11/08/2009 14:16
Basilica della SS. Vergine di Mondovì a Vicoforte


Basilica della SS. Vergine di Mondovì a Vicoforte




L’origine della devozione alla Vergine Santissima venerata nella valle d’Ermena presso Vicoforte, sotto il titolo di “Regina Montis Regalis”, risale alla fine del sec. XVI. Si sviluppò attorno ad un pilone, che poi venne circondato e coronato dal grandioso Santuario. Secondo la tradizione, lo sparo di un cacciatore che inavvertitamente colpiva l’Immagine del Pilone, ormai dimenticato e coperto di cespugli, circa gli anni 1590-92, riaccese la devozione mariana nella valle d’Ermena e attirò le prime folle di fedeli. In pochi anni il numero dei devoti pellegrinanti crebbe straordinariamente. Provenivano non soltanto dal Monregalese, ma presto da svariate località del Piemonte, d’Italia, della Francia e della Svizzera. La fama di grazie miracolose, di conversioni, di guarigioni, di riconciliazioni, di specialissima protezione mariana sulle zone circostanti e sulla città, in occasione di un’epidemia (1594), attivò attorno alla sacra immagine la celebrità di miracolosa.



Questo portò all’approvazione, da parte di Papa Clemente VIII, nel 1598, dell’erezione del grande Santuario e della fondazione del Monastero attiguo dei Padri Cistercensi di San Bernardo.

Decisa l’erezione di una grandiosa chiesa, per iniziativa del vescovo mons. Giovanni Castrucci, della Città e del Duca Carlo Emanuele I, ne furono preparati due progetti, entrambi a pianta centrale ellittica, il primo da parte dell’architetto Ercole Negro, detto “il Sanfront”; quello successivo, probabilmente derivato dal precedente, da parte di Ascanio Vitozzi, architetto ducale. Per decisione del Duca fu scelto il progetto dei Vitozzi. Il monumentale complesso architettonico, ammirabile in tutta la sua grandiosità dall’ampio piazzale antistante, rivela le diverse fasi costruttive succedutesi nell’arco di oltre due secoli. I lavori intorno alla facciata centrale, infatti, furono portati a termine nel 1832; mentre nel 1891, alla presenza del re, fu inaugurata l’ultima serie di lavori e ritocchi.
Al centro della piazza la statua del Duca Carlo Emanuele I di Savoia, inaugurata nel 1891 in onore di chi più di altri volle la costruzione del grande tempio. La parte inferiore dell’imponente costruzione, iniziata nel 1596 dall’architetto Ascanio Vitozzi, presenta le caratteristiche tardo rinascimentali.

L'interno in alto l’imponente tamburo che sorregge la cupola ellittica, opera dell’architetto Francesco Gallo fu costruito attorno al 1710 e si erge imperioso a definire il corpo centrale della splendida costruzione. La tessitura in mattoni consente effetti di elegante severità nelle forme alte e slanciate, marcate plasticamente dai possenti contrafforti. L’enorme cupola “ovata” (in forma ellittica) fu armata e costruita dal Gallo e voltata in soli 5 mesi (dal giugno all’ottobre del 1731). L’ardito cupolino fu terminato nel 1733. Non sfugge all’attento osservatore la diversità di stile che definisce i quattro campanili (completati, ristrutturati e decorati alla fine dell’Ottocento).






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