il dramma del DARFUR

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Conny1810
sabato 13 settembre 2008 09:14

IL DRAMMA DEL DARFUR NON FA NOTIZIA !!!





Nel Darfur si CONTINUA A MORIRE ma l’allarme lanciato da organizzazioni umanitarie e militanti per i diritti civili rimane inascoltato dai maggiori media occidentali e dai movimenti pacifisti in tutto il mondo.

Si contano 400.000 morti, migliaia di rifugiati e milioni di sfollati per questo la crisi si può definire un «genocidio».

I principali responsabili del genocidio sono ancora liberi: sono il governo sudanese, l’esercito e le milizie paramilitari arabe dette Janjaweed.

Diverse sono state le inchieste delle Nazioni Unite che hanno evidenziato i crimini contro l’umanità commessi nella regione: villaggi bruciati, donne e bambine violentate, bestiame confiscato, pozzi d’acqua e coltivazioni distrutte, violenze che hanno come oggetto i neri musulmani, cattolici e animisti.


Purtroppo l’opinione pubblica non sembra interessarsi al genocidio in atto nel Darfur.E’ in atto uno sterminio non si può rimanere indifferenti!!!

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doncsi
lunedì 15 settembre 2008 21:54
Queste immagini mi hanno fortemente impressionata!

Non si può rimanere indifferenti di fronte a tanta sofferenza umana : povertà, carestie e,come se non bastasse, conflitti senza fine caratterizzati da vere e proprie persecuzioni!
Pare che sia molto difficoltoso portare aiuti umanitari per la pericolosità del territorio.
E'vero,Conny,non si sente molto parlare di questo conflitto. Hai fatto bene a informarci,è giusto sapere.
Conny1810
martedì 16 settembre 2008 16:46
Basti pensare che l'anno scorso i media italiani hanno dedicato a queata tragedia solo un'ora... [SM=g6430] [SM=g6430] [SM=g6430]
Benny80.
mercoledì 17 settembre 2008 12:51
Il video sul Darfur è veramente triste... Ci offre lo spaccato di una realtà del tutto estranea e agli antipodi rispetto alle case confortevoli ed accoglienti, ai bei vestiti, alle tavole imbandite e ai carrelli della spesa stracolmi di noi Occidentali!
Ma mi sento di aggiungere che le diapositive inserite da Conny rappresentano solo la visione più rosea di una realtà che è sicuramente peggiore! Mi è capitato di ascoltare, durante un' omelia, dei racconti di un padre missionario in merito alle barbarie e alle atrocità che accadono nel Darfur. Sono uscita da Messa a dir poco sconvolta! Ci ha raccontato di donne violentate e poi assassinate, di vecchi e bambini gettati nel fuoco e arsi vivi, di ragazzini tramutati in piccoli uomini-soldato. E' terribile! Ed immediatamente mi sono domandata: ma io cosa posso fare di fronte a tutto questo? Come posso aiutare la popolazione martoriata del Darfur? Mi sono venuti in mente due tipi di aiuti: gli aiuti economici (donazioni, offerte, ecc) e gli aiuti "spirituali" (cioè preghiere per quella povera gente). Ma io, singolo essere umano, da sola non potrò mai far nulla di concreto per arrestare quell'orrendo massacro! Sono del tutto impotente!
Solo le grandi potenze nazionali possono intervenire, anzi, dovrebbero intervenire! L'opinione pubblica non sembra essere interessata a proiettare i propri riflettori su questa raccapricciante realtà....
Che sia forse perchè in quella terra disagiata e martoriata non si annidano sufficienti interessi economici?!
Probabilmente si tratta di una domanda retorica.........
Beny

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Conny1810
martedì 13 gennaio 2009 13:48
"Una canzone per il Darfur", anche quest'anno all'Arè rock Festval

L'edizione 2008 del festival ha previsto una Sezione speciale intitolata "Una canzone per il Darfur", a cui hanno partecipato Garnet e Chendisei. Durante ogni serata del festival, è stato possibile firmare una petizione del movimento "Italians for Darfur", che chiede ai canali televisivi nazionali di dare un maggior spazio all'informazione sulla tormentata regione sudanese.

