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una persona davvero speciale: ERNESTO OLIVERO

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    14/07/2008 21:54
    Ernesto Olivero è una persona davvero speciale, innamorato di Dio ha saputo fare della propia vita un servizio agli altri e il suo amore per il prossimo lo ha portato a fare grandi cose [SM=x58970]...!!



    Ecco la sua biografia:

    Ernesto Olivero, nato nel 1940, torinese, non è un prete nè un religioso: è marito, padre di tre figli, nonno e bancario in pensione. È sempre stato innamorato di Dio, ma a un certo punto della sua vita ha deciso di dedicargli tutto il suo tempo e tutto se stesso. La sua esistenza ne è stata ribaltata, si è impegnato a fianco dei poveri e degli emarginati, e il primo regalo sono stati gli amici che lo circondano e lo sostengono. Così sono nati il SERMIG nel 1964 (Servizio Missionario Giovani), che ha sede, dal 1983, nel vecchio Arsenale Militare di Torino, chiamato ora "Arsenale della Pace", e l'Arsenale della Speranza a San Paolo del Brasile, mille missioni di pace in tanti paesi del mondo, l'amicizia con il Papa e con Madre Teresa che, assieme ad altri, lo ha proposto come Premio Nobel per la Pace.

    È Medaglia d'Oro al Merito Civile per il servizio verso gli ultimi. Il Papa gli ha affidato l'incarico di essere "amico fedele" di tutti i bambini abbandonati nel mondo.
    Il SERMIG è da 37 anni a servizio dei giovani, dei poveri e della pace con opere concrete di carità: all'Arsenale della Pace si sono aggiunti il Laboratorio del suono (utilizzato anche dalla RAI - Radio Televisione Italiana), la Scuola per Artigiani Restauratori e l'Università del dubbio, tutti con sede a Torino. Grazie al SERMIG sono state svolte 100 e più Missioni di Pace nei paesi in guerra, 1350 progetti a interventi di sviluppo in 73 nazioni ed è stata creata una vasta rete di solidarietà.Dovunque egli svolga la sua infaticabile attività, illuminata dalla fede, Ernesto suscita consensi, disinteressate collaborazioni, fiducia nella vita di coloro che l'hanno perduta. In questi ultimi anni analoga iniziativa all'Arsenale della Pace di Torino, coronata da un rapido successo, ha svolto a San Paolo del Brasile, trasformando la vecchia Casa degli Immigranti, che gli era stata affidata, in una casa di ricovero per i vecchi e i bambini abbandonati.

    Ernesto è un alto esempio di uomo dedito alla carità attiva, che non si arresta di fronte alla sofferenza, non predica che bisogna fare il bene, ma lo fa in ogni momento della sua azione quotidiana.
    Ha pubblicato per Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. - Milano, "Dio non guarda l'orologio" (1996), "Non bussate: è già aperto" (1998), "Meditazioni per il nuovo millennio" (1998) e "Il lungo cammino verso Dio" (2000).

    Ernesto ha accolto nella sua comunità anche quei 4 bulli di Torino che hanno deriso e filmato il compagno di classe disabile e che sono stati sospesi per un anno dalla scuola; ora questi ragazzi sono impegnati in un percorso educativo di recupero che si occupa dell'accoglienza e il ricorvero di barboni e persone disadattate. Raccontava questo episodio anche durante la catechesi e sottolinaeva come i mass media siano bravi e veloci a sbattere in prima pagina l'evento negativo e come siano altrettamento sordi e superficiali nel raccontare il recupero di questi ragazzi; Ernesto non chiedeva che essi fossero trattati come degli eroi, ma che fosse data loro un'altra possibilità...

    "...mettere in prima pagina non solo il rumoroso albero che cade, ma anche la foresta che cresce..."








    [Modificato da Conny1810 13/05/2010 12:22]
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    Conny1810
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    01/09/2008 21:27





    E' bello vedere i bimbi sorridere! Sono la speranza di un domani migliore.

