Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Sapore Inklings

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2006 18:57
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Titolo temporaneo.. anche se non mi dispiace
un salottino alla Inklings dove noi del Girsa Crew potremo..insomma per dirla con le parole di Ossian


OSSIAN:
Dove lo trovi un ambiente cosi' stimolante oggi? Loro facevano dal vivo, con birra e salsicce ma anche sonetti e poemi e teatro quello che a noi tocca fare sul forum, perche' non riusciamo a trovare quella stessa empatia e quella stessa affinita' elettiva vicino a noi, nonostante abitiamo in metropoli con milioni di abitanti. I nostri viaggi, i nostri impegni, le diecimila cose che facciamo, non ci permetterebbero mai di avere un Inklings...

Che invidia. Pensa te, "una discussione sulla natura dei fantasmi" mista a "riflessioni su Giasone e Medea", cosi', tra una barzelletta, una cazzata ed un cicchetto.



ecco.


Ad esempio..
mi sono chiesto spesso

PERCHE' noi esseri umani amiamo tanto ascoltare, seguire, immedesimarci in una storia? o narrarla? perchè è così piacevole?
così stimolante?



una storia che spesso magari ha poco o niente a che fare con la 'realtà' in cui viviamo quotidianamente.
che sia cinema, romanzo, racconto, la favola della nonna o role gaming, alla radice c'è sempre questo mai appagato desiderio di sentirsi raccontare una storia.
non è forse vero?
e in fondo anche quando la si racconta o si scrive in prima persona, , non è narrare un po' anche a se stessi?
e la musica, non è forse anch'essa un 'racconto'?

il concetto di immedesimazione c'entrerà qualcosa?

altra osservazione.
qual'è il grado di realtà che assume una cosa raccontata?
finche' sono io a immaginarmi una cosa.. la percezione non è di una cosa reale.
ma se proviene 'dall'esterno', allora sembra diventarlo.
c'è bisogno di una fonte esterna per dare la sensazione di realtà, indipendentemente dal fatto che la realtà narrata sia o meno oggettiva in senso stretto.

Mi raccontano che l'america esiste. è vero. lo so che è vero. è reale.
leggo un libro che parla realisticamente della terra di mezzo, che 'in realtà' non esiste.
ma la percezione del racconto non è forse identica?
io so che la TdM non esiste, ma in fondo la percezione di essa è equivalente a quella che ho dell'america o di un altro posto/periodo storico in cui magari non sono mai stato,
a livello di mappa mentale, intendo, hanno gradi di realtà equivalenti.

Solo razionalmente sono consapevole dell'esistenza o della non esistenza dell'America o della TdM.
ma mentre sto al cinema faccio finta di crederci.
e le cose diventano 'reali'.

mi sono impelagato in un discorso da due di notte.
sarà meglio una buona dormita...
[SM=g27828]
a proposito, e i sogni? più reali di quelli...
però la realtà è diversa dalla lettura/percezione della realtà.
e in un sogno c'è solo la percezione della realtà.
infatti al momento sembra reale.
infatti generalmente le cose in un sogno sembrano accadere 'dall'esterno', sono date, ti arrivano come da fuori e non sei tu che te le immagini volontariamente.

quindi di nuovo, una cosa è percepita come reale indipendentemente dalla sua realtà oggettiva/consistente, se e solo se arriva o viene confermata da qualcosa di esterno.

e allora nei nostri amati rolegame..
finche mi dico: sfodero la spada e mi lancio all'attacco dell'orchetto, non succede niente di magico.

ma quando qualcuno (che non sono io) accetta, conferma ed espande la mia idea, essa assume un connotato di raltà proprio perchè accade e si sviluppa indipendentemente da me e mi trovo ad interagire con un mondo in cui non so cosa potrebbe succedere..

ma in un romanzo? in un racconto fisso?
e perchè ci piace?