Tutto questo con la speranza che il 2009 sia l'anno della fine delle ostilità in Darfur!!!

L'iniziativa,che lo scorso anno ha raccolto numerosi consensi, ha visto la partecipazione di due band, i Garnet(Taurisano,Lecce) e i Chendisei(Bari), che si sono anche esibite in occasione della "Notte Bianca", nel concerto interamente dedicato al Darfur e che ha visto tra l'altro la presenza come ospiti di Andro I.D.(già tastierista dei Negramaro)e Dj Vivaz.

L'obiettivo è far conoscere a più gente possibile ciò che accade nella martoriata regione sudanese, attraverso un mezzo universale quale la musica, e riempire il buco mediatico causato dai media tradizionali.

Infatti, durante le serate anche quest'anno sarà possibile firmare l'appello di Italians for Darfur diretto a Rai, Mediaset e La7 per dare maggiore spazio all'informazione sulla guerra in Darfur.

L’Arè Rock Festival non è una manifestazione uguale alle altre è fondata dalla passione e dal “volontariato” dell’associazione culturale Europa Giovane a Barletta che lavora con con sacrificio e dedizione.

Si articola in due mesi di qualificazioni live senza vincitori di serata, ma con una classifica globale, che mette a confronto 30 band con background musicali molto differenti.

I 30 gruppi scelti tra i 122 iscritti alle selezioni da tutt’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, hanno dimostrato una volta in più che il nostro paese è un vivaio di sperimentazioni originali, che rimescolano le etichette di genere e portano l’impronta di personalità artistiche nette e definite.

Dopo dieci serate di musica live ad alto tasso emozionale, tre brani per puntata saranno trasmessi in due speciali dedicati al rock italiano del programma “Radio Sofia”, prodotto e presentato da Emilia Telese e dedicato alla cultura alternativa italiana.

La trasmissione va in onda a Brighton sui 97,2 FM e in live web streaming su www.radioreverb.com ogni due martedì.

Oltre che della nuova collaborazione con la radio inglese, la manifestazione si avvale della mediapartnership del quinto portale di informazione musicale italiano per numero di visitatori, Musicalnews.com, della testata giornalistica quotidiana telematica CultTime, del primo mensile gratuito di musica e concerti nato in Italia, MusicClub e del sito di informazione musicale MusicBoom.it.

anche noi del forum vogliamo dare spazio alla voce del Darfur nella speranza che questo dramma si risolva il prima possibile!!! [SM=g6430] [SM=g6430] [SM=g6430]
amarsiperamare
martedì 24 marzo 2009 23:43
La realtà è ancora più dramatica
Cari amici del forum, carssima Conny. Grazie per aver toccato l'argomento. Se Vi interessa, datemi la possibilita in futuro di partecipare con informazioni da frontelinea. Ci sono 68 organizzazioni
internazionali che si occupano di aiutare...Ma come sappiamo gli aiuti non arrivano, 9 su 10 camion spariscano..e nessuno parla.. dopo Somalia abbiamo detto MI PIU, dopo Bosnia abbiamo detto MAI PIU, dopo Ruanada e Sierra Leone abbiamo detto MAI PIU... Intanto l'unica cosa che possiamo fare è pregare per loro....il primo miracolo si è verificato...il mandato di catura contro Bashir da parte del AIA
DUBAI, 24 MAR- Il numero due di al Qaida ha incitato i sudanesi a 'prepararsi per la guerriglia' dopo la condanna del presidente Bashir. 'Preparatevi con l'addestramento, l'equipaggiamento, le riserve per una lunga guerriglia, perche' i crociati moderni vi hanno mostrato le loro zanne', ha detto Zawahri, in un messaggio web pubblicato oggi. Il 4 marzo, la Corte penale internazionale ha emesso un mandato d'arresto contro Omar el Bashir, per crimini di guerra e contro l'umanita' in Darfur.
Adolf Hitler aveva bisogno di Auschwitz...Bashir per 2000.000 deportati usa il deserto...il sole farà il resto
to be contiuned....
Conny1810
mercoledì 25 marzo 2009 13:23
Grazie Amarsiperamare delle notizie che vorrai farci pervenire. NOi del forum avevamo inserito questo argomento nella speranza di poter nel nostro piccolo, far conoscere il dramma di un popolo che sta morendo senza che nessuno intervenga dato che i mezzi di informazione non ne davano notizia. Ora mi sembra che qualcosa si sia mossa e l'opinione pubblica ha iniziato ad informarsi e a far sentire la propia voce. Non si può rimanere indifferenti di fronte ad una simile tragedia, i numeri di cui parli sono impressionanti, hai ragione dobbiamo pregare!

