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Fiera del Mare di Genova, attualità e progetti

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2018 12:08
09/01/2007 17:05
lascio ad altri i battibecchi politici per tornare a parlare di Genova...
Secondo quanto dice Primotext è cominciata stamattina, in fiera, la demolizione del padiglione B. Serviranno quasi tre mesi di lavori per completare lo smantellamento dell'edificio - realizzato tra il 1960 e il 1962 - e lo sbancamento dell'area. Per aggredire le parti in cemento armato, tra i mezzi impiegati, un escavatore idraulico da 450 quintali dotato di un braccio meccanico di 26 metri con una speciale pinza. La realizzazione del nuovo padiglione, sul progetto di Jean Nouvel è prevista per l'autunno 2008.

Dal sito www.fiera.ge.it
Il progetto architettonico del nuovo padiglione B è stato affidato a Jean Nouvel, dopo una selezione cui hanno partecipato Nicholas Grimshaw e Michael Hopkins. La consulenza strutturale e impiantistica è stata affidata ad Arup Italia. Il nuovo padiglione si svilupperà su due piani ad uso espositivo e un piano intermedio sul lato mare per servizi e uffici con una superficie espositiva lorda complessiva di ventimila metri quadrati. S caratterizzerà per un ampio uso di superfici vetrate riflettenti e per l'integrazione sul lato sud con il mare. L'intervento è modulare e prevede una seconda fase con il rifacimento dell'attuale padiglione D per una superficie complessiva di 30mila metri quadrati espositivi lordi.

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Nelle parole di Jean Nouvel:

"Captare il movimento"

E' semplice. Troppo semplice perché sia così semplice.
E' prima di tutto un piano, un piano blu, troppo blu. Il blu cielo delle fotografie sotto esposte o degli esordi del cinematografo… questo piano è evidentemente un tetto, si leggerà dalla città, dalla strada sopraelevata che lo costeggia, come un'astrazione, un immenso specchio blu rettangolare nel quale si riflette o il blu del cielo o le nuvole che diventano plumbee sotto la pioggia o nel grigiore. Queste nuvole imprimono sullo specchio un lento movimento atmosferico.

L'interno non è a prima vista molto più complicato: due grandi hall orientate verso il mare. una sotto il piano di copertura è una terrazza coperta, completamente aperta sul porto. L'altra è il prolungamento della banchina nell'edificio, anche lei totalmente aperta. Quando dico aperto bisogna intendere interamente vetrato, ma anche ampiamente apribile quando il vento e la temperatura lo consentono. Queste due grandi hall sono sotto due specchi che evocano la superficie del mare. Uno è costituito da piccole onde come la superficie irregolare dell'acqua del porto, come quelle leggere increspature che "ammaccano" il mare. L'altro è ritmato da lunghe onde parallele alla banchina, la variazione d'ampiezza dell'onda crea una sinusoide che decresce avvicinandosi al porto. questi specchi rifrangono, riformano la vita delle esposizioni che coprono, ma anche, su una superficie minore, le barche del porto…
nel primo c'è qualcosa di simile al caleidoscopio il cui principio geometrico è perturbato dall'aleatorio, nel secondo si trova, su dei ritmi paralleli, l'allungamento curvo delle immagini come sulle carrozzerie o sui paraurti delle macchine.
Sotto il primo specchio l'illuminazione è assicurata da lampioni" pluggati " al suolo che, ovviamente, non toccano mai il soffitto. Sotto il secondo, i proiettori sono nelle onde, nelle pieghe o dietro a dei vetri a specchio. questi due sistemi creano dei bagliori simili ai famigerati riflessi d'argento con i quali il sole gratifica il mare. Dal porto, dalla banchina, dall'esterno le esposizioni creano un doppio spettacolo di riflessi dinamici, multicolori, movimentati.
Il ristorante, invece, si allunga sul limite tra il porto e le esposizioni beneficiando della serenità della vista delle barche, o, secondo gli sguardi, dei bagliori dinamici degli avvenimenti.

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In breve, tutto questo è una storia d'interrogativi e di distruzione della materia, una storia " de jeux d'optique prestigieux, de tourments délicieux des yeux" (c.baudelaire) alla scala del territorio.

Queste sensazioni sono messe al servizio della forza attrattiva e del prestigio del luogo: i padiglioni espositivi, anche loro, devono amare lo spettacolo.


