25/01/2009 18:32

certo Cher, credo anch'io che non sia necessario conoscere i nomi degli angeli a cui rivolgersi però è interessante sapere che ci sono delle gerarchie e che ad ognuna di esse Dio ha affidato un compito.
La loro esistenza oltre che nella Bibbia, nel Vangelo e nell'Apocalisse è testimoniata anche da grandi santi che hanno dichiarato non solo di aver visto e udito questi messaggeri ma anche di aver ricevuto da loro aiuto nei momenti di difficoltà.
ecco alcune loro testimonianze [SM=g6500] [SM=g6500] !!


Da: IL DIARIO di santa Veronica Giuliani

"Mentre così diceva la Vergine, è comparso il Signore con una gran moltitudine di Angeli, come quei primi che avevo veduto. Il Signore era glorioso, e aveva in mano una croce grandissima. Così mi ha detto: "Ora vengo, tutto amore; ma il giorno del giudizio, nel quale io comparirò in questo medesimo modo, allora sarò tutto sdegno e rigoroso. Tu in questo punto, proverai gran pena, ma questa pena non è niente a confronto di quella che avranno allora tutti universalmente...".

La confessione promessa con Gesù.

"Avanti le ore otto di notte, mi è venuto il raccoglimento ed insieme la visione di nostro Signore glorioso, della Beatissima Vergine e di molti santi sante con una moltitudine di Angeli. Io stavo tutta tremante, per la funzione che il Signore voleva fare con l'anima mia. Ove si volgeva, parevami di trovare giudizio. Il Signore si è posto a sedere in un trono , e tutti quei santi e sante gli facevano corteggio. La Santissima Vergine (si è posta) in un altro trono, e tutti gli Angeli, per aria, cantavano: VITTORIA! VITTORIA...".

L'Angelo Custode.

"Il mio Angelo custode mi fece inginocchiare ai piedi del Signore, e mi impose di confessare pubblicamente le mie colpe e tutto quello che avevo commesso, in tempo della mia vita. In questo mentre, feci il segno della croce e volevo incominciare la mia confessione: ma non potevo, per il dolore che mi sentivo di avere offeso lui, mio sommo Bene. Alla fine, ho cominciato cosi: "Sposo mio, ho offeso voi, e da voi mi confesso". Così dicendo il Signore mi ha dato lume, e mi ha fatto conoscere di quanto pregio e valore sia questo sacramento della penitenza...".

L'Angelo accusa.

"…Il Signore mi ha fatto tacere, ed ha detto al mio Angelo custode che esso facesse l'accusa per me. Cosi il detto Angelo ha cominciato dall'età di tre anni sino all'ora presente, e mi ha accusato di tutto. E con tutto che facesse accuse generali, parevami di vedere distintamente ogni minimo pensiero, ivi, davanti al cospetto di Dio. Oh che pena! Oh che tormento! Oh che dolore io provavo!... il mio Angelo Custode seguitò ad accusarmi di ogni minimo difetto ed io, ad ogni accusa, sentivo pena e dolore, per avere offesoli sommo Bene...".

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PADRE PIO:

Lettera da Padre Pio a padre Agostino del 18 Gennaio 1913

(Padre Pio si lamenta con l'angelo custode dopo un violento attacco diabolico)

"...Ne mossi lagnanza all'angiolino, e questi dopo avermi fatta una bella predichina, soggiunse: "Ringrazia Gesù che ti tratta da eletto a seguire lui da vicino per l'erta del Calvario; io vedo, anima affidata alla mia cura da Gesù, con gioia e commozione del mio interno questa condotta di Gesù verso di te. Credi tu forse che sarei così contento, se non ti vedessi così sbattuto? Io che nella carità santa molto desidero il tuo vantaggio, godo sempre più nel vederti in codesto stato. Gesù permette questi assalti al demonio, perché la sua pietà ti rende a sé caro e vuole che tu lo rassomigli nelle angoscie del deserto, dell'orto e della croce.
Tu difenditi, allontana sempre e disprezza le maligne insinuazioni e dove le tue forze non potranno arrivare non ti affliggere, diletto del mio cuore, io sono vicino a te". Quanta degnazione, padre mio! Cosa ho io mai fatto da meritare tanta squisita amorevolezza dal mio angiolino?...".