Conny1810
giovedì 26 marzo 2009 18:44
In Darfur purtroppo la situazione si sta deteriorando. Nei campi profughi mancano cibo e acqua dopo che 13 Organizzazioni umanitarie sono state allontanate con l'accusa da parte del governo di collaborare con la Corte Penale Internazionale.
Una nota ufficiale fa sapere che gli Stati Uniti considereranno colpevole il presidente Bashir per ogni persona che perderà la vita per la mancata assistenza delle Organizzazioni umanitarie.
La notizia però, non ha turbato il presidente già incriminato per crimini contro l'umanità.
L'assenza di risorse idriche ha causato anche il peggioramento delle condizioni di sicurezza, già precarie,in quanto si registrano scontri per la conquista delle sorgenti d'acqua.



doncsi
giovedì 26 marzo 2009 22:32
Grazie, Amarsiperamare delle notizie che ci hai dato. Certamente è importante avere informazioni da chi sa come vanno realmente le cose;è molto triste sapere che i camion spariscono nel nulla e gli aiuti umanitari non sempre giungono a destinazione.
E' un'ulteriore disgrazia per la gente che sta morendo di fame e di sete e una grande frustrazione per tutti coloro che si adoperano con ogni mezzo al fine di alleviare la sofferenza umana.
Attendiamo notizie,Amarsiperamare e intanto preghiamo!
Benny80.
domenica 29 marzo 2009 15:26
Salve a tutti!
Il problema del Darfur è una tematica che mi sa tristemente attirare....
Concordo con Conni nel dire che è importantissima la preghiera. Certo, il Darfur ha bisogno di interventi concreti, di aiuti tangibili, ma noi, singoli individui, che cosa possiamo fare di fronte a barbarie di tale portata!? Siamo come granelli di sabbia nel deserto, completamente insignificanti, considerando che, come ci ha riferito il collega, solo 1 camion su 10 di aiuti umanitari giunge effettivamente a destinazione. Sconvolgente! Quindi preghiamo affinchè i grandi della terra si mobilitino a favore del Darfur! A mio parere il nuovo Presidente degli Stati Uniti potrà fare passi in avanti ed elargire un contributo significativo. Mi sembra molto sensibile a tematiche di questo tipo e son convinta che darà il suo contributo. Lo stimo molto, anche se è in scena da poco!
Baci, Beny
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Benny80.
domenica 29 marzo 2009 15:28
Salve a tutti!
Il problema del Darfur è una tematica che mi sa tristemente attirare....
Concordo con Conni nel dire che è importantissima la preghiera. Certo, il Darfur ha bisogno di interventi concreti, di aiuti tangibili, ma noi, singoli individui, che cosa possiamo fare di fronte a barbarie di tale portata!? Siamo come granelli di sabbia nel deserto, completamente insignificanti, considerando che, come ci ha riferito il collega, solo 1 camion su 10 di aiuti umanitari giunge effettivamente a destinazione. Sconvolgente! Quindi preghiamo affinchè i grandi della terra si mobilitino a favore del Darfur! A mio parere il nuovo Presidente degli Stati Uniti potrà fare passi in avanti ed elargire un contributo significativo. Mi sembra molto sensibile a tematiche di questo tipo e son convinta che darà il suo contributo. Lo stimo molto, anche se è in scena da poco!
Baci, Beny
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amarsiperamare
domenica 29 marzo 2009 23:56
ancora Darfur -14
Cari Amici
per avere un quadro più complesso cerco di darvi un po di informazioni
di quello che non si parla
quando notate silenzio state certi in mezzo cè il petrolio
non devo ricordarvi gli armi di distruzione di massa...
La giusta causa per entrare nell Iraq ed Afghanistan