Disponibile il servizio di PrimoCanale:
www.primocanale.it/viewvideo.php?id=11773

[Modificato da lordtiranus 09/01/2007 17.14]

09/01/2007 18:03
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architettonicamente preferivo un altro progetto finalista...ma sinceramente non ricordo l'autore...

Comunque la luminosità cangiante potrebbe avere un notevole appeal.

Il padiglione era effettivamente vetusto.
Una volta trasferita Ingegneria agli Erzelli spero che il padiglione D faccia una fine diversa; chi è passato al suo interno (fra i banchi o per lavoro) avrà sicuramente visto almeno una volta la scala interna: attualmente un po malconcia, ma solo quella meriterebbe il restauro anzichè la demolizione...
D'altronde gli € hanno più valore dei sogni...a volte...
09/01/2007 23:42
Ma quell'obbrobrio di ex palazzo Ansaldo lo lasciano lì? mi era sembrato che volevano trasformarlo nel solito hotel 5 stelle per ricconi... spero che almeno lo rendano un minimo più decente. Il nuovo padiglione della fiera non è male già che scavavano le fondamenta più profonde potevano preparare una stazione della metro [SM=g27988]
10/01/2007 04:41
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Re:

Scritto da: Badx1 09/01/2007 18.03
architettonicamente preferivo un altro progetto finalista...ma sinceramente non ricordo l'autore...

Comunque la luminosità cangiante potrebbe avere un notevole appeal.

Il padiglione era effettivamente vetusto.
Una volta trasferita Ingegneria agli Erzelli spero che il padiglione D faccia una fine diversa; chi è passato al suo interno (fra i banchi o per lavoro) avrà sicuramente visto almeno una volta la scala interna: attualmente un po malconcia, ma solo quella meriterebbe il restauro anzichè la demolizione...
volte...



Se si intende la scala quadrata "a chiocciola" interna, molto ripida, a quanto ricordo (10/11 anni fa) oltre a produrre scene da film casareccio stile Edwige Fennech ogni qualvolta una delle rare ingegnere del tempo veniva in gonna [SM=g27990] , ricordo pure un ragazzo che si era quasi ammazzato scivolando su un gradino e letteralmente volando con la testa contro la porta di accesso al 1' piano... da quella volta l'avevamo soprannominata la scala killer (dopo questo incidente furono messi degli antiscivolo sulla punta dei gradini). Notevole invece la mega crepa dalle macchinette del caffe, che partiva da terra (dove permetteva di vedere il sottostante mercato dei fiori) e proseguiva su una colonna del laboratorio di informatica per tutta la sua altezza.

Se invece la scala e' quella dove c'era la Sgarbi Impianti effettivamente era decisamente piu' usabile, ma da quel lato per salire e scendere si faceva prima col montacarichi [SM=g27985]
10/01/2007 10:12
Re:

Scritto da: ClaudioBrignole 09/01/2007 23.42
Ma quell'obbrobrio di ex palazzo Ansaldo lo lasciano lì?



sempre dal sito della Fiera:
Lo sviluppo e la riqualificazione del quartiere fieristico si confermano gli obiettivi principali e, dopo l’apertura del cantiere per la realizzazione del nuovo padiglione B firmato Jean Nouvel la cui consegna è prevista per il Salone Nautico Internazionale 2008, la tabella di marcia prevede ora l’approntamento del capitolato per l’attrazione degli investitori interessati alla trasformazione del palazzo ex­-Ansaldo in albergo e centro congressi e al riassetto dell’ingresso di ponente del quartiere fieristico.
10/01/2007 12:19
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intendevo la mega scala in zona montacarichi...inutilizzata ma spettacolare...
Ahimè..5 anni fa..le ingegnere non usavano più venire in gonna!
21/02/2007 15:21
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Quale hotel nell'ex palazzo Ansaldo?
Mediobanca: advisor Fiera Genova per trasformazione ex-Ansaldo

MILANO (MF-DJ)--Mediobanca e' stata nominata advisor di Fiera Genova nella selezione, tramite una procedura competitiva che verra' lanciata nei prossimi mesi, di un partner privato per la realizzazione e gestione di un complesso ad uso ricettivo congressuale ubicato nell'edificio ex-Ansaldo.

