Sempre inerente al tema dell'umiltà riporto questa citazione di Gesù dal vangelo di Giovanni 9, 39.
"Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perchè coloro che non vedono vedano e coloro che vedono diventino ciechi"
Alcuni farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero:
"Siamo forse ciechi anche noi?"
Gesù rispose loro:
"Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: noi vediamo, il vostro peccato rimane"
Questa citazione è inerente al tema dell'umiltà e del peccato in quanto è chiaro come i farisei suppongano di possedere la vista, che si può interpretare come la convinzione di essere nel giusto. E' proprio questo a renderli ciechi, cioè a non rendersi conto che sono esseri umani e come tali commettono dei peccati
. I ciechi invece corrispondono a coloro che sanno di avere delle mancanze. Ovviamente Gesù non intende la mancanza della vista ma la mancanza della perfezione che è intrinseca in ogni uomo che per natura è portato a peccare. Il cieco sa di essere cieco e Gesù dice che darà la vista ai ciechi, intendendo che solo i
ciechi potranno
vedere il regno dei cieli
. Sembra una contraddizione ma se riflettiamo sul significato più profondo della frase ha un senso. Solo chi ammette i propri errori e accetta il fatto di essere inferiore a Dio potrà vivere in eterno.
I superbi invece, ovvero coloro che sono convinti di vedere, di sapere tutto e di essere perfetti, diventeranno ciechi, ovvero non avranno la possibilità di vedere e partecipare alla gloria dei Cieli.