Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!


vai al sito www.metrogenova.com
 

AVVISO IMPORTANTE
A partire dal 1° gennaio 2020 il nostro forum è visibile in sola lettura. Per contatti con la nostra Associazione, vi invitiamo a visitare il nostro sito (www.metrogenova.com) o la nostra pagina facebook (www.facebook.com/metrogenova/)
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Il nuovo sindaco di Genova

Ultimo Aggiornamento: 26/06/2017 22:30
14/02/2012 22:56
A volte le retrocessioni servono a far risorgere.... [SM=g27988]

Fine [SM=x1177061]
15/02/2012 01:04
OFFLINE
Post: 520
Registrato il: 03/02/2011
Città: GENOVA
Età: 58

Per rintuzzare la discussione aggiungo una "L"...

www.genova24.it/2012/02/pdl-verso-le-comunali-bagnasco-bacchetta-grillo-inopportuno-servono-tutti-i-contribut...

Articolo n° 28114 del 14/02/2012 - 18:39

Pdl verso le Comunali, Bagnasco bacchetta il senatore Grillo: “Inopportuno, servono tutti i contributi”

Genova. Inopportune, o quantomeno di scarso interesse. Così il consigliere regionale Pdl Roberto Bagnasco bolla le dichiarazioni del collega e senatore Luigi Grillo che solo due giorni fa aveva decretato la fine del “partito di un solo gruppo dirigente”, con palese riferimento all’egemonia scajoliana all’interno del Pdl locale.

“Mi meraviglio che il senatore Grillo, con l’esperienza che ha e in un momento così difficile, si sia perso in una diatriba che non interessa a nessuno – è il commento di Bagnasco – abbiamo una grossa responsabilità su Genova”. Un’occasione storica, la definisce il consigliere regionale, “che riflette la crisi dei partiti e non solo del Pd. Su questo dobbiamo essere assolutamente chiari, avere il coraggio di superare la logica di partito e confrontarci con le posizioni a noi poù vicine”.

Il passo successivo è trovare un candidato “e sostenerlo con grande convinzione. Se non lo faremo perderemo un’opportunità storica, per noi, per Genova e per chi crede che la città possa recuperare un po’ di ciò che ha perduto nei 30 anni di governo di centrosinistra”.

Nonostante le parole del senatore Grillo, Claudio Scajola comunque resta una presenza da novanta. “Ha sempre avuto grande responsabilità, ha anche una conoscienza molto importante della situazione, sarebbe poco intelligente rinunciare a tutti i contributi, e dunque anche al suo – conclude Bagnasco – sarà importante a livello genovese, così come sono importanti le richieste della base che ci ha chiesto di scegliere per Genova un candidato sindaco all’interno o anche al di fuori del partito”.

E fuori le voci potrebbero indicare Lorenzo Cuocolo, docente universitario, corteggiatissimo dall’Udc e da quella parte di scajoliani del Pdl che vorrebbero ricostruire la casa dei moderati, anche approffitando della svolta a sinistra delle primarie impressa con la vittoria di Marco Doria.




15/02/2012 08:23
OFFLINE
Post: 15.551
Registrato il: 11/07/2006
Città: GENOVA
Età: 53
Capotreno
Re:
Pinuccio "58, 2/14/2012 9:41 PM:

però penso che la disaffezione della politica da parte di un terzo dei cittadini venga dal fatto che la Sinistra da molto tempo non esiste più. e che per quel poco che esiste ha spesso deluso l'elettorato con politiche liberiste degne del peggior schieramento di Destra.


[SM=g28002]

15/02/2012 08:49
OFFLINE
Post: 8.819
Registrato il: 11/04/2005
Città: GENOVA
Età: 53
Amministratore
Capotreno
Che poi le politiche liberiste (che in Italia nessuno fa, se non a chiacchiere e quando gli conviene, diciamo a corrente alternata) siano così negative, naturalmente è tutto da vedersi. [SM=g27985]

Per la verità, mentre concordo sull'opportunità storica di un vero cambiamento in città offerto dalla candidatura a sinistra di un esponente della sinistra estrema, dal programma impalpabile (ma comunque contrario alle grandi scelte logistiche), proveniente dal mondo radical chic tributario di un sistema di potere consolidato (mondo così tipico del mio quartiere di origine!), rabbrividisco al pensiero di colpi di coda di un personaggio come Scajola che, in qualunque paese normale, sarebbe uscito dalla scena politica dopo l'incredibile episodio della casa con vista sul Colosseo.

Per la verità non è dato sapere come si porrà lo schieramento (gli schieramenti?) opposto a Doria e quali candidati proporrà.

Oggi come oggi, è candidato Musso con una lista civica di stampo direi liberale ma pure un po' elitario, ma comunque molto lontana da una certa idea della destra dal manganello facile e avversa allo straniero.
Musso può fare bene a mio avviso, anche perché ha già dimostrato la sua autonomia dai partiti "classici" ed ha esperienza di elezioni locali. Secondo me deve però imparare a parlare maggiormente alle classi popolari.