Lettera di Padre Pio a Raffaelina Cerase del 20 Aprile 1915
(Padre Pio esorta Raffaelina ad affidarsi all'angelo custode)


"...Prendete la bella abitudine di pensare sempre a lui. Al nostro fianco c'è uno spirito celeste che, dalla culla alla tomba, non ci abbandona nemmeno per un istante, che ci guida, ci protegge come un amico, come un fratello, e che ci consola sempre, specialmente nelle ore che sono per noi, le più tristi. Sappiate, Raffaelina, che questo buon angelo prega per voi; offre a Dio tutte le buone opere che fate, i vostri desideri più santi e puri. Nelle ore in cui vi sembra di essere sola e abbandonata, non vi lamentate di non avere un'amica a cui aprire il vostro cuore e confidare le vostre pene: per carità, non dimenticate questo compagno invisibile, sempre presente per ascoltarvi, sempre pronto a consolarvi. Oh, deliziosa intimità! Oh, felice compagnia...".

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Dal libro di "Anne-Katerine Emmerich" Vol.I

Anna Caterina spiega che l'angelo la chiamava e lei lo seguiva ovunque: "a volte passavo intere giornate con lui. Mi mostrava delle persone che conoscevo e altre che non avevo mai visto. Con lui attraversavo i mari alla velocità del pensiero. Potevo vedere lontano, molto lontano. (..) Quando arriva per portarmi con sé, solitamente vedo in principio un debole chiarore e poi improvvisamente mi appare dinnanzi, come la luce di una lanterna che illumina le tenebre.. Il mio angelo è sempre davanti a me, a volte al mio fianco. È silenzioso, fa pochi movimenti, ma talvolta accompagna le sue brevi risposte con un cenno della mano o inclinando il capo. Oh, com'è brillante e trasparente! È serio e gentile e ha capelli setosi, fluttuanti e brillanti. Il suo capo non è coperto e l'abito che indossa è lungo e di un candore abbagliante. Gli parlo liberamente e tuttavia non ho mai potuto guardarlo in viso. Mi inchino dinnanzi a lui ed egli mi guida con diversi cenni. Non gli faccio mai troppe domande, perché la soddisfazione che provo solo sapendolo al mio fianco, mi trattiene. Una volta mi persi nei campi di Flamske. Ero terrorizzata, cominciai a piangere e a pregare Dio. Improvvisamente, vidi davanti a me una luce simile a una fiamma, che si trasformò nel mio angelo con indosso il suo abito. La terra sotto i miei piedi diventò secca e né pioggia, né neve cadevano su di me. Ritornai a casa senza nemmeno bagnarmi."

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MARGHERITA MARIA ALACOQUE.

Lettera al reverendo padre Jean Croiset del 10 agosto 1969


"Dio vuole l'unione degli angeli e degli uomini. Se si potessero unire le loro devozioni e tutti partecipassero al bene spirituale reciproco, penso che il Cuore divino ne gioirebbe. Desidererebbe che si mostrasse una particolare devozione per gli angeli, che sono fatti per amarlo, onorarlo e lodarlo nel divino sacramento dell'amore. Così, se fossimo più uniti a loro, gli angeli potrebbero intercedere per noi nella sua divina presenza, per rendergli omaggio e per amarlo. Ciò porterebbe beneficio a noi e anche a tutti coloro che lo amano e riparerebbe le irriverenze che commettiamo nella sua santa presenza "


