00 03/01/2011 19:14
I nostri idoli

I calcoli razionali e le discussioni filosofiche, portano da sempre gli uomini a non credere in un Dio creatore.
L'uomo si arroga una falsa sapienza la quale, lo porta a credere, che aver fede in Dio sia una cosa stupida.



Questo è il pensiero con cui si prende il diritto d'essere eccelso e assoluto, per non piegarsi, di fronte alla grandezza e maestosità di tutto il creato.

Così, l'ateismo diventa la condizione necessaria per ritenersi liberi, liberi dall'impegno del dover seguire un Dio che appare come limitatore della libertà personale ed esigente, un Dio che ai suoi, chiede solo privazioni e sofferenze.

Purtroppo, però, questo modo di pensare o di voler governare ogni cosa, non porta alla libertà sperata e voluta e gli uomini, si ritrovano infelici e incapaci di diventare i protagonisti del loro futuro.

La sete di possesso, che spinge sempre più ad ottenere a tutti i costi l'oggetto della propia avidità, spinge all'ingordigia e così, l'oggetto del propio desiderio, diventa un idolo.

Molte sono nel mondo, le aspirazioni che possono diventare idoli: il potere, il successo, il denaro, il profito e il piacere, possono insinuarsi nella mente di ognuno di noi, per imprigionarla e rendere l'uomo schiavo del suo desiderio.

Non vi è nulla di male nel possedere denaro, l'importante è che non subentri l'ingordigia che spinge ad avere sempre più, fissa il pensiero sull'accumulare, sul guadagnare, sulla bramosia di ottenere tutto e subito.

Quando ci si lascia schiavizzare da questi pensieri, non c'è più spazio nella nostra vita per gli altri.
Ogni sentimento, se pur piccolo, di amore, di solidarietà, di unione e di bene, scompare soffocato dal culto della ricchezza, che cattura tutti i pensieri e la nostra energia.

All'uomo è quindi lasciata la libertà di diventare un idolatra e, nella sua pretesa di autonomia, di rifiutare la sapienza di Dio.
Si scopre così, con tristezza, che l'agognata libertà personale, ha reso schiavi delle cose, di quegli idoli che non portano alla felicità ma che, in realtà, la ruba.

Senza nemmeno rendersene conto, ci si ritrova infelici e incatenati alla bramosia che non lascia tregua.

Ritrovare la vera libertà, a questo punto, dipende da noi, se riusciamo a ritrovare del tempo per riflettere e ascoltare, nel silenzio delle passioni, delle occupazioni e dei pensieri, ciò che il nostro cuore vuole farci sapere perchè, è nel nostro cuore, che Dio vive e ci può parlare.


Abbiamo bisogno di Dio
per vincere sulle nostre debolezze umane
e con la Sua guida,
potremo liberarci da ogni schiavitù
e saremo persone veramente libere,
capaci di vincere
le insidie degli idoli del mondo.
[Modificato da Conny1810 03/01/2011 19:25]