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La Passione di Gesù

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2021 16:23
17/04/2014 10:36
 
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Cosa ci insegna Gesù con la Sua Passione
La Passione di Gesù



Pur essendo il momento più importante per il mondo cristiano, la Pasqua cattura sempre meno la nostra attenzione. Non ci appare gioiosa e universale come il Natale. Anzi, si parla di morte, di sofferenza, di chiodi e flagellazioni. E nonostante che il tutto culmini nella vittoria della risurrezione di Gesù, non la viviamo con lo stesso coinvolgimento.

Perché Gesù muore in croce? Egli risponde che è venuto per ubbidire a Dio “…sia fatta la tua, non la mia volontà…” (Luca, 22, 42) La missione di Gesù è quella di servire e dare la propria vita in riscatto per molti, l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. L’obbediente fino alla morte, come lo chiama San Paolo. “Offerta del Figlio di Dio fatto uomo che, liberamente e per amore, offre la propria vita al Padre suo nello Spirito Santo per riparare la nostra disobbedienza. […] Gesù ha riparato per i nostri errori e dato soddisfazione al Padre per i nostri peccati.” 

La mia giustizia – dice Dio a Santa Maria Maddalena de’ Pazzi – si è cambiata in clemenza con la vendetta presa sopra le carni innocenti di Gesù Cristo. Il sangue di questo mio Figlio non chiede da me vendetta, come il sangue di Abele, ma chiede solo misericordia e pietà: ed a questa voce non può la mia giustizia non restare placata.”

 

Gesù ci regala la salvezza tramite il suo immenso sacrificio, una testimonianza d’amore sconfinato e divino. Ma non possiamo accontentarci di questa semplice constatazione. Quando veniamo invitati a meditare la morte e resurrezione di Gesù, non possiamo limitarci ad un breve momento di commozione, per poi tornare alle nostre faccende e scrollarci di dosso il pensiero.

Cosa possiamo dire quindi, ancora oggi, in una realtà che è indifferente se non ostile, sulla Passione? Gesù ci dà un’indicazione molto semplice: fare la volontà del Padre, come è scritta nel Vangelo. 
Il dolore fisico, l’umiliazione, la morte, tutto ciò che Gesù ha subito è stato da Lui liberamente accettato per fare la volontà di Dio. 
Ecco che cosa ci dice la passione: non esiste altra via se non quella di Dio. Per scoprirla dobbiamo metterci in cammino, seguendo i Comandamenti, meditando il Vangelo e pregando. 
A cosa ci conduce questo cammino? All’amore di Dio, unica vera fonte di felicità. Già sulla terra. “Vado a prepararvi un posto”, dice Gesù. A questo dobbiamo anelare, e cercarlo con tutti i mezzi.

Troviamo sempre più spesso persone che ritengono che la felicità non esiste, soltanto perché non la trovano, non sanno dove cercarla. 

Nella Passione Gesù ci dice che invece essa è parte del nostro cammino, ci accompagna se noi accettiamo di seguirlo. E questa deve essere una scelta radicale. Possiamo – certo – meditare la sofferenza di Gesù. Possiamo prendere atto e commuoverci dei suoi patimenti. Ma nulla di tutto questo acquisisce senso se non si insinua in noi la volontà di un cambiamento, di abbandonare la mediocrità materiale e di iniziare un cammino spirituale, così come ci viene indicato.

Questo cammino non è mai scorrevole. È facile incontrare delle difficoltà, degli imprevisti che in un modo o nell’altro tendono a fermarci. Ma se teniamo fissa in noi l’immagine di Gesù, dell’obbediente fino alla morte, troveremo la forza di superare ogni ostacolo, e di raggiungere quel posto che Lui ci ha preparato.