Visione di Serafini
"E un'altra volta mi ritirai a lavorare la canapa in una piccola corte, vicina al santo sacramento e, mentre eseguivo la mia opera in ginocchio, mi sentii tutta raccolta interiormente ed esteriormente, e in quell'istante vidi il gentile Cuore del mio adorabile Gesù, più brillante di un sole. Era in mezzo alle fiamme dell'amore, circondato dai serafini che cantavano in un mirabile concerto: "L'amore trionfa, l'amore gioisce; l'amore del santo Cuore ci rallegra".
E quando gli spiriti beati mi invitarono a unirmi a loro nelle lodi del divino Cuore, non osai farlo; ma essi mi ripresero e dopo due o tre ore di canti sentii nel profondo di me stessa il loro effetto benefico, sia per l'aiuto ricevuto, sia per la soavità che ciò aveva procurato e procurava. Ne restai tanto colpita che da quel momento, pregandoli, li chiamai sempre i miei divini amici".

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MARIA MADDALENA DE' PAZZI.

Tratto dalle sue Profonde meditazioni sulle perfezioni divine:

"Il loro amore è lontano dall'eguagliare quello di Dio. Gli angeli amano le creature di un amore immenso, di un amore di verità e di rigenerazione. È un amore intenso che sorge dal cuore del Verbo, perché vedono in esso la dignità delle creature e l'amore che egli prova per loro; questo amore degli angeli rappresenta, per cosi dire, la sovrabbondanza dell'amore del Verbo, che gli angeli raccolgono in sé e trasmettono poi alla creatura nella parte più nobile del suo essere, cioè il cuore. Oh! Se la creatura conoscesse l'immenso amore degli angeli!... Il loro amore rende l'anima saggia e prudente: saggia nelle sue opere, che compie con retta intenzione per la più grande gloria di Dio; prudente nel mantenere le virtù che danno vita a tutti gli amori, la cui unione forma un anello prezioso per il fidanzamento della sposa; i serafini che li hanno comunicati discendono dal cielo, li prendono con due delle loro ali, li ornano con altre due e li portano con le ultime due in presenza dello sposo. A tale vista, i cori degli angeli si levano e anch'essi vogliono fare qualcosa per la sposa, ma, non sapendo che cosa, si mettono a lodarla di tutto cuore dicendo: "Ella è degna di ricevere un nuovo nome", e prosternandosi - poiché nella sposa essi onorano lo Sposo - le rendono omaggio".

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SANTA TERESA D'AVILA.

"Vedevo vicino a me, sul lato sinistro, un angelo con sembianze corporee. Era piccolo e molto bello, con il suo viso appassionato, pareva essere tra i più elevati tra coloro che sembrano incendiati d'amore, che io chiamo cherubini poiché non mi hanno mai rivelato il loro nome. Ma vedo chiaramente nel cielo una cosi grande differenza tra certi angeli e altri, che non saprei nemmeno spiegarla. Vedevo dunque l'angelo che teneva in mano un lungo dardo in oro, la cui estremità di ferro pareva infuocata. Mi sembrava che lo conficcasse dritto nel mio cuore, fino a giungere alle viscere. Quando lo estrasse, si sarebbe detto che il ferro le avesse portato via con sé e mi lasciò tutta immersa in un infinito amore per Dio. Il dolore era cosi vivo che mi faceva emettere grida fortissime. Ma la soavità procuratami da quell'incomparabile tormento è così immensa che l'anima non poteva desiderarne la fine, né accontentarsi di altro al di fuori di Dio, Non è una sofferenza corporale bensì spirituale…".


Tratto da: Stigmatisés et apparition 1967

Il cuore della Santa è conservato e visibile nella chiesa delle carmelitane ad Alba de Tormes. Il chirurgo Manuel Sanchez dopo un'esame approfondito del cuore cosi scrisse " Si nota una apertura o lacerazione trasversale nella parte superiore e anteriore dell'organo; è lunga, dritta e profonda e penetra la sostanza stessa e persino i ventricoli. La forma di questa lacerazione lascia intuire che sia stata fatta da mano esperta, con uno strumento lungo, duro e molto acuto; ed è solamente all'interno di questa apertura che è possibile riconoscere tracce dell'azione del fuoco o di un inizio di combustione..".








[Modificato da Conny1810 25/01/2009 18:50]