Poesie

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
worry
sabato 24 maggio 2008 14:15
le poesie più belle...
La poesia è sicuramente una delle forme di espressione più belle, che sanno dare un peso immensamente grande e meraviglioso al suono delle parole.
Già a marzo avevamo parlato del poeta Eros Olivotto in occasione della festa della mamma. In questa discussione si parlerà fondamentalmente di poesia e in particolare di questo bravissimo poeta!


PICCOLA STANZA

Quando mi chiederai una poesia,
nella piccola stanza dove noi
leggiamo, a volte per ore, senza
parlare, e sembra chiaro e vicino
il cielo, con tono sommesso dirò
dei versi. E la mia voce, sorta
dal silenzio, ti scenderà nel cuore.


erosolivotto.it
doncsi
lunedì 26 maggio 2008 23:42
Leggendo questa bella poesia di Eros Olivotto mi ha colpito in modo particolare come due anime riescano ad avvicinarsi,complice il silenzio della lettura,nell'intimo ambiente che le circonda.

Hai scelto bene,Sofi,e'una poesia che può destare nel lettore delle emozioni molto piacevoli ed intense.

Grazie Sofi

Conny1810
domenica 1 giugno 2008 19:49
inserisco questa bellissima poesia di Margaret Fishback Power ! [SM=g6500]

Questa notte ho fatto un sogno,
ho sognato che camminavo sulla sabbia
accompagnato dal Signore,
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.

Ho guardato indietro e ho visto che
per ogni giorno della mia vita,
apparivano orme sulla sabbia:
una mia e una del Signore.


Così sono andato avanti, finché
tutti i miei giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi posti
c'era solo un'orma….

Questi posti coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
maggiore paura e maggior dolore…


Ho domandato allora:
"Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
ma perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti
peggiori della mia vita?"

Ed il Signore rispose:
"Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te durante tutta il tuo cammino
e che non ti avrei lasciato solo
neppure un attimo,
e non ti ho lasciato….


I giorni in cui tu hai visto solo un'orma
sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio".

[SM=x58970] [SM=x1520190] [SM=x58970] [SM=x1520190] [SM=x58970]
worry
domenica 1 giugno 2008 20:09
Avevo già sentito questa poesia! Grazie mille Conny per averla inserita, è davvero meravigliosa! [SM=x1520190] [SM=x1520190] [SM=x1520190]
doncsi
martedì 3 giugno 2008 22:13
Grazie Conny, e' bellissima la poesia che hai scelto!

Gli ultimi versi sono veramente commoventi!
Conny1810
mercoledì 4 giugno 2008 14:19
[SM=x62670] [SM=x58970] [SM=x1520190] [SM=x1520190] [SM=x58968]
worry
lunedì 16 giugno 2008 12:57
Questa è una poesia di Emily Dickinson, una delle mie poetesse preferite

Mi incanta il mormorio di un'ape -
qualcuno mi chiede perchè -
piu' facile è morire che rispondere.


Il rosso sopra il colle annulla la mia volontà -
se qualcuno sogghigna stia attento
- perchè Dio è qui - questo è tutto.


La luce del mattino mi eleva di grado -
se qualcuno mi chiede come -
risponda l'artista che mi tratteggiò così.


Conny1810
mercoledì 18 giugno 2008 08:54
bellissima la poesia che hai inserito Sofi, Emily Dickinson ne ha scritte migliaia a me piace tanto anche questa sugli angeli.. [SM=g6500] [SM=g6500]



Chi non trova il paradiso quaggiù
non lo troverà neanche in cielo .
Gli angeli stanno nella casa
accanto alla nostra
ovunque noi siamo .
Emily Dickinson


[SM=x58517] [SM=x58517] [SM=x58517] [SM=x58517] [SM=x58517] [SM=x58517] [SM=x58517]
worry
giovedì 19 giugno 2008 10:40
Bellissima anche questa Conny! La Dickinson mi piace davvero tantissimo!!!
BOUBI
venerdì 20 giugno 2008 19:32
Una poesia rivolta a Dio
Ascolta


Dio, ascolta.

Conoscemmo i giorni,
le notti,
lo splendore e la forza,
gli uomini.

Abitammo il tempo,
la terra,
il dolore e il silenzio,
che fuggimmo,
che tememmo.

Erigemmo mura,
città,
fragili torri che mai
sfiorarono il cielo.

Questo cielo lontano,
dove vagano nubi d'argento,
tese come vele.