Per il resto, sinceramente sorrido alle manovre di quel personaggio a mio avviso squallido che è Monteleone, banderuola che va dove è il potere, ieri pappa e ciccia con la sinistra, oggi pronto a smarcarsi per riconquistare una impossibile verginità. Mi chiedo come possano tollerare l'occupazione del loro partito i centristi casiniani: probabilmente ne sono lieti. Affari loro.

Credo che la Lega se ne andrà per conto suo: un partito che ha avuto una interessante involuzione nel senso di un radicalismo verso posizioni da destra estrema che non aveva mai presentato così marcate e maggioritarie al suo interno. Le tematiche schiettamente autonomiste e per il taglio e la razionalizzazione dei costi della macchina pubblica e moralizzazione della politica appaiono in questo momento secondarie e ho l'impressione che sia un grosso errore da parte loro. Credo che in Liguria farà malissimo.
[Modificato da euge1893 15/02/2012 09:11]
15/02/2012 08:50
OFFLINE
Post: 4.170
Registrato il: 26/10/2006
Città: GENOVA
Età: 65
Capotreno
Pinuccio, concordo perfettamente con la tua analisi sulla sinistra che ha perso le proprie coordinate: "fuori luogo e fuori tempo" mi sembra il richiamo a "Bendiera Rossa" che evoca una centralità della classe operaia che non è più così dominante: il mondo è comunque cambiato, ed essere di sinistra-sinistra (ed essere comunisti, cosa che invece non trovo assolutamente fuori luogo e di cui non credo ci si debba in nessum modo vergognare [SM=g28002] )sta anche nell'individuare nuovi modelli e nuove istanze di rappresentanza.

Per esempio, il rispetto dell'ambiente, la critica al vorticoso modello di sviluppo oggi dominante, il far credere che l'interesse del mondo imprenditoriale corrisponda sempre e comunque all'interessse del paese. E anche la decrescita, tanto oggetto di ironia da parte di molti (tra i quali Musso) che mi sembra meritevole di attenzione: Monti non mi piace per niente, ma ho un grande rispetto per la sua decisione di declinare la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Una delle cose da mettere in discussione, infatti -assieme alle mega opere a prescindere - sono i grandi eventi: fonte indiscussa di sprechi, corruzione, cementificazioni, costi gonfiati e profitto per pochi, con ricadute positive risibili sulla collettività, come insegnano i casi di Torino e soprattutto Atene (che poi si è vista presentare il conto [SM=g28000] ). [SM=g28001]

La squadra di Doria mi sembra interessante, anche se molto eterogenea: di Luca Beltrametti e Silvio Ferrari ho grande stima, come pure della past soprintendente Rotondi Terminiello, ma vi sono anche medici, operatori sociali, imprenditori, figure vicine alla Compagnia di San Paolo. Devo dire che la cosa mi intriga, certo la sfida è tutta da giocare. [SM=g27988]

P.S. Euge, le dottrine liberiste di Milton Friedman e dei suoi seguaci dominano il mondo da quasi trent'anni, e, in termini di disuguaglianze sociali, qualità della vita diffusa, dominio della finanza per cui un voto di un' agenzia rating può mandare in crisi uno Stato stiamo spalando vagonate di merda, fai un pò te. Prova a chiederlo a tanti americani indotti a indebitarsi fino agli occhi per poi trovarsi col culo per terra e senza casa. E questi sono i cittadini del cuore dell' impero, figuriamoci i sudditi delle periferie. [SM=g27988]





[Modificato da Trammax 15/02/2012 09:29]
15/02/2012 09:10
OFFLINE
Post: 8.819
Registrato il: 11/04/2005
Città: GENOVA
Età: 53
Amministratore
Capotreno

Non credo che lo strapotere delle agenzie di rating sia colpa della povera scuola di Chicago.
Le diseguaglianze sociali ci sono sempre state, perché ci sono individui più intelligenti, più capaci, più volenterosi e più fortunati ed altri meno; l'importante è che a tutti siano assicurate opportunità di partenza per quanto possibile simili e che ai meno dotati e ai più sfortunati sia garantita una dignitosa assistenza, se ne hanno diritto.
E' l'intrusione continua dello stato nella vita dei cittadini, l'eccessiva regolamentazione di ogni aspetto dei rapporti socio economici, la pretesa di redistribuire i redditi anche e soprattutto a favore dei parassiti (concetto ben diverso dai meritevoli di assistenza pubblica), la normativa fiscale che premia la rendita fondiaria ma taglia le gambe a chi rischia, il lavoro del settore pubblico sempre a bassissimo valore aggiunto, la spesa pubblica clientelare e incontrollata, lo stato imprenditore, a minare le basi dell'economia e a determinare la povertà specialmente delle classi meno abbienti.
Durante la crisi a cavallo fra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80, Ronald Reagan diceva "In this present crisis, government is not the solution to our problems; government is the problem".
Credo che avesse pienamente ragione: lo stato (il settore pubblico) è sempre il problema, non la soluzione dei problemi.
Dopodiché questioni di punti di vista, caro. Come sempre [SM=g27985].
[Modificato da euge1893 15/02/2012 09:34]
15/02/2012 09:26
OFFLINE
Post: 4.170
Registrato il: 26/10/2006
Città: GENOVA
Età: 65
Capotreno
Corretto il nome del capo dei Chicago Boys. [SM=g27985]
Preferisco sorvolare su quanto hanno rappresentato Ronald Reagan, i suoi degni seguaci (Bush Padre e figlio) e loro teorie.

