18/11/2015 20:54
Non credo tu sia intransigente, penso anzi che questa tua riflessione sia molto interessante.
Io penso che il problema stia proprio nel non riconoscere che c'è un peccato. Per ogni cosa che si fa, si pensa sempre che male c'è? Si agisce in un modo perché fanno tutti così e soprattutto si scorpora la vita materiale da quella spirituale. Come se ci fosse un comportamento giusto per il mondo e uno, diverso, adatto per l'anima. Ma non è affatto così, le due cose non possono essere divise. Se si sceglie di avere fede, occorre poi comportarsi conformemente a ciò che la fede insegna. Non si può escluderla, ad esempio nel mondo del lavoro, perché ad essere onesti si guadagnerebbe meno. Gesù dice: "se uno mi ama, osserverà la mia parola." Cioè ci si deve comportare conforme a ciò che Dio insegna, in tutti gli ambiti. Certo, non sempre è facile, le tentazioni sono tante e umanamente si possono avere tutte le debolezze del mondo, ma queste non sono giustificazioni. Sono appunto debolezze, cedimenti, sbagli. E di questi sbagli si deve rendere conto e si deve cercare di correggerli. Altrimenti non c'è fede, non c'è volontà di amare Dio.

Il pericolo che si corre è di considerare soltanto la Misericordia di Dio e non la sua giustizia. Egli è anche giudice. Non si può abusare della Misericordia di Dio. Dio perdona coloro che chiedono perdono e sono realmente pentiti. Ma chi sa di fare il male e persiste nel male, non può sperare in questo.

Parli di buonismo. Concordo.