Il Crocefisso assolto dalla Corte Europea

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Conny1810
venerdì 18 marzo 2011 21:26
Finalmente una buona notizia che riguarda il Crocefisso: il simbolo della cristianità è stato assolto dalla Corte di Strasburgo dall'accusa di infastidire gli alunni delle scuole per la sua esposizione. Ho pensato di proporvi questi articoli presi dal quotidiano "Il Foglio".




18 marzo 2011

La Corte europea assolve il crocefisso.


L'Italia vince alla Corte di Strasburgo: il crocefisso nelle scuole non viola la libertà religiosa
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dato ragione all'Italia sull'esposizione del crocifisso nelle scuole pubbliche. La sentenza della Grand Chambre, con 15 voti a favore e due contrari, ribalta quella del 3 novembre del 2009 che aveva condannato l'Italia per violazione della libertà religiosa accogliendo il ricorso di Sole Lautsi, cittadina italiana di origine finlandese. I giudici hanno stabilito che non vi sono elementi che provino la supposta influenza sugli alunni dell'esposizione del crocifisso nelle aule.

"Il Crocifisso è un segno di civiltà anche se non lo si riconosce teologicamente, è uno dei grandi simboli dell'Occidente". Lo afferma il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, commentando l'attesa della sentenza della Corte per i diritti umani del Consiglio d'Europa.


(Quotidiano "Il Foglio" del 18 Marzo 2011)

Il significato umano e umanistico del crocifisso secondo padre Samir


“Il crocifisso ha un valore umano e umanistico”. Lo dice al Foglio padre Samir Khalil Samir. Gesuita nato in Egitto, vissuto in Libano, professore all’Université Saint Joseph di Beirut, al Pontificio Istituto Orientale di Roma e alle “Facultés Jésuites de Paris”, fondatore e direttore in Libano del Centre de Documentation et de Recherches Arabes Chrétiennes, è studioso di islam particolarmente apprezzato dal Papa. Per lui, “la decisione della Corte Europea dei Diritti Umani riguardo al divieto di affissare crocifisso nelle scuole italiane è grave”. “Essa – spiega – suscita una triplice riflessione: la prima sul crocifisso e suo significato, la seconda sulla Corte Europea e il suo orientamento, la terza sull’identità dell’Europa”.

“Il crocifisso – dice – è oggi un simbolo cristiano che parte da un fatto: un uomo chiamato Gesù e soprannominato Cristo è stato condannato a morte per crocifissione dal prefetto romano Ponzio Pilato nell’anno 30 circa. Il fatto è riportato da storici giudei e romani del primo secolo. Da quest’atto volontariamente accettato dal Cristo (e dalla sua risurrezione affermata dai suoi discepoli) è nato il cristianesimo.”

“Da allora, il crocifisso, oggetto di obbrobrio, è diventato simbolo di fede per miliardi di persone e più ancora simbolo di amore. Quest’uomo Gesù ha così rovesciato il senso della croce, a causa della propria vita: morendo, ha dato significato al fatto di dare la vita per altri. Così la croce, indipendentemente dal cristianesimo e dalla fede cristiana, ha preso un significato umanistico: dare la vita per salvare altri è l’atto umano più nobile”.

“Ora, nel mondo contemporaneo, questa realtà è diventata rarissima. Anzi, vediamo dappertutto nient’altro che atti di violenza per ‘farsi giustizia’. Atti di violenza che suscitano violenza più grande, e così ad infinitum. Il crocifisso, ben inteso e ben spiegato ai bambini, è l’antitesi della violenza. Lo dice anche Paolo, nella sua lettera agli Efesini (cap. 2: 13-17): ‘Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo (cioè alla sua croce). Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due (cioè credenti e non credenti) un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne (cioè la sua croce), la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini’”.

“Certo, il crocifisso ha significato particolare per il cristiano, ma può avere un significato umanistico bellissimo per ogni essere umano. Ed è in questo senso che il non cristiano (ebreo, musulmano, non credente, ecc.) lo deve prendere. Siccome il cristianesimo (in particolare nella forma cattolica) ha modellato l’Italia, è certo che è diventato un elemento profondissimo della cultura italiana. Insegna a rinunciare a se stessi per gli altri fino a dar loro la propria vita per amore; insegna a sopportare le difficoltà e le sofferenze della vita quotidiana, come elemento normale della condizione umana, senza per questo rassegnarsi al fatum; insegna a mai cedere alla violenza contro altrui, anche in nome dei più nobili ideali; insegna il rispetto altrui”.

“Come ha spiegato Aldo Giordano, osservatore permanente al Consiglio d’Europa, ‘il simbolo della croce è un simbolo che impressiona proprio perché è un simbolo che unisce, raccoglie, va veramente al di là delle differenze, anche delle differenze di Credo’. Sinceramente, non vedo come potrebbe ‘suscitare la discriminazione contro le donne e gli omosessuali’, come ha preteso la signora Solie Lautsi. Tutto questo ci pone delle domande sul valore di questa “Corte Europea dei diritti umani” e sulla sua filosofia. Ci pone inoltre domande sulla concezione che si fa della cultura e dell’identità dell’Europa, diffusa tra uomini di decisione. Al limite, ci ha l’impressione che le identità estranei all’Europa hanno più diritto ad esistere che le identità millenarie! E’ un autoflagellazione che va sempre più di moda!”.


