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I giudizi e la maldicenza

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2011 21:38
16/11/2011 17:01
 
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Non giudicare e non sarai giudicato!




Noi non siamo autorizzati ad emettere giudizi sugli altri perchè è una cosa che Dio non gradisce e molto spesso i nostri, possono essere giudizi temerari che si basano su apparenza perchè, ciò che ognuno ha nel propio cuore è un segreto che solo Dio conosce.

E' molto meglio occupare il tempo del giudizio per verificare noi stessi senza mettersi a vagliare gli altri.

Ci sono persone dal cuore acido che sanno giudicare solo con asprezza, sono persone che avrebbero bisogno di una cura spirituale che le faccia guarire e vincere questa imperfezione che, pur non essendo un peccato, può aprire le porte alla maldicenza e al giudizio temerario.

Altre persone giudicano i propi fratelli per orgoglio e pensano che nella misura in cui abbassano il valore degli altri, automaticamente aumentano il propio. Sono persone che hanno molta stima di sè tanto che vedono tutto il resto come piccolo e basso. In alcune persone non si nota questo tipo di orgoglio perchè si maschera sotto un certo compiacimento nel considerare i difetti degli altri perchè, in questo modo, gustano con più piacere i beni contrari di cui si sentono dotati.
Il compiacimento di sè stessi è spesso impercettibile persino da chi ne è affetto e non se ne accorge se non si fa a lui notare.

Ci sono poi delle persone che, per giustificare se stessi e attenuare il rimorso della coscienza, pensano che, poichè anche altri sono contagiati dallo stesso vizio, la gravità dello stesso sia molto ridotta per cui si sentono liberi di parlare male e giudicare temerariamente gli altri.

Molte persone si lasciano prendere dal vizio di giudicare per il solo piacere di fare da indovini sulle abitudini e i capricci della gente e, se per puro caso, azzeccano i loro giudizi, non riescono più a distogliersi dal farlo.

Altre persone sono portate a giudicare per passione e cioè pensano sempre bene di quello che loro amano e sempre male di quello che odiano e poichè tutti siamo più o meno imperfetti, è molto facile che imperfezioni come il timore , l'ambizione o altre nostre debolezze dello spirito, ci portino a dare dei giudizi molto spesso temerari.

Gli orgogliosi, gli invidiosi e quelli che hanno l'odio nel loro cuore, vedono sempre tutte le cose come cattive e riprovevoli e solo se si esercitano nella carità, possono sperare di guarire da questa grave imperfezione che rende le persone cattive e infelici.

Il peccato del giudizio temerario trasforma in chi ne è affetto, tutte le cose in cattive e, se vuole liberarsene, deve assolutamente curare gli affetti per renderli dolci e caritatevoli così lo dive nteranno anche i suoi giudizi.

Vedere o conoscere una cosa non è giudicare, come non lo è dubitare di qualcuno, anche se dubitare o sospettare è permesso solo per motivi e ragioni seri e quando non se ne può fare a meno, valutare gli altri per capire se sono buoni o cattivi è d'obbligo, per non correre il rischio di aprire il cuore a persone sbagliate e che ci potrebbero far soffrire.

Le persone che hanno tanta cura della propia coscienza, non sono portate al giudizio e non si curano delle azioni degli altri, anche se poco chiare, ma cercano di scrutare bene se stessi per vedere con occhi obiettivi ciò che in loro va migliorato.



La maldicenza


Il giudizio temerario porta al disprezzo del prossimo , al compiacimento in se stessi e ad altri effetti negativi per l'anima, tra i quali la maldicenza è al primo posto.
Questa cattiveria è un grave peccato che, oltre a togliere il buon nome alle persone richiede l'obbligo di riparare il male fatto con le parole.
Il maldicente uccide spiritualmente la propia anima, quella di chi lo ascolta e toglie il buon nome alla persona di cui sparla.

E' bene non sparlare di nessuno, sia direttamente che indirettamente e stare molto attenti a non attribuire colpe e peccati inesistenti al prossimo, a non svelare quelli nascosti, a non gonfiare quelli conosciuti, a non interpretare in maniera negativa il bene fatto, a non negare il bene esistente in qualcuno e a non fingere di ignorarlo o sminuirlo con le parole perchè, se facciamo così, offendiamo molto Dio. Lo offendiamo soprattutto se si accusa falsamente il prossimo o se si nega la verità a lui favorevole.

