01/11/2016 15:52
Il senso della prova


Molte volte non si riesce a capire la causa dell'insoddisfazione, del malcontento, di quel malessere latente che si percepisce dentro di sé. Le varie riflessioni che portano la mente a ricercarne il motivo non riescono a dare una risposta esaustiva e che porti a trovare la soluzione. Perciò, dopo aver ricercato in tutte le direzioni qualche indizio che possa aiutare a risolvere questo stato d'animo, ci si ritrova punto e a capo.

Qual è allora il vero motivo?

Il motivo è che la nostra anima, parte importantissima di noi, si è assopita. Proprio così, è assopita, cioè non riesce più a percepire le cose di Dio. A questo si è giunti perché non è stata nutrita con quel cibo che la fa vivere o che le possa ridare l'energia perduta, il vigore che è la fonte della vera felicità e della forza propulsiva che spinge ad avere speranza. Ecco l'importanza della consapevolezza di avere un'anima, perché solo in questo caso la potremo nutrire, curare e far tornare in vita.


Umanità e spiritualità

Tutto intorno a noi ci muove a ricercare la felicità nelle cose, nel successo, nel potere, ed è questo che svia la nostra mente e spinge la nostra volontà ad agire nella direzione opposta , convinti come siamo di essere nel giusto ma, così facendo, abbiamo dimenticato l'esistenza dell'anima e abbiamo permesso che poco alla volta si addormentasse.

Come si fa allora, a riscoprire la sua esistenza se non ne siamo consapevoli?

L'opportunità viene data da Dio a tutti attraverso le prove della vita, sta a noi saperla cogliere.

La prova

La prova è uno strumento che può condurre a Dio. Perché può? Perché la scelta dipende da noi, è sempre nostra. Di fronte a prove umanamente irrisolvibili, e quindi che possono portare angoscia e sconforto, ci sono due possibilità: o cedere alla disperazione, o volgere lo sguardo a Dio, cercando il Suo aiuto.
Non dimentichiamo che lo scopo della vita è proprio quello di giungere alla salvezza eterna, salvezza che non si può ottenere senza aver scoperto Dio e accolto il suo amore. Per questo, nonostante ad una analisi superficiale le prove e i dispiaceri possono sembrare eventi casuali o ingiusti, la prova diventa quella preziosa opportunità di scoprire le realtà spirituali che nel benessere non si pensano mai di cercare
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La lotta dell'anima

L'anima deve dunque lottare in questa vita. Perché? Avendo in noi una parte umana e una spirituale, dobbiamo riuscire a spiritualizzare il corpo cioè, attraverso il combattimento che si svolge nella nostra mente, lotta i cui protagonisti sono i pensieri che la affollano, a far prevalere la nostra parte spirituale che saprà tenere sottomessa quella umana, così la nostra anima rimarrà vigile e sveglia, attenta alle cose di Dio.

Ecco che, come l'atleta deve continuamente esercitarsi per poter ottenere dei risultati, allo stesso modo l'anima, per rimanere in vita e saldamente unita a Dio , deve lottare per non lasciarsi trascinare dalla parte umana che vuole tenerla inchiodata alla terra e allontanarla dal suo vero bene. Così, al sopraggiungere della difficoltà, se la parte umana si scoraggia, si impaurisce e dispera, la parte spirituale, resa forte, la rincuora dandole speranza e fiducia nell'aiuto di Dio. Questa speranza le permette di vincere le paure. Consapevolezza che si concretizza nella mente, ed è il risultato della lotta fra l'umano e lo spirituale.



L'arrivo della prova

Quando arriva la prova, si vive una prima fase di destabilizzazione. Le certezze su cui si faceva conto iniziano a vacillare se non a crollare. Nella mente iniziano ad affollarsi pensieri di paura, angoscia, subentra una incapacità di reagire perché tutto sembra perduto. Inoltre, tutto da l'impressione di volgere contro di noi, persino le persone diventano possibili nemici perché, i loro discorsi, tentativi di sollevarci, vengono interpretati in tutt'altro modo. Sembra che nessuno sia in grado di dare speranza, ciò che prima era il nostro interesse, svanisce e la paura annichilisce la mente. Nessun futuro, nessun progetto, nessun obiettivo, si è avvolti dal buio, mentre l'ansia crescente, toglie il respiro. I pensieri, nella mente, sono tutti rivolti altrove, ci si cimenta affannosamente nella ricerca di ogni soluzione umanamente possibile, ma niente, la tranquillità di prima è scomparsa; e, quando gli eventi sembrano volgere al peggio e nessuna possibilità di cui si è a conoscenza sembra esserci utile, l'accasciamento è totale e il sistema nervoso a pezzi.

