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Piccoli passi per non smettere di pregare

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2015 16:07
11/01/2015 19:00
 
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La preghiera è il momento più importante della vita cristiana. È indispensabile per progredire nel cammino spirituale e ed è il mezzo attraverso il quale ci avviciniamo a Dio. La preghiera è il vincolo delle anime (Elisabetta della Trinità). Per questa e mille altre ragioni, è anche la prima abitudine che siamo tentati di abbandonare, nei momenti in cui il fervore diminuisce e la stanchezza o gli impegni hanno il sopravvento.
Quando si smette di pregare lo spirito si affloscia, l'umore ne risente e ogni compito sembra più gravoso. Ecco allora alcuni piccoli e semplici accorgimenti che possono venirci in aiuto quando pensiamo di non trovare il tempo per pregare:

1) Avere a portata di mano un libro spirituale da sfogliare ogni giorno. Basta tenerlo sul comodino e leggerne una o due pagine prima di andare a letto o appena alzati. Il tempo che richiede è davvero esiguo, ma sarà sufficiente a ricordarci ogni giorno di pensare a Dio;

2) Esporre un'immagine sacra in un luogo dove trascorriamo gran parte della giornata, come l'ufficio o la cucina. Più del Crocifisso (che spesso purtroppo passa inosservato) una piccola cornice con l'immagine di Gesù o Maria catturerà l'attenzione e sarà un utile promemoria;

3) Seguire pagine sulla fede tramite i social network. Può sembrare un consiglio bizzarro, ma per chi utilizza regolarmente social network come facebook, twitter o instagram, trovarsi in bacheca una volta ogni tanto una preghiera o una citazione spirituale sarà un grande aiuto per non dimenticare la preghiera;

4) Dedicare le azioni della giornata a Gesù. Questo è senza dubbio l'accorgimento più importante. Dio è presente in tutto ciò che facciamo, non esiste un tempo per Dio e un tempo per il lavoro, o un tempo per Dio e un tempo per la famiglia. Tutto il nostro tempo e tutte le nostre azioni possono essere indirizzate alla Sua gloria. Per questo, come suggeriva Sant'Alfonso, prima di iniziare a fare un qualsiasi lavoro o a studiare, diciamo "Gesù ti offro questo mio lavoro". Così la nostra mente, pur occupata dalle faccende che dobbiamo svolgere, avrà sempre un canale aperto verso Gesù.

5) Creare un'abitudine. Troviamo un momento della giornata da dedicare alla preghiera e abituiamoci a rispettarlo. In poco tempo diventerà naturale raccogliersi in quel posto e a quell'ora.




Può interessarti anche:

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12/01/2015 11:43
 
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Grazie Sofi per questi bellissimi e preziosi consigli per mantenere vivo il pensiero su Dio. San Paolo ci esorta a pregare incessantemente e i Santi Padri della Chiesa ci insegnano come fare. La preghiera incessante non consiste nello stare tutto il giorno in raccoglimento a pregare senza poter fare ciò che il nostro stato ci richiede. Infatti ci si può chiedere come è possibile attuare la preghiera incessante se si deve lavorare, studiare ecc... I Santi Padri ci raccontano una storia per far capire che è possibile.

"Un grande re della terra decise di chiamare un pittore per farsi fare un ritratto, il pittore si mise con impegno a dipingere sulla tela mentre il sovrano era davanti a lui seduto sul trono che lo osservava lavorare. Mentre il pittore dipingeva, ogni tanto alzava lo sguardo per osservare il re e il suo dipinto prendeva forma senza che l'alzare gli occhi verso di lui, gli impedisse di fare il suo dovere."

Il re rappresenta Dio e il pittore rappresenta ciascuno di noi.
I'osservare il re non impediva al pittore di svolgere il suo lavoro. Così anche a noi, qualsiasi sia il nostro stato, nulla impedisce di osservare ogni tanto il nostro creatore e col tempo, questo pensare a Gesù diventa automatico, non necessita più dello sforzo della volontà sulla mente.