La risoluzione UNO 1056 prevede 2.700 unita per dare sostegno
ai 7.000 poveri soldati del African Union Corp (caschi Blue)
che non possono neanche difendere la propria vita, contro i bombardamenti governativi...
La risoluzione non venne applicata...nessuno mandava un soldato
In realtà servano 50.000 uomini ed un non flight zone.
Figuriamoci L'Europa Noi stiamo aspettando il petrolio dal Darfur..
Allora abbiamo capito... quando parliamo del Darfur parliamo di petrolio....

La domanda di Benny...e noi cosa possiamo fare...
Benny..parlare e parlare e parlare...
e non dimenticare.....
Ultima notizia di oggi...
le risorse di cibo ed acqua si esauriscono in due settimane
2.000.000 di persone rischiano la morte
per assicurare un pieno....pazzesco..

Ora la mia domanda a Voi...........
cosa possiamo fare per attivare le massmedia ?
fatemi sapere le vs idee

un abbraccio


la nostra è una società stanca, persa nei rimorsi della coscienza, assuefatta al consumo sterile della mondanità, orfana di ideologie e tradizioni. In questo non si risparmiano i due organi di riferimento degli ultimi 50 anni: le Nazioni Unite e l'Unione Europea. Nella rincorsa del miraggio di un mercato comune e senza dogane, per la cui tutela si è rinunciato alla costruzione di un comune denominatore politico e identitario, la svendita del sogno di una Europa unita politicamente e democraticamente, si palesa, proprio con il dramma del Darfur, insieme all'inutile sopravvivenza delle Nazioni Unite. Con i veti di Cina e Russia, e la complicità di altri Paesi non democratici, ogni seduta al Palazzo di vetro risulta solo un grosso dispendio di risorse ed un inno selvaggio alla burocrazia. Per il Darfur accade quanto sta succedendo per la crisi in Georgia, per la quale si consuma il paradosso beffardo del veto ad ogni inferenza della comunità internazionale da parte della Russia, che invade uno stato sovrano e democratico e ostenta tendenze genocidarie in Cecenia. I caschi blu appaiono ormai immobili figure cartonate, come lo sono state dinanzi al massacro in Bosnia, al genocidio in Rwanda, al riarmamento degli Hezbollah in Libano. Ci si domanda quale possa essere il ruolo dell'ONU in un complesso scenario come quello del Darfur, appunto: a più di un anno dall'approvazione, la missione UNAMID esiste per ora solo sulla carta.
Si sono concluse le Olimpiadi in Cina, senza gesti clamorosi, se si eccettua la scelta dei portabandiera statunitensi, ricaduta su due atleti di origini sudanese e georgiana, unica Nazione a voler testimoniare la propria solidarietà a due popoli affranti dalla guerra. Giochi macchiati dalla soppressione delle manifestazioni in Tibet, Nepal e Birmania, ma anche delle proteste dei cinesi cacciati dalle proprie dimore per fare posto ai fastosi edifici olimpici. Una scelta, quella del Comitato Olimpico, dettata più dalle enormi risorse finanziare del colosso cinese che da ideali e principi. La Cina, dice Padre Albanese, comboniano da sempre impegnato in Africa, ha chiuso le Olimpiadi e ha ripreso a sostenere la guerra in Darfur, armando l'esercito sudanese e finanziandolo con i proventi della vendita del petrolio. Dinanzi a fiumi in piena di parole che sgorgano impetuose e impietose dalle istituzioni, rimangono per i Darfuriani solo la speranza e l'aiuto delle ONG e dei missionari, come i comboniani, da sempre in Sudan, e i salesiani della scuola tecnica per orfani del Darfur a El-Obeid, di Padre Vincenzo Donati. A difendere la vita dei propri cari, però, solo la cruda violenza delle armi dei ribelli, figli indomiti del Darfur, ma assassini a loro volta.
