07/01/2011 16:25
Meditazioni sulle virtù

(San Alfonso Maria de Liguori)

L'Umiltà


L'umiltà è una delle virtù che Dio più gradisce.
Dio infatti, resiste ai superbi ma a chi è umile,
concede la Sua amicizia!
La preghiera dell'umile
viene ascoltata ed esaudita.


L'umiltà consiste nello stimarci per quello che realmente siamo e cioè che senza la grazia di Dio, non sappiamo niente e non possiamo fare nulla se non il male. Infatti, tutto il bene che abbiamo e che facciamo, viene da Dio.

C'è anche l'umiltà detta di volontà, che consiste nel compiacersi di essere disprezzati dagli altri.
San Bernardo afferma che il vero umile è colui che si stima un nulla e tale vuole essere ritenuto anche dagli altri.

Per essere persone umili, dobbiamo imparare a non riporre fiducia nelle nostre sole forze e nei nostri propositi, ma dobbiamo diffidare e temere sempre di noi stessi, perchè, come diceva San Filippo Neri, "Chi non teme è già caduto".

Non bisogna neppure gloriarsi troppo dei nostri talenti, delle nostre azioni, della nascita, dei parenti e di tutto quello che può portare a credersi migliori degli altri. La cosa più giusta è di non parlare mai di noi, nè in bene e nè in male perchè, anche nel parlare male, alle volte si insinua in noi la vanagloria di essere lodati o di essere ritenuti umili e così, l'umiltà si trasforma in superbia.

Chi cerca l'umiltà, non deve nemmeno arrabbiarsi per le propie cadute o per aver commesso qualcosa che non andava compiuto perchè, se fà così, non è umile ma superbo e il male ne approfitta per convincere a lasciare la via del bene.
Quando si cade, invece, bisogna umiliarsi davanti a Dio e rialzarsi dalla cosa commessa con un atto di amore e di dolore, proponendosi di non ricadervi più e ponendo tutta la nostra fiducia nell'aiuto di Dio. Se poi, si ritorna a cadere, basta comportarsi di nuovo così perchè, cadere è umano, ma rialzarsi e rendersi conto di quanto siamo limitati e fragili, è da santi.

Per crescere nella virtù dell'umiltà, bisogna anche non meravigliarsi delle cadute dgli altri ma compatirli e ringraziare Dio perchè ha impedito a noi di commettere lo stesso sbaglio.
E' bene anche, ritenersi i peggiori peccatori del mondo pur sapendo che altri possono esserlo più di noi, perchè, le nostre colpe, compiute dopo asver ricevuto da Dio tanta luce e grazia, pesano di più ai Suoi occhi.

Se si vuole essere veramente umili, quando si riceve qualche critica o richiamo, bisogna ringraziare Dio e ricevere con pace quanto ci viene detto perchè, talvolta, Dio attraverso questa umiliazione, vuole che ci rendiamo conto dei nostri limiti e che verifichiamo se realmente siamo avanzati nella virtù dell'umiltà o se invece è una umiltà fasulla che maschera la nostra superbia nascosta.

Quando si riceve qualche affronto, cerchiamo di soffrirlo con pazienza e di compatire chi ci disprezza. Questo è il metro di paragone per conoscere se una persona è veramente umile e santa.
Si guadagna molto nel ricevere i disprezzi con pace, più che con i digiuni.


E' bene riflettere e meditare
su tutte le umiliazioni e i disprezzi
che Gesù ha dovuto affrontare
e soffrire per ognuno di noi,
per capire che non dovremmo provare risentimento
negli affronti che subiamo e,
per amore Suo,
cercare di diventare persone veramente umili
e che Dio gradisce.
[Modificato da Conny1810 01/02/2011 10:08]