Ciao Conny1810,
rispondo alla tua domanda:
"ma, quale sarà il tuo stato d'animo quando, io spero il più lontano possibile, ti vedrai finire i tuoi giorni e avvicinarsi la fine se non avrai la speranza di una vita eterna dopo la morte dove poter vivere felice per l'eternità?"
Ma... non posso dire che non avrò paura di morire... spero che mi funzioni ancora il cervello, e spero di avere il conforto di una vita vissuta al pieno delle mie possibiità, e senza rimpianti.
"credi propio che di te resterà solo polvere e della tua vita solo il ricordo?"
Sì, penso che rimarrà solo polvere, e il ricordo forse ce l'avranno di me le persone che mi hanno conosciuto.
Ciao Benny80,
tu scrivi:
"Io penso che il fatto di avere un'anima si possa percepire in ogni istante, quando ci si sente in colpa per essersi comportati male, quando si soffre per il tradimento di una persona cara, quando si fà del bene e si avverte una serenità indescrivibile....."
Queste che tu descrivi si chiamano emozioni, e non sono prerogativa solo degli esseri umani, ma di tutti i mammiferi con un cervello molto sviluppato.
"dove va a finire quella linfa vitale che ci permette di distinguerci dagli oggetti e da tutto ciò che è inanimato?"
Quella che tu chiami linfa vitale, non è prerogativa solo degli esseri umani, ma anche di tutti gli organismi viventi. Se poi tu ti riferisci al fatto che noi esseri umani siamo in grado di comunicare le nostre emozioni, i nostri sentimenti e le nostre idee grazie a un sistema di linguaggio molto superiore a quello degli altri animali, ciò è dovuto alla elevata massa celebrale della nostra specie "Homo Sapiens Sapiens". Quando il nostro cervello si ammalerà, invecchierà, morirà, di conseguenza tutta la nostra "linfa vitale" seguirà la stessa fine.
Giustifico il mio fatto di essere perchè quel qualcosadi intangibile ed invisibile di cui tu parli lo chiamo "idee ed emozioni" che tu sei in grado di trasmettere finchè sei vivo, quando muori non puoi più comunicarle, ma le altre persone si ricordano di quelle "idee ed emozioni" che una volta avevi espresso.
Ciao RyuHaiabusa,
secondo me questa discussione e questo confronto tra idee differenti, non è afatto inutile, mi dispiace che tu la pensi così. Non penso di essere una pecorella smarrita, ma credo invece di aver raggiunto un certo grado di consapevolezza.
Benny80 ha scritto:
Crescendo però si dovrebbe maturare un maggior senso critico, una capacità intrinseca di decidere autonomamente e di prendere posizioni anche differenti rispetto a quelle "ereditate" dalla famiglia! Anche questo è un connotato dell'essere adulti! E un cambiamento di posizione può essere stimolato da alcuni particolari eventi, dalla conoscenza di determinate persone, ecc."
Sono d'accordo con te, infatti io sono stato educato in parrocchia come voi credo, e solo verso 15-16 anni ho iniziato a sviluppare il mio senso critico e ho preso una posizione differente da quella trasmessa dall'ambiente in cui vivevo.
Ciao