Il 23 agosto i rifugiati del Darfur in Italia si sono riuniti a Torino, a Piazza Castello, per chiedere giustizia in Darfur, in particolare il perseguimento dei temibili criminali di guerra, accusati di gravi crimini contro l'umanità, Ahmad Harun e Ali Kushayb. "Sono molto soddisfatto, - ci racconta Suliman Ahmed, rappresentante dei rifugiati del Darfur in Italia - abbiamo visto una buona partecipazione e solidarietà della gente. Ma oltre alle parole, sebbene sincere e solidali, ci aspettiamo che si prendano presto misure concrete per arrestare la ferocia dei criminali in Darfur".
Negli ultimi giorni il Governo sudanese ha sferrato un pesante attacco ai ribelli, nel Nord Darfur, roccaforte del Sudan Liberation Movement e nel campo profughi di Kalma, vicino a Nyala. Il bilancio è per ora di circa 60 morti e più di 100 feriti tra i civili. Esortazioni a fermare il massacro in Darfur erano giunte pochi giorni fa dal Presidente turco Abdullah Gul, in occasione della presenza del leader sudanese al vertice economico UA-Turchia. Il Presidente sudanese Al-BAshir continua a negare, mentre l'economia del Paese cresce, anche grazie alla vendita di grandi quantità di materie prime alimentari, come grano e sorgo. In Darfur, invece, continua a crescere il numero di morti per malnutrizione.
Continua il fortunato rapporto di Italians for Darfur con il mondo della musica, con la speranza che attraverso di essa molti giovani possano venire a conoscenza del dramma che si sta consumando da ormai cinque anni in Sudan. Dopo il video spot per la giustizia in Darfur dei Negramaro e l'impegno delle Cinema 2, è il famoso cantante Caparezza (Michele Salvemini), ad aver indossato la t-shirt "Fermiamo il genocidio in Darfur" durante il suo concerto in una delle principali tappe estive. La maglietta di Italians for Darfur, il cui logo è un contributo creativo dei bloggers di Italian Blogs for Darfur, è diventato il più forte simbolo di denuncia del movimento italiano per i diritti umani in Darfur.

Dal blog:
"La guerra armata è l'unica arma per liberare il Darfur e tutte le altre regioni dall'oppressione della dittatura."
di Giorgio Trombatore (leggi il "blog-dossier")

La sentinella solitamente si appostava dietro ai ruderi di un mercato totalmente distrutto nell'area di Kidingir nel massiccio centrale del Jebel Marra in Sud Darfur.
Era un giovane Fur, uno di quegli uomini senza età.
Vestito di stracci con i capelli stile Rasta e con tutto il corpo ricoperto di Jujou, una sorta di amuleto locale , stava per ore a scrutare la savana contro possibili attacchi nemici.
A tracollo portava un vecchio Kalashnikov modello cecoslovacco.
Non appena il rumore di una jeep rompeva il silenzio della savana, la sentinella sparava un colpo nel cielo .
Era l'avvertimento, la sirena dei guerriglieri. [...]

Il mondo diviso tra giustizia e realpolitik
Accontentare tutti, si sa, è sempre difficile. Ancora di più quando si tratta dei membri della Comunità internazionale. Questa regola generale trova nuova conferma in relazione alle recenti notizie riguardanti il Presidente sudanese Omar al-Bashir.
Chi sperava che grida di gioia si levassero in ogni parte del mondo a seguito della sua incriminazione per genocidio in Darfur, richiesta dal Procuratore Capo della Corte Penale Internazionale, Moreno-Ocampo, è restato profondamente deluso. Gli unici che si sono proclamati all'unanimità soddisfatti del mandato di arresto – che comunque dovrà essere confermato nei prossimi mesi da un panel di giudici della CPI – sono i ribelli darfuriani. [...]