Su una cosa voglio però puntualizzare: smettiamo di pensare che il liberismo abbia rappresentato il trionfo della meritocrazia: in realtà non sono stati i migliori ma i più furbi, i più più astuti, i più dinasticamente protetti, i più disonsesti a vedere moltiplicarsi spaventosamente il proprio potere. [SM=g27988]

Per usare una metafora scolastica: il liberismo non è il collegio dei Gesuiti o la Normale di Pisa, sono il CEPU e i diplomifici: basta pagare ed ottieni quello che vuoi..
Reagan era un attore di quarta categoria, i Bush discendenti di una generazione di petrolieri texani ignoranti come capre ed ammanigliati quanto basta per schivarsi gli obblighi di leva.

E i predicatori governativi (tutti di scuola bocconiana e liberista, ca va sans dire)sui giovani bamboccioni e sfaticati hanno ampiamente goduto di corsie preferenziali (ultraprotette, altro che cordoli)per sè e per i propri pargoli. Vedi la figlia della Fornero e quel bell'elemento del sottosegretario Martone (quello del "Se a 28 anni non sei laureato sei uno sfigato") [SM=g27996]


Ma ora mi sa che siamo apertamente OT.... [SM=x1177061]




[Modificato da Trammax 16/02/2012 09:11]
15/02/2012 11:41
OFFLINE
Post: 2.406
Registrato il: 30/03/2010
Città: ARENZANO
Età: 54
Per la serie 'ROSICHIAMO PESANTE'
www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-14/vincenzi-radio-124251.shtml?uuid=...

Date una lettura,è davvero divertente.
Come al solito,la signora se la prende con tutti e si lancia in paragoni alquanto azzardati...
[Modificato da brioskj 15/02/2012 11:42]
15/02/2012 12:02
OFFLINE
Post: 4.147
Registrato il: 12/07/2006
Capotreno
Certo non si puo` dire che manchi di ego, visto il paragone con Obama, ma dimostra anche la sua abissale ignoranza visto che Obama le primarie le sta facendo (e vincendo a mani basse, naturalmente).
15/02/2012 14:00
OFFLINE
Post: 1.785
Registrato il: 13/05/2006
Città: GENOVA
Età: 44
E adesso,che fare?
Una cosa che fa riflettere è che alle elezioni primarie sono andate a votare poche persone, può darsi per il tempo inclemente, o perchè le sedi del PD sono in effetti un po' dimesse ed hanno spesso un aspetto di trascurateza che non invita alla fiducia,o perchè il contributo monetario è stato considerato troppo pesante (io me ne ero semplicemente scordato!). Invece nel 2005 quando si tennero le primarie del centrosinistra nazionali c'erano state anche delle code ai "seggi",e qui a Genova avevano partecipato davvero molte persone.
Secondo me ci sono stati anche dei voti "pirati", cioè attivisti di centrodestra che hanno votato intenzionalmente Doria per sabotare il PD e far vincere un candidato ritenuto meno pericoloso, anche a Milano tra l'altro si vocifera sia accaduto lo stesso nei confronti di Pisapia, voti che in una condizione di forte affluenza sarebbero stati poco pesanti,ma domenica hanno pesato molto.
Comunque un'altra cosa risulta chiara, le candidate del PD hanno convinto ben poche persone, e lo stesso PD pare abbia perso consenso, in genere i suoi simpatizzanti corrono a votare quando ci sono elezioni di qualsiasi tipo perchè è un po' un tratto caratteristico queso "voler esserci", a questo viene da pensare che chi fra loro non è andato alle primarie, difficilmente andrà a votare alle elezioni comunali
15/02/2012 15:47
OFFLINE
Post: 2.406
Registrato il: 30/03/2010
Città: ARENZANO
Età: 54
A mio avviso,molto più semplicemente,la gente ne ha le scatole piene di persone che fanno politica da migliaia di anni,espressione di un apparato sempre più giurassico,che come risultati possono vantare poco costrutto e tanto [SM=x1405307] .Pinotti e Vincenzi sono due esempi perfetti di tutto ciò.O no?
15/02/2012 15:49
OFFLINE
Post: 4.379
Registrato il: 09/01/2008
Capotreno
La sinistra, oggi, non ha più una vera identità.
Non la ha perchè non esiste più l'elettorato di sinistra.
50 anni fa, il PCI aveva una solida base, fatta di famiglie operaie.
Nullatenenti, in affitto in case popolari, moglie casalinga che alleva i figli, marito che lavora in fabbrica.
Pochi effetti personali, nè macchina nè altro.
Se allora proponevi una patrimoniale, l'elettorato di sinistra era compatto a favore, se tassavi le auto anche. Se volevi tassare le proprietà immobiliari eri un eroe.
Oggi è cambiato tutto. Quasi tutti hanno una casa, tutti hanno due o tre macchine, molti hanno i figli che sono liberi professionisti o hanno un fratello che è artigiano o un cugino negoziante.
Se oggi fai una cosa di sinistra, come l'ICI o il bollo maggiorato sulle auto, quelli che a parole sono di sinistra si incazzano.
Perchè il valore della sinistra non esiste più, sono di sinistra solo per eredità.
Provate a chiedere a qualcuno come dovrebbe essere una politica di sinistra, chiedetelo a qualcuno che a parole è di sinistra, vedete cosa risponde, se risponde!
Molto facile che dica: abbassare il prezzo della benzina!
Oppure meno tasse. O parcheggi gratuiti. O abbasso il canone TV.
Nonostante tutto, a volte personaggi di sinistra riescono a attrarre voti di gente che di sinistra non è, tipo Ken Livinston, sindaco di Londra, dichiaratamente comunista ma eletto in una capitale finanziaria.
Molto più estremo di Doria, al punto di dire che il capitalismo ha fatto più vittime del nazismo.
Nonostante questo ha fatto due mandati trionfali in una delle capitali del capitalismo mondiale, grazie alla sua vena di populismo, comunista sì ma nemico degli scozzesi! Sembra incredibile, ma è stata un arma vincente!
Paradossalmente oggi, se uno dicesse: "sono comunista, cacciamo gli stranieri" prenderebbe moltissimi voti, sono pronto a scommeterci.
PS ovviamente non prenderebbe il mio, tanto per essere chiari [SM=g27988]

