13/02/2009 22:39

CHIESA DI SANTA MARIA IN ORGANO - VERONA



LE TARSIE DI FRA GIOVANNI


Nel luogo dove fino alla fine dell' Ottocento scorreva un ramo dell'Adige,sorge la Chiesa Olivetana di Santa Maria in Organo,il cui nome non ha nulla a che vedere con lo strumento musicale,ma pare derivi da un antico macchinario idraulico,di epoca romana.
La sua fondazione risale al VII secolo,ma le ricostruzioni furono numerose e il definitivo rifacimento,cinquecentesco.
La facciata di Santa Maria in Organo è costituita da due parti:la parte superiore, in stile romanico , caratterizzata dalla tipica alternanza di tufo e di cotto e quella inferiore,rinascimentale, sorta su progetto di Michele Sanmicheli.
Si tratta di una facciata davvero insolita,cosi' come lo è anche il campanile con cupola a spicchi di Fra Giovanni da Verona,il monaco Olivetano che realizzò gli splendidi intarsi del coro e della sacrestia.
L'interno è magnifico e colpisce per il grande numero di affreschi di artisti come Nicola Giolfino,Francesco Caroto,Domenico Morone e per le pregevoli tele e pale d'altare di Paolo Farinati,Guercino,Francesco Morone e Domenico Brusasorzi.
Ma chi entra nella chiesa rimane affascinato dalle opere di Fra Giovanni da Verona:le composizioni ad intarsio del coro e della sacrestia definita dal Vasari "la più bella che fusse in tutta Italia".
Nella parte superiore della chiesa,oltre la balaustra di marmo,restano il coro ligneo,il leggio e il candelabro del cero pasquale.



Il coro risale al 1499. L'opera presenta 41 stalli,di cui 27 con spalliere intarsiate,nelle quali l'artista illustrò degli scorci di città ideali,quasi certamente venete,con prospettive architettoniche;delle figure di santi,da disegni del Mantegna(San Zeno;San Benedetto;Santa Scolastica;San Gregorio Magno);un interno di chiesa con in primo piano due Olivetani,uno dei quali nano;un armadio contenente un teschio la cui cavità orale ha la forma di una gondola.
Molto importante è la simbologia:la gondola mimetizzata nel teschio è simbolo della caduta della Repubblica di Venezia;la clessidra è simbolo dello scorrere del tempo;il cardellino nella gabbia è l'anima racchiusa nel corpo.
Nel coro sta il leggio,del 1500. La sua base è triangolare con tre tarsie,sempre di Fra Giovanni,fra le quali il famoso coniglio,su sfondo montagnoso,che presenta dei bellissimi riflessi cangianti.




A sinistra del presbiterio si entra nella stupenda sacrestia,una delle più belle al mondo.
La spalliera del 1523,in noce,intarsiata da Fra Giovanni è divisa in dieci scomparti con archi sorretti da colonnine di intricati intagli raffiguranti arnesi dei vari mestieri e strumenti musicali,in sostanza una sorta di enciclopedia.
Tra i pannelli intarsiati spicca un bel gallo dal piumaggio colorato;



un anfiteatro,forse il Colosseo;una veduta panoramica della collina di Castel San Pietro a Verona,con il fiume Adige e una quaglia sul greto;uno stupendo gufo su di un libro;una piazza con un tempietto e numerosi altri oggetti realizzati con una maestria e una eleganza davvero incomparabili.

[Modificato da Conny1810 17/02/2009 09:52]