Tu che un alito divino
infondesti nell'argilla
e a noi venisti,
ascolta.

Indicasti gli ultimi,
stanchi tacemmo.

Scegliesti fame
e freddo.
Dimenticammo.

Scorgesti amore
nel cuore dell'uomo,
verità nel cuore dei fanciulli.

Ci limitammo alla ragione,
ci illudemmo.

Fuggimmo, Padre,
dai servi,
dai fuochi delle fiaccole,
scegliemmo l'ombra,
ci allontanammo.

Ebbri vivemmo,
errando sulla terra,
perduti
nella pienezza del cammino.

Ma tu,
Padre,
attizzasti nuovi fuochi,
abbellisti la tua casa.

Poi sedesti
sorridente sulla soglia
e sempre siedi.

Ad aspettare.


Eros Olivotto



Commento dell'autore:

La poesia è una forma di preghiera. Rivolgersi a Dio, dà la possibilità di tornare ad essere ciò che si è; una parte di questa immensa cosa che si chiama vita. Una piccola parte, certo, ma così unica da risultare irripetibile.

[SM=x58970] [SM=x58970] [SM=x58970] [SM=x58970] [SM=x58970]

worry
venerdì 20 giugno 2008 20:06
Questa poesia è davvero molto bella. Quello che più mi piace è l'ambientazione un pò surreale, come se chi scrive venisse da un'altra era...ma le sensazioni e le immagini che ne dirivano sono vere e attuali. Penso che siano poche le poesie che riescono davvero a suscitare delle emozioni nelle persone...questa, per me, è una di quelle.
Complimenti davvero! [SM=g6500]
Conny1810
venerdì 20 giugno 2008 20:32
bellissima questa poesia di Eros Olivotto !! ha saputo esprimere in maniera splendida l'amore di Dio verso le sue creature che attende sempre!! [SM=x1520190] [SM=g6500] [SM=x58970] [SM=x1520190] [SM=x58970]
doncsi
sabato 21 giugno 2008 12:23
Mi è piaciuta molto questa poesia,grazie BOUBI.

E' vero,come dice Sofi, è un pò surreale, evocativa di ancestrali emozioni.
Mi piace l'idea di Dio,padre buono,seduto sulla soglia ad attenderci,nonostante il nostro fuggire...
Rimanda,secondo la mia interpretazione,alla figura del Padre magnanimo nella parabola del figliol prodigo,il quale accolse con un gioioso banchetto il figlio ritornato a casa,dopo la sua fuga dal mondo del Padre, dal mondo di Dio.
Conny1810
giovedì 26 giugno 2008 15:41
Re:
Conny1810, 01/06/2008 19.49:

inserisco questa bellissima poesia di Margaret Fishback Power ! [SM=g6500]

Questa notte ho fatto un sogno,
ho sognato che camminavo sulla sabbia
accompagnato dal Signore,
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.

Ho guardato indietro e ho visto che
per ogni giorno della mia vita,
apparivano orme sulla sabbia:
una mia e una del Signore.


Così sono andato avanti, finché
tutti i miei giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi posti
c'era solo un'orma….

Questi posti coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
maggiore paura e maggior dolore…


Ho domandato allora:
"Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
ma perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti
peggiori della mia vita?"

Ed il Signore rispose:
"Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te durante tutta il tuo cammino
e che non ti avrei lasciato solo
neppure un attimo,
e non ti ho lasciato….


I giorni in cui tu hai visto solo un'orma
sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio".

[SM=x58970] [SM=x1520190] [SM=x58970] [SM=x1520190] [SM=x58970]



in questo video c'è il testo originale [SM=x1520190]

Conny1810
sabato 26 luglio 2008 09:31




A CARLO

Tu, Carlo,
eri ancora soltanro un ragazzo,
quando
i Messaggeri del Cielo
ti facevano da Maestri,
con intelletto di luce,
destinato com'eri
alla precocità del Cielo.

Forse parlavi con gli Angeli
quando leggevi
quei libri difficili,
scritti soltanto
per gli studiosi dell'università.


Non aveva segreti per te
nemmeno il computer, e il mondo
misterioso
della informatica
ti apriva subito
i labirinti del Sapere.

Nei tuoi
giovani anni,
con la tua limpida trasparenza
e con la tua simpatia hai saputo
trasmetterci la gioia del Cielo.


Tu, Carlo,
nei tuoi giovani anni
innocenti,
hai saputo donarci
nella trasparenza limpida
del tuo esistere
quaggiù
l'ineffabile gioia del Cielo.