15/02/2012 17:19
OFFLINE
Post: 2.406
Registrato il: 30/03/2010
Città: ARENZANO
Età: 54
ottima analisi,Giambo.
Non scrivi mai banalità.
Però dissento su alcuni punti.
Se da un lato è vero che le differenze ideologiche si sono affievolite e le classi sociali si sono,per così dire,"rimescolate",dall'altro lato dissento sul fatto che non esista più l'elettorato di sinistra,così come quello di destra.
In Italia è ancora molto radicato,politicamente parlando,il "where I belong",anche se questo senso di appartenenza non ha effettivi e/o razionali motivi di esistere.
In virtù di ciò,ci sono ancora persone che pensano che tutto ciò che sta da un lato sia oro,mentre,dall'altro lato,esiste solo la me**a.Potrei farti mille esempi di questo tipo,anche all'interno di questo forum,di cui,alcuni,assolutamente esilaranti.
E ci sono ancora persone che votano turandosi il naso solo per questo senso di appartenenza,magari anche andando contro il buon senso (tipo "moglie mia,mi castro pur di farti un dispetto"),che dovrebbe animare chi va a votare.
Le elezioni primarie sono all'interno di uno dei due "lati",per cui c'è un'omogeneità nel senso di appartenenza,e secondo me le considerazioni da fare sono altre.Il motivo dell'insuccesso delle due donne,ribadisco,sta nel fatto di non rappresentare nulla di nuovo.E' un insuccesso del PD,come avvenuto a Milano e Cagliari.Chi si sente di "sinistra",evidentemente,non si riconosce granchè nel PD di oggi...
Ne parlavo sull'autobus con Claudio e Massimo e,guarda caso,ha vinto proprio chi pensavo... [SM=g27985]
[Modificato da brioskj 15/02/2012 17:23]
15/02/2012 21:37
Non lavoro in Fabbrica, posseggo un auto una bicicletta, qualche
appartamento e box di proprietà, qualche risparmio sul C.C. e qualche soldo lo perdo in borsa..
.. come tutti quei poveri sprovveduti che nel momento in cui la Borsa tirava ha pensato bene di metterci o meglio rimetterci una parte dei risparmi.
Amen pensavo di racimolare qualche soldo è mi sta anche bene...
Cazzate da Piccolo Borghese.

Nonostante tutto questo mi continuo a sentire Comunista.