L'intervento, informa una nota, si inserisce nel processo di riqualificazione ed ampliamento finalizzato ad accrescere gli standard fieristici e portera' alla costruzione di un albergo a 4 stelle su una superficie di 22.000 mq affiancata da una ulteriore area edificabile di 7.500 mq.

Il complesso ex-Ansaldo e' composto da un edificio di 8 piani, situato in posizione panoramica all'ingresso del porto genovese, da una centro congressi di 7 sale e da uno specchio d'acqua protetto.


***

(da quotidianoligure.it)

Il complesso dell’edificio ex Ansaldo, oggetto della trasformazione in albergo e centro congressi portata avanti da Fiera di Genova SpA con la consulenza finanziaria di Mediobanca, è all’ingresso del porto, a fianco del nuovo padiglione – in corso di realizzazione – progettato da Jean Nouvel.
Oltre all’edificio ex-Ansaldo – oltre 18 mila metri quadrati di superficie su otto piani più un piano attico affacciati sulla grande Marina da 600 posti - il complesso immobiliare interessato dalla trasformazione comprende il corpo antistante, attualmente occupato dal centro congressi , 3.400 metri quadrati di superficie con 7 sale da 12 a 880 posti ,uno specchio acqueo protetto e un’area accessoria edificabile di 7.500 metri quadrati.
Requisito fondamentale della nuova struttura sarà lo standard qualitativo alberghiero, minimo 4 stelle. L’ipotesi pre-progettuale, una sorta di progetto-guida non prescrittivo per i potenziali investitori, ha messo in luce caratteristiche di pregio assoluto, capaci di rendere la struttura unica nell’offerta cittadina, per il fascino della posizione e per possibilità di servizi al cliente. Se da una parte saranno i potenziali investitori a caratterizzare singolarmente l’assetto e i servizi che faranno parte delle offerte in gara secondo i criteri di mercato, dall’altra sarà il maggior valore aggiunto in termini di accoglienza e appetibilità per i clienti della Fiera - vale a dire gli organizzatori di manifestazioni, le associazioni di categoria, gli espositori e gli operatori – e per la città a determinare la scelta.
Le ipotesi gestionali del Centro Congressi dovranno garantire a Fiera la possibilità di utilizzare le strutture durante le maggiori manifestazioni fieristiche, tenendo presente la sostanziale differenza tra il congressuale fieristico e il congressuale puro, distinti tra loro per modalità acquisitive e di gestione. Due sono le alternative previste: o un accordo contrattuale siglato tra Fiera e l’operatore unico del complesso alberghiero-congressuale o una società mista tra Fiera e l’operatore alberghiero.
Il diritto di superficie, attribuito da Comune a Fiera, è di durata quarantennale e scadrà il 31 dicembre 2046.

Un po’ di storia
Il complesso nasce nel 1964 con la denominazione originaria di NFA, attribuitagli dall’autore del piano urbanistico del quartiere espositivo, Luigi Carlo Daneri. Progettato da Maurizio Vitale, Domenico Del Vecchio e Edoardo Salzano – gli stessi del padiglione C – era destinato ad accogliere la mostra delle telecomunicazioni, secondo un concetto di manifestazione di lunga durata, quasi a livello museale, e i congressi nella parte “Auditorium”, una sala da circa mille posti con un grande palco in grado di ospitare scenografie teatrali. L’edificio principale fu utilizzato per qualche edizione di Eurodomus, una rassegna dedicata alla casa e, dopo un periodo di scarso utilizzo nei primi anni ’80, fu oggetto di lavori di consolidamento e ristrutturazione per diventare la sede di Ansaldo Nira. Dopo l’abbandono del nucleare passò ad Ansaldo Trasporti e poi ad Ansaldo Signal. Nel 1985 l’Auditorium fu trasformato nell’attuale Fieracongressi.

Obiettivi della trasformazione
L’operazione è un elemento fondamentale per dotare la struttura espositiva di un’offerta alberghiera e congressuale di alto livello e si inserisce nel processo di ampliamento e riqualificazione della struttura espositiva genovese che ha visto l’ampliamento della Marina – un totale di 100mila metri quadrati di specchio acqueo utilizzati per la prima volta in occasione dell’edizione 2006 del Salone Nautico Internazionale – e l’avvio dei lavori, nel mese di gennaio, per la realizzazione – prevista per l’autunno 2008 - di un nuovo padiglione fronte mare firmato Jean Nouvel.

