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    Conny1810
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    06/04/2010 11:51
    Re: non sorridete
    edesapam, 16/03/2010 19.58:

    a LUI mi confesso, ma tanto non serve, LUI mi conosce. [SM=x1920118]



    è vero che Gesù ci conosce molto bene ma Lui vuole che tramite il sacerdote, noi ci rendiamo conto dei peccati commessi. La confessione non si traduce in una formula in cui devo ripetere delle parole ma è qualcosa di molto più profondo e che fa sì che venga tolto dal mio interno quel peso insostenibile che alle volte si deve portare.

    L'enunciare i fatti peccaminosi al sacerdote, che rappresenta Dio, è un ammettere di essere peccatori, è un assumere la propia responsabilità di fronte a Dio e questo è il vero valore della confessione che ci permette di riconciliarci ritornando alla condivisione della nostra vita con Lui.

    Il senso di liberazione e di pace che si prova non è altro che la consapevolezza di aver ricevuto il perdono delle nostre colpe e di aver capito che sono il frutto della nostra volontà. La vera confessione presuppone l'impegno alla conversione e cioè al miglioramnto di noi stessi perchè ci fa aprire gli occhi su come siamo realmente in rapporto con Dio e con gli altri specialmente se siamo davvero capaci di perdonare.

    Per tutti questi motivi la confessione è molto importante senza considerare che è una fonte potente di grazia e che perciò aiuta sempre anche se non abbiamo colpe gravi da confessare. La vera confessione, si dovrebbe tradurre in azione, cioè nei fatti, dovremmo vedere nella nostra vita il miglioramento di noi stessi e senza perdersi d'animo se la nostra natura umana ci farà ancora cadere, cercare di essere migliori.

    la Madonna ci consiglia si confessarci almeno una volta al mese per vincere le nostre passioni e le tentazioni.

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    edesapam
    Post: 281
    10/05/2010 17:05
    eva
    sono sempre molto difficile per me la confessione
    sono stata via, e sono andata a messa della chiesa di quella citta,
    sono andata confessare,
    non avevo cosa dire,
    ho detto che sono diventata piu cattiva e invidiosa
    (che e vero)
    poi il saccerdote mi ha fatto alcune domande, io risposto

    poi mi ha detto 3 avemaria
    3 padrenostro
    e un atto di dolore.

    non mi sono sentita ne meglio ne solevata
    continuo a non capire il senso della confessione.
    scusatemi tanto
    eva
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    Conny1810
    Post: 1.683
    Amministratore
    10/05/2010 19:21
    confessarsi ha senso perchè si ritorna a condividere la nostra vita con Dio da cui ci eravamo allontanati per i peccati commessi, ha senso perchè, se fatta con la consapevolezza di essere responsabili con la nostra umanità delle colpe commesse, toglie il peso della coscienza che rimorde, ha senso anche perchè è fonte di tanta grazia di Dio che aiuta nella vita a combattere tutte le forme di male e poi perchè, attraverso la confessione, veniamo spinti a cambiare la nostra vita cercando quel miglioramento che è necessario per avanzare nel cammino spirituale. Certi sacerdoti non sanno come trasmettere l'importanza della confessione ma non bisogna dimenticare che nel sacerdote è sempre presente Gesù che, tramite lui ci dà il Suo perdono. Forse Eva dovresti cercare un sacerdote che ti capisca e che sappia dirti parole di comprensione e trasmetterti l'amore che Gesù ha per te, io credo che allora saresti felice di andare a confessarti perchè avresti capito che è un modo per incontrare Gesù.
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    crisspi
    Post: 169
    11/05/2010 14:14
    Re: eva
    edesapam, 10/05/2010 17.05:

    sono sempre molto difficile per me la confessione
    sono stata via, e sono andata a messa della chiesa di quella citta,
    sono andata confessare,
    non avevo cosa dire,
    ho detto che sono diventata piu cattiva e invidiosa
    (che e vero)
    poi il saccerdote mi ha fatto alcune domande, io risposto

    poi mi ha detto 3 avemaria
    3 padrenostro
    e un atto di dolore.

    non mi sono sentita ne meglio ne solevata
    continuo a non capire il senso della confessione.
    scusatemi tanto
    eva




    Carissima Eva
    è vero, a volte è difficile confessarsi con un prete che magari non abbiamo quasi mai visto o che comunque non conosciamo nel profondo. Io penso che la confessione sia un atto esterno di umiltà verso Dio e che quindi vada fatto. Ma nel tuo caso, secondo me, avresti bisogno più di un "padre spirituale" che di un semplice confessore. Un prete di quelli speciali che sappia leggere nei tuoi occhi il tuo dolore e aiutarti a condividerlo. Non è semplice, purtroppo trovarne uno! io per esempio non ne ho....ma quando ho avuto bisogno sono andata a confessarmi con un prete molto umano che mi ha capita e nonostante tutto assolta (purtroppo non è della mia città!).
    Il padre spirituale di cui parlo è una persona a cui tu puoi sfogare la tua rabbia, la tua sofferenza, i tuoi dubbi di fede (perchè Aldo è andato via?)e che ascoltandoti ti dia delle risposte per cui, quando esci e torni a casa ti senti "sollevata"...e non sai perchè!
    Non sò se mi sono spiegata...
    ti abbraccio forte
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    ((Sara))
    Post: 13
    11/05/2010 21:23
    atto di umiltà
    dunque la confessione è un atto di umiltà perchè si racconta a un prete - che è comunque un essere umano - il nostro peccato.
    Ma se io mi "sfogo" con un amico/a e le confesso il mio peccato, non è lo stesso?non capisco la differenza...
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    searose
    Post: 34
    11/05/2010 21:31
    Re: eva
    edesapam, 10.05.2010 17:05:

    sono sempre molto difficile per me la confessione
    sono stata via, e sono andata a messa della chiesa di quella citta,
    sono andata confessare,
    non avevo cosa dire,
    ho detto che sono diventata piu cattiva e invidiosa
    (che e vero)
    poi il saccerdote mi ha fatto alcune domande, io risposto

    poi mi ha detto 3 avemaria
    3 padrenostro
    e un atto di dolore.