Mentire, nuocendo al prossimo, è un peccato doppio, e chi per spargere la maldicenza fa introduzioni condite con frasi gentili atte a mascherare la sua reale intenzione, è il maldicente della peggiore categoria.

La maldicenza più cattiva è quella espressa sotto forma di scherno.
Non bisogna giudicare il prossimo se per una volta lo abbiamo visto commettere qualcosa di riprovevole perchè, una sola azione non ci autorizza a classificarlo. E' l'abitudine che rende le persone viziose e anche se lo sono, noi non possiamo sapere se al momento in cui ne parliamo, abbiano deciso di cambiare vita e combattere il loro vizio.

Per questo non bisogna dare l'appellativo di cattivo a nessuno e, se siamo costretti a dire la nostra opinione, possiamo dire che il tale ha commesso quell'azione cattiva, che ha condotto una vita disordinata in quel periodo, che al presente agisce male ma, non è lecito trarre conclusioni per l'oggi, ne oggi trarle per il passato o per il futuro di quella persona.

Se bisogna stare molto attenti a non parlare male di nessuno, bisogna anche stare attenti all'estremo opposto perchè ci sono persone che, per paura di essere maldicenti non dicono di nessuno e lodano e parlano bene del vizio.

Quando si incontra un maldicente non bisogna mai giustificarlo col dire che è una persona schietta e libera ma, con carità, fargli notare che le sue parole possono fare molto male e arrivare persino a togliere la dignità della persona che sta accusando.

Per fuggire il vizio della maldicenza bisogna parlare con franchezza e dire male del male e bene del bene, questo è il comportamneto che Dio vuole da noi.

I vizi degli altri, si possono biasimare quando lo esige il bene della persona di cui si parla o di chi sta ascoltando stando attenti però, a non gonfiare il racconto con parole superflue, ma usando la giusta misura nel parlare, perciò, se c'è solo un sospetto, ci si deve limitare ad elencare quello, così come se si riscontra un comportamento imprudende del prossimo, si può parlare, ma solo di quello.

Se si parla del vizio di qualcuno, è bene non farne il nome a meno che non sia una persona il cui vizio è conosciuto da tutti pubblicamente e, comunque, non se ne deve parlare con arroganza e presunzione.

Quando si sente parlare male , se si hanno motivazioni fondate, si deve mettere in dubbio l'accusa altrimenti, è bene cambiare discorso e provare compassione per chi è colpevole perchè chiunque può sbagliare e, se noi non siamo ancora incappati nello stesso sbaglio, può essere che succeda nel futuro. Anche per questo, lasciamo a Dio ogni giudizio!
[Modificato da Conny1810 18/11/2011 18:14]
29/11/2011 17:19
 
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Giudicare, in linea di massima, è inevitabile. Dentro di noi ci facciamo sempre un'opinione di chi incontriamo, magari non esternandola ma delineandola per bene nella propria testa.

Credo sia importante puntualizzare che l'opinione che si ha di una persona, se gestita con cautela e prudenza, non è negativa.
Ciò che è negativo e fortemente pericoloso per la spiritualità è esternare il giudizio con cattiveria, criticare, come ha scritto Conny, senza magari essere a conoscenza delle circostanze in cui l'altra persona vive.

La cattiveria, il desiderio di sminuire per proprio tornaconto e per esaltare se stessi sono tutte caratteristiche che non solo (evidentemente) ci portano al peccato, ma sminuiscono anche la nostra credibilità e la fiducia che gli altri potrebbero porre su di noi.

Spesso, dinanzi a determinati atteggiamenti, pare naturale fare commenti negativi. Tuttavia è sempre bene evitarlo, anche se potremmo avere ragione. C'è sempre qualcuno migliore di noi che potrebbe vantare la stessa pretesa di criticarci. Astenersi dal giudicare, magari limitandosi a tenere un'opinione negativa per se, alla fine ripaga sempre.

Non dire ciò che si pensa (riguardo cose negative) non è mentire, è un semplice gesto di umiltà e carità, che per quanto a volte risulti difficile, dovrebbe caratterizzare lo stile di vita cristiano.


13/12/2011 21:38
 
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noi dobbiamo valutare le persone per capire come ci dobbiamo comportare con loro, se sono da evitare perchè non buone. Un'altra cosa è il giudizio cattivo e superficiale che porta l'orgoglio irritato a sminuire gli altri per invidia, perchè si teme che vengano stimati più di noi.
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