    IL DONO DELLA SPERANZA

    Il dono particolare che il Signore ci ha fatto -
    essere speranza per gli uomini del nostro tempo –
    si radica in noi nella misura in cui ci svuotiamo di noi stessi e ci riempiamo della Presenza di Dio: il Padre che ci ama costantemente, il Figlio che ci comunica la sua Parola, lo Spirito Santo che ci sospinge verso strade e fatti nuovi,

    Aiuteremo l’uomo del nostro tempo a “ tirar fuori “ la speranza assopita , se saremo abitati da Dio e liberi da ogni spirito di giudizio, da ogni rancore, da ogni rivalità, impareremo a vivere secondo le beatitudini evangeliche: puri di cuore, miti, poveri, pacificati e pacificatori.


    Ernesto Oliviero .


    [Modificato da Conny1810 01/09/2008 21:32]
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    24/03/2009 14:11
    HO CAMMINATO!!!




    Ernesto Oliviero in questo video traccia un itinerario di esperienze della sua vita , vissute con la speranza nel cuore che dando fiducia ai giovani il mondo sarà migliore.
    Il susseguirsi dei passi scandisce quelle che sono le bellezze e le cose brutte del mondo, raccontando i dubbi e le certezze, le violenze e l'abbandono che i diversi popoli della terra devono affrontare per poter vincere la battaglia della vita.
    Il messaggio è quello dell'amore che tutto può ottenere.
    Un video particolare con il sottofondo di una musica dolcissima, QUELLA DEI PASSI CHE CALPESTANO LE STRADE DEL MONDO, che accompagna la mente fino a far nascere nel cuore il desiderio di pace!
    Questo è Ernesto Oliviero, un grande uomo di pace!


    [Modificato da Conny1810 24/03/2009 14:37]
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    Conny1810
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    06/08/2009 14:25
    "26° Anniversario del SERMIG"





    Il 2 agosto di ventisei anni fa
    entravamo in un vecchio
    e cadente arsenale di guerra.


    Ci volevano tante braccia, tanti mezzi
    per trasformarlo in una casa.

    Eravamo in pochi, senza mezzi
    ma avevamo un sogno.




    Ci abbiamo creduto
    nella buona e nella cattiva sorte
    e il sogno si è avverato.

    Quante persone hanno potuto cambiare vita,
    quanti zoppi hanno camminato,
    quanti carcerati hanno trovato vita nuova,
    quanti abbandonati non sono morti da soli,
    quanti violentati hanno trovato rispetto,




    quanti bimbi destinati all’immondizia
    sono nati e cresciuti in dignità,
    quanti stranieri si sono sentiti a casa tra noi,
    quanti sì abbiamo voluto dire,
    quanti no ci hanno fatto riscoprire i veri sì.

    E quanti giovani hanno trovato
    il senso e la voglia
    di vivere una vita buona
    non solo per sé.




    Non abbiamo mai tradito nessuno.
    Continuiamo a non avere mezzi e capacità
    ma se saremo fedeli al sogno iniziale,
    se continueremo a non tradire,
    avremo altri arsenali da riconvertire
    e tante altre storie davanti a noi.

    E tutto è avvenuto e tutto avverrà
    perché lo sguardo fisso su Dio
    è la nostra scelta.


    Ernesto Olivero, 2 agosto 2009


    [Modificato da Conny1810 06/08/2009 14:55]
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    Conny1810
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    24/08/2009 14:01
    "Al Sermig vige la regola del Sì"

    La bontá é disarmante




    Impariamo a scegliere la bontà
    che disarma e porta a Dio
    La bontà è l'unica chiave per incontrare,
    e dialogare con l'uomo.

    Non sono le rivendicazioni
    a fare incontrare gli uomini,
    ma la bontà
    che ci rende ricercatori di giustizia,
    persone solidali.


    I buoni non sono mai stranieri
    in nessuna parte del mondo,
    non sono estranei a nulla e a nessuno.

    Solo i buoni possono indicare
    una strada buona, soluzioni buone,
    economia buona, politica buona,
    potere buono a servizio del bene,
    confini buoni, regole buone.




    Possono essere il sale,
    possono trasfigurare il mondo
    perché sanno chiedere perdono a Dio
    per il male fatto e sanno perdonare
    perché Dio perdona loro.

    I buoni possono l'impossibile,
    possono desiderare che finalmente
    pace e giustizia abitino insieme,
    cementate dal perdono.


    E' vitale che i buoni
    si riconoscano e si incontrino.

    I buoni possono dire la verità nella carità,
    scoprire ciò che unisce,
    apprezzare il buono degli altri
    e riconoscere che le divisioni di oggi
    arrivano da errori, mancanza di carità,
    incomprensioni, interessi e paure di ieri.