    non mi sono sentita ne meglio ne solevata
    continuo a non capire il senso della confessione.
    scusatemi tanto
    eva




    Io non ho mai fatto la confessione, nella mia ex-religione non si usava questo. Pero mi posso immaginare se tu dici i tuoi “peccati” e dopo un'altra persona, in questo caso, il sacerdote, ti punisce, per così dire, con tre Avemaria, ecc, allora ci si sente male. Questo è ovvio. Mi sentirò male anche io. Perché devi essere punito per i tuoi sentimenti. Dio ti ama così come sei.

    Tu poi pregare direttamente a Dio: "Mio Dio fammi essere felice." Tu sei una figlia di Dio come tutti noi ed è possibile parlare direttamente con Dio. Cosa vuoi essere? .... Felice, soddisfatta… Se fai la preghiera verso Dio abbia fiducia e ringrazi a Dio come forse hai gia quello che desideri.

    Dio è amore e ti ha creato perché egli ti ama.

    Tutto andrà bene [SM=g6392]
    searose

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    Paolo S.
    Post: 259
    12/06/2010 23:15
    Re: atto di umiltà
    ((Sara)), 11/05/2010 21.23:


    Ma se io mi "sfogo" con un amico/a e le confesso il mio peccato, non è lo stesso?non capisco la differenza...



    Nessuna differenza, anzi un'amica potrebbe anche capirti di più, siccome ti conosce di più e siccome tu potresti essere più a tuo agio nel raccontare il tuo vissuto.


  • worry
    13/06/2010 11:11
    Come avevamo già detto, sfogarsi con qualcuno è molto importante perchè in qualche modo ci libera da un peso e la persona che ci ascolta, oltre ad esserci vicino moralmente, ci può dare qualche consiglio utile.
    Questo però non ha niente a che vedere con la confessione, che è un sacramento.
    Tramite di essa non ci si sfoga semplicemente, ma si parla dei propri peccati. Lo sfogo non riguarda necessariamente un errore che si è commesso. Si può trattare anche semplicemente di un problema che ci affligge e che non riusciamo a risolvere. La confessione invece serve ad espiare i propri peccati. Capisco che molte persone non la comprendano, ma la religione cattolica la prevede e io la trovo molto importante per diversi motivi. Il primo è che, sapendo di aver commesso degli errori, raccontarli ad un sacerdote può liberare la propria coscienza. Il secondo è che il sacerdote, tramite la preghiera e la benedizione, ha il mezzo per cancellare il peccato. E infine, anche se non tutti i sacerdoti fanno il proprio dovere come sarebbe giusto, in linea di massima il prete ha le conoscenze spirituali per dare dei consigli che aiutino non solo a non commettere più il peccato, ma a comprenderne l'errore e il beneficio che ne riporta l'anima se questo errore non si commette più.
    Ora non vorrei scaturire nuovamente la polemica sui sacerdoti ecc...dico solo che laddove ci sono preti che non fanno il proprio dovere, ci sono anche persone realmente spirituali e carismatiche che sanno dare, a chi lo chiede, un grande aiuto.

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    Conny1810
    Post: 1.683
    Amministratore
    13/06/2010 19:56
    Re: Re: atto di umiltà
    Paolo S., 12/06/2010 23.15:



    Nessuna differenza, anzi un'amica potrebbe anche capirti di più, siccome ti conosce di più e siccome tu potresti essere più a tuo agio nel raccontare il tuo vissuto.






    confessarsi serve a chiedere perdono a Dio per averLo offeso attraverso il peccato, il perdono ci viene concesso se siamo veramente pentiti di quanto abbiamo commesso unitamente al proposito di cercare di non commetterlo più. La confessione spinge così alla conversione della persona perchè la tristezza per aver offeso Dio, induce a cambiare modo di vivere.
    Le amiche possono capirti, consolarti ed aiutarti moltissimo ma se nel nostro cuore non ci sentiamo perdonati da Dio, non ritroveremo la pace e continueremo a sentire quel turbamento che toglie la gioia di vivere.
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    Conny1810
    Post: 1.683
    Amministratore
    27/06/2010 22:15
    volevo proporvi dal diario di Suor faustina Kowalska, quanto Gesù le ha detto a proposiro della confessione.


    "Figlia, quando ti accosti alla santa confessione, a questa sorgente della mia Misericordia, scendono sempre sulla tua anima il Mio Sangue ed Acqua, che uscirono dal Mio Cuore e nobilitano la tua anima.

    Ogni volta che vai alla santa confessione immergiti tutta nella Mia Misericordia con grande fiducia, in modo che Io possa versare sulla tua anima l'abbondanza delle Mie grazie.


    Quando vai alla confessione, sappi che Io stesso ti aspetto in confessionale, Mi copro soltanto dietro il sacerdote, ma sono Io che opero nell'anima". (n.1602)
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