Questa è una semplice storia che i Santi Padri ci raccontano per farci capire che la preghiera incessante non é impossibile da attuarsi e, se San Paolo ci esorta in questo, vuol dire che con l'aiuto di Dio la possiamo raggiungere. Di aiuti ne abbiamo tanti e Sofi ne ha indicati di veramente efficaci per esercitare la mente ad eliminare i pensieri inutili e volgere la mente a Dio.
Sempre i Padri della Chiesa ci danno come consiglio quello di dire spesso le giaculatorie o nominare il solo nome di Gesù.
Il risultato di questo sforzo della mente è che pensando a Gesù, Lui entra in noi, ci libera di tutti i pensieri negativi che tolgono pace e, un pò alla volta ritorna la gioia di vivere perchè scompaiono le paure e una nuova energia vitale porta a valutare le cose sotto la luce della speranza. E' l'esercizio di una vita ma da subito, se ne riscontrano i benefici nella quotidianità perchè, la speranza, dona la forza per affrontarla con coraggio.
Bellissima questa discussione Sofi! :)
[Modificato da Conny1810 12/01/2015 11:53]
13/01/2015 09:37
 
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Secondo me la preghiera va fatta col cuore...
Questi suggerimenti sono ottimi, ma ci dobbiamo credere quando parliamo con Dio, altrimenti la preghiera è vana.
13/01/2015 15:06
 
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Giovanna Maria, 13/01/2015 09:37:

Secondo me la preghiera va fatta col cuore...
Questi suggerimenti sono ottimi, ma ci dobbiamo credere quando parliamo con Dio, altrimenti la preghiera è vana.




La preghiera non è mai vana! Ovviamente tanto più c'è fede e fervore, tanto più sarà efficace. Ma non sempre il fervore è presente nel nostro cuore, specialmente per chi ha appena iniziato un cammino di fede e deve necessariamente procedere a piccoli passi. Non dimentichiamo poi che anche per chi ha fatto un percorso spirituale notevole, esiste sempre la possibilità dell'aridità spirituale, di cui parlano molti santi. Tanto per citarne uno, San Francesco di Sales disse "Un solo atto compiuto in aridità di spirito vale più che molte azioni compiute con sentimento di devozione".
E questo è logico. È facile pregare con gioia quando si sperimenta l'amore di Dio, o una conversione appena in atto che quindi è spesso accompagnata da entusiasmo e dedizione. La vera sfida è vincere la routine quotidiana: qui può accadere di perdersi e di diminuire l'intensità della preghiera. Si può addirittura (per motivi umani ovviamente, non certo per colpa di Dio!) smettere di sentire amore e slancio. Dio ci mette alla prova in situazioni di questo tipo perché è proprio qui che dimostriamo la nostra fede anche quando non è accompagnata da un sentimento immediato. Se troviamo comunque il tempo di pregare, anche controvoglia, allora avremo dato prova di esserci impegnati seriamente.

La preghiera va sì fatta con il cuore, ma laddove il cuore non arriva, allora occorre la volontà. Senza questa si è destinati a cedere, prima o poi.

13/01/2015 19:35
 
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Giovanna Maria, 13/01/2015 09:37:

Secondo me la preghiera va fatta col cuore...
Questi suggerimenti sono ottimi, ma ci dobbiamo credere quando parliamo con Dio, altrimenti la preghiera è vana.



Non sempre si può pregare col cuore perché ci sono momenti nella vita di ognuno in cui le preoccupazioni o un dispiacere tolgono il desiderio fervoroso di pregare. I più grandi Santi ci mettono in guardia dal basare la nostra spiritualità sul sensibile che è soggetto allo stato d'animo in cui ci si trova. Certo, pregare con fervore e amore rende la preghiera ancora più bella perché si sperimenta una gioia che già da sola appaga la nostra anima ma, come dice anche Sofi, non sempre ci troviamo nelle condizioni ottimali per rivolgerci a Dio, talvolta, la pigrizia, le difficoltà del vivere, gli imprevisti ecc., possono far diminuire lo slancio del cuore e per questo la nostra preghiera è meno gradita? Il Signore a Santa Caterina da Siena disse che quando si fermava in preghiera con lo spirito arido, era il momento in cui la apprezzava di più perché aveva vinto la sua umanità con la volontà. Sempre i santi ci dicono che la vera devozione si vede dalla volontà che si ha nel voler seguire la strada indicata da Gesù.
La forza della preghiera sta nella fede con cui ci si rivolge a Dio, cioè nella fiducia totale che si ripone in Lui e nella assoluta certezza che è sempre vicino a chi lo ama.
14/01/2015 11:28
 
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Avete ragione voi! Ma la preghiera è una cosa così delicata come argomento che si può fraintendere. Io personalmente prego ogni momento della giornata, certo la sera ci metto più impegno, ma per me pregare ormai è diventata un'esigenza...
16/01/2015 16:40
 
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è propio così Giovanna, la preghiera ad un certo punto diventa una "bellissima" esigenza perchè quando si sta a contatto con Dio si prova una tale pace che la si vorrebbe assaporare continuamente :)
20/01/2015 12:36
 
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ma il pregare è immediatamente identificabile con la preghiera, meglio le preghiere?
20/01/2015 13:32
 
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Re:
ulisseitaca, 20/01/2015 12:36:

ma il pregare è immediatamente identificabile con la preghiera, meglio le preghiere?



