31/01/2011 19:33
La Carità Verso Il Prossimo


Chi ama Dio,
ama anche il suo prossimo
e chi non ama il prossimo,
non ama nemmeno Dio.



Noi dobbiamo amare Dio sopra ogni cosa e più di noi stessi e il prossimo come noi stessi. Così, come desideriamo il nostro bene e ci sentiamo compiaciuti quando lo otteniamo, e siamo dispiaciuti del nostro male, allo stesso modo, bisogna che desideriamo il bene dei nostri fratelli e che ce ne compiacciamo quando lo ottengono, mentre dobbiamo addolorarci del loro male.


La carità si esplica esternamente usando parole e facendo opere buone verso il prossimo.
Per quanto riguarda le parole, è necessario evitare ogni mormorazione perchè Dio odia chi mormora per cui si deve dir bene di tutti o quantomeno, se non si può scusare il difetto, almeno scusare l'intenzione. Non si deve neppure riferire il male che uno ha detto dell'altro perchè, da questo, possono derivare vendette e discordie.

La carità verso il prossimo è anche evitare di pungerlo con parole sgradite. Bisogna fuggire i contrasti perchè, da cose anche di poco conto, nascono contese che poi si trasformano in ingiurie e rancori e dovremmo anche evitare di contraddire ogni cosa che ci viene detta, perchè, lo spirito di contraddizione, può anch'esso portare a discordie e divisioni e questo Dio non lo gradisce mai.

Sarebbe auspicabile usare parole dolci con tutti, evitando imprecazioni e ingiurie.

Se dobbiamo aver a che fare con qualcuno che ingiuria, è meglio rispondere con dolcezza e così, la questione si risolverà prima.
Se poi, ci sentiamo turbati con il prossimo, è bene stare attenti a non parlare perchè la passione ci trasporta e poi ci sentiremo pentiti per aver calcato la mano.

La regola è di tacere fino a quando non si sia placata la collera.

Quando vediamo che il prossimo è disturbato, tralasciamo di correggerlo in quel momento, anche se la correzzione fosse necessaria perchè, le nostre parole non saranno in grado di persuadere e nemmeno di ottenere il profitto che pensavamo.E' meglio attendere il momento in cui il disturbo non c'è più, allora saremmo ascoltati e sicuramente le nostre parole rimarranno nell'animo della persona che le mediterà.

La carità si applica anche con le opere.

Soccorrendo il nostro prossimo come meglio possiamo, facendo l'elemosina e per elemosina, si intende qualunque aiuto che siamo in grado di dare agli altri.

L'elemosina più meritevole è aiutare l'anima del prossimo con la correzzione fatta con dolcezza e a suo tempo, sempre se si può.
perchè chi ama Dio, vuole che tutti lo amino.

Dobbiamo usare carità verso gli infermi che hanno tanto bisogno di essere sollevati, portiamo loro qualche ragalo se sono poveri o almeno, cerchiamo di servirli o consolarli. Dio ci ricompenserà.

Sopprattutto bisognerebbe usare carità verso i nemici, il che vuol dire che dovremmo fare il bene anche a chi ci ha fatto del male, senza essere vendicativi rendendo male, per il male ricevuto.

Ciò non significa che dobbiamo frequentare chi ci fa del male,dal quale è doveroso difendersi, ma, se questi ci dovesse chiedere un favore, noi, per carità, lo dovremmo accontentare.

La carità va usata anche verso i defunti, attraverso la preghiera. Chi si trova in Purgatorio non può aiutarsi da solo ma, ha bisogno del nostro aiuto che si esplica con le preghiere e specialmente con la santa messa fatta celebrare o assistita in loro suffragio. Si aiutano anche con le elemosine e prendendo le indulgenze per loro. Per il nostro aiuto, giungeranno prima in Paradiso e otterranno tante grazie per noi anche già dal Purgatorio.



(San Alfonso Maria de Liguori - P.Manuale di preghiera)
[Modificato da Conny1810 12/03/2011 15:26]