  07/07/2009 20:56 |
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DISCEPOLI E FARISEI
Nel 2000 non esistono farisei e discepoli. Siamo abituati a leggere le vicende della predicazione di Gesù nel vangelo, e i racconti sulla sua vita, i suoi amici e i suoi nemici ci sembrano, a ragione, estremamente lontani. Magari ci sarebbe piaciuto sentire Gesù che predicava per le strade d'Israele. E chissà, forse ci siamo chiesti "e io da che parte sarei stato?"
Saremmo stati discepoli di Gesù? Esserlo al giorno d'oggi, dopo secoli di predicazione durante i quali il cristianesimo si è diffuso in tutto il mondo, non è poi così difficile.
Ma a quel tempo, quando iniziò la sua predicazione, Gesù era uno sconosciuto. Nient'altro che un umile falegname. Cosa avremmo fatto noi, sentendolo predicare? Gli avremmo creduto? O lo avremmo condannato, come fecero i farisei?
In realtà non dobbiamo pensare che questi eventi siano così lontani da noi. Non dobbiamo credere che le cose siano oggi così diverse da allora.
Basta leggere il Vangelo e poi guardarsi intorno per capire che ciò che Gesù ha fatto vale per tutti gli uomini in ogni tempo e in ogni luogo. L'amore, l'amicizia, l'odio, l'invidia, l'incomprensione, il tradimento...
Sentimenti che oggi accompagnano la vita di ogni singola persona, credente o meno.
E anche oggi esistono i discepoli. Sono le persone che scelgono Gesù. Che intravedono in Lui non un invenzione, non una bugia, ma un vero Dio. E così come 2000 anni fa in Israele c'erano molti che criticavano Gesù, che lo schernivano e mettevano in discussione le sue opere, oggi troviamo atei accaniti disposti a tutto pur di smentire ogni legge di fede. Pronti a trovare razionalità anche nel più evidente dei miracoli.
E chi sceglie Gesù oggi è suo discepolo esattamente come lo furono gli Israeliti che lo seguirono e che presero l'impegno di diffondere la sua parola. Così dobbiamo fare anche noi. Non dobbiamo essere cristiani passivi. Dobbiamo portare la nostra fede nelle case degli amici e di chi ha bisogno. Mai con insistenza o prepotenza. La fede ha bisogno di tempo e pazienza. Una preghiera detta solo per obbligo vale meno di niente. Dobbiamo parlare nel rispetto delle idee altrui senza mai rasentare la prepotenza. Allora saremo anche noi veri discepoli.
Ma ecco, esistono anche i farisei. Quante volte ci è capitato di pensare "cosa ci va a fare quella persona a Messa, se poi si comporta così male?"
Non è nostro compito giudicare, ma è ovvio che esistono coloro che si approfittano della fede. Che la usano a loro piacimento e secondo i loro interessi. Ci sono persone che si fingono fedeli per mera apparenza ma che in realtà non conoscono né l'amore né la carità.
I farisei del tempo di Gesù devono esserci d'insegnamento. Essi erano apparentemente i più grandi fedeli in Dio e i più grandi conoscitori della legge. Eppure la maggior parte di essi non applicava queste leggi, non usava carità o uguaglianza. Fino a provare un odio tale da volere la morte di un innocente: Gesù.
Non dobbiamo pensare che queste persone non esistano più. Sono sotto altre vesti e con altri nomi. Ma ci sono ancora.
Tuttavia non è di loro che dobbiamo curarci. Il nosto compito è essere discepoli. Allora ci accorgeremo che la nostra gioia non è così diversa da quella che provarono le persone che conobbero Gesù in vita. Anche noi lo possiamo conoscere. Ogni giorno della nostra vita Lui ci è vicino e possiamo sentire la sua presenza. Sempre.
[Modificato da worry 15/07/2009 23:40] |
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