Cosa ti fa più paura?

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worry
00lunedì 17 agosto 2009 12:16
Doriano@
00lunedì 17 agosto 2009 13:29
Non temo il futuro , nemmeno la morte , fa parte della vita e come tale l'accetto.
Per quanto riguarda la solitudine , non sempre è negativa , ho vissuto un periodo della mia vita insieme a lei e proprio grazie ad essa , ho ritrovato me stesso.

La violenza , ahimè , è un male duro da sconfiggere e purtroppo si sconfigge soltanto con altra violenza..mi rendo conto che sono parole dure , ma avendola vista da vicino è una terribile realtà...

La malattia come la morte ; anch'essa fa parte della vita e l'accetto.

Ho scelto altro : perchè ciò che temo di più è perdere i miei valori e la stima di me stesso e quella delle persone a me care e soprattutto di perdere la mia Libertà , poichè ho basato la mia vita su questo , spesso a caro prezzo , ma coerente con le mie scelte.
edesapam
00mercoledì 6 gennaio 2010 13:49
perdere la indipendenza
perdere la salute, avere bisogno di aiuto
questo mi fa piu paura.
worry
00venerdì 15 gennaio 2010 15:44
Re: perdere la indipendenza
edesapam, 06/01/2010 13.49:

perdere la salute, avere bisogno di aiuto
questo mi fa piu paura.




E' una paura comprensibile Eva, però è normale per tutti avere bisogno di aiuto. Nessun essere umano è del tutto autosufficiente...a volte abbiamo bisogno di grandi aiuti, ma più spesso di piccoli sostegni e consigli. Penso che sia davvero impossibile non avere mai bisogno di aiuto [SM=x58971]

Paolo S.
00venerdì 9 luglio 2010 21:57
Io ho paura di una ripicca di Dio ( sempre che esista). Siccome non lo ritengo all'altezza del ruolo che occupa, potrebbe offendersi e mandare delle maledizioni, nel suo classico stile delle piaghe d'Egitto.
worry
00venerdì 9 luglio 2010 21:59
Re:
Paolo S., 09/07/2010 21.57:

Io ho paura di una ripicca di Dio ( sempre che esista). Siccome non lo ritengo all'altezza del ruolo che occupa, potrebbe offendersi e mandare delle maledizioni, nel suo classico stile delle piaghe d'Egitto.




Se Dio ti fa così tanta paura come mai dubiti della sua esistenza?
Non fraintendermi, non è una provocazione, semplicemente non capisco come una cosa della quale non si è sicuri possa costituire la preoccupazione principale di una persona. [SM=x58975]

Paolo S.
00venerdì 9 luglio 2010 22:03
Dici bene Sofi, ma io sono dubbioso, non ateo.
Nel caso dio esista per me potrebbe essere un essere dall'animo malvagio che si fa credere buono. Ripeto, potrebbe, uso il condizionale.
Siccome io non lo stimo, stai certa che se esiste vado a finire male.
worry
00venerdì 9 luglio 2010 22:08
Re:
Paolo S., 09/07/2010 22.03:

Dici bene Sofi, ma io sono dubbioso, non ateo.
Nel caso dio esista per me potrebbe essere un essere dall'animo malvagio che si fa credere buono. Ripeto, potrebbe, uso il condizionale.
Siccome io non lo stimo, stai certa che se esiste vado a finire male.



O magari Dio potrebbe essere sul serio un essere misericordioso che, forse, capisce da dove derivano i tuoi dubbi e se vede che in te non c'è malizia li può perdonare. Punti di vista [SM=x58971]

Paolo S.
00venerdì 9 luglio 2010 22:11
Assolutamente, puoi avere ragione tu.
Quello che dico è solo ciò che provo dentro di me. Sarei bugiardo a dire che ( nel caso in cui esista) io lo stimi.
Conny1810
00sabato 10 luglio 2010 00:53
prima di valutare bisogna conoscere!
Paolo S.
00sabato 10 luglio 2010 15:53
Re:
Conny1810, 10/07/2010 0.53:

prima di valutare bisogna conoscere!



