lasthorizon, 07/06/2011 12.34:
Ho letto i commenti di Sofi, Mithrandir e Conny, tutte valutazioni e posizioni che ovviamente rispetto.
Sicuramente per parlare di questo tema occorrerebbe andarci in luoghi come Fatima o Medjugorie, perchè come sempre è l'esperienza che determinare la conoscenza.
Però credo non si possa nemmeno sottovalutare cosa sono oggi quei luoghi. Intendo dire che sono talmente famosi, costantemente sotto i riflettori che credo sia impossibile non provare una qualche forma di suggestione. E' un pò come entrare in un cimitero: sai perfettamente cosa ti aspetta e inevitabilmente senti dentro di te un'istinto che ti porta al raccoglimento, alla riflessione e al rispetto di ciò che ti circonda.
Detto in altri termini: come si fa ad andare in un luogo dove sai già che per milioni di persone vi sono state delle apparizioni senza restarne condizionato, fosse anche a livello inconscio?
E' vero che poi vi sono tantissime conversioni del cuore, ma ancora una volta la mia domanda è: ciò dipende dal luogo o dal cuore stesso della persona?
Se vivo un momento della mia vita in cui sono alla ricerca di risposte, non è forse lecito supporre che sia io stesso, per "comodità", a caricare di significato un certo luogo (o un certo fenomeno) solo perchè così mi offro una spiegazione?
Non è che tutti quelli che vanno a Medjugorje si convertono. Non è un posto magico in cui entri, inserisci la monetina e tac! Esci che credi in Dio
La suggestione si può provare in qualsiasi luogo e in qualsiasi occasione, anche solo guardando il tramonto o cantando insieme a migliaia di persone durante un concerto. Qui si parla di percepire la presenza di Dio, che è una sensazione inconfondibile e incomparabile con le altre.
Il cuore della persona deve ovviamente esservi disposto, anche a livello inconscio. Ci sono persone dubbiose che trovano certezze e in qualche caso persone totalmente atee e magari anticlericali che hanno un cambiamento repentino. E poi altre ancora che non provano nulla e rimangono tali e quali. Questo fenomeno prende il nome di libero arbitrio, perchè, sempre e comunque, avere fede è anche una scelta, conscia o meno, del cuore.
Dio si serve di tutto pur di portarci a lui, non è il modo che conta, perchè ognuno di noi può prendere strade diverse per arrivare allo stesso risultato, che possono variare in base all'esperienza di vita, al luogo in cui si nasce, all'età e quant'altro. Ciò che conta per Dio è che si arrivi a credere in Lui. Quindi fosse anche solo suggestione (cosa che non è) se servisse a portare alla fede ben venga.