    Testimoniamo Gesù Cristo Figlio di Dio,
    ricchezza di Dio Padre di tutti.


    (Dalle regole del Sermig)



    [Modificato da Conny1810 24/08/2009 14:30]
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    Conny1810
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    06/09/2009 12:05
    Appello di Ernesto Olivero per preparare al terzo "Appuntamento Mondiale Giovani della Pace" che si terrà all'Aquila il 28 Agosto 2010.







    Lettera al silenzio



    venerdì 28 agosto 2009

    Il silenzio è una delle “armi” dell’Arsenale della Pace e sarà una delle “chiavi” del 3° Appuntamento Mondiale. Ecco perché Ernesto Olivero e i Giovani della Pace, insieme all’arcivescovo dell’Aquila, affidano sin dal primo giorno quest’anno di preparazione al silenzio e alla preghiera di tutti gli amici che vorranno raccogliere il loro invito.

    Agli amici contemplativi
    agli amici che amano il silenzio
    agli amici di buona volontà
    che desiderano come noi un mondo più buono






    Cari amici, care amiche,

    oggi è il 28 agosto e sono all’Aquila nel giorno della Festa della Perdonanza. In questa terra si conserva il corpo di Celestino V, un santo che amo da sempre. Mi colpiscono molti aspetti della sua esperienza e della sua vita. Tra tutti, una sua frase: “A fin di bene, esiste solo il bene”. Proprio oggi, il vescovo della città, mons. Giuseppe Molinari, uomo buono e di Dio, mi ha consegnato una lettera importante. Ci invita all’Aquila per organizzare il prossimo anno il terzo “Appuntamento Mondiale Giovani della Pace”. È un’idea che il Sermig ha maturato in tanti anni di storia, per offrire ai giovani l’opportunità di essere ascoltati dai grandi della Terra nei campi della politica, dell’economia, della cultura, della spiritualità. Lo abbiamo già fatto nel 2002 a Torino e nel 2004 ad Asti. E anche il prossimo anno, vorremmo far parlare i giovani con le loro storie, con le loro proposte, con il loro “esserci”, ma soprattutto con il loro silenzio.

    L’invito del vescovo Giuseppe è stato per noi una conferma importante. Già dai primi giorni dopo il terremoto di aprile, avevamo intuito che l’Aquila potesse essere la sede della giornata che avevamo nel cuore e nella mente. Ma abbiamo aspettato un’indicazione, che nella preghiera e nell’abbandono non si è fatta attendere.



    Siamo pronti a partire e a preparare questo appuntamento, che si svolgerà il 28 agosto del 2010. In questa giornata, ho subito pensato a voi, amici della clausura e amici che amate il silenzio. Ma penso anche agli amici di buona volontà, che sognano e vogliono un mondo migliore. Vi scrivo questa lettera con largo anticipo, perché ho un desiderio: coinvolgervi nella preghiera, nella preparazione, nel cammino dei prossimi mesi. Una preghiera di intercessione, perché siano tantissimi, oserei dire centinaia di migliaia, i ragazzi che accetteranno il nostro invito.



    Sogniamo in grande. Desideriamo davvero che i rappresentanti più autorevoli del mondo degli adulti si lascino invitare con naturalezza a questo appuntamento. Vorremmo che fossero loro stessi a chiederci di partecipare per ascoltare i giovani come persone qualunque. Sarà questa la novità più grande, a cui se ne aggiungerà un'altra: giovani che non insulteranno nessuno e che si faranno sentire senza violenza, ma con la forza della propria storia. Giovani che chiederanno ragione delle ingiustizie, del dolore, della sopraffazione, della speranza negata, dei mancati cambiamenti nella politica e nell'economia.

    Cari amici, in questo cammino abbiamo bisogno di sentirvi vicini. Vi chiediamo una “novena” di preghiera lunga un anno, una preghiera assidua. La chiediamo anche agli amici che credono di non credere. La nostra richiesta nasce da una consapevolezza: la fedeltà a Dio e all’uomo, il silenzio e l'abbandono fiducioso sono sempre stati la forza che ci ha accompagnato. Vorremmo che abitassero anche questo incontro, per renderlo prima di tutto un appuntamento mondiale del silenzio. Ma un silenzio che parla, che denuncia, che propone, che dà speranza. Un silenzio “assordante”, in grado di entrare nei palazzi del potere per cambiarli.

