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Non a caso secondo alcuni commentatori, tra cui Papa Pio X, quando Gesù si riferisce al peccato contro lo Spirito Santo che non può essere perdonato, intende proprio la disperazione della salvezza. Giuda infatti sarebbe stato prontamente perdonato se in lui ci fosse stato sincero pentimento, ma invece, dimostrando di essere senza fede, di non aver capito chi davvero fosse Gesù, cadde in disperazione e si tolse la vita.
La disperazione è una conseguenza della superbia: quando arriva ai massimi livelli, la disperazione giunge (anche) perché non si è chiesto aiuto, o si ritiene che nessuno possa aiutare. Purtroppo possono accadere molte cose nella vita che portano a disperarsi, come tragedie, lutti, malattie, ma anche cose apparentemente più semplici. Un generico senso di solitudine, sogni infranti, delusioni da parte delle persone che si hanno vicino. Il credente, avendo anch'egli un lato umano, può certamente farsi cogliere dalla tristezza o dalla paura (pensiamo a Gesù nell'orto degli ulivi!) ma mai cadere nella pura disperazione, perché sa che può sempre rivolgersi a Dio.

La cura contro la disperazione è proprio il cercare la vicinanza con Dio. Più il grido è disperato, più Dio è solerte nel giungere in soccorso. È anche vero però che chi è lontano da Dio, non ha mai pregato o ha commesso delle azioni cattive, spesso pensa di non "meritare" di essere aiutato, e magari manca un po' di coraggio per iniziare a pregare. Altri, poi, ritengono ipocrita il fatto di non aver mai pensato a Dio e di rivolgersi a Lui solo nel momento del bisogno. Questo pensiero è sbagliato! Dio vuole essere trovato, vuole essere amato! Pazienza se questa ricerca è iniziata più tardi del previsto, l'importante è cominciare. Ci sarà poi il tempo di comportarsi in modo corretto e di corrispondere a quell'amore, ma non bisogna mai aver paura, perché Dio è l'unica soluzione alle nostre sofferenze. Senza di Lui non si può essere felici.

Anche per questa ragione, e in particolare per incoraggiare i peccatori a mettersi sulla giusta strada, i santi (Alfonso Maria de Liguori, giusto per citarne uno) raccomandano di pregare Maria. Questo perché se il peccatore può sentirsi intimorito verso Dio, non potrà esserlo verso questa dolcissima Mamma del cielo. Maria, tutta amore, accoglie sotto il suo manto i peccatori e li conduce a Gesù. Perciò chi ancora non se la sente di avvicinarsi a Dio (anche se potrebbe benissimo farlo) ha un porto sicuro in Maria, la quale, come fece alle nozze di Cana, ci invita a seguire Gesù.

Anche chi si sente solo trova in Dio ogni risposta. Perché i veri legami, quelli legati da un amore puro e indissolubile, sono proprio i legami costruiti con la fede. "Amatevi gli uni gli altri" dice Gesù, e per amarsi gli uni gli altri si presuppone un amore vicendevole, corrisposto, unito da Dio. Dio è maestro d'amore, solo amando Dio si impara cosa sia il vero amore. E dunque chi ama Dio diviene fratello dell'altro.