17/11/2008 18:06

Tu mi conduci come la mano di una madre,
se tu mi lasciassi, non saprei più muovere un passo.
Tu sei lo spazio: racchiudi e custodisci il mio essere.
Abbandonato da te affonderebbe nell’abisso del nulla,
da cui tu l’hai tratto alla luce.
Tu più vicino a me di me stessa,
più intimo del mio stesso intimo…"



Poesia del 24 maggio 1942 di Edith Stein, ebrea, filosofa;
poi cristiana, insegnante di filosofia e pedagogia;
in seguito monaca col nome di Teresa Benedetta della Croce;
infine martire ad Auschwitz nell'agosto 1942