Il Presepe!!!

Anch'io non sapevo dell'esistenza di questi presepi particolarissimi, veramente un peccato che poi si perdano!!!

Io vorrei raccontare la storia del presepe in un modo semplice, così come si racconta ai bambini ma in modo anche che lasci trasparire il grande sentimento di amore che san Francesco nutriva per Gesù tanto da volerne rappresentare la nascita!

Il presepe, con la grotta al centro e tutti gli uomini che vanno verso il Bambino, fu appunto in­ventato da Francesco di Assisi, Francesco ci ha lasciato nel presepe un mondo piccolo e ideale, che si può costruire con le propie mani ma che deve inventare ogni anno, senza però venir meno alle piccole leggi del ricordo e del simbolo: altrimenti il prese­pe non porta più il suo messaggio.

Si legge nelle cronache del tempo che Francesco, qualche tempo prima di intonare il suo Cantico delle creature inventò a Greccio, vicino a Rieti, il primo presepe.

Francesco era famoso in tutta la cristianità per la vita che conduceva e da quando si era spogliato dei suoi vestiti davanti al vescovo per ridarli al papà, molti giovani avevano lasciato beni e professione per seguirlo nel suo ideale di povertà.

Nel 1210 era andato a Roma da papa Onorio III e gli aveva chiesto l’approvazione della sua Regola di vita con i fratelli, in povertà assoluta, predicando il Vangelo nella semplicità,e il papa elogiando il suo nuovo modo di essere cristiano gli aveva dato permesso di costituire una famiglia religiosa.

Mentre tutti pensavano alla guerra e a vendicare torti veri o presunti egli, “armato” del perdono e della parola di Gesù, nel 1219 partì crociato in oriente dove fu ricevuto dal sultano al-Malik- al-Kamil e potè visitare in pace i luoghi santi della vita di Gesù. Il ricordo più intenso di questo viaggio fu la visita alla grotta di Betlemme ove il Signore volle nascere nella povertà.

Un giorno un nobiluomo di nome Giovanni, incontrando Francesco, gli chiese cosa dovesse fare per seguire il Signore. Francesco gli disse di prepararsi e preparare il Natale. Allora quel tale fece costruire una stalla, dove portarono del fieno e vi condussero un bue e un asinello.
Poi arrivò dicembre… nella notte di Natale del 1223 molti pastori e conta­dini, artigiani e povera gente si avviarono verso la grotta che Giovanni da Greccio aveva preparato per Francesco, portando doni per farne omaggio a Gesù Bambino e dividerli con i poveri.

Francesco disse di volere celebrare un rito nuovo, più intenso e partecipato; per questo aveva chiesto il permesso al papa.

Inviò un sacerdote, che su un altare improvvisato celebrò la Messa.

Francesco, circondato dai suoi fratelli, cantò il Vangelo stando davanti alla mangiatoia ricolmo di pietà, cosparso di lacrime, traboccante di gioia. Dopo il canto del Vangelo, “Fratelli – disse Francesco – questa è la festa delle feste. Oggi Dio si fa piccolo infante e succhia un seno di donna”. La commozione è tale che Francesco stesso si sente egli stesso un bambino e comincia a balbettare.

In quel momento fu visto «dentro la mangiatoia un bellissimo bam­bino addormentato che il beato Francesco, stringendo con am­bedue le braccia, sembrava de­stare dal sonno».

Molte persone degne di fede furono testimoni del miracolo e questo contribuì a spèargere la notizia in tutto il Lazio, l'Umbria e la Toscana arrivando fino a Genova e Napoli, dovunque si festeggiasse il Natale e ci fosse un convento.

Da quel miracolo molti trassero benefici spirituali e corporali: alcuni si convertirono e di­ventarono più buoni, altri presero il fieno della mangiatoia di Greccio e lo usarono come medici­na contro i malanni degli uomini e delle bestie; una donna, travagliata da un parto difficile, tro­vò forza e pace... Nacque felicemente un bambino e fu festa per tutta la casa.

Tutto il paese sapeva di questi prodigi e teneva memoria di quella notte santa, quando un Bam­bino era apparso a Francesco, che aveva voluto rico­struire l'ambiente del primo Natale in un bosco del­l'Appennino.

La vita riprese serenamente nei conventi dove abitavano gli amici di Francesco, nei casolari dei contadini e nelle città dove Francesco andava predicando la pace fra le fazioni avverse e le famiglie ostili.