Sono Comunista perchè crollati i Muri, le Cortine di Ferro, le Bandiere Rosse, Le illusioni di tutti quelli che vedevano solo da una parte l'Impero del Male che privava qualunque tipo di Libertà, e dall'altra il Benessere ed i Mercati alla fine ha portato dapprima delle guerre, Golfo e Yugoslavia in primis, grandi spostamenti migratori da un paese all'altro, con nuove contrapposizioni , localismi, nazionalismi e conflitti di vario genere.
Certamente riconosco il limite dei Paesi dell'Est, ovvero non c'è benessere senza Libertà e Democrazia, ma Il Capitalismo alla fine ha mostrato tutti i suoi mostruosi limiti.
Oggi finite tutte le illusioni rimane solo un mondo che gira a velocità diverse, uno sfuttamento sempre maggiore ambientale ed umano da parte di alcuni che da tutto questo ne beneficiano enormi guadagni e ricchezze, Diversamente la maggioranza della popolazione del pianeta vive nella più assoluta povertà, precarietà e miseria, il pianeta viene privato sempre più di tutte le ricchezze naturali e nonostante ci si è accorti che sono fonti che si esauriranno, e che creano enormi danni al pianeta si continua a percorrere questa strada.
Avere molta povertà offre guadagni sempre maggiori a chi specula rincorrendo il profitto a minor costo di manodopera, peccato che poi tutto questo ha un caro prezzo in termini di costi sociali.
Quello che sta accadendo oggi in Grecia dovrebbe fare riflettere a tutti coloro che pensano di rilanciare l'economia e risanare i debiti di uno stato, licenziando decine di migliaia di lavoratori, eliminando pensioni e garanzie sociali.
Si stà distruggendo una nazione peggio che in una guerra, volevamo forse questo quando si parlava di Europa?
Volevamo un Europa dei popoli. di una cultura magari una lingua una moneta, ma comunque una federazione di stati che si poteva aiutare l'uno con l'altro, ed invece Germania e Francia possono decidere di portare sul lastrico milioni di persone.
Insomma sarebbe l'ora di parlare di ridistribuzione equa della ricchezza, della possibilità vista la grande quantità di tecnologia di rimodificare i tempi del lavoro, favorire l'uscita dei lavoratori più anziani a favore dei più giovani che sono più motivati e costano meno, ed invece continuano ad essere precari.
Si dovrebbe tagliare il fiscal-drag in modo da aumentare il potere d'acquisto dei salari ed distribuire maggiori festività e ferie ed aumentare le ore di tempo libero per una migliore condizione sociale delle famiglie, ovvero poter dedicare più tempo per i figli e le persone anziane, ed incrementare anche perchè no le ore per gli hobbies, viaggi e shopping questo si che incrementerebbe l'economia ed i mercati.
Tutto l'opposto di quello che stà avvenendo oggi dove l'unica voce è quella del Rigore, del Debito Pubblico, dei Mercati, del Pil, dello Spred e di tutti Ca..i che hanno da piantarci nel sedere.
Venendo più alla politica Nazionale dopo un ventennio di Berlusconismo,
non mi stà bene vedere il PD che si reputa partito di Sinistra caldeggi un Governo di Tecnocrati Banchieri, che scarica sui lavoratori, sui pensionati ex futuri tali e soprattutto sulle generazioni future gli errori di Privatizzazioni Selvagge, di politiche approssimative fatte di Bunga Bunga, e vari privilegi non dei Lavoratori Statali o dei Pensionati che dopo 40 anni di lavoro andavano in pensione venendo sostituiti dalle nuove generazioni.
Il Governo Monti con l'appoggio di Bersani e dei Sindacati
fà pagare il conto solo alle Classi deboli del Paese:
paghiamo noi opere rimaste incompiute, opere che dopo anni di lavori non vedono mai la fine, progetti miliardari di opere faraoniche ed inutili quale Ponte sullo Stretto, Tav e Gronde che forse non si faranno mai...
Paghiamo per 130 inutili cacciabombardieri, che non si compravano nemmeno ai tempi della guerra fredda ,
Paghiamo i Privilegi, gli stipendi e pensioni d'oro alla Casta Politica, addirittura qualche parlamentare per aver "lavorato" un solo giorno in Parlamento percepisce una pensione di 3.000 € mensili.
Paghiamo soprattutto gli errori o meglio le furbate di questi cialtroni che lacrimano lacrime di coccodrillo quando ci scippano la sospirata pensione.
Dove erano la Forleo, Monti, Passera e compagnia bella
quando ci propinavano Bond e soprattutto Derivati, fatti di soldi virtuali???
Mentre si distruggeva l'economia reale qualcuno diventava ulteriormente più ricco.
Quando Tanzi con le Azioni Parmalat si arricchiva mandando sul lastrico migliaia di piccoli risparmiatori..
Dove erano questi geni della Finanza????

Poi sento Le ricette, la cura, tagli qui tagli là un altro pò di Liberismo, svendiamo questo svendiamo quest'altro, diamo spazio ai Mercati via le regole Via l'articolo 18, ...etc

Sarò Antico e sorpassato e sconfitto dalla storia, non me ne frega niente
Morrò Comunista!

Scusate il lungo [SM=x1177061]

Ma ho un grosso rospo dentro di me!!!


Ps.
Per un pò non mi sentite più...
Mi ritiro nuovamente nel mio eremo! [SM=x1406511]
[Modificato da Pinuccio "58 15/02/2012 21:48]
15/02/2012 22:52
OFFLINE
Post: 4.379
Registrato il: 09/01/2008
Capotreno
Quello che hai scritto, Pinuccio, è esattamente quello a cui mi riferisco io.

Oggi finite tutte le illusioni rimane solo un mondo che gira a velocità diverse, uno sfuttamento sempre maggiore ambientale ed umano da parte di alcuni che da tutto questo ne beneficiano enormi guadagni e ricchezze, Diversamente la maggioranza della popolazione del pianeta vive nella più assoluta povertà, precarietà e miseria, il pianeta viene privato sempre più di tutte le ricchezze naturali e nonostante ci si è accorti che sono fonti che si esauriranno, e che creano enormi danni al pianeta si continua a percorrere questa strada.


tutto giusto, bisogna cambiare strada, poi però dici:

Si dovrebbe tagliare il fiscal-drag in modo da aumentare il potere d'acquisto dei salari ed distribuire maggiori festività e ferie ed aumentare le ore di tempo libero per una migliore condizione sociale delle famiglie, ovvero poter dedicare più tempo per i figli e le persone anziane, ed incrementare anche perchè no le ore per gli hobbies, viaggi e shopping questo si che incrementerebbe l'economia ed i mercati.


ma sono desideri consumistici!!!

