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ICONA - invito a cercare Gesù

Ultimo Aggiornamento: 06/03/2009 21:51
05/02/2009 10:21
 
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Icona, invito a cercare Gesù.


L'icona è una immagine sacra che rappresenta Gesù, Maria e i santi. Già dal V secolo inizia ad assumere la sua fisionomia per testimoniare la meraviglia di Dio fatto uomo, racchiudendo il messaggio del Vangelo attraverso le immagini.



La venerazione non si riferisce all'immagine in sè ma a chi è rappresentato ed è per questo che il Concilio di Nicea ne definisce il valore affermando che questa arte trova fondamento nell'incarnazione di Gesù. Per cui Dio, essendosi fatto uomo si può rappresentare.

Dio in questo modo, si avvicina all'uomo per ricordarci che anche noi siamo icona di Dio e che quindi il nostro destino è di diventare come lui.

Nel tempo furono create icone che rappresentavano non solo raffigurazioni ispirate dal Nuovo Testamento ma anche dalla vita dei santi.




L'arte nell'icona è cosa secondaria, ciò che è veramente importante è Dio nel suo mistero che viene espresso attraverso le immagini.
E' un mezzo per stabilire un contatto con la divinità e per rendere reale la presenza di chi veniva raffigurato.

Nasce dal 7° secolo l'usanza di coprire le icone con del metallo di modo che si potesse scorgere solo il volto, le mani e i piedi della figura rappresentata. In alcune molto antiche si possono addirittura trovare rivestimenti delle sole mani o della sola mano destra.

Venivano talvolta rappresentati tutti i Santi principali di un mese, erano le "icone calendario" che assieme a quelle raffiguranti le principali festività liturgiche, trovarono grande diffusione a partire dall'11° secolo.

Mentre nel 13° secolo si creano delle icone molto raffinate e di dimensioni più piccole, sono le icone portatili che vengono costruite per la devozione individuale.

Le dimensioni delle icone erano diverse anche a seconda di come dovevano essere posizionate nella chiesa, nel suo interno venivano disposte su una sorta di "parete" che divideva lo spazio riservato ai fedeli da quello riservato ai celebranti: l'iconostasi.

Le icone si diffusero in tutte le province dell'Impero d'Oriente, soprattutto in Russia dove assumono un significato particolare perchè la loro creazione coinvolgeva non solo per l'aspetto pittorico, ma anche per la cura dei preparativi e dei materiali da utilizzare. Nel Mediterraneo la creazione di icone trova diffusione soprattutto in Grecia ma anche a Cipro, Venezia e Creta dove ancora oggi la produzione perdura.

Le icone nacquero per sostenere la fede, facendo pervenire un messaggio di salvezza e per questo avevano molta rilevanza i colori la cui scelta dipendva appunto dal messaggio che si voleva far conoscere.

Natività di Gesù




I colori usati erano il Verde, simbolo della natura, dell'abbondanza e della fertilità, il blu che era il colore della trascendenza e il mistero della vita divina, il marrone che esprimeva quello che è terrestre e nella sua natura più umile e povero, il rosso che è il simbolo dell'umano e del sangue versato dai martiri. Il colore bianco invece, è quello dell'armonia, della pace e rappresenta la luce che è vicina.

Anche le scritte hanno un ruolo importante nelle icone perchè certificano l'identità di chi veniva raffigurato e la sua presenza all'interno dell'icona.

Riscoprire il valore delle icone anche al giorno d'oggi è importante perchè l'uomo non è solo anima ma ha anche un corpo e per questo ha bisogno e ricerca una vicinanza sensibile, non si accontenta di una contemplazione puramente spirituale.



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icona bizantina , monastero greco melkita cattolico di san Sergio, Maalula, Siria



I quattro Evangelisti, icona siro-palestinese, Damasco (sec. XIX)



Tra le icone più antiche ci sono quelle conservate nel monastero di Santa Caterina sul Sinai (VI e VII sec.)



e a Roma, la Madonna della Clemenza del VII- VIII secolo, in santa Maria in Trastevere.


[Modificato da Conny1810 06/02/2009 08:50]
05/02/2009 23:08
 
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Stupenda questa discussione,Conny!

Vorrei citare uno studioso russo,teologo,per tentare un primo approccio con il mondo affascinante delle icone:


" L'icona è una finestra,in quanto attraverso di essa si diffonde il dominio della Luce. In noi il velo dell'invisibile,per un istante,si squarcia,e attraverso di esso,mentre ancora si avverte lo squarcio,ecco,invisibile,soffia un alito che non è di quaggiù".