Sui banchi di scuola
intrecciavi
amicizie e parlavi
con Lui, invisibile Amico,
quando aiutavi, spiegavi,
e sedavi i contrasti.


Tu, Carlo, sorridi nell'infinita dimora
dove vivi felice e beato,
al di là del tempo
e di questo angusto spazio
dove ancora geme
e prega chi ti ha tanto
amato.



Giuseppina Sciascia


Questa bellissima poesia è stata scritta a ricordo di Carlo Acutis, un givane di Milano che è venuto a mancare all'età di 15 anni per una leucemia fulminante nell'ottobre 2006. Nella sua breve ma intensa vita, vissuta in maniera cristiana, ha testimoniato il suo immenso amore per Gesù e per Maria e ha saputo eroicamente donarla assieme alla sua sofferenza, per il Papa e per la Chiesa.
Conny1810
lunedì 18 agosto 2008 15:01
[SM=x63064] [SM=x63063] [SM=x63064] [SM=x63063]
[SM=x63064]
Bella è la vita
quando effondi amore
perché libero scorra
e dilagando colmi
ogni creatura.
Dove l’eterno è spazio
tutti sono in Uno.

[SM=g6500]

Se il cuore mutasse
il senso del suo andareùe immaginando il bello
esaurisse l'affanno,
per raggiungerTi,
anche senz'ali
potremmo volare.

[SM=x1520190]

Prima che scemi
l'ultima luce,
prima che il sonno
colmi le ore
nel silenzio cercami.
Vieni a raccogliere il mio amore
che appartiene a Te.

[SM=x58970]

Non ti fermare:
segui il filo
appeso al nulla,
labile traccia
ardua e sapiente,
verso l'Eterno.


[SM=x63064] [SM=x63063] [SM=x63064]


Queste poesie sono state scritte da Marcella Tassinari Franchi che le ha definite una carezza alla vita e alle persone, un dolce e fiducioso abbandono a Dio, un percorrere la vicenda umana con passo leggero misurato su orizzonti aperti alla speranza e all'amore...!


Marcella Tassinari Franchi presenterà nella Biblioteca comunale di sant'Ambrogio di Valpolicella (VR), venerd' 3 aprile 2009, la sua raccolta di poesie "Laudi" .

Questa raccolta è uscita presso l'editore Perosini di Verona con una nota di Margherita Pieracci Harwell.


Marcella Tassinari Franchi vive a Brescia con il marito, circondata dai figli e nipoti. Ha pubblicato le raccolte di poesie "Arriverà come vento" (Edizioni Antiche Mura, Brescia 1994) e "Dove?" (con una nota di Angelo Marchese, Edizioni Antiche Mura, Brescia 1997)”.

Il poeta Eros Olivotto ci ha permesso di inserire alcune tra le sue poesie più belle e gentilmente ha voluto farci sapere di questa serata a cui sono invitati tutti coloro che amano la poesia di qualità, quella che riesce a far nascere nel cuore le emozioni più belle!!






worry
venerdì 28 novembre 2008 21:37
Questa poesia è molto triste, ma descrive in modo commovente la sensazione di vuoto che si prova quando muore qualcuno a noi caro. Non è uno dei miei argomenti preferiti, ma trovo questa poesia meravigliosa...

Blues in memoria

Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,
fate tacere il cane con un osso succulento,
chiudete i pianoforti, e tra un rullio smorzato
portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.

Incrocino aeroplani lamentosi lassù
e scrivano sul cielo il messaggio Lei E' Morta.
allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
i vigili si mettano guanti di tela nera.

Lei era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
la mia settimana di lavoro e il riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
pensavo che l' amore fosse eterno: e avevo torto.

Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte;
imballate la luna, smontate pure il sole;
svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;
perché ormai più nulla può giovare.


(Auden W.H.)
doncsi
martedì 9 dicembre 2008 13:40
BORIS PASTERNAK(1890-1960),conosciuto come autore del romanzo"IL DOTTOR ZIVAGO",fu anche grande poeta.
Certamente la sua poesia non fu benvista dalle autorità.Tutta la sua opera fu, infatti,causa di persecuzioni intellettuali.
Pasternak scrisse anche una bellissima poesia natalizia,molto commovente,in cui vi è una trasposizione di Betlemme nel suggestivo paesaggio russo...