Critichi Monti per la manovra, ma lo criticano anche quelli di destra, perchè dicono che ha messo troppe tasse e fatto pochi tagli.
L'ICI doveva metterla o no?

La solidarietà tra i popoli.
Io sono sempre stato un internazionalista, la mia nazione è il pianeta Terra.
Ora però dimmi, saresti contento tu, che hai risparmiato e fatto sacrifici grazie ad una vita accorta, di dover sostenere economicamente uno che ha speso volutamente oltre le proprie possibilità?
Non stiamo parlando di una nazione colpita dalla carestia, la Grecia ha vissuto per anni spendendo enormemente oltre di quello che poteva spendere.
Mi dirai che non erano i greci ma quelli che li comandavano.
Vero, ma quelli al potere ci sono andati con libere elezioni, non una ma molte volte. Certo è facile votare chi ti fa prendere la quindicesima e la sedicesima, chi assume un milione di impiegati a non fare un belino nella pubblica amministrazione...
I tedeschi avranno tutti i difetti del mondo, ma loro hanno pagato col rigore l'unificazione, hanno superato un momento di crisi quando tutti dicevano che la Germania non era più una locomotiva e che il futuro erano l'Irlanda, la Spagna e tutti i maestri della flessibilità.
Ora questi volponi sono quasi falliti, mentre l'unica economia che trascina il continente è la Germania.
I greci sono due anni e mezzo che dicono di ridurre le spese, dicono ma non lo fanno.
Anche adesso il partito di destra, causa della catastrofe, dice di appoggiare la manovra di risanamento, tanto poi ad aprile vincerà le elezioni, presi i soldi si ricomincia come prima.
Hanno ragione a non darglieli se prima non fanno veramente quello che si sono impegnati di fare.
Del resto se falliscono, come qualcuno vuole, chi pagherà saranno sempre i poveri, e pagheranno molto di più di quello che pagherebbero adesso.

Noi eravamo sulla stessa strada, Monti sarà di destra ma se il nostro paese ha ripreso credibilità è merito suo e di chi l'ha appoggiato.
Se fossimo andati alle elezioni la sinistra avrebbe vinto e avrebbe avuto due scelte: o fare misure impopolari come Papandreu in Grecia o far fallire il paese riportando quelli come noi alla condizione di 60 anni fa o peggio.
Allora avremmo potuto nuovamente innalzare la bandiera rossa, ma la avremmo innalzata sulle macerie.

15/02/2012 23:19
OFFLINE
Post: 1.785
Registrato il: 13/05/2006
Città: GENOVA
Età: 44
varie opinioni
Questa "campagna elettorale" rimane anche adesso che siamo a tre mesi circa dal voto, molto fiacca, addirittura il Pdl non ha un candidato ufficiale mentre il "programma" credo sia più o eno quello delle elezioni precedenti, sempre ammettendo che per loro il programma sia una cosa seria e non una parola priva di importanza.
Può darsi che il federalismo fiscale nasconda molte più insidie di quelle che sono adesso come adesso già intuibili-per gli enti locali- per cui nessun partito brami davvero ad amministrare un Comune, temendo di fare da parafulmine in caso di tagli o disservizi varii, visto che potrebbe diventare"poco renumerativo politicamente" amministrarlo,però comunque vada non sono felice di questo clima politico anestetizzato.
15/02/2012 23:31
OFFLINE
Post: 9.053
Registrato il: 01/06/2003
Capotreno
Anch'io sono deluso da questo clima.
Solo qualche lista civica ha proposto qualcosa per me interessante.

Il centrodestra è colpevolmente allo sfascio per mille motivi, quindi deve fare un grande mea culpa per non aver saputo offrire un'alternativa credibile. Non ha scusanti. Nessuna. L'unica cosina che posso accettare è uno scoramento di fondo dovuto al fatto che questa città è ostinatamente di sinistra, nonostante sia in declino da 40 anni. Evidentemente i genovesi sono contenti. Ma ripeto, è una scusa piccolissima. Per cambiare ci vogliono le palle, anche a costo di lottare contro i mulini a vento (cioè le teste dei genovesi).
16/02/2012 09:16
OFFLINE
Post: 8.819
Registrato il: 11/04/2005
Città: GENOVA
Età: 53
Amministratore
Capotreno
E' già cominciato il salto sul carro del vincitore. E il tenore dell'articolo che riporto non ha proprio nulla da invidiare al mitico "scodinzolini":

L’analisi 15 febbraio 2012
L’analisi di Alessandro Cassinis - Ghetto e salotti, la lunga marcia del candidato mite

Alessandro Cassinis


Genova - Ci sono meno di settecento metri fra la bella casa dell’armatore Bruno Musso, di fronte alla cattedrale di San Lorenzo, e il circolo GhettUp di vico Croce bianca, asilo e conforto dei trans, degli stranieri e degli ultimi del centro storico. Così lontano, così vicino: meno di dieci minuti a piedi e una distanza idealmente siderale fra i due poli estremi nella campagna elettorale di Marco Doria alle primarie di centrosinistra. Il salotto e il Ghetto, le anime di una città lacerata che nel suo nome si è ritrovata a fare lo stesso sogno: una politica migliore.