(Pavel Florenskij)


Grazie,Conny, per averci dato la possibilità di conoscere meglio queste opere che ci conducono in una dimensione incredibilmente spirituale!
07/02/2009 19:43
 
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Che brava Conny! Originale e al tempo stesso molto interessante l'idea di parlare delle icone! Vedo che questo forum ti sa ispirare in maniera oserei dire "divina"!!
Posseggo una piccola icona di forma ovale, con la cornice dorata e raffigurante la Madonna col bambin Gesù! è appesa sopra la testata del letto e, quando la osservo, penso all'immensa bontà di Dio, recito una preghiera e mi sento protetta perchè quell'immagine sta lì, sopra di me, a vegliare il mio sonno...
è bello poter trarre ispirazione per le proprie preghiere dalle icone! Ce ne sono di veramente meravigliose...
Beny
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08/02/2009 11:35
 
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Complimenti conny per questa discussione meravigliosa! Le icone sono una bellissima forma d'arte, e le curiosità che tu hai inserito sono molto belle da sapere. Trovo che sia molto bello avere la possibilità di rappresentare Dio e i santi...è un privilegio che non tutte le religioni concedono
09/02/2009 14:22
 
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Questa icona raffigura il Cristo Pantocratore , vorrei inserire alcune tra le icone più conosciute e riprodotte ancora oggi, dando la spiegazione del loro messaggio evangelico



La raffigurazione di Gesù che benedice, con il Vangelo chiuso o talvolta aperto nella mano sinistra, è una delle più antiche e diffuse sia nell'arte russa che bizantina.

L'effige del Cristo Pantocratore si presenta con i lineamenti storici di Cristo adulto, come testimonianza della Sua Incarnazione e del Suo sacrificio per redimere l'umanità. Al tempo stesso l'icona rappresenta Cristo, nella veste di Re e di Giudice Celeste.

Il Cristo tiene in mano un libro e talvolta un rotolo che simboleggia la nuova legge che è venuto a portare agli uomini e ricorda anche il Libro della Vita.

Il volto di Gesù salvatore è allo stesso tempo dolce e maestoso insieme, è la raffigurazione attraverso l'immagine, degli insegnamenti sulla luce di Dio che pervade il mondo.

13/02/2009 14:25
 
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ICONA Della Madre Di Dio della Tenerezza

Maria è stata definita nel Concilio di Efeso come "Madre di Dio", un titolo che si è conservato fino ad oggi.



E' dai primi secoli del cristianesimo che si vede presente l'iconografia della Madre di Dio della Tenerezza, "Elousa" in greco.
La tradizione dice che questo tipo iconografico venne creato dall'Evangelista San Luca.

La Madre di Dio della Tenerezza è uno tra i più antichi tipi di icona e rappresenta la Madonna mentre il Figlio le rivela la sua passione e morte.

In Russia l'arte di raffigurare la Madre di Dio che tiene in braccio dolcemente il Bambino si sviluppò in molte tipologie, di cui la più nota è la Madonna di Dio di Vladimir, dell'inizio del XII secolo.

Il tipo della Tenerezza di Vladimir si rifà all'icona bizantina (oggi nella Galleria Tret'jacov di Mosca) donata dai sovrani della Russia alla nascita della nuova nazione e da allora è considerata protettrice del popolo russo.

Questa icona venne così chiamata per la "tenerezza" della Madonna nello stringere alla propria guancia il volto di Cristo Bambino.

Il suo sguardo è dolce, tenero e allo stesso tempo triste, gioioso e comprensivo e rivela Maria come Madre per eccellenza, "che accoglie in sé ogni sentimento umano e lo trasforma in preghiera".

Il fregio inciso a forma di gigli stilizzati sul nimbo dorato della Madre di Dio è tipico delle opere di Novgorod del XV-XVI secolo. La sagoma morbida ed essenziale della figura della Madre è ben leggibile sul fondo dorato.

La pensosità e la mestizia del suo volto conferiscono una particolare espressività al gesto di Cristo, che è in un atteggiamento giocoso infantile il quale, non solo preme la sua guancia contro quella della madre, ma le prende il mento.

Il Bambino Giocoso viene spesso raffigurato nell'arte bizantina a partire dal XII secolo. Si vuole sottolineare con questa tipologia sia la fragilità infantile di Cristo, sia la mestizia della Madonna che già vede il sacrificio della Croce.

Il canone della Tenerezza sta appunto ad indicare la rivelazione della Passione e Morte di Cristo, si spiega così lo sguardo assolto e dolente della Vergine mentre riceve l'abbraccio del Figlio.

Il Bambino, che cinge con le braccia il collo della Madre, è anche il Consolatore, il Salvatore misericordioso che si china verso ogni creatura.

Una particolarità dell'icona sono i bordi molto ampi, come nelle opere più antiche, su cui probabilmente era fissato un rivestimento in argento.

Le scritte vicino alle due Sante figure sono i loro nomi: Madre di Dio e Gesù Cristo.

L'icona rimanda così al tema centrale della dottrina cristiana, l'incarnazione di Dio per la salvezza dell'umanità.