Il nuovo complesso nascerà con l’obiettivo di accrescere la polifunzionalità dell’area, di acquisire flussi di turismo d’affari nella zona più pregiata del waterfront cittadino e di contribuire a qualificare la grande marina ampliata come polo nautico per superyacht, dotata quindi di servizi adeguati alla clientela internazionale. La riqualificazione complessiva dell’area includerà il nuovo accesso di ponente all’area fieristica, di decisiva importanza per una efficace gestione logistica del quartiere, potenziando le capacità di svolgimento contemporaneo di più manifestazioni.

09/04/2008 20:51
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09 aprile 2008

Crolla la copertura del padiglione B della Fiera



Una struttura metallica, una grande trave lunga 48 metri, facente parte della copertura del padiglione B della Fiera di Genova, in costruzione, è crollata nel primo pomeriggio. Non ci sono feriti poichè il cantiere era chiuso al momento del crollo.

I vigili del fuoco hanno transennato l’area. Il nuovo padiglione B, progettato da Jean Nouvel, aumenterà di diecimila metri quadrati la superficie espositiva della Fiera. Sono stati già ultimati i due piani e si stava procedendo alla copertura con grandi travi metalliche del tetto. È stata annullata una visita della capolista del Pd alla Camera Giovanna Melandri prevista per il pomeriggio alla Fiera. Una parte del padiglione B della Fiera, progettato da Jean Nouvel, è crollato. I vigili escludono che ci siano feriti.

Il progetto architettonico del nuovo padiglione B è stato affidato a Jean Nouvel, dopo una selezione cui hanno partecipato Nicholas Grimshaw e Michael Hopkins. La consulenza strutturale e impiantistica è stata affidata ad Arup Italia.

Il nuovo padiglione si svilupperà su due piani ad uso espositivo e un piano intermedio sul lato mare per servizi e uffici con una superficie espositiva lorda complessiva di ventimila metri quadrati.
Si caratterizzerà per un ampio uso di superfici vetrate riflettenti e per l’integrazione sul lato sud con il mare.
[Modificato da euge1893 09/04/2008 20:51]
10/04/2008 10:09
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10 aprile 2008
Lotta contro il tempo: timori per il Nautico
Daniele Grillo


«Pancia a terra e lavorare. C’è il Nautico che incombe, cerchi di capire che siamo tutti qui per comprendere cosa fare, come operare nei giorni a venire». Roberto Urbani, amministratore delegato di Fiera di Genova spa, descrive bene, con la sua frase, quanto abbia fatto male alla città il crollo, improvviso, di una campata della costruenda struttura di copertura del “Padiglione B”. Assieme ai pilastri di acciaio della parte più a levante, che intorno alle due del pomeriggio di ieri hanno ceduto piegandosi verso il centro - probabilmente per un errore nel montaggio - sono forse crollate in maniera definitiva le speranze dell’organizzazione di avere a disposizione la nuova sede in tempo per il Nautico.



Il crollo della copertura del padiglione B





Il sindaco, Marta Vincenzi, è preoccupata: «Ci siamo mossi subito, perché anche se non è un’area del Comune è un bene comune che ospita una delle più grandi fiere mondiali come il Nautico. Ci muoveremo con determinazione, per capire cosa è accaduto e per garantirne il pieno successo». Il sottodimensionamento del Salone, era già stato annunciato qualche mese fa, ma si sperava almeno in una riduzione dello spazio di cantiere. Aspetti non marginali, per una kermesse che ogni anno lotta per rimanere la star assoluta delle fiere sulla nautica a livello internazionale.

Ermetico il presidente di Fiera di Genova spa Paolo Lombardi, ieri in trasferta a Bruxelles e già di ritorno per il crollo: «Cosa vuole che le dica, vedremo di cercare spiegazioni», dice al telefono. Con questa situazione, sarà un’inchiesta della magistratura a definire la dinamica, ci sarà da ripensare all’organizzazione di parte dell’esposizione. Lo Psal, il dipartimento della Asl che si occupa di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro, ieri ha sequestrato il primo piano della struttura, quella dove è avvenuto il crollo. «Ci troviamo di fronte a un crollo strutturale, ci vorrà un po’ di tempo per capire - dice Attilio Businelli, dirigente Psal - tutto quello che abbiamo fatto, noi, è delimitare l’area del crollo e passare le nostre osservazioni ai magistrati».



