EUTANASIA: rimedio alla sofferenza?

L'EUTANASIA NON E'IL RIMEDIO ALLA SOFFERENZA!

DA "L'IMITAZIONE DI CRISTO"

Non si deve prestar fede ad ogni parola nè ad ogni nostro impulso; ogni cosa deve essere invece considerata, secondo il precetto divino, con prudenza e longaminità.

Ohimè! Siamo così malamente inclinati che crediamo e propaliamo piuttosto il male degli altri che non il bene.

Ma gli uomini perfettamente equilibrati non credono tanto facilmente a tutto ciò che vien loro raccontato perchè sanno che l'umana fragilità è inclinata al male e con tutta facilità asagera nelle parole.

E' grande sapienza non agire con precipitazione nè essere ostinati nel proprio modo di vedere. Ed è pure somma sapienza non prestar fede alle ciance più disparate e subito riversare nelle orecchie altrui quanto abbiamo udito e creduto.

Consigliati coll'uomo sapiente e di timorata coscienza , e, piuttosto che andar dietro le tue fantasie, cerca la direttiva di chi è migliore di te.

Una vita buona rende l'uomo sapiente secondo Dio ed esperto in molte cose. Quanto più intimamente uno sarà umile e sottomesso a Dio, tanto più saggio ed equilibrato sarà in tutte le sue azioni

Oggi giorno è in atto una campagna a favore dell'eutanasia che cerca di convincere che non vi è nulla di male nel togliere la vita ad una persona quando le motivazioni si ritengono valide.

Patrizia Stella, nota psicopedagogista cattolica, in questi video cerca di spiegare le imposture su cui questo convincimento si basa.
Sono due video molto interessanti che cercano di spiegare anche il significato della sofferenza.

Non bisogna dimenticare che Gesù è venuto nel mondo e ha dato un immenso valore alla sofferenza indicandola come la via più sicura per raggiungere la salvezza.

Umanamente parlando però la sofferenza non si accetta più, si cerca di convincere che si può e si deve eluderla, mentre in realtà, dato che nessuno è esente dal soffrire, bisognerebbe affidarla a Gesù affinchè ci dia l'aiuto indispensabile per affrontarla.

Gesù dovrebbe divenire il nostro continuo punto di riferimento, il nostro migliore amico e confidente per poter riuscire a scoprire il vero senso della vita qui sulla terra e per aumentare la nostra speranza della gioia eterna nell'aldilà!

Trovo che l'argomento"sofferenza umana" sia un argomento di grande interesse per tutti. Effettivamente,come dice la psicopedagogista intervistata, in ogni famiglia c'è qualcuno che soffre o che ha sofferto nel passato.

Per quanto concerne l'eutanasia vorrei rispondere ancora una volta con le parole del dott. Mario Melazzini,direttore del Day Hospital oncologico di Pavia.
Il dott. Melazzini soffre di una malattia molto invasiva:la SLA(sclerosi laterale amiotrofica)che lo ha costretto su una carrozzella e che inevitabilmente lo porterà ad una condizione simile a quella in cui si trovava Pier Giorgio Welby(atrofia con perdita progressiva della forza muscolare fino ad arrivare ad una progressiva paralisi).
Ma il dott. Melazzini ha imparato a considerare la sofferenza come un'esperienza da vivere in maniera positiva,come segno tangibile della presenza di Gesù.

Ecco le sue parole tratte dal libro "Mario Melazzini,Conversazioni sul dolore,la malattia e la vita" edizioni San Paolo 2007:

"La vita è degna di essere vissuta e tutelata,dal concepimento al momento dell'accompagnamento finale.
Non si può chiedere a nessuno di uccidere,di ucciderci. Una civiltà non si può costruire su un simile falso presupposto. Perchè l'amore vero non uccide e non chiede di morire.
(...)La vita è un dono e che dono:meravigliosa "malattia" inguaribile!"

Questi video fanno molto riflettere sul valore della vita e della sofferenza...credo che sia umanamente comprensibile temere il dolore fisico. Affrontare situazioni difficili come quelle di una persona cara in stato vegetativo non sono mai semplici.
Per questo solitamente mi astengo dal giudicare chi chiede questo provvedimento. Non lo condivido assolutamente, ma credo che siano situazioni che esternamente non si possono capire. Purtroppo viverle ed esserci dentro in prima persona è tutt'altra cosa che parlarne come facciamo noi.

Ma ecco finalmente la buona notizia. Anche una situazione così si può affrontare! Come? Con l'aiuto della fede ovviamente. Con la forza e la fermezza che solo Dio riesce a conferire nell'uomo. Ecco allora che la vita assume un nuovo significato, tutte le cose e gli eventi vengono visti sotto una prospettiva differente, e pare impossibile come, anche nella sofferenza, si sia ancora ingrado di sorridere.

Ecco che allora l'eutanasia diventa una cosa orribile, impensabile, disumana. Confine sottile tra liberazione e omicidio.

E un argomento, molto ma molto difficile e seria.
io sono contro totalmente della eutanasia.
anche se...
mia mamma ha chiesto da noi.
e una tema che mi apre ferite profonde in me.

ma ne mio ADORATO SPOSO ne io mai pensato dalla eutanasia.

bisogna fare del tutto che POVERO malato non soffra,
ma uccidere NO.

solo che oggi nostro mondo molto costoso per la societa tenere un malato.
trovo una cosa crudele, e crudele che costringono malati di scegliere EUTANASI, perche vedono la difficola del parenti.

io penso, se malato non sente il dolore, e vede che suoi parenti non sentono il peso. vogliono vivere fino all'ultimo respiro.

FINO PADRE ETERNO PERMETTE.

Condivido tutte le vostre considerazoni, come dite non è facile esprimersi al riguardo ma la vita umana è troppo preziosa e non si può rischiare che la presunta libertà individuale di poter scegliere, faccia diventare l'eutanasia una prassi normale solo perchè divenuta legalizzata, la soppressione di un essere umano è sempre e comunque un omicidio anche se a richiederla è la persona interessata.Non siamo noi i padroni della vita! Mentre trovo che si debba in tutti i modi alleviare il dolore fisico che unito a quello morale può divenire insopportabile.
Non bisogna correre il rischio che le persone acquistino valore solo in base a quanto siano in grado di rendere alla società e nel momento in cui diventano "un costo" decidere di sopprimerle! Penso anch'io come ha detto Eva che una persona malata se è assistita con amore dai suoi cari e sostenuta nel dolore da cure appropriate derideri vivere il più a lungo possibile.