Hai ragione! Per conoscere però ci va del tempo e a seconda delle vicende l'opinione può variare. La mia opinione potrà cambiare, ci mancherebbe.

Aglaring Ard Rí Vanyar
00mercoledì 27 luglio 2011 21:52
Temo me stesso.
worry
00domenica 7 agosto 2011 21:57
Re:
Aglaring Ard Rí Vanyar, 27/07/2011 21.52:

Temo me stesso.




In effetti noi stessi siamo inizio e fine di tutte le nostre paure. Ottima risposta [SM=x58971]

lasthorizon
00domenica 7 agosto 2011 23:03
Temere se stessi vuol dire essenzialmente non conoscersi e questo deriva da un errore che si fa coscientemente perchè si è voluto evitare il confronto con se stessi il più delle volte. Ed è un errore evitabile secondo me.

Francamente mi spaventano molto di più gli altri. Credo sia molto difficile, specie al giorno d'oggi, relazionarsi davvero con qualcuno e arrivare a un punto in cui senti di poter nutrire una totale fiducia. Genitori a parte, finora ci sono riuscito essenzialmente con tre persone.

E confesso che in questo senso ho avuto i miei problemi di fiducia anche con Dio: mi sento costantemente alla ricerca di risposte e del sentiero giusto da percorrere, come tutti credo.

Ciò che mi frega (e quindi mi spaventa) è essenzialmente l'incapacità di capire, o meglio di accettare, che spesso ciò che ritengo giusto per me non è giusto per Dio.

Come si fa a far coincidere la fiducia in Dio con le proprie legittime aspirazioni? anche questo mi spaventa, perchè è come essere in bilico tra due posizioni positive. Non si tratta di scegliere tra il bene e il male, ma tra il volere di Dio (certamente giusto ma difficilmente identificabile molte volte) e i desideri dell'uomo.
worry
00lunedì 8 agosto 2011 13:43
Re:
lasthorizon, 07/08/2011 23.03:

Temere se stessi vuol dire essenzialmente non conoscersi e questo deriva da un errore che si fa coscientemente perchè si è voluto evitare il confronto con se stessi il più delle volte. Ed è un errore evitabile secondo me.

Francamente mi spaventano molto di più gli altri. Credo sia molto difficile, specie al giorno d'oggi, relazionarsi davvero con qualcuno e arrivare a un punto in cui senti di poter nutrire una totale fiducia. Genitori a parte, finora ci sono riuscito essenzialmente con tre persone.

E confesso che in questo senso ho avuto i miei problemi di fiducia anche con Dio: mi sento costantemente alla ricerca di risposte e del sentiero giusto da percorrere, come tutti credo.

Ciò che mi frega (e quindi mi spaventa) è essenzialmente l'incapacità di capire, o meglio di accettare, che spesso ciò che ritengo giusto per me non è giusto per Dio.

Come si fa a far coincidere la fiducia in Dio con le proprie legittime aspirazioni? anche questo mi spaventa, perchè è come essere in bilico tra due posizioni positive. Non si tratta di scegliere tra il bene e il male, ma tra il volere di Dio (certamente giusto ma difficilmente identificabile molte volte) e i desideri dell'uomo.



Temere se stessi è invece, secondo me, la più giusta delle paure.
Credo che Aglaring, dicendo che teme se stesso, intendesse il lato più umano di se, o almeno è così che io l'ho interpretato.
La nostra umanità è ciò che ci tiene incollati al mondo e ci ostacola la salita verso il cielo. Ogni tentazione, dubbio, peccato commesso o anche solo pensato, deriva dal nostro essere umani.
Io trovo molto saggio temere se stessi, nel momento in cui si decide di non fuggire da ciò che fa paura (e quindi, come tu dici, non ascoltare se stessi) ma di affrontare e combattere ciò che ostacola la nostra crescita.
Per questo è così fondamentale pregare, perchè la preghiera è una porta aperta verso il cielo e ci avvicina sempre di più a Dio.

