18/08/2017 18:52
L'importanza dei salmi testimoniata da San Giovanni Maria Vianney, curato d'Ars:
"Verso le dieci il curato spiava il momento opportuno per recitare il suo ufficio da Prima fino a Nona. Quando un nuovo penitente entrava, lo faceva inginocchiare al confessionale, pregandolo di continuare la sua preparazione, mentre egli si poneva sui gradini della sagrestia, per cominciare la sua preghiera.
"Come è bello - diceva - potere riposarsi un poco così". Il Breviario lo gustava, perché, quantunque non avesse del latino che una comprensione imperfetta, una grazia speciale di Dio gli svelava il senso profondo dei Salmi. "Quando penso a queste belle preghiere - diceva confidenzialmente - sono tentato di dire: Felix culpa! perché, se Davide non avesse dovuto piangere i suoi peccati, noi non le avremmo".
L'amore ai Salmi passava al libro che li conteneva, il Breviario, che egli voleva sempre con sé e teneva continuamente sotto il braccio. "Il breviario è il mio fedele compagno, io non saprei andare in nessun luogo senza di lui."
Un avvocato di Lione, che un giorno poté osservarlo a lungo durante la recita del suo Breviario, ha vergato di lui queste righe piene di verità: "L'espressione della sua fisionomia rifletteva i grandi sentimenti della sua anima. La sua bocca sembrava assaporare ciò che la sua anima aveva gustato; i suoi occhi erano illuminati e raggianti. Si sarebbe detto che egli respirava un'aria più pura di quella della terra e che, fattosi insensibile alle cose del mondo, non intendesse altra parola che quella dello Spirito Santo".

(Tratto dal libro "Il curato d'Ars" di François Trochu)