YouTube censurato in Sudan
I bloggers sudanesi stanno lanciando l'allarme: la Sudanese National Telecommunication Corporation (NTC) ha oscurato YOUTUBE da alcuni giorni.
Sembra esserci proprio l'organo governativo di controllo dei media dietro il blocco di Youtube, conosciuto in tutto il mondo quale strumento al servizio della libertà di espressione e di parola

Dossier UNAMID: "un tradimento da parte della comunità internazionale"
Si è svolta, alla Sala stampa di Montecitorio, la conferenza stampa di presentazione del dossier sul bilancio di un anno di missione UNAMID in Darfur.
Nonostante le votazioni in aula in quello stesso momento, ci hanno raggiunto gli Onorevoli Beppe Giulietti (Ivd) ed Enrico Pianetta (Pdl), che sono intervenuti insieme ad Antonella Napoli, Presidente di Italians for Darfur, a Gianfranco Dell'Alba, Segretario di Non c'è Pace senza Giustizia e a Stefano Cera, docente universitario e membro della nostra associazione. Era presente anche Enzo Nucci, corrispondente per la RAI in Africa, più volte inviato dal Darfur, che ci ha omaggiati con un suo intervento in conferenza stampa.
La conferenza ha visto una buona presenza di giornalisti, con un conseguente discreto richiamo da parte delle agenzie stampa. Si è affrontato sia il tema della carenza di infrastrutture e personale che caratterizza la missione UNAMID (un "tradimento da parte della comunità internazionale", come titola appunto il dossier che abbiamo presentato insieme ad altre 36 ONG internazionali membri nella Globe for Darfur Coalition), sia quello della richiesta di incriminazione del Presidente sudanese Omar Al-Bashir da parte del procuratore Moreno-Ocampo della Corte Penale Internazionale (CPI). Ascolta la conferenza

Ai media arabi non piacciono gli "Arabi cattivi": silenzio sul Darfur
C'è un paradossale disinteresse del mondo arabo al conflitto in Darfur: il 40 per cento della popolazione sudanese è Araba, così come Arabi sono parte delle popolazioni interessate dal conflitto.
Nonostante il numero di civili coinvolti sia simile a quello stimato in Iraq, secondo Lawrence Pintak, giornalista esperto di media arabi, il conflitto in Darfur non ha la copertura mediatica che ci si aspetterebbe perché in Darfur viene definitivamente rotto lo schema degli Arabi vittime degli altri. In Darfur, gli "altri" sono gli Arabi. L'attacco più importante al silenzio dei media arabi è arrivato tre anni fa da Nabil Kassem, di Al Arabiya, produttore del censurato documentario "jihad on horseback" [...].

“Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all’azione”.
Non sono molto sicura di potermi annoverare tra i buoni, sono però assolutamente sicura che a fare ciò che posso non rinuncerò mai
Conny1810
lunedì 30 marzo 2009 13:44
la domanda che cosa posso fare per il Darfur me la sono posta tante volte ma cosa può fare una qualsiasi persona che non ha alcuna influenza ne politica nè sociale? A suo tempo quando ne ero venuta a conoscenza avevo inserito la discussione nel nostro forum, un piccolo gesto che ha messo al corrente di questa tragedia coloro che sono entrati nella discussione sul Darfur. Credo che il passa parola sia il modo migliore per far conoscere a più persone possibile la realtà di questo dramma. Più se ne parla e più si può sperare che qualcuno intervenga. Mi sembra strano comunque che in pochi si diano da fare per aiutare questo popolo, forse la risposta sta nella parola "petrolio" come ha spiegato amarsiperamare.
Mi fa piacere che cantanti famosi utilizzino la loro notorietà per fare il bene, hai ragione amrsiperamare non bisogna rinunciare all'azione e aggiungo alla preghiera, perchè se il male è forte e sembra ormai farla da padrone nel mondo, noi sappiamo che la preghiera cambia il cuore delle persone e chissà che prima o poi qualche nazione faccia vedere con i fatti che la questione del Darfur va presa sul serio e di conseguenza intervenga.
Ti ringrazio amarsiperamare per come ci sai rendere ancora più partecipi, attraverso le informazioni che inserisci, alla sofferenza di queste persone che nonostante tanta sofferenza dimostrano di avere un immenso coraggio. Questo video del cantante dei Mattafix ci dà speranza che prima o poi qualcosa si muoverà in favore del Darfur...

