [SM=x1520190]

In questo triste anno hai affrontato la solitudine con grande coraggio, sei stata forte e decisa nel prendere in mano la tua vita e cercare di continuare a vivere nonostante il dolore fosse troppo grande, continua così, non mollare, Aldo continuerà ad aiutarti e anche noi del forum cercheremo di non farti sentire sola, per quanto sia possibile.
15/02/2010 19:29
 
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ho finito la mia settimana dalla mensa dei senza tetto
e una sala, fredda nel cantina, che la Caritas ha trasformato una mensa, ce la cucina, toalett.
ci sono tavoli e sedie
mio turno e dal lunedi fino a domenica compreso.
problema che mi crea che finisco mio lavoro alle ore 17.00 e alle ore 17.30 devo essere li, percio corro, perche arrivano i pasti quasi pronti. dobbiamo parecchiere dividere le dosi ect.poi lavare pentoloni e piatti.
alle ore 18.00 entrano i persone. certe volte 46- certe volte 91
tutte le eta nazione !
Ce una bellissima donna russa, mi fa tanto pena, vorrei parlare con lei, ma lei non accetta la mia amicizia per momento.
poi ci sono nigeriani, e tunisini, e afgani.
una parte le donne altra parte uomini.
ce Sergei, un bielorusso ragazzo appena 18 anni, a lui nascondo i migliori bocconi, tanto giovane e tanta fame ha.
poi ci sono persone di eta avanzate, loro amano molto la minestra.
cerco di dare bis.
non sempre facile perche ce tanta gente, e la Caritas non manda abbondantemente cibo.
poi col pane sempre ce una battaglia. allora altro giorno ho comprato 30 rosetta, nascosto ho portato dentro nella mensa perche e proibito portare da fuori cibo, non capisco perche.
cosi ho potuto dare 2-3 panini chi ha chiesto.
ho telefonato piu volte il direttore della Caritas, (ho litigato anche con lui) che poco il cibo e poco !
ho minacciato anche che chiamo un giornalista per fare un'articolo nel giornale.
insomma sembra che da 2 gg. va meglio.
ecco questo mio lavoro.
poi ho due signore nella mia strada, che stanno benissimo, con loro incontro domenica mattina per andare a messa, poi dopo andiamo prendere caffe, grazie Dio stanno bene, ma amano parlare, raccontare la loro vita.
questo momento faccio solo queste cose.
15/02/2010 21:31
 
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Cia Eva, leggo sempre con un pò di commozione i tuoi racconti, la tue paroli sono toccanti.
Posso solo immaginare la tua tristezza e so che i periodi di festa ( anche solo i fine settimana) sono quelli più duri per chi è solo.
Se non erro hai un figlio, io mi permetto di consigliarti di passare molto tempo con lui, la famiglia è l'ancora di salvezza in questi momenti, forse ancora più delle amicizie; poi naturalmente dipende dai casi.
Un'altra cosa ti consiglio: l'affetto di un animale, naturalmente se hai tempo. Un gattino o un cagnolino può aiutarti a svariarti, a fare una risata ogni tanto. Nei canili ce ne sono così tanti!
Ciao Eva e forza!
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Se il tuo cuore è ansioso di fare qualcosa per i fratelli e desideri entrare in questo mondo di luce,  puoi supplicare con ardore il Signore. La preghiera è una delle più alte forme di carità. Se poi cerchi altri meravigliosi fratelli che possono unirsi a te nella preghiera in un cuore solo, allora visita il sito del Monastero Invisibile di carità e fratellanza. Lì troverai una famiglia disposta ad accoglierti a braccia aperte...


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