In che senso?


20/01/2015 13:56
 
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Nel senso che pregare non è innanzitutto dire le preghiare, che siano esse spontanee, fatte col cuore e semplicemente recitate, ma innanzitutto ascolto della parola, e uso della parola per "dialogare" con Dio, la Chiesa insegna che la preghiara per eccellenza è la Santa Messa, poi c'è la preghiera della Chiesa, meglio conosciuta come Liturgia delle Ore, per il Rito Romano o Diurna Laus per quello Ambrosiano, per i laici e e l'ufficio delle letture per il clero.
21/01/2015 17:47
 
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La preghiera è rivolgere il pensiero a Dio, è tramite il pensiero che si entra in contatto con Lui perciò, qualsiasi cosa che ci porti a questo, è un bene per la nostra anima. La messa è sicuramente la preghiera più bella perchè Gesù entra in noi, ci purifica, ci da forza e ci parla.
Leggere le Sacre Scritture e la meditazione sono cose molto importanti per il cammino spirituale e la conoscenza di Gesù ed è per questo che la Chiesa, con i suoi Santi, ci invita a trovare del tempo ogni giorno, almeno 15 minuti, per leggere le Scritture e le esperienze dei mistici e meditare . E' importantissimo conoscere Gesù perchè più si conosce Dio, e più si diventa suoi amici, aumenta la fiducia che poi diventa abbandono, perchè nei fatti, si scopre che quanto ci è stato rivelato è verità. Per conoscenza di Dio intendo imparare a conoscerne la potenza e gli insegnamenti perchè solo quando lo si conosce si impara ad amarLo e a fidarsi di Lui e questa è la vera fede.
21/01/2015 21:19
 
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Quello che dice Enrico è giusto, ma altrettanto lo è quello che dice Conny. Con il tempo si progredisce spiritualmente e si ha modo di capire il valore della preghiera e dell'ascolto della parola, ma non tutti fanno lo stesso percorso, ci sono tanti modi per arrivare a Dio e tanti stadi da raggiungere pian piano. Perciò qualunque cosa possa avvicinarci a Dio, sia essa la lettura sacra o la preghiera convenzionale o l'approccio all'Eucarestia, ciò che conta è che si arrivi ad amarlo e a quel punto anche a comprendere l'importanza dei sacramenti.
[Modificato da worry 21/01/2015 21:20]
22/01/2015 09:58
 
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Secondo me amare Dio è il primo passo per una preghiera bella e consapevole della sua importanza.
22/01/2015 10:43
 
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si ma cosa intendi per amare Dio?
22/01/2015 21:05
 
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Re:
ulisseitaca, 22/01/2015 10:43:

si ma cosa intendi per amare Dio?




Rinunciare a sé stessi per abbandonarsi in Lui. Volendo citare la famosa espressione di Sant'Agostino "ama Dio e fa quel che vuoi", credo che l'amore si esprima in questo: abbandono totale. Una volta che si arriva a questo stadio, il resto viene spontaneo, perché è normale fare tutto il possibile per compiacere l'amato.
Certo è molto più facile a dirsi che a farsi, per questo è molto importante procedere nel cammino spirituale, con i vari mezzi che ci vengono messi a disposizione.

22/01/2015 22:56
 
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Re: Re:
Sofi810, 22/01/2015 21:05:




Rinunciare a sé stessi per abbandonarsi in Lui. Volendo citare la famosa espressione di Sant'Agostino "ama Dio e fa quel che vuoi", credo che l'amore si esprima in questo: abbandono totale. Una volta che si arriva a questo stadio, il resto viene spontaneo, perché è normale fare tutto il possibile per compiacere l'amato.
Certo è molto più facile a dirsi che a farsi, per questo è molto importante procedere nel cammino spirituale, con i vari mezzi che ci vengono messi a disposizione.




Cioè, concretamente?

Il Dio della pace, che ha ricondotto dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un'alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, 21vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen. (Eb 13,20-21)


22/01/2015 23:08
 
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Con "fare tutto il possibile per compiacere l'amato" intendevo appunto fare la sua volontà.



23/01/2015 10:04
 
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si ma per mezzo di Gesù Cristo

23/01/2015 10:06
 
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Amare Dio per me significa accettare tutto di una persona o di un gruppo di persone, sia pregi che difetti.
23/01/2015 10:23
 
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ulisseitaca, 23/01/2015 10:04:

si ma per mezzo di Gesù Cristo





Certamente, così come Maria ci porta a Gesù, Gesù ci porta al Padre.


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