Il 4 febbraio l’armatore invita a casa per un cocktail pomeridiano un centinaio di amici: dirigenti e proprietari d’azienda, avvocati, professionisti, intellettuali, molti professori, un notaio. Vuole presentare Doria alla Genova bene. Il 12 febbraio, 709 persone lo votano nel seggio allestito nel Ghetto dimenticato anche dai raggi del sole.

«Roba che in vico Croce Bianca, dove non passa mai nessuno, sembrava di essere in via Luccoli a Natale», raccontano gli scrutatori. Qui, nel Ghetto, Doria tocca il record assoluto di consensi: 70,3%. Ci sono i dandy che abitano nelle soffitte più carine della cintura esterna, ma anche molti operatori dei servizi sociali, gli iscritti a Sel o a Rifondazione comunista e un gran numero di perfetti sconosciuti. Una dozzina i trans.

Negli anni ’60 Luciano Cavalli scrisse un saggio memorabile sulla “Città divisa”, ed era Genova con le sue case operaie di Cornigliano e Campi così distanti dalla borghesia mercantile del porto e degli scagni o dalla vecchia aristocrazia di Albaro. Ora c’è chi si illude che nel nome di Doria sia nata una nuova convergenza di tutta la città, una consonanza trasversale fra quel che resta della classe operaia e delle buone eredità investite, il Ponente e il Levante, uniti nella crisi e nel sogno di una mano pubblica appena appena più efficiente. Ma basta dare un’occhiata ai risultati per capire che non è così: in tutto il Ponente Doria ha racimolato meno di 3.500 dei suoi undicimila voti totali, anche se ha vinto a Pegli, Sestri, Cornigliano, Pontedecimo, Rivarolo. Il vecchio Pci delle fabbriche è in pensione e il candidato con la faccia nuova, che non piange alle manifestazioni contro i tagli, fa presto a emergere nel crollo di fiducia della base operaia. Una vittoria di risulta: le candidate del Pd sono semplicemente ignorate.

Però il 5 ottobre, al circolo Cap, c’erano anche i portuali ad ascoltare il mite professore di storia economica nutrito a latte e politica dal padre, il marchese rosso Giorgio Doria, primo della nobile schiatta a prendere una tessera del Pci. Ma come ha fatto un uomo per nulla incline alla demagogia e poco dotato di carisma naturale a raccogliere consensi fra i camalli della Compagnia unica e i padroni del vapore, un tempo contrapposti sul fronte del porto, quando proprio Bruno Musso si scontrò con Paride Batini per il diritto di sbarcare e imbarcare merci senza servirsi dei portuali?

«Karl Marx parlava di convenienza oggettiva - cita Musso -. Oggi noi e i portuali abbiamo la stessa convenienza oggettiva a uscire dal pantano della crisi. Ci basta che l’amministrazione pubblica funzioni un po’ meglio. Non ci sono conflitti d’interesse fra noi, quella battaglia non è più attuale». E se Doria dice no alla Gronda e no al Terzo valico, pazienza: «Io gli ho illustrato il progetto del Bruco, la ferrovia che porterebbe i container di Voltri oltre l’Appennino, e lui mi ha prestato ascolto. È già molto».

Il brivido del buon candidato, che si presenta senza un programma ma è pronto a sentire gli altri, attraversa i salotti genovesi. Alessandra Puri, figlia di quell’Ambrogio Puri che dal vertice dell’Italsider intratteneva buoni rapporti con il padre di Doria, lo invita nella sua casa di via Mylius, a Carignano: gli ospiti sono una sessantina, c’è anche qualche costruttore, e fa niente se Doria dice che non vuole più cemento in città. «Molti sono rimasti tagliati fuori negli anni di Pericu e della Vincenzi», spiegano ora i fratelli Alberto e Paolo Falabrino, architetti, e il riferimento è al monopolio delle coop e ai «progettisti di regime». Aldo Zerbone, re del catering e collezionista così eccentrico da farsi ritrarre a letto con alcuni dei suoi quadri, trascina Doria al mercato alle cinque del mattino. Lui lo segue.

Viene iscritto nei “doriani” anche Stefano Delle Piane, uomo di punta dell’economia genovese e membro del consiglio di gestione della Compagnia San Paolo. Ma pure Giorgio Israel, titolare della bottega che veste i borghesi eleganti, ha fatto sapere di essere un suo fan. E perfino il ramo non eretico della famiglia si commuove alla candidatura: al bancone della pasticceria Cavo in via di Fossatello hanno sentito Enrico Doria Lamba chiedere dove poteva firmare per il cugino.