LA STELLA DI NATALE


Era pieno inverno.
Soffiava il vento della steppa.
E aveva freddo il neonato nella grotta
sul pendio della collina.

L'alito del bue lo riscaldava.
Animali domestici
stavano nella grotta,
sulla culla vagava un tiepido vapore.

Scossi dalle pelli le paglie del giaciglio
e i grani di miglio,
dalle rupi guardavano
assonnati i pastori gli spazi della mezzanotte.

Lontano,la pianura sotto la neve,e il cimitero
e recinti e pietre tombali
e stanghe di carri confitte nella neve,
e sul cimitero il cielo tutto stellato.

E li'accanto,mai vista sino allora,
più modesta di un lucignolo
alla finestrella di un capanno,
traluceva una stella sulla strada di Betlemme.

(...)

Lui dormiva,splendente,in una mangiatoia di
quercia,
come un raggio di luna dentro un albero cavo.
Invece di calde pelli di pecora,
le labbra d'un asino e le nari d'un bue.

I Magi,nell'ombra,in quel buio di stalla
sussurravano,trovando a stento le parole.
A un tratto qualcuno,nell'oscurità,
con una mano scostò un poco a sinistra
della mangiatoia uno dei tre Magi;
e quello si voltò:dalla soglia,come in visita,
alla Vergine guardava la stella di Natale.

Boris Pasternak

Conny1810
martedì 9 dicembre 2008 13:52
veramente bello il testo ed è commovente davvero!! lascia trasparire il sentimento di amore che il poeta provava quando l'ha composta .[SM=g6500] [SM=x1520190]

Boris Pasternak fu una persona molto coraggiosa perchè nonostante avesse sempre cercato di essere leale con il regime non nascose mai le atrocità commesse e prese parte alla rivoluzione russa. Prese posizione contro le terribili condizioni dei contadini e intercesse presso Bucharin per salvare Osip Mandel'stam che aveva scritto un'ode contro Stalin, mantenne contatti con esuli e internati.

Nel 1958 fu costretto dal regime a rinunciare al nobel che gli occidentali gli avevano assegnato per le sue importanti conquiste nella poesia lirica contemporanea e nel campo della tradizione epica della grande Russia.

Visse gli ultimi anni rigidamente controllato dal regime. E nel 1960 morì a Peredelkino [Mosca].

worry
martedì 9 dicembre 2008 15:50
Re:
Conny1810, 09/12/2008 13.52:

veramente bello il testo ed è commovente davvero!! lascia trasparire il sentimento di amore che il poeta provava quando l'ha composta .[SM=g6500] [SM=x1520190]

Boris Pasternak fu una persona molto coraggiosa perchè nonostante avesse sempre cercato di essere leale con il regime non nascose mai le atrocità commesse e prese parte alla rivoluzione russa. Prese posizione contro le terribili condizioni dei contadini e intercesse presso Bucharin per salvare Osip Mandel'stam che aveva scritto un'ode contro Stalin, mantenne contatti con esuli e internati.

Nel 1958 fu costretto dal regime a rinunciare al nobel che gli occidentali gli avevano assegnato per le sue importanti conquiste nella poesia lirica contemporanea e nel campo della tradizione epica della grande Russia.

Visse gli ultimi anni rigidamente controllato dal regime. E nel 1960 morì a Peredelkino [Mosca].




Grazie conny per le preziose informazioni...non sapevo che Pasternak avesse avuto una vita così difficile e all'insegna della lotta anticomunista, anche se nascosta.


sirio76@
sabato 7 febbraio 2009 17:08
ECCO LA POESIA: "REGALA CIO' CHE NON HAI"
Occupati dei guai,
dei problemi del tuo prossimo.
Prenditi a cuore gli affanni, le esigenze
di chi ti sta vicino.
Regala agli altri la luce che non hai,
la forza che non possiedi,
la speranza che senti vacillare in te,
la fiducia di cui sei privo.
Illuminali dal tuo buio.
Arricchiscili con la tua povertà.
Regala un sorriso quando hai voglia di piangere.
Produci serenità dalla tempesta che hai dentro.
"Ecco, quello che non hai, te lo do".
Questo è il tuo paradosso.
Ti accorgerai che la gioia a poco
a poco entrerà in te, invaderà il tuo essere,
diventerà veramente tua nella misura
in cui l'avrai regalata agli altri.

