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I miracoli

Ultimo Aggiornamento: 20/12/2015 11:20
13/12/2015 12:32
 
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Esistono i miracoli?


Dai racconti evangelici sappiamo che Gesù compì moltissimi miracoli. Questo non solo allo scopo di aiutare i sofferenti, ma anche per rendersi credibile, per testimoniare con i fatti che egli era realmente il promesso Messia.
Per questo motivo molti, oggi, ritengono che i miracoli non avvengano più e che Gesù, non essendo più sulla terra, non aiuti più l'uomo in tal senso.
Questo pensiero è sbagliato sotto molteplici aspetti:
Per prima cosa, Gesù è sempre presente, sia fisicamente nell'Eucaristia, che spiritualmente. Egli stesso dice "io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20). Anche se il Gesù-uomo non cammina più sulla terra, il Gesù-Dio non ha mai abbandonato il nostro mondo, e si rende presente attraverso lo Spirito Santo: "ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto." (Gv 14,26)
In secondo lugo, Gesù ripete che "tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete" (Mt 21,22).
Se analizziamo bene questa frase, vediamo che Gesù non pone limiti di tempo. Più volte ribadisce che la sua Parola, essendo Verità, è immutabile, e che non potrà mai passare. Di conseguenza non si deve avere alcun dubbio sull'esistenza attuale e operante dei miracoli, anche se il mondo scettico spingerebbe a non credere.

Ma che cos'è un miracolo? Potenzialmente tutto è un miracolo. Non solo ciò che è visibile materialmente, come ad esempio la guarigione fisica, ma ancora di più la guarigione del cuore, la conversione, la capacità di superare un proprio difetto, il saper sopportare la sofferenza. Tutte queste cose che si ottengono con l'aiuto di Dio sono miracoli.

Come si ottiene un miracolo?


- con fede. Nel versetto che abbiamo citato prima, Gesù dice "tutto quello che chiederete con fede...". E se leggiamo gli innumerevoli episodi in cui si narra di miracoli, Gesù sempre guarda la fede prima di operare. «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». (Mt 15,28), «Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita». E in quell'istante la donna guarì. (Mt 9,22), Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi». (Lc 5,20). Potremmo citarne moltissimi altri. Cosa dobbiamo dedurne? Che la fede deve venire prima del miracolo. "Beati quelli che crederanno pur non avendo visto" dice Gesù a Tommaso. Tanto più si ha fede, tanto più si ha certezza di essere esauditi, tanto più si verrà esauditi!
Avere fede significa credere in Dio e vivere secondo i suoi insegnamenti. Amare Dio è poi trovare la sua amicizia. Questo requisito ci aiuta anche a capire cosa è bene chiedere e cosa non va chiesto. Se chiedessimo ad esempio di poter ottenere una vendetta, o di avere guadagno a scapito di altri, staremmo chiedendo qualcosa di cattivo. Ma se realmente abbiamo fede, cioè se realmente seguiamo gli insegnamenti di Dio, sappiamo che ciò è male e quindi non lo chiediamo.

- con rispetto alla volontà di Dio. A volte non possiamo sapere ciò che è bene o male per la nostra anima. Anche se ciò che chiediamo può sembrare giusto, potrebbe magari esserci dannoso. Per questo occorre, insieme alla fede, saper accettare la volontà di Dio qualora non avvenisse ciò che speriamo. Gesù, nell'agonia prima della Passione, chiese di essere risparmiato da una tale tortura. Ma terminato l'attimo di tentazione, subito ritorna sui suoi passi e dice "però non la mia, ma la tua volontà." Anche noi, a partire dalle piccole cose, dobbiamo sempre più allenarci ad accettare la volontà di Dio, che nella sua bontà fa sempre tutto per il bene.

- con pazienza. Dice Giacomo nella sua prima lettera che la prova della fede produce la pazienza. Dio, nella sua infinita conoscenza, sa anche quali sono i tempi giusti per intervenire. A volte noi o le circostanza in cui viviamo non sono le migliori, e così come Dio manda al fedele prove piccole, e man mano aumentano conforme al suo stato, e mai più forti di quanto le sappia sopportare, allo stesso modo fa con le grazie. Non si può pretendere nulla da Dio, ma soltanto chiedere, e chiedere con pazienza e perseveranza.

- con la preghiera. Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. (Lc 11,9). La preghiera è imprescindibile per il cristiano. Dio, per amore, lascia all'uomo il libero arbitrio e non forza mai la volontà. Perciò occorre pregare per chiedere aiuto. "La preghiera deve essere insistente in quanto l'insistenza denota la fede" diceva Padre Pio. Ma lo stesso concetto lo troviamo nei Vangeli. Quando Gesù incontra un cieco, gli domanda "cosa vuoi che ti faccia?". Ma non è ovvio che un cieco vuole la vista? Eppure Gesù lo chiede e attende che il cieco spieghi cosa desidera ottenere. Occorre chiedere, bussare, cercare. Occorre la volontà. Gesù ha bisogno di quella soltanto, perché per il resto da noi non sappiamo fare nulla e lui provvede a tutto. Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete.
Molti non pregano perché ritengono che Dio già conosca ciò di cui si ha bisogno. Certamente Dio legge nei cuori e per lui non ci sono segreti, ma proprio perché non forza la volontà delle persone, attende di essere chiamato.


"In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile."

