Preghiera alla Madonna Grande di Treviso

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doncsi
venerdì 25 aprile 2008 11:58
Vorrei farvi conoscere la bella preghiera alla "Madonna Grande" di Treviso,detta anche "Madona Granda" nel dialetto trevigiano. L'affresco che la ritrae insieme al Bambino Gesù,risalente al secolo XIV,è conservata nel Santuario di Santa Maria Maggiore,in un tempietto impreziosito da marmi.La Madonna Grande è sempre stata oggetto di venerazione,sin dall'antichità,ed a Lei si rivolgono con particolare devozione i trevigiani.



O Maria,madre di Dio,che hai detto sempre di si' con totale disponibilità alla volontà del Padre,aumenta la nostra fede,alimenta in noi la speranza,aiutaci a crescere nella testimonianza della carità.
O Maria,madre della Chiesa,segno e guida di ogni credente e delle comunità cristiane,concedici di riconoscere le necessità del nostro tempo e donaci una grande sollecitudine verso i poveri,per portare anche oggi un annuncio gioioso di salvezza.
O Maria,madre delle grazie,sorgente di misericordia,gioia degli afflitti e liberazione degli oppressi,vieni in nostro aiuto come facesti un giorno col tuo Servo Girolamo Emiliani.
Fà che gli ammalati,gli orfani e gli ultimi sperimentino la tua materna bontà e trovino in noi il conforto di un amore fraterno.
O Maria,sposa e madre tenerissima e fedele nella casa di Nazaret,conserva e ravviva nelle nostre famiglie il dono della concordia,fà che i figli crescano sull'esempio di Gesù,dona serenità agli anziani,sostieni i genitori nella loro missione e nelle quotidiane fatiche.
O Maria,prendici per mano:sii tu la nostra guida e la nostra madre. Cosi' sia.
(con approvazione ecclesiastica)
Conny1810
venerdì 25 aprile 2008 22:31
Bella anche questa preghiera Doncsi!! [SM=x58968] [SM=x58970]
Come pure quella di San Giuda Taddeo!! [SM=x1520190]

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doncsi
domenica 27 aprile 2008 11:35
Girolamo Emiliani-citato nella Preghiera-nacque a Venezia nel 1486,da una famiglia nobile e,dopo aver fatto degli studi,intraprese la carriera militare,e si trovò coinvolto nella guerra che vedeva la Serenissima contro la Lega di Cambrai.Presso la fortezza di Quero cadde prigionero e,nella disperata solitudine della prigionia,si avvicinò a Dio e,grazie alla preghiera e all'intercessione della Madonna,venne liberato.
Tornato alla libertà,rinunciò ai suoi beni materiali e si dedicò alla formazione cristiana dei fanciulli di strada e degli orfani.Creò la Bottega degli orfani e diventò organizzatore dell'Ospedale degli Incurabili di Venezia.Prestò soccorso incessantemente durante l'epidemia di peste bubbonica a Venezia e,in seguito,continuò la sua opera in terra lombarda.
Mori'a Somasca(Lecco) nel 1537 dopo aver contratto lui stesso la temibile malattia. Fu canonizzato nel 1767. Nel 1928 il Papa Pio XI lo proclamò "Patrono universale degli orfani e della gioventu' abbandonata".
doncsi
lunedì 9 giugno 2008 15:40
La giornalista e scrittrice trevigiana Laura Simeoni, nel suo libro "Fiabe e leggende del Sile", ci racconta di come la Madona Granda abbia salvato la città di Treviso da una terribile piena del fiume Sile.

Vi propongo un breve riassunto della bella storia.