Alessandro Manzoni
Conny1810
sabato 7 febbraio 2009 20:42
Funziona propio così Sirio, questo è il segreto della felicità! [SM=g6392] [SM=g6392] Bella questa poesia, mi sembra di leggere i pensieri di madre Teresa di Calcutta. Anche lei ha sempre spronato a non tirarsi indietro per timore di non farcela perchè Gesù, supplisce i nostri limiti. L'importante è agire per il bene. [SM=x1761149]
Conny1810
lunedì 30 marzo 2009 22:11
[SM=x63064] [SM=x63063] [SM=x63064] [SM=x63063]
[SM=x63064]
Bella è la vita
quando effondi amore
perché libero scorra
e dilagando colmi
ogni creatura.
Dove l’eterno è spazio
tutti sono in Uno.

[SM=g6500]

Se il cuore mutasse
il senso del suo andareùe immaginando il bello
esaurisse l'affanno,
per raggiungerTi,
anche senz'ali
potremmo volare.

[SM=x1520190]

Prima che scemi
l'ultima luce,
prima che il sonno
colmi le ore
nel silenzio cercami.
Vieni a raccogliere il mio amore
che appartiene a Te.

[SM=x58970]

Non ti fermare:
segui il filo
appeso al nulla,
labile traccia
ardua e sapiente,
verso l'Eterno.


[SM=x63064] [SM=x63063] [SM=x63064]


Queste poesie sono state scritte da Marcella Tassinari Franchi che le ha definite una carezza alla vita e alle persone, un dolce e fiducioso abbandono a Dio, un percorrere la vicenda umana con passo leggero misurato su orizzonti aperti alla speranza e all'amore...!



Marcella Tassinari Franchi vive a Brescia con il marito, circondata dai figli e nipoti. Ha pubblicato le raccolte di poesie "Arriverà come vento" (Edizioni Antiche Mura, Brescia 1994) e "Dove?" (con una nota di Angelo Marchese, Edizioni Antiche Mura, Brescia 1997)”.

Conny1810
sabato 11 luglio 2009 14:47
Questi splendidi versi sono stati scritti da Roberta Dapunt, una delle più interessanti poetesse della recente poesia italiana.
Nata in Val Badia nel 1970, ha pubblicato le raccolte "OscuraMente" e "la carezzata mela".






Le poesie che ho riportato sono tratte dal suo ultimo libro "La terra più del paradiso" , Giulio Einaudi editore.

in modo riverente

Sgonfiami di dosso l'insolenza
e l'orgoglio di essere cresciuta.
Ora che le mie mani non si alzano più nel cielo,
come un bimbo nel suo unico tempo
in cerca di amore e di un abbraccio.

Ora che i piedi abitano fermi il suolo
è estenuante l'attesa del Paradiso.


Poesia dolce

Due volte in vita mia
ebbi l'amore dentro il corpo,
viscerale più di qualunque altro sentimento.
L'utero accoglieva per tempo e desiderio,
ciò che più avrei curato dopo.
So per certo, non vi è quiete più giusta
di un ventre materno,
dentro infatti, vi cresce il paradiso in carne ed ossa.
Ogni volta lo chiamai per nome
dopo averlo partorito
e per questo, mi era dato di piangere di contento.

Questo scrivo ed è uguale il sentimento ora
per le figlie che a lungo mi abitarono dentro.
Come un tabernacolo le ho conservate,
talmente sacra è per me la loro vita,
che non esse sono mie,
ma io appartengo a loro,
che sono il seme e il germoglio,
la gettata e la primavera
di ogni volta che mi rivolgono in viso
il loro sguardo per incontrare il mio.

E te lo dico con la vita

Ti aspetterò stesa col capo rivolto alla tua croce,
il mio viso chiuso stringerà il lieve sorriso
che non consentì soddisfazione alla preghiera.
E saranno tre giorni e passeranno tre notti
e catene di rosari sazieranno l'aria,
amerò qualunque fiore mi verrà donato.

Ti aspetterò nella muta morte,
la mia gente ti chiamerà per nome
e qualcuno veglierà sulle mie sparse parole.
E scriveranno: sospiravo il tuo regno
mi accontentai del mondo.


Conforto del mortale

Accompagnami eterno, non mi abbandonare
fai di me il tuo alito silente,
poichè mai ti potrò esprimere meglio.

La notte è madre dell'udire,
fine attrezzo che ascolta il respiro suonare
e sfiora il silenzio ma non lo accorda.
Tanto è il vigore in questi attimi privi di luce
da sentire chiaramente palpitare l'anima.

