Cara Simona, benvenuta nel forum
La tua situazione, purtroppo, è comune a molte persone e capisco perfettamente la tua grande difficoltà a voltare pagina.
Concordo pienamente con ciò che ha detto Conny e vorrei aggiungere anche dell'altro, prendendo punto da una mia esperienza personale, in parte simile alla tua.
Non può esistere una relazione in cui è solo uno dei due a dare tutto. Capita di doversi supportare nei momenti di debolezza, capitano le occasioni in cui uno non riesce a dare più del 30%, e allora l'altro deve metterci il 70, ma questa non può essere la normalità.
In una relazione, così come in qualsiasi rapporto con una persona, conta solo una cosa: i fatti.
Le parole, le email, i messaggi, sono tutte cose prive di valore. Le parole sono facili da scrivere e da inventare. In questo momento è logico che questo ragazzo ti cerca. Chi rinuncerebbe ad una persona sempre disponibile, sempre pronta ad accettare e perdonare tutto?
Lui ti cerca perché sa benissimo che difficilmente potrà trovare un'altra con la tua stessa bontà, perchè ti conosce alla perfezione, sa quali sono i tuoi punti deboli e preme su questi per farti sentire in colpa.
Il senso di colpa è un'arma potentissima. Se lui riesce a maneggiarla bene può con facilità logorarti, riempire la tua testa di dubbi e ripensamenti.
Questo non deve succedere perchè ti toglie lucidità, ti toglie la capacità di giudicare le cose in modo razionale.
Domanda: dove sta la coerenza?
Come può una persona affermare di amarti, di essere cambiata, di essere pentita, se poi nei fatti concreti non applica nessuna di queste cose?
Se, anziché apprezzarti, sottolinea le cose di te che lui vede come difetti? Papa Francesco recentemente ha detto una cosa molto vera: "si sminuisce gli altri perché si vuole innalzare se stessi".
Le persone che agiscono in questo modo, in realtà, sono le più piccole, le più insignificanti di tutte. Sono quelle che trovano nella critica agli altri l'unico modo per valorizzare se stesse, perchè non hanno reali qualità da coltivare.
Da come tu hai descritto la tua storia non ho alcun dubbio e ti posso dire con assoluta certezza che hai fatto la cosa giusta.
Una relazione non può essere una tortura, e anche se fosse vero che lui soffre così tanto (perchè potrebbe benissimo essere una strategia atta ad aumentare il tuo senso di colpa) tu non sei ne una crocerossina ne una missionaria. Sei una persona che ha diritto ad una storia che la faccia stare bene. Non si può stare con qualcuno con cui non si può essere se stessi, con cui non si può avere tranquillità.
Ora però ti posso anche dare una bella notizia
Il modo per uscire da questa situazione difficile esiste, e risiede nella preghiera. Prega tanto, più che puoi. Prega perchè lo Spirito Santo ti illumini e ti faccia ragionare lucidamente, senza che i sentimenti ti offuschino la ragione. E' un mezzo potente ed infallibile.
Tu hai già compiuto il passo più importante, cioè quello di porre fine alla storia, ma i problemi non sono senz'altro finiti e sicuramente te ne sarai resa conto. Dieci anni sono lunghi e non è facile staccarsi da una persona dopo tutto questo tempo. Uniamoci il senso di colpa (comprensibile, ma ti assicuro che è ingiustificato) e i suoi continui messaggi che scombussolano ulteriormente, c'è ancora un po' di strada da percorrere.
Ciò a cui devi ambire è la libertà e la serenità mentale. Torno a ripetermi, ma lo faccio perchè è fondamentale: riponi tutto nella preghiera. Questa ti da veramente una forza incredibile e la capacità di valutare le cose lucidamente.
Una volta che tu per prima ti sarai convinta di aver fatto la cosa giusta, il passo successivo sarà gestire la mancanza e il senso di vuoto. Devi cercare il più possibile di sviare la mente, concentrarti su altro, magari uscire con gli amici, leggere qualche libro. Insomma svagarti. Quando il pensiero ritorna su di lui, sforzati di cancellarlo immediatamente. Con un po' di allenamento ci riuscirai e le cose saranno molto più facili, finché nel giro di poco tempo recupererai la serenità.
Infine arriviamo alla tua ultima domanda, sul fatto che tu stia facendo bene o male.
E' bene fare subito una precisazione: essere cristiani significa mirare alla bontà, non alla stupidità.
Se lui ti chiede scusa, sei tenuta a perdonarlo, certamente. Ma il perdono non implica che tu debba essere la sua ragazza. Perdonare significa non serbare rancore, non tornare amici come prima.
Spesso noi trascuriamo una cosa che invece è di vitale importanza: il benessere della nostra anima.
L'anima ha bisogno di essere alimentata, di stare bene e in armonia.
Se noi ci circondiamo di persone cattive, se condividiamo la nostra vita con loro, inevitabilmente la nostra anima ne soffrirà e non riusciremo più a progredire nel cammino spirituale.
Tu non commetti nulla di male nel fare quello che stai facendo, perchè stai ascoltando il grido disperato della tua anima che per troppi anni è stata rinchiusa nell'ansia e nell'insicurezza. Questo non significa gettare la spugna o essere cattivi. Significa soltanto fare la cosa giusta.
Spero di esserti stata almeno un po' utile, anche se so perfettamente che in momenti come questi è difficile trovare una via d'uscita.
Per qualsiasi cosa noi siamo sempre qui
P.S. perdona l'estrema lunghezza di questa risposta, mi sono lasciata trascinare