22/02/2011 18:55
LA CHIESA DI SANTA MARIA DI NAZARETH A VERONA






La chiesa dedicata a Santa Maria Annunciata di Nazareth è inserita nel complesso dell'Istituto Opera Don Calabria di proprietà della Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza.
E' un agglomerato molto antico - si suppone risalente all'inizio del XIV secolo - sorto in un luogo ameno fra i castelli di San Pietro e San Felice, a pochi passi dalla Fontana del Ferro e dal quartiere di San Giovanni in Valle. Sappiamo che fu residenza vescovile e centro di vita spirituale e culturale nel XV secolo all'epoca in cui il vescovo Ermolao Barbaro era solito invitare sul colle di Nazareth illustri letterati, filosofi e medici come Antonio Beccaria e Aleardo Pindemonte.
Come risulta da alcune testimonianze, all'interno del complesso sorgevano bellissimi giardini di rose e di violette. Il luogo conserva molto dello splendore di un tempo.
Il luogo è intitolato a Nazareth e il toponimo risale all'epoca in cui i Crociati tornavano dalla Terrasanta. Troviamo infatti a Verona e dintorni altri luoghi sacri come il Monte Calvario (colle di Quinzano - S.Rocchetto) oppure la chiesa del Santo Sepolcro (ora Santa Toscana).


La chiesa è un edificio in stile Romanico con un porticato di epoca più recente. Una volta entrati si è colpiti dal silenzio e dalla spiritualità che il luogo emana.
Di notevole interesse sono gli affreschi restaurati raffiguranti i Santi Francesco, Antonio di Padova, Pietro da Verona, Paolo, Filippo e Cristoforo con il Bambino Gesù sulla spalla.
Sulla parete di fondo possiamo distinguere sulla destra le tre Sante martiri Agnese, Agata e Cecilia e sulla sinistra è visibile la Madonna con il Bambino fra San Paolo Eremita e Sant'Orsola.
La lunetta dell'abisde è decorata con un interessante affresco, una Crocifissione a monocromo chiaroscuro, notevolmente in contrasto con la vivacità di colore della volta e della parete a corsi di tufo e cotto.
Infine una curiosa acquasantiera richiama l'attenzione del fedele. Il vaso in marmo rosso è sorretto da due figure che molto ricordano i "Gobbi della Basilica di Sant'Anastasia", sempre nella città di Verona.


Concludo ricordando che si può accedere alla chiesa di Nazareth grazie alla gentile ospitalità sempre offerta ai visitatori.