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Cosa rispondereste a Gesù?

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    g68g
    Post: 24
    00 29/05/2011 17:05
    Re:
    Conny1810, 25/05/2011 15.57:

    io credo sofi che tu confonda l'orgoglio con la gioia che si prova quando si compie una cosa buona. L'orgoglio non è mai positivo anzi, è lo strumento più usato dal male per portarci fuori strada.
    L'orgoglio va combattuto sempre. Invece, quando si vive cercando di mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù e ci si sforza di migliorare, si sperimenta una dolce sensazione nel cuore, ci si sente felici. E' la vera felicità quella che l'anima assapora perchè si rende conto di essere sulla via giusta per arrivare a Gesù.




    Brava conny, hai colto appieno il senso del mio esprimermi, perciò ho detto che io per primo non ho alcun vanto della gioia della giustificazione che ho trovato facendo di Gesù il mio Signore e Salvatore, perchè Lui ha guadagnato tutto per noi tutti ,e beati coloro che lo accettano come Signore e giustizia.
    Io non ho superbia , e ne orgoglio ,perchè come ho detto non ho niente da gloriarmi.
    Saluti
    Gigi [SM=x63064]
    Gesù è :Il Signor di me e Il Dio di me " Giovanni 20,28 "
    Gesù, non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio "Giovanni 5,18"

    Che Dio ci benedica con la Sua Pace
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    lasthorizon
    Post: 48
    00 02/06/2011 15:42
    Credo ci si debba mettere d'accordo sul significato delle parole e soprattutto dei sentimenti.
    Sentirsi orgogliosi a mio avviso non è necessariamente un male. Provare quell'intima soddisfazione ti dà il fare le cose giuste o semplicemente quelle belle, non è negativo.
    Del resto Dio ci ha fatti per provare emozioni, non per compiere delle azioni senza saperne assaporare il gusto, il significato.
    Naturalmente se si agisce solo per la soddisfazione personale, il discorso cambia: da un lato credo che resti intatto il bene che si fa, dall'altro ci si perde nell'egoismo.
    --------------------------------------------------
    25 Nov 2008
    Thank you for writing, Andrea. It's good that I know this - so my gratitude !


    I feel the same as you do, I think ! It's a serious error.

    I will see what I can find out about this ... I'm sure these people are not contractually allowed to do this.

    Love
    Bri

    --------------------------------------------------
  • worry
    00 02/06/2011 17:34
    Penso che sia Conny che Gigi facciano riferimento all'orgoglio nel suo significato più negativo, cioè inteso come eccessivo compiacimento di se, che conduce facilmente alla superbia e all'egoismo.
    L'orgoglio è negativo in questo senso perchè spesso tende a far innalzare l'uomo al di sopra di tutto, Dio compreso.

    Io mi riferivo all'orgoglio come semplice consapevolezza (e non compiacimento) di se, quella piccola "molla" che ci spinge a lottare per essere persone migliori. Credo che sia una cosa che si fa per se stessi, o meglio per vivere bene con se stessi.


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    silvios64
    Post: 3
    00 22/10/2011 07:29
    Mi è piaciuta molto questa discussione.
    Sono discussioni che spesso facciamo anche al mio Gruppo del Vangelo.
    Discussioni molto sentite perchè vanno proprio al fulcro di tutta la nostra fede.

    Secondo me, come poi ha rivelato l'amico che ha proposto la discussione, la domanda iniziale è mal posta ed è un "trabocchetto".

    Se consideriamo il Vangelo, infatti, Gesù non ci farà mai nessuna domanda quando tornerà a giudicare i vivi e i morti.

    Egli semplicemente separerà i salvati dai dannati come il pastore separa le pecore dai capri (dice Matteo nel brano del giudizio finale).

    Un pastore che separa le pecore dalle capre per caso si mettere a chiedere ad ogni pecora o capra: "tu sei una pecora o una capra?".

    Il pastore, per separare, fa un richiamo con la bocca (e qui viene in mente San Paolo che parla di una tromba suonata nel giorno del giudizio): le pecore (che conoscono quel richiamo, "conoscono la sua voce" direbbe l'evangelista Giovanni) vanno dietro al pastore. Le capre invece, che non conoscono questo richiamo, rimangono lì.

    Quindi nessuna domanda, ma solo una chiamata.
    Chi nella sua vita avrà conosciuto il Cristo e l'avrà onorato con le sue opere, riconoscerà la sua voce ed entrerà per quella porta.
    Chi invece non l'avrà conosciuto, non entrerà.

    Poi sappiamo bene che il Vangelo ci dice che non è necessario sempre conoscere Gesù in modo diretto. Ci sono persone che, non per loro volontà, non hanno conosciuto il vero messaggio evangelico (magari anche per negligenza e cattiva testimonianza dei cristiani intorno a loro).

    Saranno allora tra le capre questi? Non necessariamente. Ancora Matteo ci dice che Gesù potrebbe comunque dire loro "Venite perchè ho avuto fame e mi avete dato da mangiare .... ecc..".
    Ma ancora una volta non ci sono domande, ovviamente.
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