Immergersi nel cammino spirituale significa proprio iniziare ad evere fiducia nell'operare di Dio, e questo cammino è bellissimo e infinito. Tante persone rimangono mediocri nella fede proprio perché pensano di essere già arrivate, di andare a Messa alla domenica e di essere a posto così. Ma questo in realtà non è che il più basso gradino del percorso spirituale, e infatti queste stesse persone spesso si disperano alla prima difficoltà. È questa vera fede? Certo che no.
Ogni volta che, pregando, si sente sollievo da una sofferenza, o si prova pace, o si riceve una illuminazione e si riesce prendere una giusta decisione, si sperimenta un miracolo. E da questi piccoli episodi, che aiutano ad aumentare la fede, dobbiamo trarre fiducia per sperare e osare sempre di più.


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[Modificato da worry 18/12/2015 13:24]
13/12/2015 22:31
 
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Per miracolo si intende un evento non attribuibile a cause naturali ma riconducibile all'intervento divino.[18]
[18] ↑ Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, I, 110, 4, co:
« Miraculum proprie dicitur, cum aliquid fit praeter ordinem naturae [...]. Hoc autem non potest facere nisi Deus. »


questo per quanto attiene la teologia ma anche in miràcolo s. m. [dal lat. miracŭlum «cosa meravigliosa», der. di mirari «ammirare, meravigliarsi»]. –

1.

a. In genere, qualsiasi fatto che susciti meraviglia, sorpresa, stupore, in quanto superi i limiti delle normali prevedibilità dell’accadere o vada oltre le possibilità dell’azione umana
14/12/2015 19:48
 
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Da più parti si afferma che alla vera fede non occorre alcun miracolo perché nel credere è riassunta ogni certezza.
È vero ma i miracoli secondo me sono la prova tangibile della presenza di Dio nella nostra vita, come Sofi ha argomentato stupendamente.

Non bisogna peró cadere nell'errore di pretendere un miracolo o una grazia e porre questo alla base della propria fede.
Chi pretendesse la moltiplicazione dei miracoli come prova dell’esistenza e dell’amore di Dio farebbe un torto proprio a quel Dio che invoca e che è già presente nella realtà ordinaria.
Allo stesso modo chi rifiutasse i miracoli come una contraddizione di Dio o un inganno, farebbe un torto all’amore di Dio che non può sentirsi legato alle leggi della natura, che Egli stesso ha posto, quando si tratta di soccorrere una sua creatura e aiutare gli uomini a credere in Lui per poter giungere alla salvezza. Eloquente, a questo proposito è la risposta di Gesù al capo della sinagoga che protestava perchè Gesù aveva guarito la donna curva in giorno di sabato: “Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott’anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?” (Lc 13, 15-16).
è così che noi possiamo assistere allo spettacolo di tanti che invocano miracoli, che però vengono concessi a pochi per una volontà misteriosa di Dio; ma anche coloro che con fede e spirito di amore chiedono e non ottengono miracoli sono da Dio confortati ed aiutati a sopportare la loro Croce: è quanto capita specialmente nei Santuari mariani e negli altri luoghi di venerazione dei Santi.
14/12/2015 21:48
 
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Esattamente, infatti un requisito per progredire spiritualmente è quello di essere umili. Non è facile esserlo, e occorre chiedere pian piano di perfezionarsi in questa virtù. Con l'umiltà si arriva a comprendere la propria pochezza rispetto la perfezione di Dio, e di conseguenza ad accettare la Sua volontà senza vantare pretese. Per questo è importante ricordare, come negli esempi citati sopra, che la fede viene prima del miracolo. Negli episodi evangelici Gesù verifica la fede e poi concede il miracolo. Infatti chi non crede, continua a non credere nonostante il miracolo, come i farisei, che vedevano i miracoli, ma non volendo ammettere che Gesù è il Messia (perché li rimproverava per la loro cattiva condotta) lo accusavano di operare prodigi con l'aiuto del demonio. Vediamo quindi che non può essere il miracolo che conferisce la fede. La fede è una decisione, così come si deve decidere di fare un determinato percorso spirituale.
Chi non crede, anche davanti ad un miracolo, troverà qualche scusa. E questo non dipende dal fatto che oggi il progresso scientifico esclude il pensiero spirituale. Ne abbiamo la prova proprio guardando i farisei al tempo di Gesù: non volevano credergli, e non lo facevano pur vedendo i miracoli. Perciò chi dice "io credo solo se vedo un miracolo", probabilmente non crederà anche avendolo. Ci sono anche persone che si convertono in seguito ad esperienze particolari o assistendo a miracoli, ma di solito sono persone che già in cuor loro sono alla ricerca di qualcosa e sono disposte ad ammettere l'esistenza di Dio.

15/12/2015 21:32
 
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E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, 28perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". 29Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". 30E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". 31Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"". (Lc 16,27-31)
20/12/2015 11:17
 
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Gesù ci aiuta sempre, è l'amico più caro e sincero che abbiamo. Ma per meritarci la sua amicizia e avere così l'ardire di chiedere con la certezza di essere esauditi da Lui, dobbiamo donargli il nostro tesoro, è un tesoro che tutti abbiamo, ma che spetta a noi decidere di donare. E' la nostra vita vissuta con la fede, la carità verso il prossimo e anche verso noi stessi, la retta intenzione nell'agire, la continenza in tutte le cose, la sincerità del cuore e lo spirito di sacrificio. Con la fede in Dio e nel suo aiuto, con il cuore che ama e il fervore della preghiera possiamo ottenere il miracolo e Gesù ce lo concede se è per il nostro bene, nel tempo che Lui ha stabilito essere il migliore per noi, per il nostro cammino di fede.
[Modificato da Conny1810 20/12/2015 11:20]
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