Dio è un'entità ben precisa, così come è ben precisa l'entità di Gesù e dello Spirito Santo. Dio non è un nome qualsiasi che si è voluto dare al Creatore, ma è l'unico, vero Dio.
Poi è vero che la fede è spinta dall'amore, ma la conoscenza è importantissima. Come si fa ad amare ciò che non si conosce? Anche nelle relazioni umane, per innamorarsi davvero occorre conoscersi. Prima della conoscenza può esserci un'ondata di passione, un colpo di fulmine, ma non un amore vero e duraturo.
Molti basano tutto solo sull'emozione, sull'iniziale impeto d'amore, ma poi tutto si dissolve e anche la fede sembra sparire. Ciò avviene perché la vera fede va costantemente alimentata con la preghiera, la meditazione e la conoscenza.
Le Scritture lo dicono continuamente. Guardiamo a Salomone, che giustamente ritiene che la sapienza sia il bene più prezioso. E' vero che la sapienza viene solo da Dio, ma è anche vero che questa va cercata ("cercate e troverete"). La conoscenza è enfatizzata da Gesù stesso, l'abbiamo sentito anche oggi nel Vangelo: "Io conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me." Dio si fa conoscere e deve essere conosciuto affinché la fede diventi operante nella vita.
Senza conoscere Dio, come si può vivere in base ai Suoi insegnamenti? Per comprenderli occorre l'amore, ma occorre anche uno sforzo della ragione, che ci è stata donata per un motivo ben preciso.
Infine, Gesù non dice mai di cedere. Un conto è la vendetta e la violenza, un conto è la giustizia. Gesù si è difeso quando è stato picchiato ("Se ho fatto male, dimmi dov'è il male. Ma se non ho fatto male, perché mi percuoti?"). Certamente Gesù non dice mai di aiutare i prepotenti, anzi, si esprime con forza contro persone di questo genere e contro gli ipocriti. Quindi attenzione a non travisare le scritture sotto un falso buonismo.