Ernesto Olivero è una persona davvero speciale, innamorato di Dio ha saputo fare della propia vita un servizio agli altri e il suo amore per il prossimo lo ha portato a fare grandi cose
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Ecco la sua biografia:
Ernesto Olivero, nato nel 1940, torinese, non è un prete nè un religioso: è marito, padre di tre figli, nonno e bancario in pensione. È sempre stato innamorato di Dio, ma a un certo punto della sua vita ha deciso di dedicargli tutto il suo tempo e tutto se stesso. La sua esistenza ne è stata ribaltata, si è impegnato a fianco dei poveri e degli emarginati, e il primo regalo sono stati gli amici che lo circondano e lo sostengono. Così sono nati il SERMIG nel 1964 (Servizio Missionario Giovani), che ha sede, dal 1983, nel vecchio Arsenale Militare di Torino, chiamato ora "Arsenale della Pace", e l'Arsenale della Speranza a San Paolo del Brasile, mille missioni di pace in tanti paesi del mondo, l'amicizia con il Papa e con Madre Teresa che, assieme ad altri, lo ha proposto come Premio Nobel per la Pace.
È Medaglia d'Oro al Merito Civile per il servizio verso gli ultimi. Il Papa gli ha affidato l'incarico di essere "amico fedele" di tutti i bambini abbandonati nel mondo.
Il SERMIG è da 37 anni a servizio dei giovani, dei poveri e della pace con opere concrete di carità: all'Arsenale della Pace si sono aggiunti il Laboratorio del suono (utilizzato anche dalla RAI - Radio Televisione Italiana), la Scuola per Artigiani Restauratori e l'Università del dubbio, tutti con sede a Torino. Grazie al SERMIG sono state svolte 100 e più Missioni di Pace nei paesi in guerra, 1350 progetti a interventi di sviluppo in 73 nazioni ed è stata creata una vasta rete di solidarietà.Dovunque egli svolga la sua infaticabile attività, illuminata dalla fede, Ernesto suscita consensi, disinteressate collaborazioni, fiducia nella vita di coloro che l'hanno perduta. In questi ultimi anni analoga iniziativa all'Arsenale della Pace di Torino, coronata da un rapido successo, ha svolto a San Paolo del Brasile, trasformando la vecchia Casa degli Immigranti, che gli era stata affidata, in una casa di ricovero per i vecchi e i bambini abbandonati.
Ernesto è un alto esempio di uomo dedito alla carità attiva, che non si arresta di fronte alla sofferenza, non predica che bisogna fare il bene, ma lo fa in ogni momento della sua azione quotidiana.
Ha pubblicato per Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. - Milano, "Dio non guarda l'orologio" (1996), "Non bussate: è già aperto" (1998), "Meditazioni per il nuovo millennio" (1998) e "Il lungo cammino verso Dio" (2000).
Ernesto ha accolto nella sua comunità anche quei 4 bulli di Torino che hanno deriso e filmato il compagno di classe disabile e che sono stati sospesi per un anno dalla scuola; ora questi ragazzi sono impegnati in un percorso educativo di recupero che si occupa dell'accoglienza e il ricorvero di barboni e persone disadattate. Raccontava questo episodio anche durante la catechesi e sottolinaeva come i mass media siano bravi e veloci a sbattere in prima pagina l'evento negativo e come siano altrettamento sordi e superficiali nel raccontare il recupero di questi ragazzi; Ernesto non chiedeva che essi fossero trattati come degli eroi, ma che fosse data loro un'altra possibilità...
"...mettere in prima pagina non solo il rumoroso albero che cade, ma anche la foresta che cresce..."
[Modificato da Conny1810 13/05/2010 12:22]