Qualche considerazione sul 'nanismo' del Colombo... riporto qui quello che avevo scritto nell'altro thread.
Il quadro è davvero desolante, ma questa non è una buona ragione per mollare tutto. Certo, noi non possiamo fare molto... il potere di cambiare le carte in tavola è in mano a pochi 'eletti' e se lo tengono ben stretto.
Peccato perché Genova è una città che meriterebbe di più, dovrebbe favorire meglio l'afflusso di turisti e offrire la possibilità ai propri cittadini di poter partire dal proprio aeroporto per qualche destinazione in più di quelle due o tre attuali.
Oggi ci restano: Parigi (3 voli), Monaco (3 voli), Londra (4 settimanali), Amsterdam (4 settimanali), Tirana (2 settimanali).
Di low cost ci restano solo Ryanair e Transavia.
Una miseria, se poi vediamo che città molto più piccole e meno importanti di Genova hanno molti più collegamenti.
A mio avviso i collegamenti basilari di cui si sente la mancanza sono: uno con Madrid (hub per molte destinazioni del Sud America), una migliore offerta su Londra (per raggiungere gli hub di Gatwick e - why not - Heathrow), voli anche stagionali (da marzo a ottobre) per mete europee come Dublino, Berlino, Praga, magari con compagnie low cost; senza contare la possibilità di incrementare i voli di linea e charter dalle capitali del centro e del nord Europa, lavorando in sinergia con le compagnie crocieristiche.
Allora il punto è: va bene non farsi ricattare dalle compagnie aeree - che pretendono fior di quattrini per aprire nuove rotte - ma questo non esclude che si possa studiare una politica di investimenti *mirata*, che vada a colpo sicuro, che offra ai genovesi una reale possibilità di scelta per viaggiare e allo stesso tempo incrementi i flussi turistici diretti al nostro capoluogo e all'intera regione.
Questo è quello che dovrebbero fare gli enti locali, magari costituendo una cabina di regia focalizzata su questo tema, che unisca tutti i soggetti interessati, l'aeroporto, le società private (Costa edutainment ad esempio), la camera di commercio, le compagnie crocieristiche, in modo da programmare un'azione di sviluppo più efficace e razionale.
[Modificato da Keynesian 08/09/2006 19.51]