A questo punto ci si trova di fronte a due scelte: rimanere ripiegati su sé stessi, lasciandosi trascinare dagli eventi, oppure cercare aiuto rivolgendosi a Dio.

Le persone tendenzialmente non pensano di potersi rivolgere a Dio perché ritengono di poter contare solo su se stesse o sugli aiuti umani. Ciò che ostacola la ricerca di Dio non è quindi unicamente, la poca se non nulla conoscenza che si ha di Lui, ma, in gran parte, anche il proprio orgoglio e la superbia.

Infatti, a livello sociale, si viene spinti a credere di dover essere super uomini, contando sulle proprie forze e capacità, esaltando sé stessi. La persona che chiede aiuto è vista come debole, fallita e incapace. Questa è però nient'altro che una illusione. Tutti, prima o poi, hanno bisogno di aiuto e, il fatto di riconoscerlo non è sintomo di debolezza, bensì l'ammettere una semplice verità. Da questo si impara ed essere umili. Ecco l'importanza di vincere l'orgoglio e la superbia per poter aprire la mente e il cuore ai richiami di Dio.

La prova non accettata

Se decidiamo di voler fare da noi stessi, potremmo in un primo momento pensare di poter affrontare la prova con le sole nostre forze o con l'aiuto di chi riteniamo meritevole. Apparentemente magari si ottiene qualche risultato e ciò non fa che aumentare la propria sicurezza. Ma, se gli eventi si volgono in altre direzioni, portando conseguenze inaspettate o imprevedibili, verso le quali non si era preparati, la disperazione si impossessa di noi e, poiché dopo un primo accadimento, possono subentrare ulteriori conseguenze, si inizia a temere il futuro, perdendo ogni speranza. Se,in questo stato, non si trova l'umiltà per chiedere aiuto a Dio, la prova diventa un fardello insopportabile. L'anima si trova persa, senza speranza e depressa. La paura del futuro con le sue incognite, blocca la mente che inizia a lottare con il pensiero fisso che la tormenta in ogni istante. L'anima non crede che con l'aiuto di Dio potrà uscire vittoriosa contro la prova e da questa sua decisione, sarà dipesa la sua disperazione.

La prova accettata

Diversamente accade a chi, trovandosi in un tale stato di sconforto, si rende conto di non potercela fare da solo e decide di chiedere aiuto a Dio.

Questi inizia a provare dentro di sé una nuova sensazione.

Nonostante gli eventi siano avversi, la paura inizia a scemare, e si alterna ad una percezione di tranquillità e pace che lascia spazio ad una speranza inaspettata e che ridona vigore.
Nasce nell'individuo l'idea che questa pace provenga da Dio, con il conseguente desiderio di avvicinarsi a Lui. Per farlo capisce che occorre pregare per iniziare quel rapporto che intuisce essere la fonte e l'inizio di un benessere interiore che si era assopito nel tempo.

A questo punto, cosa prova l'anima?

Nella mente inizia una lotta: da una parte i vecchi pensieri umani che vorrebbero far rinascere le paure, dall'altra, la voce di Dio che rincuora, che dà speranza, che infonde allo spirito la forza e l'energia per proseguire senza timore di essere abbandonati a se stessi, dando la certezza di potercela fare. Questo stato d'animo aiuta a rendersi conto della necessità di rivolgersi a Dio ed è a questo punto che si può scegliere definitivamente di seguire le sue vie. Questa ferma decisione, apre alla conoscenza di Dio, conoscenza che avviene osservando i fatti e che riguarda la sua bontà e la sua onnipotenza. Quando dentro l'anima, si sarà radicata la certezza che a Dio tutto è possibile e che, se chiediamo il suo aiuto, esso arriverà sempre, la prova sarà superata perché non farà più paura, in qualsiasi modo il Signore permetterà finisca.

La lotta sarà per tutta la vita perché la nostra parte umana cercherà sempre di riprendere il dominio su di noi, ma, con il fortificarsi del lato spirituale, si impara a dominare il lato umano sempre più facilmente e a riportare la vittoria su noi stessi avendo a disposizione tutte le armi che Dio ci darà.
Ecco dunque l'importanza della prova: attraverso di essa si ha l'opportunità di scoprire Dio, l'anima si fortifica , inizia a sconfiggere le paure perché si affida sempre più a Dio e affronterà di affrontare la vita serenamente.