Il candidato mite fa breccia nel mondo della sanità. Lo vanno a sentire infermieri, psicologi, impiegati delle Asl, ed è in un’altra bella casa del centro che nasce il patto pro-Doria fra i due medici più attivi nella campagna elettorale: Piero Iozzia, direttore del Distretto sociosanitario di Bolzaneto, e il savonese Massimo Costantini, oncologo all’Ist. Un brillante architetto di 35 anni, Luigi Berio, si offre per i manifesti.

C’era il rischio di arrivare alle primarie solo con l’appoggio di Sel e il voto di qualche notabile. Quando Gianluigi Fieschi tentò nel 1547 l’assalto al palazzo di Andrea Doria, suo antenato, il popolo si chiuse in casa e lasciò che la congiura dei nobili fallisse. Bisognava avvicinare il popolo, con educazione e senza strillare. E don Andrea Gallo era la persona giusta per arrivare alla città “vera”.

A fine settembre il prete di strada legge la prima intervista di Doria al Secolo XIX ed esclama in genovese: «Oua ghe sem-mo». E siccome “ci siamo”, gli telefona subito, gli passa i volontari, i centomila contatti di Facebook, il carisma che il prof non ha, infine la libreria di salita Santa Caterina come sede del punto d’incontro. «Ancora il 4 dicembre abbiamo organizzato una cena in canonica, non c’era la sede, Doria non aveva un sito e nemmeno un cellulare», racconta Domenico Chionetti, detto Megu, ex tuta bianca al G8, autista di don Gallo, anima della Comunità di San Benedetto al porto e angelo del Ghetto. «Ma lui ci ha conquistati tutti con il suo modo di fare: umile, in ascolto, mite, educato». Quando i ragazzi di don Gallo fanno volantinaggio, gli anziani si avvicinano e dicono: «È tanto una brava persona». Si sveglia Rifondazione Comunista, il segretario Sergio Triglia segue la campagna, tifa Doria anche Giordano Bruschi, il grande vecchio della sinistra. Ci sono i No Gronda e i No Tav: all’incontro con Doria al Teatro Modena prende la parola il padre di Gabriele Filippi, il ragazzo di Santa Margherita arrestato per l’assalto della Val Susa.

Le primarie non sono un’elezione per giovani. In vico Croce Bianca arrivano pochissimi minori di 35 anni. Silvio Ferrari, vera anima della candidatura, muove i liceali forte dei suoi anni di insegnamento nelle scuole genovesi, ma gli studenti universitari restano tiepidi. «È gentile, una persona amabile e disponibile. Ma non è suo padre e nemmeno Pisapia», sussurra un collega di facoltà. Nella sede di Economia dicono che Doria, professore associato, era l’uomo di fiducia dell’allora preside Lorenzo Caselli, e ricordano che fu lui a fare il suo nome a Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio, come membro del consiglio di indirizzo della Compagnia San Paolo. «Altro che outsider».

Con una campagna a costo minimo, fatta di volontari e passaparola, lontana dai partiti e dalla politica-show, i comizi a bassa voce, gli incontri con i comitati, i caffè e il flash mob finale, Doria ha già realizzato la missione principale che gli avevano affidato i suoi primi sette sostenitori, ora ridotti a sei per la morte di Paolo Arvati, signore della demografia: riaccendere lo spirito della sinistra anche negli elettori delusi dal Pd o da Marta Vincenzi e nei cittadini completamente disinteressati. Un miracolo.

«Ora credo che Marco saprà mediare sui contenuti del programma per costruire una coalizione, anche se non tratterà sulle questioni di metodo», si augura Luca Beltrametti, collega e sponsor della prima ora. È stata una vittoria netta, ma undicimila voti non sono un plebiscito. Tocca a Doria gestire il vantaggio, ben sapendo che in una città ancora divisa, malgrado tutto, il vento freddo della delusione fa presto a disperdere l’entusiasmo dei salotti. Figuriamoci quello del Ghetto.

da "Il Secolo XIX"
16/02/2012 10:23
OFFLINE
Post: 1.785
Registrato il: 13/05/2006
Città: GENOVA
Età: 44
che mix
Davvero, non so se questa sia l'inizio di una nuova stagione di buona politica, od un'esperienza volta al fallimento. Di certo attorno a Doria abbiamo un seguito molto eterogeneo, da intelligentissimi ed eclettici intellettuali a "trans" a nobiluomini molto colti e facoltosi, a camalli dalla faccia arcigna.
Io non ho nulla contro Doria ed i suoi sostenitori, ma se il problema è che la politica si allontana dalla gente, un professore di Storia che vive in Accademia e frequenta un'ambiente nobiliare non credo che possa rappresentare una soluzione perfetta
16/02/2012 11:12
OFFLINE
Post: 2.406
Registrato il: 30/03/2010
Città: ARENZANO
Età: 54
Belìn,alùa mettemmughe in camallu -cu vive in mézu ae gente- a fà u shindicu...

[SM=g11770]
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]



Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:17. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com