amarsiperamare
lunedì 30 marzo 2009 20:56
Living Dafur Mattafix
amarsiperamare
lunedì 30 marzo 2009 21:03
Darfur una guerra di risorse
doncsi
mercoledì 1 aprile 2009 22:52
Grazie per questo video amarsiperamare:ci aiuta a conoscere meglio la regione del Darfur, teatro di guerra da troppo tempo.
Il Darfur ci viene presentato come una terra ricchissima di risorse:petrolio,metalli preziosi e uranio. Tutta la regione potrebbe addirittura galleggiare su di un lago di petrolio:essa potrebbe essere molto più ricca di petrolio di quanto si creda.E per il petrolio c'è una grande competizione al fine di ottenere le concessioni.
La Cina ha finanziato lo sviluppo delle infrastrutture e ha aiutato a costruire gli oleodotti per l'esportazione.
Anche l'intervista a Sara Flounders,condirettore dell'International Action Center con sede a New York,è interessante.
A suo parere la soluzione per il Darfur sta nello sviluppo delle risorse a vantaggio delle popolazioni,che per il momento continuano a soffrire.
Conny1810
lunedì 6 aprile 2009 17:53

Un'altra iniziativa a favore del Darfur!


Uscirà il 5 maggio la benefit compilation CAUSES 2, della Waxploitation Records i cui profitti saranno devoluti al 100% a Medicins Sans Frontieres, Human Rights Watch and Oxfam America.





La nuova compilation è stata pensata dopo il successo della prima Causes 1 del 2007 e include canzoni rare ed esclusive della
scena Indie ed Alternative internazionale, tra cui Black Moth Super Rainbow, Devendra Banhart, LCD Soundsystem, My Morning Jacket, Matthew Dear e altri ancora.









Conny1810
giovedì 30 aprile 2009 17:31
Il mondo sembra essersi dimenticato del Darfur, di tutti i milioni di persone che sono morte , degli sfollati e dei profughi che si trovano nel deserto del Ciad.
nonostante l'incriminazione del presidente del Sudan, Al Bashir, da parte della corte internazionale dell'Aia e le campagne di informazione, nulla di concreto è stato fatto.



Per questo l'attrice americana Mia Farrow ha iniziato lo sciopero della fame, per cercare di attirare l'attenzione su un dramma cui nessuno sembra voler porre rimedio con fatti concreti. L'attrice che ha 63 anni, si limiterà ad assumere acqua per le prossime tre settimane, manifestando così la sua indignazione verso l'indifferenza del mondo di fronte al genocidio in atto in Darfur.

(New York, 28 Aprile)






Conny1810
venerdì 10 luglio 2009 19:16
Fortunatamente , quattro delle tredici Ong espulse dal Sudan dopo l'incriminazione del presidente Omar Hassan al Bashir da parte della Corte penale Internazionale, sono pronte a rientrare.
La notizia è stata resa nota al Consiglio di Sicurezza dal responsabile degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite John Holmes.
Come condizione il governo sudanese avrebbe imposto a tutte le tredici organizzazioni di registrarsi con una nuova denominazione e un nuovo logo.

Fonte: Italian blogs for Darfur
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