Le acque del fiume Sile furono sempre tranquille acque di pianura così come quelle del Cagnan e del Botteniga, pertanto gli abitanti di Treviso non ebbero mai motivo di temere una possibile inondazione.
Ma un giorno, dopo incessanti piogge, l'acqua salì tanto da lambire l'argine e minacciare i portoni delle case sul fiume. La popolazione tutta, presa dal panico, scese in strada e si rivolse alla Madona Granda pregando con particolare devozione certa del Suo aiuto. La Madona Granda aveva infatti sempre protetto la città dalle diverse calamità naturali e anche dalle feroci invasioni dei barbari. Ad un certo momento un lampo squarciò il cielo divenuto oscuro, ma non provocò danni, anzi, lasciò una lunga scia luminosa che indicava la via verso il Santuario della Madona Granda. In pochi minuti la chiesa si riempì di gente e tutti si inginocchiarono di fronte all'immagine di Maria. La Madonna intervenne subito chiedendo l'aiuto di San Liberale, il fiero cavaliere che portava conforto ai malati e alla povera gente. Il santo chiamò a raccolta gli angeli e insieme crearono una rete invisibile nella quale avvolsero tutta la città. Il lavoro fu completato prima che arrivasse l'onda di piena, così la rete potè disperdere la muraglia d'acqua in mille rivoli, che convogliarono nei Buranelli e nella Roggia senza provocare alcun danno.
Da quel giorno il fiume Sile rimase tranquillo e ora dopo aver oltrepassato il ponte Dante, l'acqua disegna sempre un mulinello di riverenza rivolto al Santuario della Madona Granda.
doncsi
mercoledì 18 giugno 2008 15:05
Qualche notizia su San Liberale,citato nella leggenda.

Liberio nacque nel V secolo da una famiglia di nobili origini,fu giovane soldato deciso nel dimostrare al padre,valoroso ufficiale,la sua abilità nell'esercito.
Si narra che un giorno,giunto ad Altino(all'inizio della via Claudia Augusta)fu incuriosito da una piccola folla intrattenuta da Eliodoro,primo vescovo di Altino,il quale stava parlando di Gesu'.
All'epoca si erano già costituite le prime comunità cristiane,ma Liberio non aveva avuto alcun contatto con esse fino a quel giorno.Le parole di Eliodoro colpirono profondamente il giovane soldato al punto da indurlo a diventare catecumeno e,di conseguenza,ricevere il Battesimo e un nuovo nome,Liberale.
Liberale divenne cosi' soldato di Cristo,rivestito della corazza della fede e la sua unica arma fu la Parola del Vangelo.
Iniziò la sua missione parlando di Gesù,figlio di Dio,nelle case,sulle piazze, e molta gente lo ascoltò con grande interesse.
Purtroppo le sue prediche non piacquero a tutti e,cosi',con uno stratagemma,i nemici di Liberale lo fecero arrestare e rinchiudere in carcere.
Venne poi condotto in un luogo dove visse i suoi ultimi anni nella preghiera e nella penitenza.
Le sue condizioni di salute peggiorarono e il 27 aprile di un anno intorno al 400 mori'.
La notizia si diffuse rapidamente e gli abitanti di Altino trasportarono il corpo nella loro città. Allorchè gli Altinati dovettero abbandonare la loro città,in seguito all'invasione degli Unni nel 425,essi portarono via anche le ossa di Liberale.
Le sue spoglie sono ora conservate nel Duomo di Treviso,dove il santo viene venerato e festeggiato ogni 27 aprile come patrono della città.
doncsi
domenica 22 giugno 2008 14:48
Il Santuario di Santa Maria Maggiore di Treviso,conosciuto come "Madona Granda",ha una storia che risale addirittura al I secolo,all'epoca in cui San Prosdocimo,primo vescovo di Padova,costitui' i primi nuclei cristiani. Al culto della dea Iside si contrappose allora il culto della Vergine Maria. Fu cosi' che, nel luogo ove ora sorge il santuario trevigiano,fu eretto un capitello con l'immagine della Madonna,alla quale si affezionò un numero sempre crescente di persone.
Il Santuario si trova entro le mura cinquecentesche della città,non lontano dal Ponte Dante. Pare sia sempre stato meta di pellegrinaggi, non soltanto da altre parti del Veneto,ma anche dall'Austria e dai paesi dell'est europeo.
Conny1810
domenica 22 giugno 2008 19:39
quante interessanti informazioni sulla Madonna Granda, grazie Doncsi!! [SM=x58970] Io ho trovato questa immagine...