Il padiglione Bin costruzione

Il pm, con ogni probabilità Patrizia Petruzziello, nominerà nei prossimi giorni una serie di periti che si occuperanno del caso. Secondo i vigili del fuoco le responsabilità, a un primo esame, non andrebbero imputate al progetto. «Sembrerebbe trattarsi più di un errore di montaggio - dice il comandante Davide Meta - nel corso di un’operazione avviata da qualche giorno». Il condizionale sulle responsabilità, in questa fase, è d’obbligo. L’appalto, milionario, è in mano al colosso Coopsette, che a sua volta ha ceduto in subappalto diversi sotto-cantieri. Quello in particolare che stava gestendo la costruzione della struttura di acciaio era in mano alla Cometal, azienda specializzata nella costruzione di architetture d’acciaio (contattati in serata, i vertici hanno preferito non commentare).



Davide Meta, comandante: «A prima vista sembrerebbe un errore nella fase di montaggio»

Nel pomeriggio è arrivato il commento di Alessandro Repetto, presidente della Provincia. «Esprimo sollievo per il fatto che l’ incidente non ha causato feriti - dice Repetto - auspico che vengano svolti accurati e rapidi accertamenti sulle cause del crollo in modo da chiarire se esse risalgono a difetti progettuali o a carenze esecutive. La loro tempestività potrà infatti limitare il ritardo che inevitabilmente l’incidente finirà per provocare alla realizzazione del nuovo padiglione». Per lo stesso motivo, per capire, si è recato sul posto ieri anche Gianfranco Tiezzi, assessore comunale a Commercio, Artigianato e Turismo. «Nei limiti che le leggi impongono rispetto all’identificazione delle responsabilità, anche economiche, del fatto, assicuro per conto del Comune che non ci saranno ritardi né problematiche allo svolgimento del programma previsto per le atttività fieristiche, Salone Nautico compreso - dice Tiezzi - da domani (oggi, ndr) costituiremo un tavolo con la Fiera per capire come modificare il cronoprogramma dei lavori in modo da limitare al massimo i ritardi». Intanto la Fiera Primavera - nonostante la temporanea chiusura del padiglione D e la concomitante evacuazione della Facoltà diIngegneria - non subirà altri disagi.
10/04/2008 10:37
Dopo il museo del mare ora anche questo crollo. Non siamo manco più buoni a costruire qualcosa senza farla crollare alla prima occasione?
31/10/2008 11:02
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Carignano contro il padiglione B
31 ottobre 2008| Eugenio Agosti





In Carignano il malumore serpeggia da settimane «per quel capannone che ci ha tolto la vista del mare».

Il capannone è il nuovo padiglione B della Fiera, opera di Jean Nouvel, una delle star dell’architettura mondiale, e per la verità non è ancora completato, perchè l’attuale copertura in lamiera blu dovrebbe essere provvisoria, visto che nel progetto originale compare una superficie a specchio. Dettaglio non da poco, visto che anche l’ex presidente degli architetti genovesi (ora nel consiglio nazionale), Domenico Podestà, parla pure lui di «capannone, così com’è».

Dettaglio non da poco perchè Podestà, assieme a Benedetta Spadolini e a Bruno Gabrielli formava la terna incaricata di scegliere i progetti presentati per sostituire il vecchio padiglione e proprio da lui arriva, indirettamente, una sponda per gli abitanti di Carignano e non solo: «Ci siamo posti il problema di chi camminava in corso Saffi e l’assicurazione era stata che non avrebbe per la sua altezza oscurato il mare». E invece. «Invece non si vede più la linea tra cielo e mare e non si vedono le navi entrare in porto». Architetto, ma cosa è successo? «Mah, ricordo che uno dei progetti presentati lo scartammo proprio perchè avrebbe avuto quel risultato».

L’opera comunque non si discute, conclude Podestà: «L’intenzione era quella di dare alla fiera un segno architettonico che non aveva, al di là del palasport con quella sua forma da disco volante. Basta guardare il Padiglione C, è un’oscenità, andrebbe perlomeno camuffato».

Tornando al B, di padiglione, il sospetto è che, in corso d’opera, l’altezza prevista sia lievitata. «Tutto è possibile», è il parere di Benedetta Spadolini, preside della Facoltà di architettura, «ma non credo assolutamente in un abuso, parliamo di un ente sempre sotto controllo, può anche essere che un po’ di vista sia sparita, ma a mio parere l’impatto è dovuto a quella copertura celestona, mentre noi abbiamo approvato una superficie riflettente in cui tutto si specchiava, creando un’atmosfera magica».