Indicami eterno,
che questi occhi aspettano le visibile ore,
l'alba giudicherà l'insonne stare.
Nella notte la mente può diventare mortale,
spezzare l'aurora in crepuscoli
demolire l'alba e farsi un cieco errare.

Guidami, tieni vivo il mio pensiero,
cala orgoglio e giudizio,
edifica nelle mie mani la discrezione del lino maturo.
E ti gusterò mio eterno,
sazierò il sapore arduo della fede,
sarai cibo aromatico, la mora lucente del rovo.

Sostienimi eterno, non mi abbandonare
negli antri del corpo consola il male di vivere,
poichè cammino su erbe incolte,
lì dove sgravano le serpi.



doncsi
sabato 12 settembre 2009 14:20
.


ADY ENDRE(1877-1919)





Una mia amica mi ha fatto conoscere questa bellissima poesia del grande poeta ungherese.
Desidero proporla al forum nella traduzione italiana.





L'arrivo del Signore(1908) - Az Ur erkezese(1908)

Quando mi hanno abbandonato
quando sotto il peso
dell'anima crollavo,
D'improvviso mi abbracciò Dio.

Non arrivò con suono di trombe
ma con abbraccio muto,vero,forte,
non venne una mattina bella, infuocata,
ma durante una buia notte di guerra.

E i miei occhi vanitosi
si sono acceccati,
e la mia gioventù mori', ma Lui,
magnifico e splendente,
lo vedo per sempre.

Ady Endre


worry
sabato 12 settembre 2009 15:13
Questa poesia è veramente bellissima. Grazie doncsi per avercela fatta conoscere [SM=x1919703]
Conny1810
domenica 13 settembre 2009 14:37
Davvero molto bella Doncsi. [SM=x62670] [SM=x58968]
Conny1810
giovedì 8 ottobre 2009 21:56
"Una Rosa dal Mare"




Una rosa dal mare,
è la rosa della nostra coscienza,
arrivata dopo lunghe battaglie
con le onde, le tempeste,
per raccontare del suo significato.

Una rosa dal mare
è tutto quello che noi
siamo capaci di dare:
il nostro coraggio,
la nostra forza,
la nostra speranza,
il nostro amore.


(Romano Battaglia)


worry
mercoledì 28 ottobre 2009 22:50

AMORE, TU SEI ALTO



Amore, tu sei alto,
e non posso scalarti,
ma se fossimo in due,
chissà mai, se allenandoci
sul Chimborazo
ducali, non potremmo alla fine raggiungerti?

Amore sei profondo,
e non so traversarti,
ma se fossimo due
invece d’uno,
la barca e il rematore, una suprema estate,
chissà se non potremmo toccare il sole?

Amore, sei velato
e ben pochi ti scorgono
Sorridono, si alterano
e balbettano e muoiono.
Sarebbe assurda la felicità senza di te
a cui Dio pose nome Eternità



(Emily Dickinson)
doncsi
martedì 12 gennaio 2010 19:56
WILLIAM WORDSWORTH (1770-1850)


DAFFODILS - NARCISI (1804)





Una poesia dal sapore fresco,
composta dal grande poeta romantico William Wordsworth,
in ricordo di una passeggiata fatta in compagnia
della sorella Dorothy vicino a casa,
nel Lake District.
Il poeta inglese esprime
la sua gioia spontanea,
che egli condivide con una natura
nella quale
vede Dio.






Vagabondavo solo come una nuvola
Che fluttua in alto
sopra valli e colline,
Quando a un tratto vidi una folla,
Una schiera di dorati narcisi:
Lungo il lago,sotto gli alberi,
Svolazzando e danzando nella brezza.


Fitti come le stelle che brillano
E sfavillano nella Via Lattea,
Si stendevano in una linea infinita
Lungo le rive di una baia:
Diecimila ne vidi all'improvviso,
Scuotendo le loro teste
in una danza vivace.


Le onde accanto a loro
danzavano; ma loro
Sorpassavano le scintillanti
onde in allegria;
Un poeta non poteva
che esser felice,
In una cosi'felice compagnia;
Ammiravo - e ammiravo -
ma pensai poco
Al benessere che la scena
mi aveva portato.


Poichè spesso,
quando me ne sto disteso
Con umore vuoto o pensieroso,
Essi balenano
a quell'occhio interiore
Che è la felicità della solitudine;
E allora il mio cuore
si riempie di piacere,
e danza coi narcisi.


(William Wordsworth)
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:30.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com