doncsi
lunedì 23 giugno 2008 16:06
Grazie Conny! E' davvero bella questa foto del tempietto marmoreo.
Sul fondo si può vedere l'immagine miracolosa della Madonna!
doncsi
martedì 30 settembre 2008 18:00
Laura Simeoni,autrice di stupende fiabe,ci introduce alla magia di un altro magnifico fiume veneto, il Piave, e delle terre che esso attraversa nel suo cammino verso il mare Adriatico.
E ancora una volta protagonista è la Madonna Granda,la "dolcissima signora",che ha sempre protetto la bella città di Treviso e aiutato la popolazione veneta.
Ecco come la Madonna Granda venne in aiuto di Girolamo Emiliani-divenuto poi santo-allorchè,giovane soldato,cadde prigioniero presso la fortezza di Quero,nel 1511.

Erano le due di notte del 27 settembre 1511,quando il giovane Girolamo,con i piedi legati e una pesante palla di marmo al collo,sopraffatto dall'angoscia,credette di non farcela più.
Si ricordò allora di pregare e di chiedere aiuto alla Madonna,cosi' come gli aveva insegnato la sua mamma quando era bambino.
In breve tempo giunse a lui una nuvola color madreperla,che emanava profumo di rose...e apparve a lui una dolcissima signora,che gli disse: "Vai Girolamo,la tua preghiera è stata ascoltata. Da questo momento stringiamo un patto:abbandonerai i piaceri del mondo e ti occuperai dei bambini abbandonati di cui sarai padre e madre,luce e speranza".
La Madonna Granda lo prese per mano e lo condusse attraverso gli accampamenti nemici fino a Treviso.
Entrando in città dalla Porta di San Tomaso,la Madonna Granda lo accompagnò fino al tempio che portava il suo nome," Madonna Granda".
Girolamo Emiliani appoggiò a terra le catene in ricordo della sua liberazione miracolosa e s'inginocchiò ai piedi dell'altare.
Benny80.
martedì 30 settembre 2008 20:24
Che bello Doncsi! Ci rendi tutti notevolmente più acculturati in campo artistico e ciò non guasta, anzi, è meraviglioso! grazie ancora! Pregare la Madonna davanti ad un bel dipinto o ad una scultura che la rappresentano è sicuramente più suggestivo e penetrante! Grazie ancora per le tue "pillole" di cultura artistica!!!
Conny1810
mercoledì 1 ottobre 2008 08:40



[SM=x62670] Doncsi!!! [SM=g6392] [SM=x58968]
doncsi
mercoledì 14 gennaio 2009 22:19
Sacrestano per ben quarant'anni alla "Madona Granda" di Treviso(Santuario di Santa Maria Maggiore)fino al 1923,FEDERICO CIONCHI,conosciuto da tutti come fratel Righetto,fu una figura molto umile,dai modi molto garbati,sempre disponibile ad aiutare i bisognosi.
Il tempietto della Madona Granda fu il centro della sua vita devozionale sin da quando fu chiamato a far parte della comunità religiosa trevigiana nel lontano 1883. Fratel Righetto soleva raccogliersi in preghiera dinanzi alla Madona Granda con un sentimento di sincera riconoscenza,poichè quand'era bambino proprio la Madonna lo chiamò per nome,lo prese per mano e gli consegnò un dolce messaggio di esortazione alla bontà.
Ecco le parole di Federico Cionchi:

"Contavo all'incirca cinque anni ed aggirandomi un giorno nei dintorni della cappella di San Bartolomeo,sentii chiamarmi per nome:"Righetto". Istintivamente entrai nella cappella e vidi che c'era una signora vestita di rosso,molto bella:accostatomi mi prese per la mano destra,mi accarezzò e mi disse cose che non posso precisare;solo ricordo fra le tante,questo tenero avvertimento:"Righetto,sii buono".

Molti furono gli increduli,ma la Madonna confermò con l'evidenza dei miracoli la realtà della sua manifestazione.
Mi diceva ieri il parroco di Santa Maria Maggiore,Padre Luigi,che è in corso il processo di beatificazione di Federico Cionchi.
Padre Luigi si è sempre premurato di ricordare l'umiltà di fratel Righetto,veggente di Maria e il suo spirito di servizio nei confronti della comunità trevigiana.
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