Ora non è così. «Diciamo che l’effetto capannone è evidente, ma ho sentito parlare di copertura provvisoria per il Salone nautico, con quella originale era garantito l’effetto hangar, e diciamolo, l’opera è molto bella, il rischio sarebbe stato quello, che so, di una torre».

Il dubbio, dunque, resta: il padiglione è più alto di quanto doveva essere?

È quanto tenteranno di appurare decine di abitanti di Carignano che stanno rispondendo con lettere e mail al professor Lorenzo De Angelis, genovese, ora docente di diritto commerciale nella prestigiosa facoltà di Ca’ Foscari a Venezia. Il professore ha infatti deciso di intraprendere una vera e propria battaglia, magari anche a colpi di carte bollate, per scoprire se disattenzione c’è stata. «Faremo una riunione con tutti quelli che mi hanno scritto, per prima cosa occorre nominare un amministrativista per avere un parere sulla legittimità di una possibile azione», spiega De Angelis, «quindi occorre verificare a livello tecnico se sono intervenute modifiche, se, per esempio, il rialzo è dovuto al cambio del materiale di copertura».

Difficile immaginare che, dopo una così lunga gestazione, si rimetta mano all’edificio. O no? «Se hanno costruito in difformità dovranno abbassarlo eccome, giuridicamente si parla di “esecuzione in forma specifica dell’appaltatore”. L’intervento sarà magari oneroso ma non impossibile».

Resta poi la strada di un possibile “risarcimento vista”. De Angelis non la esclude:«Intanto valutiamo tutti assieme se possiamo fare qualcosa, le contromosse possono essere diverse».

Scatenato, sull’argomento, è Matteo Rosso, consigliere regionale di Forza Italia, che ha pure organizzato un banchetto per la raccolta delle firme fuori dalla chiesa. «Sono stufo di questa continua disattenzione verso la città e i suoi abitanti, e non parlo solo di noi residenti di Carignano - spiega - se c’è abuso si deve tornare indietro, siamo pronti a una lunga battaglia legale».

Arrabbiato è pure l’ex presidente della Regione e ora senatore, Sandro Biasotti. Che la prende alla lontana: «E pensare che proprio la mia giunta finanziò il piano industriale e quindi dal governo Berlusconi arrivarono soldi per la Marina 2 e non solo, ma eravamo a fine mandato. L’opera è bella ma...». Ma? «Siamo in una città di mare e il mare è bello vederlo, che senso ha gettare lo sguardo su un tetto di lamiera blu?».

Non esita a parlare di «danno per la città» Biasotti, per concludere che «potevano farlo più basso il padiglione, certe scelte posso capirle a Milano, non qui, dove il colpo d’occhio ha una sua parte fondamentale...»
[Modificato da euge1893 31/10/2008 11:03]
31/10/2008 11:50
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euge1893, 31/10/2008 11.02:

Ma? «Siamo in una città di mare e il mare è bello vederlo, che senso ha gettare lo sguardo su un tetto di lamiera blu?».

Direi che questa bella superficie potrebbe essere sfruttata per fare un murales da guinnes dei primati. Magari qualche graffitaro ci andrebbe a nozze...


31/10/2008 14:55
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Ho sentito cose discordi sulla ristrutturazione del piccolo padiglione D. C'e chi parla di riqualificazione e c'è chi parla di demolizione con annessione al nuovo B.
Ne sapete di più?
03/11/2008 17:22
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Re:
GenoaJackson, 31/10/2008 14.55:

Ho sentito cose discordi sulla ristrutturazione del piccolo padiglione D. C'e chi parla di riqualificazione e c'è chi parla di demolizione con annessione al nuovo B.
Ne sapete di più?




Nel D ci sono ancora le aule di ingegneria (che sono state messe a norma alcuni anni fa), per cui mi sa che finche' Ing non si sposta agli Erzelli dubito si possa parlare di demolizione.
22/03/2009 20:51
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Fiera, tre milioni per il tetto a specchio di Jean Nouvel
«Sarà il nostro biglietto da visita blu, un simbolo forte di riconoscimento per la Fiera e per tutta la città», si compiace Roberto Urbani, amministratore delegato e direttore generale dell’Ente di piazzale Kennedy.

