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I momenti della Lettura Sacra - la lectio divina

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    Conny1810
    Post: 1.683
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    00 21/02/2014 19:08
    .

    I Momenti della Lectio Divina


    Le tappe della lettura delle Sacre Scritture cercano di portare a un cammino di fede e ad un modo di vivere che si basa sull’imitazione di Gesù. Infatti, non c’è cammino spirituale senza la trasformazione della persona che deve cambiare radicalmente se stessa. Le parole ispirate dallo Spirito di Dio devono anche entrare nel l’intimo e portare frutto. Il frutto di cui si parla sono le virtù che, nella realtà del quotidiano, trovano terreno fertile per essere esercitate e acquisite.
    I momenti della lettura non sono però da ritenersi in senso rigido o meccanico ma, vanno assaporati nella pace del silenzio, tenendo conto che ogni persona, nella sua essenza è unica e irripetibile e per questo non va mai soffocata la spontaneità e la crescita del cammino che ciascuno è chiamato ad intraprendere per arrivare al dialogo intimo e confidente con il padre Celeste.





    Primo Momento

    “La lectio”
    (lettura)


    Il primo passo nella lettura delle Scritture è l’invocazione allo Spirito Santo che aiuterà nella comprensione di ciò che si legge. E’ indispensabile credere nella Sua presenza viva e partecipe nella nostra lettura perché, siamo in ascolto di Dio che parla.
    La preghiera allo Spirito Santo è un momento di forte intensità poiché da Lui sono ispirati i Libri Sacri anche se, non sempre lo sanno, coloro che leggono.
    L’ispirazione dello Spirito ha i suoi tempi e raggiunge chiunque si accosti alla lettura con fede. Si tratta di una lettura viva che anche oggi, comunica e svela verità nascoste e che ci riguardano da vicino.
    Prima ancora di riflettere, bisogna mettersi in atteggiamento di preghiera (pensiero rivolto a Dio), di ascolto, di disponibilità, di tranquillità interiore e non avere fretta.
    Sant’ Ambrogio diceva che quando tu preghi sei tu che parli con Dio, ma, quando leggi, è Dio che ti parla.
    La lectio diventa perciò, un dialogo essenziale per il nostro vivere perché Dio, parlando al cuore, non può che ispirarci cose buone per la nostra vita. La funzione dello Spirito Santo è quella di condurre verso la pienezza della Verità per rivelare il senso autentico della Parola che si legge e per far comprendere col cuore oltre che con l’intelligenza. La verità sarà una nuova rivelazione, una rivelazione personale che porterà in ciascuno, luce, forza e coraggio di testimonianza.
    Sotto l’azione dello Spirito, la comprensione delle cose e delle parole trasmesse, cresce. Non è quindi sufficiente leggere ma, leggere ascoltando, accogliendo l’insegnamento della fede attraverso una lettura metodica, regolare, quotidiana, fissando un tempo nella giornata che può così influenzare il resto del giorno.
    E’ il tempo dell’appuntamento con Dio.
    Il tempo del silenzio in cui leggere con calma, lentamente, poco alla volta, fermandosi a riflettere.
    Gesù stesso ci dice che si deve sostare sulla Parola per diventare Suoi discepoli capaci di imitarLo.


    Secondo Momento

    “La meditatio”


    La Parola letta va accolta, assimilata e interiorizzata affinchè diventi regola di vita. In questo modo Gesù cresce in noi.
    Sostare sulla Parola, sminuzzarla quasi per renderla assimilabile è un lavoro paziente che può essere lungo e da farsi con la tranquillità interiore.
    Anche la ripetizione di certi passi, lascia in chi legge un segno nel cuore (Come affermano i monaci orientali).
    Egli sente lo spirito vibrare e questa vibrazione non è altro che lo Spirito Santo che parla attraverso la Scrittura, le parole si imprimono nel cuore che le interiorizza e impara a distinguere la volontà di Dio che non è più mistero ma diventa leggibile, nella nostra esistenza.
    Ecco perché è importante la lettura della Parola che va poi assorbita, custodita e fatta crescere nella meditazione per metterla in pratica e ascendere nel cammino spirituale conquistando le virtù, frutto dell’impegno quotidiano nel migliorare se stessi.