- FOGLIO QUOTIDIANO
di Paolo Rodari


Perché la Corte europea ha difficoltà a distinguere un Crocefisso da un tronista


Al direttore - Il governo italiano è giustamente insorto contro la sentenza della Corte europea di rimuovere il Crocefisso dalle scuole, ma nelle sue motivazioni si avverte un eccesso di prudenza. Che il Crocefisso sia il simbolo più forte della nostra tradizione non dice granché: la tradizione oggi è molto scaduta, con croci d’oro massiccio che pendono dal collo dei peggiori Barabba. Inoltre tirare in ballo l’identità nazionale è quantomai arrischiato, invece del Crocefisso nelle aule dovremmo appendere la scultura di un tronista.

Il Crocefisso va scritto maiuscolo: non è un povero ferro battuto ma è più vivo che mai; come non accorgersi che nessuna croce può fissare Cristo? Si chiama Resurrezione e non occorre l’altare di una chiesa perchè il miracolo avvenga; quale migliore altare della cattedra di un’aula scolastica e quale migliore sguardo, fresco e vivificante, di quello di tanti bambini curiosi! Il Crocefisso – non ‘i crocifissi’, chè Gesù Cristo non aveva cloni, aveva un corpo e un sangue che tutto versò per noi – va mostrato perché i bambini e noi tutti abbiamo bisogno di dimenticare quel che siamo e a ben altro tendere, apprendendo l’insegnamento di chi si è ribellato al dogmatismo per portare tra gli uomini la libertà. In nome di quale libertà si vorrebbe ora cancellarlo?

Il Crocefisso ci guarda e ci parla, interrogandoci su questioni ben più decisive di quelle poste dal professore e dalla maestra: che Alessandro Magno abbia vinto a Isso non cambia il nostro destino, il destino cambia se ora, per ciascuno di noi, Cristo vince. Parlino i maestri dell’inaudita novella della Sua nascita, senza attardarsi a rivendicarne la storicità o a confutarla: non si tratta di un fatto accaduto duemila anni fa ma di qualcosa che accade tutt’ora, e sta nella forza e nella bellezza del racconto di ciascuno se il Crocefisso apre gli occhi e ci ascolta.

La Corte europea dei diritti dell’uomo sembra la caricatura di quella che mandò al rogo Giovanna d’Arco; sostiene che il Crocefisso può “infastidire i bambini di altre religioni e quelli atei”. Infastidire? Santo cielo, che tipaccio! Ma sì li turbi i bimbi, sicché a loro volta portino in famiglia – in quelle di noi cristiani immaginari, innanzitutto – la brezza della curiosità. Che i nostri figli ci disturbino, e ci distraggano dalle scemenze quotidiane. E accanto al Crocefisso spuntino nelle aule le croci di Abramo Lincoln e di Giordano Bruno, ladroni come Lui di baci e di anime, a ricordarci non quel che siamo o pensiamo di essere, ma quel che occorre diventare.


© - FOGLIO QUOTIDIANO
di Umberto Silva


doncsi
sabato 19 marzo 2011 11:08
Una buona notizia davvero!


Dopo quella prima sentenza ,difficile da comprendere, finalmente una decisione giusta.

Grazie Conny per gli interessanti articoli e le notizie che ho letto con la gioia nel cuore.
worry
sabato 19 marzo 2011 11:44
La Corte Europea si era appellata al diritto di ognuno di esprimere liberamente il proprio pensiero religioso, senza alcuna discriminazione.
Per alcuni il fatto che nei luoghi pubblici fosse esposto il Crocifisso era da interpretare come favoritismo per chi è cristiano e svantaggio per chi non lo è.

In realtà, come l'articolo spiega, non vedo come il crocifisso possa offendere, dato che il suo significato in sé e per sé è di pace e fratellanza verso tutti. Si pensi poi a paesi come gli Stati Uniti, con una ricchezza di popoli, culture e religioni diverse intrecciate l'una all'altra. Eppure durante i processi in tribunale, i testimoni giurano sulla Bibbia di dire "la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità e che Dio mi aiuti."

Non vedo perché dovremmo negare ad un paese il diritto di esprimere una tradizione.

Mithrandir74
sabato 19 marzo 2011 17:56
Per un ateo il crocifisso è un semplice oggetto al quale può benissimo non dar peso, per chi professa altre religioni è un simbolo CHE VA RISPETTATO e che è elemento fondamentale della cultura italiana, e anche questa va rispettata dagli italiani e dagli stranieri.

Alla gente che perde preziose ore della propria vita in attività come tentare di far togliere il crocefisso posso solo dare un consiglio: andate a lavorare.

worry
domenica 27 marzo 2011 14:36
Come sempre Mithrandir esprime le sue opinioni in modo molto diretto [SM=x1920237]

Fondamentalmente però sono d'accordo, a volte mi stupisce la capacità delle persone di aggrapparsi a qualunque cosa pur di creare problemi. Sembra quasi che ci provino gusto a complicarsi (e complicare) la vita.


Mithrandir74
lunedì 28 marzo 2011 12:11
Esattamente questo. Per quanto la questione Crocifisso possa essere marginale, evidenzia la tendenza di molte persone ad accanirsi inutilmente contro qualsiasi cosa. Di fondo, c'è una rabbia e un odio ingiustificato che è estremamente pericoloso e oltretutto, a parer mio, evidenzia una massiccia dose di pura ignoranza.


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