[Modificato da Conny1810 13/02/2009 18:36]
03/03/2009 18:51
 
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PALAZZO LEONI MONTANARI - VICENZA - COLLEZIONE ANTICHE ICONE RUSSE


Nelle sale del bellissimo palazzo barocco Leoni Montanari a Vicenza(Contrà Santa Croce),si può ammirare una fra le più ricche e pregevoli raccolte di antiche icone russe.

Si contano circa cinquecento icone,opere provenienti dalle diverse scuole sviluppatesi in Russia(Mosca-Novgorod-Vladimir),suddivise nelle diverse sezioni(iconostasi-vita di Gesù-icone mariane-icone dei santi-oreficeria). In quest'ultima sezione si possono vedere delle icone impreziosite da straordinari rivestimenti,veri e propri capolavori d' oreficeria.

Inoltre, fino al 28 marzo, si può visitare una minimostra dal titolo"UN FILO ROSSO TRA LE DITA. L'ANNUNCIAZIONE NELL'ORIENTE CRISTIANO".
Si tratta di un interessante percorso di riflessione sul tema dell'Annunciazione e sui punti di contatto fra la tradizione Occidentale e quella Orientale.
06/03/2009 15:13
 
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MUSEO DELLE ICONE - ISTITUTO ELLENICO - VENEZIA


Un'altra stupenda raccolta di icone,soprattutto di scuola cretese e costantinopolitana,si può ammirare a Venezia nel MUSEO DELLE ICONE presso l'ISTITUTO ELLENICO DI STUDI BIZANTINI E POSTBIZANTINI,in Campo dei Greci,nel Sestiere Castello.

E'facile da trovare perchè è vicino alla Chiesa Ortodossa di San Giorgio dei Greci(XVI secolo),il cui campanile è inclinato e par sempre possa cadere sul Rio dei Greci.

Il museo è ospitato nelle sale al primo piano del Palazzo Flanghinis,un tempo utilizzato come collegio e ospedale dei poveri.Tommaso Flanghinis fu un ricco avvocato corfiota ,che nel 1648 elargi' somme cospicue alla Confraternita.
La collezione di icone si è potuta mettere insieme grazie alle donazioni dei numerosi profughi;è molto ricca di antiche opere,prevalentemente di iconografi greci,molto pregiate e bellissime da vedere.
06/03/2009 21:36
 
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LA TRINITA' DI RUBLEV




Andrej Rublev (1360-1430) è il più grande iconografo russo, tanto che la Chiesa Ortodossa russa lo ha proclamato Santo. La sua icona della Trinità, dipinta tra il 1422 e il 1427 e conservata oggi nel Museo Tretjakov di Mosca, è un capolavoro sia dal punto di vista artistico che teologico.


Il soggetto dell'icona della Trinità si basa sul racconto dell'"Ospitalità di Abramo" (Genesi 18), che narra l'incontro avvenuto tra le querce a Mamre, tra Abramo, capostipite del popolo eletto, e tre pellegrini (che la Bibbia chiama "angeli")che gli annunciano la nascita del figlio Isacco.

Nei testi liturgici orientali (dal IX secolo)questo episodio viene considerato come l'apparizione ad Abramo della Santa Trinità.





Nell'icona è rappresentato il momento in cui i tre uomini sono seduti a mensa, essi sono messaggeri cioè angeli del Signore e perciò sono raffigurati con le ali come vuole la iconografia della tradizione.

Ci sono altri elementi che legano l'immagine al testo della Genesi e sono la tenda di Abramo che è rappresentata come un tempio o un palazzo e un albero, la quercia. La montagna invece, è presente nell'icona forse per una esigenza di composizione o per il suo valore di luogo, simbolo della rivelazione.

Di questi elementi si sono date però molteplici interpretazioni.

Le tre figure stanno colloquiando armoniosamente e ciò si deduce dagli sguardi e dai gesti che convergono sulla mensa che diventa il simbolo dell'Incarnazione e dell'Eucarestia.

Tutti sono d'accordo nell'individuare nei tre Angeli la Trinità di Dio, ma alcuni ritengono che il Padre sia al centro, il Figlio alla sua destra e lo Spirito Santo alla sua sinistra, altri vedono il Padre sempre al centro, il Figlio alla sua sinistra e lo Spirito Santo alla sua destra e altri ancora interpretano la figura centrale come quella del Figlio, al sinistra il Padre e a destra lo Spirito (quest'ultimo è l'ordine con cui sono nominati nel Credo).

L'immagine centrale rappresenta l'Angelo centrale della Trinità.

La comune natura divina dei tre è sottolineata da: volti e figure giovanili e indentiche, aureole tutte uguali e dallo scettro (segno della stessa autorità).




[Modificato da Conny1810 06/03/2009 21:51]
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