LA MADONNA NERA di Oropa

Nel III - II secolo a.C., giunsero ad Oropa i "Celto-Liguri", sospinti dalle legioni romane. Lì vi trovarono fonti, torrenti, grandi massi adatti al culto religioso delle "Matres", divinità femminili che dovevano proteggere i campi, le famiglie, ecc..

Oropa è un classico cerchio di pietre celtiche, dove la "barma", cioè la caverna formata da massi portati dai ghiacciai, costituisce un "menhir" naturale.
in questa grotta nel IV secolo d.C. san Eusebio introdusse il culto di Maria, portandovi una statua lignea della Madonna Nera con Gesù bambino in braccio.

la tradizione vuole che il Santo abbia portato con sè la statua della Vergine da Gerusalemme e scolpita da San Luca.

Da quel momento la Vergine Maria protegge tutti i suoi figli in un crescendo di miracoli, prodigi, conversioni e grazie soprannaturali.
grande fu per questo la gratitudine dei fedeli che nel corso dei secoli hanno edificato uno splendido Santuario per il culto.

Il Santuario è talmente meraviglioso che è stato riconosciuto dall'Unesco, "Patrimonio Mondiale dell'Umanità".

La protezione amorevole di Maria, si è estesa sui fedeli, ha difeso da assedio molte città, ha protetto le popolazioni da tre pestilenze.
Ha restituito la vista a ciechi, ha fatto camminare gli zoppi, udire i sordi anche davanti a più di cinquantamila persone.

Ha donato abbondantemente ogni ordine di guarigioni e di sollievo.
ha donato a chiunque andasse a visitarla per incontrarla e supplicarla.

Di frequente persone sofferenti percorrevano il tratto di strada lungo 10 km, che da Biella sale verso il Santuario. A piedi, con stampelle o scalzi e innalzando canti e preghiere alla Vergine predisponendola così ad donare a piene mani.

Sovente le stampelle non servivano più per il ritorno e sono rimaste a migliaia nel Santuario come testimonianza di avvenuta guarigione.

All'interno del Santuario vi erano delle stanze che accoglievano per tre o quattro giorni i pellegrini che erano ospitati gratuitamente e a cui veniva dato del cibo.

Anche Giovanni Paolo II si recò in pellegrinaggio ad Oropa, ecco cosa disse nell'omelia che tenne nel santuario:

"quante persone hanno ritrovato fra le mura di questo Santuario la gioia e la pace dell'incontro con Dio! Negli occhi della Madre hanno letto la parola decisiva, che ha dissolto le nebbie del dubbio e ha dato il necessario supplemento d'energia alle volontà vacillanti.
Qui, ai piedi della Madre, hanno trovato la forza di rinunciare alle suggestioni del male per aderire senza riserve alle indicazioni esigenti, ma al tempo stesso liberanti del Vangelo".