E' in questo modo che si risolve il dilemma di cui tu parli. Ciò che noi riteniamo meglio per noi stessi, raramente è ciò che ci fa davvero bene. E questo perchè l'uomo è scarsamente dotato di lungimiranza e spiritualità. Nel momento in cui si cerca di fare la volontà di Dio si fa anche la propria, perchè solo e soltanto ascoltando la via che Gesù insegna si ottiene la felicità e la pace. Questo è un punto cruciale. Ciò che Dio vuole da e per noi, è anche ciò che noi, se avessimo abbastanza intelligenza, faremmo spontaneamente perchè capiremmo che è l'unico modo per essere veramente sereni e felici (e si suppone che la felicità sia il fine ultimo della vita di tutti [SM=x58521] ).






Conny1810
00lunedì 8 agosto 2011 21:55
Chi teme se stesso secondo me è perchè ha già fatto una valutazione sulla sua persona e ha capito quanto grande potrebbe essere la sua debolezza.
E' molto positivo fare una profonda valutazione di noi stessi,la più sincera possibile e senza cercare scuse ed attenuanti tendenti a giustificare i nostri comportamenti.
Solo così infatti, siamo in grado di iniziare la lotta contro l'egoismo, l'orgoglio e i vizi che sono la causa della nostra infelicità. Però, se non scopriamo ciò che non và in noi, non saremo nemmeno in grado di contrastarlo. Per questo è importante valutare con obiettività il nostro modo di essere e di agire.
La lotta che si deve fare per prima è contro il difetto più grande che riscontriamo in noi e poi via via contro tutti gli altri che Gesù ci farà conoscere. Con la forza della volontà, spinta dalla preghiera che deve essere costante, si otterranno le prime vittorie su se stessi e arriverà tanta gioia nel cuore.
La gioia che si prova è data dall'anima che si rende conto che sta percorrendo la strada giusta, quella cioè che la porterà ad acquisire le virtù per avanzare nel cammino spirituale. E, più si prosegue e più si sperimenta l'amore di Gesù e si è felici.
Per questo ti dico Aglaring, non avere paura di te stesso ma con coraggio e forza di volontà prova a lottare contro ciò che hai capito non andare bene in te, senza paura di guardare in faccia le tue debolezze perchè, se vuoi, con l'aiuto di Gesù le puoi vincere tutte. [SM=x58971]
lasthorizon
00lunedì 8 agosto 2011 23:34
Mi permetto solo di dire, o meglio specificare, che la cosa importante è che non si tratti di una paura bloccante, ma di uno stimolo a migliorarsi. Del resto la paura è un campanello d'allarme che serve proprio ad avvisarci che c'è qualcosa che non va o che va affrontato.
Indubbiamente la Preghiera è una risorsa fondamentale ma che va accompagnata, credo, anche con un impegno costante anche nelle piccole cose quotidiane.
Conny1810
00martedì 9 agosto 2011 07:45
certamente, la preghiera è quella che da la forza per impegnarsi, senza l'impegno non c'è miglioramento e bisogna impegnarsi come dici tu, quotidianamente e senza spaventarsi se si incorre spesso nello stesso errore. Gesù è tanto buono e considera il nostro impegno più che il risultato ottenuto e poi, non bisogna dimenticare che è Lui ad agire in noi, noi dobbiamo solo pregare e chiedere il Suo aiuto e cercare di migliorare con tanta forza di volontà. E' l'inizio di un cammino meraviglioso che porta ad essere felici, provare per credere!
Mithrandir74
00martedì 9 agosto 2011 13:46
La paura di se stessi è un concetto molto approfondito anche dalle culture orientali o dagli indiani d'america, che considerano il proprio io il più grande nemico.

Temere se stessi significa semplicemente riconoscere la propria debolezza e non credersi superuomini capaci di affrontare tutto e tutti, come molti fanno. Bravo Aglaring!


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