EH NO! COSI' NON VA BENE. MANCA LA BARZELLETTA E IL CICCHETTO!!
e le salsicce? dove sono le salsicce? [SM=x294597] [SM=x294586]
[SM=x294580] [SM=x294610]

OSSIAN, su.. aumentami il grado di realtà delle salsicce, per favore..
[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=x294588] [SM=x294578]
Ash

[Modificato da Ashtarazor 19/12/2006 2.42]

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19/12/2006 23:45
 
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sto post è troppo lungo... mi riassumi la domanda?
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giusto per specificare, parlavo di grado di realtà nel senso del piacevole coinvolgimento che crea un racconto o una storia narrata.

non stavo parlando di realtà virtuale come sostitutuzione o surrogato di quella vera.
io ci sono affezionato alla realtà vera. e per lo più mi piace.

quando vado a fare un giro in montagna oppure in centro di sera, qui a milano o anche a fare una corsa nei campi, è uno spettacolo.
un albero, un fiore. uno scorcio del Duomo. il soffio del vento, il tepore del sole. il cielo!
un accordo che ti fa venire un brivido, un melodia. il suono di un sax.
un volto, una donna. un casuale sguardo d'intesa

la realtà è spettacolare. una sceneggiatura e un rendering eccezionale.

non sento il bisogno di 'evadere' attraverso altre cose di fantasia.
però mi piace ascoltare un racconto o seguire una storia
solo per il gusto di farlo.

forse è perchè mi sento mentalmente lanciato nell'esplorazione delle cose. dev'essere questo. e un racconto non è altro che la successione di tante piccole esplorazioni e scoperte.
e le scoperte, si sa.. sono sempre piuttosto appaganti.
anche dal punto di vista evolutivo, credo.

interessante. la sensazione di appagamento generato dalla scoperta di qualcosa di nuovo, come molla chiave nell'evoluzione della specie.

quindi alla base di un buon racconto
ci potrebbero stare vediamo..:

indurre l'identificazione con la situazione narrata,
creare un'aspettativa che stimoli l'esplorazione della situazione.
alternare piccole scoperte (dal punto di vista del lettore) a piccole complicazioni.
grande complicazione/catastrofe/la sopravvivenza stessa del lettore identificato è in pericolo/collo di bottiglia/compressione emotiva.
grande soluzione/scoperta finale/distensione.
(ah, ma questa mi pare fosse l'eucatastrofe descritta da Tolkien.)


[SM=x294610]
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Re:

Scritto da: Mumak 19/12/2006 23.45
sto post è troppo lungo... mi riassumi la domanda?



Hai ragione.. lascia stare, a volte parto per la tangente [SM=g27828] .
comunque la domanda era:
Perchè è bello immedesimarsi in una storia raccontata con qualsivoglia mezzo (cinema, libro, gioco ecc..)


a proposito ho visto che sta uscendo Eragon al cinema. Non ne so ancora nulla, tu l'hai letto? ti è piaciuto?
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ho letto il primo ed il secondo sta prendendo polvere.
c'è sicuramente una recensione nella sezione "libri" comunque il succo è: è un libro scritto da un ragazzino per altri ragazzini, speriamo nel film.

riguardo alla domanda che poni la risposta più semplice che mi viene è:

perchè i personaggi nei quali ci si immedesima sono come noi vorremmo, in quel dato momento, essere, e si comportano esattamente come ci vorremmo comportare noi quando non ne siamo capaci. chi non vorrebbe essere Aragorn? chi non vorrebbe essere Eowin?

oppure: ci sono personaggi che rispecchiano il momento che viviamo e le sensazioni che ci attraversano la mente e il cuore, quel tipo di immedesimazione è più dolorosa che altro perchè è uno specchio di noi stessi che, a volte, preferiremmo evitare.

tu chi sei oggi?
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Eh.. bella domanda, Marc...

Intanto mentre ci penso..
[tira fuori una pergamena ingiallita scritta in rune incomprensibii.. si schiarisce la voce..]


"noi non ci accontentiamo di vedere la bellezza, anche se il Cielo sa che gran dono sia questo.
Noi vogliamo qualcos’altro che è difficile esprimere a parole.
Vogliamo sentirci uniti alla bellezza che vediamo, trapassarla, riceverla dentro di noi, immergerci in essa, diventarne parte.
"



Clive Staples Lewis




Mica male, eh?
[si riaccende la pipa con quattro boccate e fa per allungare una mano verso il boccale di birra che attende sconsolato vicino agli avanzi di una salsiccia]
[SM=x294586]

[Modificato da Ashtarazor 21/12/2006 18.57]

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