    Cari amici, credetemi, i giovani sono realmente i più poveri, ma l'ultima parola spetta a Dio. Proprio su questa parola, insieme a voi, vorremmo gettare le reti di questo “Mondiale”.


    Ernesto Olivero
    e i Giovani della Pace


    [Modificato da Conny1810 28/05/2010 17:45]
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    Conny1810
    Post: 1.683
    Amministratore
    28/05/2010 17:58


    Ernesto Olivero sa sempre spiegare la realtà del momento, non nasconde mai le difficoltà che il mondo di oggi incontra, ma vede anche nei giovani, la possibilità che il mondo ha, di redimersi e di cambiare rotta per far trionfare la pace. Le sue parole profumano di speranza e la speranza è quella che impedisce allo scoraggiamento di impadronirsi di ognuno di noi.



    Impariamo a dire NO !

    Cari amici,

    il mondo così com’è non ci piace. È un mondo di plastica, un mondo in cui se non sei finto, bugiardo, senza principi, non hai cittadinanza. Purtroppo, la plastica è ovunque, comanda, influenza troppe istituzioni, anche quelle che non immagineresti. La regola è sempre la stessa: hai soldi, potere, successo, ma devi obbedire, devi fare quello che ti dicono, devi diventare anche tu di plastica. È normale: la plastica, come tante sedie, non ha anima. Questo destino, però, non è inevitabile! Esiste una via di uscita, ma bisogna fare delle scelte, bisogna dire dei no. E l’unico modo per dire dei no è diventare dei sì viventi.

    Ecco perché l’Appuntamento Mondiale Giovani della Pace si è arricchito ed è cambiato. Non sarà una giornata, ma la proposta per uno stile di vita permanente, costruito sull’etica, sulla gratuità, sul servizio. Strada facendo, abbiamo cambiato i nostri programmi. Abbiamo coinvolto decine di migliaia di giovani in centinaia di incontri: le loro storie, le loro speranze, le loro difficoltà si sono impastate con le nostre e sono diventate idee concrete.

    L’Appuntamento Mondiale Giovani della Pace inizierà così con un incontro notturno, in programma all’Aquila nella notte del 27 agosto, nelle prime ore della festa di San Celestino V. La storia di un papa che sceglie le dimissioni al posto del compromesso è un segno di speranza. Sul suo esempio, quella notte per noi sarà giorno, sarà l’occasione per dire con chiarezza che non accettiamo questo mondo di plastica. Non punteremo il dito, non faremo polemiche, ma indiremo un anno di “Perdonanza”. Chiederemo perdono per un’economia avida, per un mondo adulto che pensa solo a se stesso, per una religione che non sempre avvicina a Dio, per un dialogo che non si apre all’ascolto.

    Chiedendo perdono, vogliamo far nascere la speranza, la condizione necessaria per annunciare la buona notizia che tutti aspettano e cioè che “il mondo si può cambiare”. Lo diremo il 2 ottobre a Torino, nella seconda tappa dell’Appuntamento dei Giovani della Pace. In quell’occasione, saranno i giovani i veri protagonisti, con le loro testimonianze concrete. I giovani dimostreranno agli adulti che l’oggi è nelle nostre mani, che è possibile vivere a servizio della pace, che l’oggi è fatto di speranza. Ad ascoltare le nuove generazioni, a Torino arriveranno i grandi della Terra nei campi dell’economia, della politica, della cultura, della spiritualità. Si accorgeranno che il metodo di formazione proposto, già vissuto da migliaia di giovani, sta portando frutti. Una realtà che fa toccare con mano che il mondo si può cambiare davvero.
    Non a parole, ma con i fatti
    .


    Ernesto Olivero



    [Modificato da Conny1810 28/05/2010 18:04]
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    Conny1810
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    25/11/2010 18:18

    Che bello leggere cose che rasserenano, quando siamo bombardati da ogni parte da notizie volte a togliere la speranza. Ernesto Olivero in occasione del Terzo Appuntamento Mondiale dei Giovani della Pace, ha scritto questa lettera che profuma di ottimismo e pace, una lettera che incoraggia nel cammino quotidiano di crescita e conversione.
    La bella notizia - il mondo può cambiare - non resterà così, solo uno slogan vuoto, ma si tradurrà, se vorremo, in fatti concreti, piccoli e grandi, che ognuno di noi si inventerà nella sua realtà di tutti i giorni. Questa è la carità, l'amore che guida il nostro agire per il bene!