 
Continua a leggere - clicca qui Quaresima: viverla e comprendere il significato

Vedi anche: Nella Passione la mia umanità


[Modificato da PercorsodiFede 05/10/2021 16:23]
25/03/2015 23:44
 
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Perché meditare la Passione di Gesù?
Ecco i frutti che se ne ricavano:


1. L'amante delle anime, il nostro amante Redentore, dichiarò che non ebbe altro fine nel venire in terra a farsi uomo, che di accendere fuoco di santo amore nei cuori degli uomini: sono venuto a portare il fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso (Lc 12, 49).
Quanti cuori felici, nelle piaghe di Gesù, si sono talmente infiammati ad amarlo che non hanno rifiutato di consacrargli i beni, la vita e tutto se stessi, superando con grande coraggio tutte le difficoltà che si frapponevano nell'osservanza della legge divina per amore di quel Signore che, essendo Dio, volle tanto soffrire per loro amore!
Questo fu appunto il consiglio dell'Apostolo per correre speditamente nella via del Cielo: Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità da parte dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo (Eb 12, 3).

2. Sant'Agostino, davanti a Gesù impiagato sulla croce, così dolcemente pregava: Scrivi, o mio amatissimo Salvatore, scrivi sopra il mio cuore le tue piaghe, perché in quelle io legga sempre il tuo dolore e il tuo amore: perché avendo davanti ai miei occhi il gran dolore che tu, mio Dio, soffristi per me, io soffrirò con pace tutte le pene che mai mi occorrerà patire.

3. E da che mai i santi hanno preso animo e fortezza per soffrire i tormenti, martìri e le morti, se non dalle pene di Gesù crocifisso?

4. Chi potrà poi amare altro oggetto che Gesù, vedendolo morire fra tanti dolori e disprezzi, per attirarsi il nostro amore?
Un pio eremita pregava Dio di insegnargli che cosa dovesse fare per amarlo perfettamente. Il Signore gli rivelò che per giungere al suo perfetto amore, l'esercizio più adatto era meditare spesso la sua Passione.

5. Diceva il P. Baldassarre Alvarez che l'ignoranza dei tesori che abbiamo in Gesù, era la rovina dei Cristiani; perciò la meditazione della Passione di Gesù Cristo era quella da lui più amata e usata.
Meditava specialmente tre patimenti di Gesù: la povertà, il disprezzo, il dolore.

6. San Bonaventura insegna che chi vuole crescere di virtù in virtù, di grazia in grazia, mediti sempre Gesù appassionato.

7. Sant'Agostino diceva che vale di più una lacrima spanta per memoria della Passione di Gesù, che un pellegrinaggio a Gerusalemme ed un anno di digiuno a pane e acqua. Perché il nostro Salvatore ha patito tanto affinché vi pensassimo.
Da pochi Gesù è amato, perché pochi considerano le pene che ha patito per noi; ma chi le considera spesso, non può vivere senza amare.

8. Per questo l'Apostolo diceva che egli non voleva saper altro che Gesù e Gesù crocifisso, cioè l'amore ch'esso ci ha dimostrato sulla croce (cf 1 Cor 2, 2).
E in verità, da quali libri possiamo meglio apprendere la scienza dei santi, che è la scienza di amare Dio, che da Gesù crocifisso?

9. San Tommaso d'Aquino, visitando San Bonaventura, gli domandò di quale libro si fosse maggiormente servito per trovare tante belle dottrine che aveva scritto. San Bonaventura gli mostrò l'immagine di Gesù crocifisso, tutta annerita dai tanti baci che le aveva dato, dicendo: "Ecco il mio libro, dal quale ricavo tutto ciò che scrivo; mi ha insegnato tutto quel poco che so".
Tutti i santi hanno appreso l'arte di amare Dio dallo studio del crocifisso.

10. San Francesco con questo dolce studio del Crocifisso divenne quel grande serafino.

11. Ecco dunque il libro: Gesù crocifisso.
Se lo leggeremo spesso, resteremo anche noi da una parte bene ammaestrati a temere il peccato, e dall'altra infiammati ad amare un Dio così amante, perché leggeremo in quelle piaghe la malizia del peccato che ha ridotto un Dio a soffrire una morte così amara per soddisfare la divina giustizia; e l'amore che ci ha mostrato il Salvatore nel volere patire tanto per farci intendere quanto ci amava.