Da pochi giorni è ufficiale: il Comune ha stanziato tre milioni di euro per il completamento del padiglione B, secondo il disegno originario di Jean Nouvel. Vale a dire, la realizzazione di quel tetto capace di riflettere i colori cangianti del cielo che era stato accantonato per mancanza di risorse. Ora i soldi ci sono, pescati dal plafond dei residui ex Colombiane che sono il vero, grande motore delle opere pubbliche sotto la Lanterna.

Tre milioni di euro per la copertura a specchio del padiglione B. Ma non solo questo. Altri due milioni e mezzo di euro, emersi dallo stesso budget, sono stati destinati al restauro esterno del santuario dell’Acquasanta. In totale, cinque milioni e mezzo di euro. La cifra costituisce, di fatto, un risparmio su altre opere da finanziare con i soldi delle Colombiane e che erano inserite nell’accordo di programma stipulato nel marzo 2007 tra Presidenza del Consiglio, Regione, Provincia e Comune. Quali? Il rifacimento della copertura del Bisagno nel tratto terminale, davanti alla Fiera, e la manutenzione straordinaria del Ponte Monumentale. Progetti, rispettivamente, da 4,5 e un milione di euro.

da ilsecoloxix.it
25/03/2009 12:23
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Mi ciedo come sia possibile che nel 2009 esistano dei fondi residui delle Colombiane...ogni tanto salta fuori qualcosa e mi tocco chiedendomi come possa essere vero...soprattutto con il bisogno di soldi che c'è in giro...
21/04/2009 17:55
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nessuno di voi ha mai notato che il 'tetto' del padiglione B é sempre al sole? Metterci dei bei pannelli solari cosí da garantire una fornitura di elettricitá pressoché gratuita per tutta la fiera no,eh?
E quando la fiera é chiusa, l'energia prodotta viene deviata all'ENEL, che cosi consuma un po meno con la sua SCHIFOSA centrale a carbone..

E non venitemi a dire che c'é si sole ma non a sufficenza perché i pannelli solari li hanno anche in Svezia, dove di sole ce n'é meno che qua..

Che ne dite?
21/04/2009 20:43
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Dico che hai fatto una considerazione molto intelligente. Secondo me ove possibile, tutti gli edifici di nuova concezione dovrebbero essere dotati per legge di pannelli solari, quantomento per soddisfare le richieste energetiche di mantenimento. Ma si sa siamo in Italia....
21/04/2009 20:45
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Re:
Lollo_amt, 21/04/2009 17.55:

..una fornitura di elettricitá pressoché gratuita per tutta la fiera ..


Penso tu abbia fatto dei conti per dare una affermazione così sicura, vero? [SM=x1177057]
Mi dici i parametri che hai considerato? Io saprei forse malamente calcolare la potenza erogabile dai pannelli, ma non ho la ben che minima idea delle necessità della fiera..quanto al risparmio di energia dalla centrale della lanterna, a me verrebbe intorno all'1 o 2 permille, a te?

Lollo, scusa ma tu te le vai a cercare.

Se dici: ma perchè, con una superficie così vasta, non hanno pensato a mettere dei pannelli solari ( termici, suggerisco io, perchè rendono 7-8 volte i fotovoltaici), siamo tutti d'accordo: nel 2009 dovrebbe essere obbligatori.

Ma quando dici che ci alimenti tutta la fiera e che risparmi carbone, dimostri:
ignoranza, e nessuno te ne fa colpa, vista la tua età;
arroganza, di colui che crede, acriticamente, di aver capito tutto : e questo è per me molto grave.

[SM=x1405311] Ti prego, come già altri in questo forun, di pensare di più prima di sparare sentenze che non sarai mai in grado di difendere e, in fin dei conti di usare un poco più di moderazione nei giudizi.



[Modificato da ralco 21/04/2009 21:04]
21/04/2009 21:11
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A me dispiace di aver fatto al figura da arrogante e mi dispiace pensare che io lo sia...

Non ho considerato nessun parametro, sono andato a naso.. comunque siamo certi che non riuscirebbe a garantire una fornitura per tutta la fiera? Almeno per la metá?

Cmq é un peccato non mettere i pannelli sul tetto del pad. B.. risorse sprecate!
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