    Lettera di Ernesto Olivero ai 10 mila di piazza San Carlo a Torino


    Cari amici,

    porto con me, nel mio cuore e nella mia mente, i vostri volti, la vostra commozione, la vostra gioia, la vostra determinazione.
    La pioggia che aspettavo, che avevo quasi chiesto al Signore come segno di benevolenza, ci ha bagnato, ma non ci ha fermato. Ero sicuro che il Signore avrebbe parlato anche con la pioggia e ognuno di noi sarebbe rimasto al suo posto. Il Signore sicuramente avrebbe gradito vedere migliaia di giovani in ascolto sotto la pioggia.

    Per noi, doveva essere il "mondiale della fede": il Signore ci faceva il dono di fare un salto in avanti nella fede, l’abbiamo vissuto così dall’inizio e così è stato. Ci siamo radunati per vivere tutti insieme una buona notizia: il mondo si può cambiare e sabato 16 ottobre è stato un inno a Dio, alla Sua Parola che non delude, alla Sua Presenza incessante.
    Come a Collemaggio, nella veglia di preparazione, il Signore ha continuato a stupirci e a volerci bene. Sento che il Signore punta su di noi, su ognuno di noi per annunciare attraverso i nostri volti il Regno di Dio a ogni uomo e donna del mondo, credente o non credente, fino ai confini del mondo, per contribuire ad un mondo più giusto.
    Un mondo dove la natura è rispettata e custodita, dove la vita è rispettata, curata, amata dal primo all’ultimo momento e dove ognuno di noi è custode dell’altro. Ma ora, in questo mondo che ha toccato il fondo, noi che siamo amati da Dio ricambiamo questo amore diventando maggiormente custodi dei bambini e delle bambine, perché non siano mai più abusati, vittime dei vizi degli adulti.
    Per portarli a casa, per proteggerli, da soli non bastiamo, c’è bisogno che Dio, lo Spirito Santo, la Madonna siano con noi. C’è bisogno che la nostra casa, il nostro gruppo, la nostra città, la nostra nazione diventino immagine del Regno di Dio.
    E nel Regno di Dio, ognuno è custode, nessuno muore di fame, ogni problema dell’altro può essere una grazia, un’opportunità, perché davanti non abbiamo un caso, ma un uomo e una donna da amare. Nel Regno di Dio, la preghiera di chi Lo invoca è incessante, è la Sua presenza continua nei nostri pensieri e nelle nostre azioni.

    In piazza San Carlo, ho visto tutto questo, ho visto il regno di Dio !

    Cari amici,
    il Signore ci ha fatto tante carezze, si è lasciato vedere, affinché potessimo trasmetterLo con il nostro volto e le nostre parole.
    Noi abbiamo conosciuto l’amore! E adesso, non lo possiamo più trattenere. Se lo facessimo, non sarebbe più amore. Sono sicuro che dopo la giornata in piazza San Carlo la nostra vita sarà diversa. Faremo ancora mille e mille cose insieme, che parleranno di Dio, che profumeranno di Dio.
    Con emozione, con un’emozione mai provata, benedico ogni vostro volto, ogni vostro pensiero e dico ad ognuno di voi "grazie".
    Grazie per essere venuti, per esserci stati, grazie perché so che ci sarete e che continueremo a lavorare insieme. A Torino aspettavamo i responsabili della vita religiosa, politica, sindacale, economica del nostro Paese. In pochi sono venuti ad ascoltarci, ma noi abbiamo fatto comunque un passo verso la riconciliazione e continuiamo a sperare che i grandi in futuro siano capaci di ascoltare.
    Quello che non è stato si può ancora concretizzare. Noi continueremo ad essere un ponte, a puntare sul profumo dei giovani. "Il mondo si può cambiare!": la buona notizia che abbiamo annunciato, dobbiamo viverla in ogni momento della nostra vita.

    Ti voglio bene, vi voglio bene.

    Ernesto


    [Modificato da Conny1810 25/11/2010 18:26]
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