Come fare a rendere più forte lo spirito?

Come il nostro corpo ha bisogno di cibo per il suo sostentamento, allo stesso modo la parte spirituale ha bisogno di cibo spirituale. Questo cibo è Dio stesso che ce lo fornisce, attraverso:
- la preghiera;
- i Sacramenti;
- la Sua Parola e le letture spirituali (vita ed esperienze mistiche dei santi).
- l'adorazione eucaristica


Una volta compresa l'importanza e soprattutto il senso delle prove, la vita viene vista in un'ottica diversa, non più come un inevitabile susseguirsi di eventi casuali, ma come un preciso progetto divino, una strada da percorrere per arrivare a quel posto che Gesù ci ha preparato ("Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto;" Gv 14,2).
Sono gli occhi dell'anima - anima nutrita e quindi più viva e vigile - che imparano a vedere in modo differente gli avvenimenti, scorgendone la loro vera ragion d'essere.
Per questo si sentirà allora il desiderio, se non addirittura la necessità, di ricorrere a quelle armi che Dio ha messo a nostra disposizione, come preziosi aiuti nel cammino.

Cosa produce nell'anima la prova.

L'accettazione della prova porta dunque serenità e fiducia in Dio, sapendo che avremo gli aiuti necessari ad affrontarla. Più profondamente però, una volta conseguite le prime vittorie, capiremo anche che la prova è servita per uno scopo spirituale che ha accresciuto la nostra fede perché si sarà fatta l'esperienza dell'amore di Dio, amore che si è dimostrato nei fatti. La prova, a questo punto, non si riduce ad un ostacolo (seppur accettato) da superare: diviene una vera e propria opportunità per fortificare noi stessi, una scuola di fede che aiuta ad avvicinarsi a Dio e a renderLo sempre più presente nella vita di ogni giorno, diventa un modo per abbandonarsi a Lui e vincere tutte le paure del vivere. ("se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio." 1Pietro 2,20)
Di più: la prova non serve solo a noi stessi. Come Gesù e molti santi dopo di Lui ha offerto le sue sofferenze per l'uomo, così anche noi, nella prova, possiamo offrire le nostre per gli altri. È un segno d'amore sublime, da cui Dio Padre farà fiorire il bene.

Cosa produce negli altri.

Coloro che riescono a vivere le prove con forza e serenità, inevitabilmente inducono chi sta loro vicino a domandarsi da dove tale forza provenga. Molto più che le parole, un simile esempio può portare anche coloro che sono lontani dalla fede ad avvicinarsi a Dio, a rivolgersi a Lui nel momento del bisogno per iniziare a loro volta il cammino spirituale.


Conclusione.

Il risveglio dell'anima parte dalla consapevolezza della sua esistenza, consapevolezza che la prova può destare in ciascuno di noi, ed ecco l'importanza di questa opportunità che Dio concede a tutti attraverso la prova. E' nella mente che si gioca la battaglia che porterà a decidersi per Dio, lotta fra la parte spirituale, che se resa forte dalla preghiera e dai sacramenti, terrà a freno tutto ciò che la parte umana vorrà presentare alla mente per far perdere la pace e riaffiorare le paure. Con Gesù sappiamo di essere invincibili perché Lui è onnipotente, è la fede lo scudo che ripara da tutto e mantiene la pace.
Dio non dà mai prove più grandi di quanto si possa sopportare, pertanto, sapendo già in partenza di essere vittoriosi dato che Dio sarà al nostro fianco, la battaglia non farà più paura, perché l'esito è già scontato.
Interiorizzata questa certezza, la fede sarà sempre più salda, sarà espressione del nostro amore per Dio a cui sentiremo di doverci affidare in un totale abbandono, certi che tutto quanto ci potrà capitare sarà solo per mantenere in vita il nostro spirito che vigilerà sull'umano rendendolo inoffensivo ad ogni suo attacco.
Se si persevererà fino alla fine, lottando per mantenersi sulla strada spirituale, arriveremo a raggiungere quel posto in Cielo che Dio ci sta preparando e dove niente e nessuno potranno più farci soffrire.



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[Modificato da Conny1810 07/01/2017 12:32]