    Terzo Momento

    “La orazio”


    Dopo aver invocato lo Spirito, letto il testo e sostato sulla parola, sgorga la preghiera.
    Bisogna ascoltare Dio che parla. Nel silenzio si cerca di far scendere nel cuore ciò che si è ascoltato, anche ripetendo come litania, una parola o frase chiave.
    Dal cuore la Parola diventa voce che sale alle labbra, è la voce dello Spirito che illumina e porta ad aver fede per trasformare la nostra esistenza vincendo paure, dubbi e convinzioni personali che sono di freno alla vera fede.
    La preghiera non è più distratta come agli inizi del cammino perché viene liberata dai pensieri inutili sostituiti, dal continuo pensiero, rivolto a Dio.
    Quasi senza accorgersi, nasce la gioia che porta vita alla nostra anima, la rende piena di speranza e desiderosa di unirsi a Dio nella preghiera.


    Quarto Momento

    “la contemplatio”


    La contemplazione non è un processo tecnico ma imparare a vedere le cose, come le vede Dio. E’ la Parola che diventa la nostra vita.
    Infatti, scopo della Lettura è far tradurre in vita, ciò che lo Spirito ha scritto, le parole rese ormai vive, creano una continua situazione di conversione, diventano un nutrimento per la crescita spirituale che ci porta ad una preghiera che non è più voce o immagine ma gioia nello stare alla presenza di Dio.
    E’ una tensione della mente, un rapimento dell’anima che stando a contatto con Dio sente il cuore dilatarsi e gonfiarsi d’amore.
    La vita cambia prospettive, si scorge un mondo meraviglioso in cui siamo i protagonisti guidati e sorretti dalla onnipotenza di Dio che si compiace nel vederci in cammino, decisi a seguirne le orme.


    Un monaco benedettino dell’VIII – IX secolo, Smaragdo di Saint-Mihiel, dice che l’esperienza della lettura sacra acuisce in chi legge la sua sensibilità, aumenta la capacità di comprendere, scuote dal torpore, allontana l’ozio, dà ordine all’esistenza, corregge le cattive abitudini, suscita rimorso per i propri peccati, frena le chiacchiere e le banalità, accende il desiderio di Gesù e della patria celeste. Questo monaco medievale ci fa sapere che la lettura sacra deve sempre accompagnarsi all’orazione ed esserle intimamente unita, perché dall’orazione siamo purificati, dalla lettura istruiti. Così, chi vuole sempre essere con Dio deve pregare di frequente e di frequente leggere. Quando preghiamo, infatti, siamo noi che parliamo con Lui; quando leggiamo è Lui che parla con noi.
    Chiunque cerca la perfezione deve progredire nella lettura, nella preghiera, nella meditazione. Leggendo si impara ciò che non si conosce; meditando riteniamo ciò che abbiamo imparato; con la preghiera otteniamo di vivere ciò che abbiamo ritenuto (cfr. Commentaria in Reg. S. Benedicti, ad cap. 4, n. 56; PL 102, 784).





    Fonte: Ruminare la Scrittura, Franco Mosconi – ed. il Margine









    [Modificato da Conny1810 24/02/2014 21:41]
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    00 27/02/2014 17:16
    Ecco un argomento di cui si parla poco ma che è fondamentale per progredire nel cammino spirituale. Tante volte sento persone affermare che la preghiera tradizionale è noiosa, quasi inutile. Meglio avere un dialogo personale con Dio. Ma, dico io, se esistono queste preghiere un motivo ci sarà. Gesù in persona ci ha insegnato il Padre Nostro. Perché?
    Perché attraverso la preghiera iniziamo il nostro dialogo con Dio con concentrazione. Ecco che la lettura delle scritture ci viene in soccorso per comprendere appieno questo passaggio così importante. Leggere e meditare nel silenzio ciò che Dio ci offre è il primo passo per comprendere come pregare.

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    Conny1810
    Post: 1.683
    Amministratore
    00 18/03/2014 16:55
    Il dialogo personale con Dio va benissimo perché la preghiera è essenzialmente un colloquio con Dio fatto con amore, confidenza, fiducia è un ponte che unisce al Cielo ma, la preghiera tradizionale non è inutile, anzi si deve dire comunque perché, altrimenti, come ci mettono in guardia i Santi, potremmo incorrere nel grave pericolo di lasciarci sviare dalle fantasie e allora la preghiera non è più tale dato che il pensiero va verso altre cose (e non verso Dio). Se i Santi hanno pensato di mettere in guardia da questo rischio, significa che il rischio è reale e va considerato.
    [Modificato da Conny1810 18/03/2014 16:56]
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