12. Preghiamo la divina madre Maria, perché ci ottenga dal Figlio la grazia di entrare anche noi in quelle fornaci d'amore dove ardono tanti cuori innamorati. Amen.

(Sant'Alfonso Maria de Liguori - Meditazioni sulla Passione)
03/04/2015 11:09
 
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Riflessioni per il Venerdì Santo

Gesù pende morto dalla croce

Anima mia, alza gli occhi e guarda quell'uomo crocifisso. Guarda l'Agnello divino già sacrificato su quell'altare di pena. Pensa che è il figlio diletto dell'Eterno Padre e pensa che è morto per l'amore che ti ha portato.
Vedi come tiene le braccia stese per abbracciarti, il capo chino per darti il bacio di pace, il costato aperto per riceverti nel suo Cuore.

Che dici? Merita d'essere amato un Dio così amoroso?

Senti quello ch'egli ti dice dalla croce: Vedi, figlio, se vi è nel mondo chi ti abbia amato più di me.

Caro mio redentore, ben riconosco in queste vostre piaghe e lacere membra, il tenero affetto che per me serbate. Non permettete che mi scordi più della vostra morte.

(S. Alfonso)
[Modificato da worry 03/04/2015 11:10]
24/02/2016 08:22
 
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La preghiera di S. Alfonso è bellissima riassume il senso della Passione di Gesù: il suo Divino Amore!
16/03/2016 13:57
 
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Preghiere per meditare la Passione in tempo di Pasqua:

- Via Crucis

- Coroncina della Divina Misericordia

- A Gesù Crocifisso

- Stabat Mater

16/03/2016 19:59
 
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Le mie preferite sono senza dubbio: la Via Crucis e la Via Lucis.
16/03/2016 20:04
 
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Negli ultimi tempi è anche molto diffusa la Via Matris, per meditare le sofferenze di Maria.

[Modificato da worry 17/03/2016 10:46]
20/03/2016 12:29
 
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Domenica delle Palme
Oggi, domenica delle Palme, ricordiamo l'ingresso di Gesù in Gerusalemme e la Passione.
In questa settimana che ci prepara alla Pasqua siamo invitati a riflettere su 2 cose:

1. Gesù è consapevole della sua Passione imminente. Nessuna sofferenza gli è risparmiata, tanto che prima di essere catturato arriva addirittura a sudare sangue per la paura.
Ma con la forza della preghiera supera la paura per poter fare la volontà di Dio. Dio dà sempre la forza di compiere ciò che è giusto. Quando umanamente pensiamo che una prova sia troppo difficile per noi, dobbiamo ricordare che con la preghiera arriverà sempre l'aiuto.
Non è un caso che Pietro, anziché pregare per non cadere in tentazione, si addormenti. E poi non abbia la forza di restare al fianco di Gesù: lo rinnega per tre volte.

2. Riconoscere che Gesù è il Figlio di Dio non è sufficiente per la nostra fede. Anche i demoni lo riconoscono come tale, anche Pilato non lo giudica colpevole. Eppure, per scrupoli umani, lo manda ugualmente a morire.
La fede non è una semplice idea. Ha senso di esistere quando la si mette in pratica. Per fare questo occorre imparare a fare una cosa di cui tutti siamo capaci: amare. È l'amore che rende la fede vera, viva, operante. È l'amore per Gesù, che in questi giorni di Quaresima siamo invitati a riscoprire, che alimenta la voglia di fare la sua volontà. Ed è l'amore di Gesù per noi che incessantemente lavora per renderci più simili a Lui.

Ancora una volta è la preghiera, sempre la preghiera, che fa la differenza. È nella preghiera che si impara a conoscere Dio, e conoscendolo si impara ad amarlo. Nella preghiera Dio aiuta a sconfiggere i vizi, a ritrovare la pace, a portare serenità, a conferire forza per superare ogni ostacolo, a trasformare il più incallito peccatore in un santo.
01/03/2017 14:04
 
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